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Pagine II

#AnniNOVANTA

domenica 22 dicembre 2024

Giannini Editore, tre nuovi libri da scartare sotto l’albero

Tante belle e interessanti novità pubblicate dalla Giannini Editore, ecco tre titoli da scartare sotto l’albero di Natale: 
  • “Il viaggio dell’attore nello studio del cinema” di Pino Sondelli, 
  • “Dall’altro lato del fiume” di Lucio Angrisani e 
  • “Piagnoni. La storia del sud Italia dopo l’unità” curato da Cesare Correnti e Italo Iozzolino.
“Il viaggio dell’attore nello studio del cinema” è un manuale indirizzato a studenti di cinema e aspiranti attori. Come recita la prefazione firmata da Maurizio de Giovanni: “Il cinema, come ogni altra forma di narrativa, mutua le emozioni dalla realtà, le inserisce, o almeno cerca di farlo, in una storia immaginaria e prova a riuscire nell’impresa di costringere il fruitore all’empatia e alla identificazione. La letteratura, dal canto suo, può giovarsi della fantasia dei lettori, splendidi direttori del casting della fotografia di se stessi; mentre danza, musica, pittura e scultura hanno la grande giustificazione di non poter utilizzare le parole; il teatro, infine, ha solo tre pareti e due ore di tempo. Dal cinema invece, che può avvalersi di mezzi e orizzonti e tecnologie, ci si aspetta un risultato migliore. E questo risultato è sempre intimamente connesso all’attore. Figura che Pino Sondelli, in questa carrellata di immagini e parole e dall’alto della sua pluriennale, profonda conoscenza, scandaglia in ogni aspetto”.
“Dall’altro lato del fiume” è la storia di due giovani immersi in quella inquietudine che, intorno agli anni ’60-’70, trasformò il mondo sulla spinta di sogni, desideri, illusioni e utopie. Loro appartenevano a una generazione tormentata da domande esistenziali, spesso affidandosi a una forza ribelle e a volte rivoluzionaria. Seguendo il sentiero di una scuola esoterica, Rio Abierto, nata in Argentina, che aveva come obiettivo lo sviluppo armonico dell’essere umano, riuscirono a trovare le risposte che cercavano in quel momento. Il libro racconta la sua origine a Napoli, l’evoluzione avvenuta in Italia e all’estero, e quanto questa sia riuscita a cambiare la loro e la vita di tante persone, desiderose di una maggiore autenticità.
“Piagnoni” è un instant book di quattrocento pagine sull’argomento caldo del momento, quello della Autonomia differenziata che vede una legge passata in Parlamento e un referendum abrogativo in via di definizione. I due curatori raccolgono brevi saggi, interventi e opinioni di meridionalisti autorevoli a cominciare da Adriano Giannola (presidente dello SVIMEZ) che ne scrive la prefazione. Con scritti di Pino Aprile, Marco Ascione, Raimondo Augello, Ciro Borrelli, Franco Cafararo, Ambrogio Carpentieri, Francesco Antonio Cefalì, Francesco Saverio Coppola, Cesare Correnti, Michele Eugenio Di Carlo, Marco Esposito, Enrico Fagnano, Giuseppe Gangemi, Ciro Giuliano, Daniele Elpidio Iadicicco, Italo Iozzolino, Marta La Greca, Antonio Lombardi, Massimo Mastruzzo, Patrizia Morlacchi, Antonio Picariello, Annamaria Pisapia, Rossella Solombrino, Patrizia Stabile, Ubaldo Sterlicchio, Ciro Tarallo, Aldo Vella, Fabio Vitale, Emilio Zangari, Pietro Busetta e Antonio Corvino.
Info pagina Giannini Editore  e Instagram: Giannini Editore.

giovedì 19 dicembre 2024

Caterina Malara: - Una vita alla finestra | Giannini Editore

 
Amicizia e resilienza nel libro di Caterina Malara: “Una vita alla finestra” è pubblicato dalla Giannini Editore nella collana Romanzi dai cinque continenti.
Silvia M. ha sul corpo e nell’anima i segni della polio contratta all’età di due anni. La riabilitazione è lunga e la porta a vivere lunghi periodi in ospedali ortopedici, a non poter frequentare la scuola e doversi preparare da privatista fino alla quinta elementare. Entra in una classe solo in prima media. Fino ai dieci anni è sola. La prima amica la incontra a scuola, è sua omonima, Silvia G., quasi un alter ego.
Frequentare la scuola le fa molto bene perché la porta a socializzare, nel contempo la vicinanza di ragazze normodotate fa risaltare i suoi deficit motori e le limitazioni che comporta una vita “monca”. Assistita e accompagnata sempre da genitori instancabili studia fino al conseguimento della laurea. L’amica le sta accanto e la supporta fino alla maturità e all’ingresso in università, quando le loro strade divergono. Silvia M. sa bene cosa siano le rinunce e le limitazioni che l’handicap comporta, le vive sulla propria pelle. Sta “alla finestra” per tanto tempo a veder scorrere la vita normale degli altri. Non sa cosa sia correre o decidere autonomamente quando e dove fare una passeggiata. 
Pochi sono i momenti di serenità nella sua adolescenza. Non si sente pienamente accettata dai coetanei. Assiste per tanti anni alla felicità altrui mascherando il risentimento che nutre non verso le coetanee più fortunate ma verso la sorte beffarda. Studia con buoni risultati spronata e sorretta da un padre e una madre che lei definisce “illuminati” perché hanno capito che conseguire un diploma o una laurea la aiuterà moltissimo nella vita. Deve rinunciare a tante cose compreso il corso di studi che le piacerebbe frequentare perché le sue gambe non sono tanto forti da consentirle gli spostamenti giornalieri necessari. È oggetto del pietismo mieloso ed ipocrita nonché dei pregiudizi di una società che discrimina e relega il diverso. Conosce solitudine e scoramenti che la portano ad isolarsi e chiudersi in se stessa, a disperare di potersi inserire nel mondo del lavoro ed avere una sua indipendenza. Risale la china con l’aiuto del suo mentore, la maestra delle elementari, e la lungimiranza del padre. Diviene realista, archivia i sogni, si accontenta di ciò che può avere e supera incertezze e paure. Accetta di lavorare in una cartolibreria, attività che la porta ad avere contatti quotidiani con gli abitanti del piccolo centro in cui vive, che in quanto a cultura e amore per la lettura difettano parecchio. Con intelligenti iniziative si adopera affinché i libri arrivino in mano a grandi e piccini. Nel negozio, che dopo pochi anni è suo, dà spazio a incontri, discussioni, scambi di opinioni e trasforma una anonima libreria di provincia in un piccolo faro di cultura. Opera un piccolo miracolo di cui andare orgogliosa. La ragazza insicura e timida si è trasformata in una donna determinata.  Giannini Editore
CATERINA MALARA
Nata in Sicilia, ad Agrigento, vive a Reggio Calabria da sempre. Una vita dedicata all’insegnamento, nel 2020 pubblica il primo romanzo “Natalino”.

Ada Giorgia Mandriota - “Jerry e Wolf, un’avventura vincente”

L’amore per i cuccioli da adottare, il rispetto per il mondo animale, la possibilità di salvare gli amici a quattro zampe nel libro di Ada Giorgia Mandriota: “Jerry e Wolf, un’avventura vincente”, pubblicato dalla Giannini Editore nella collana Kids.
Una storia vera che sembra una favola a lieto fine di umani molto sensibili e amici a 4 zampe che trovano salvezza. I protagonisti di questo libro sono bambini e cagnolini e l’enorme empatia di cui gli essere umani possono essere pure capaci. Durante i suoi viaggi all’estero l’autrice ha tratto l’ispirazione per questa “Favola Vera”. Il racconto, rivolto a un pubblico di bambini dai 5 ai 10 anni, è un adattamento fiabesco di storie realmente accadute a cagnolini, ciascuno con volti, nomi e vissuti profondi. 
Tutti i personaggi, sia umani che animali, sono reali e il libro mira a far emergere la preziosa consapevolezza del rispetto per il mondo animale, offrendo ai lettori un insegnamento volto alla sensibilizzazione, affinché le buone intenzioni possano trasformarsi in azioni concrete.
ADA GIORGIA MANDRIOTA nata a Milano nel 1972 e residente in provincia di Pavia, è madre di tre figli e lavora nel settore internazionale, “La favola vera” è il suo primo libro.  Giannini Editore

giovedì 12 dicembre 2024

Anna Vera Viva - Malammore. Una chimera tra i vicoli di Napoli

Da molti anni Antonio Capasso è Brunella, una creatura della notte il cui fascino è incontrastato nel mondo delle drag queen.
Quando il suo corpo viene trovato senza vita nel suo appartamento del Rione Sanità, appare subito chiaro che non si tratta di morte naturale. Una ferita profonda alla base del cranio mostra il segno del colpo inferto alla vittima. Ancora una volta padre Raffaele, ritornato dopo quarant’anni nel quartiere, si troverà coinvolto in un’indagine complicata che lo porterà a nuovi scontri con il fratello Peppino, il boss della Sanità, e a nuovi incontri con un’umanità piena di miserie che dietro la facciata di una vita borghese nasconde vizi e ossessioni inconfessabili. Dai vicoli della Sanità alle strade del centro e ai locali notturni, il prete percorrerà la città in lungo e in largo alla ricerca della verità nascosta nel passato recente e lontano di Brunella e tra le violente passioni che riusciva a scatenare. Così, ancora una volta, grazie al suo intuito e all’aiuto prezioso della sua perpetua, scoprirà chi si è arrogato il diritto di spegnere la vita di una chimera.
Una storia che avvince e affascina il lettore, tenendolo inchiodato alla pagina, non solo per l’intreccio ricco di colpi di scena ma anche per la potenza del personaggio di Brunella, che anche dopo la morte continua a emanare la sua malia dalle pagine di questo romanzo.
Anna Vera Viva percorre uno dei quartieri che offrono maggiori contrasti di una città piena di luci e di ombre, seguendo il battito e il flusso del sangue, e confermandosi in grado di costruire un affresco di grande impatto. Maurizio De Giovanni,  www.garzanti.it/libri

𝙻𝚎 𝙿𝚊𝚐𝚒𝚗𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚟𝚎𝚛𝚛𝚊𝚗𝚗𝚘  “𝙀𝙧𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙞𝙩𝙖, 𝙤𝙜𝙣𝙞 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤 𝙨𝙛𝙪𝙢𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙛𝙞𝙩𝙩𝙖 𝙣𝙚𝙗𝙗𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝙨𝙖𝙣𝙜𝙪𝙚. 𝙄𝙡 𝙨𝙖𝙣𝙜𝙪𝙚. 𝙐𝙣 𝙩𝙧𝙞𝙗𝙪𝙩𝙤 𝙙𝙤𝙫𝙪𝙩𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙨𝙖𝙡𝙫𝙚𝙯𝙯𝙖. 𝙀 𝙡𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙨𝙖𝙡𝙫𝙚𝙯𝙯𝙖 𝙡𝙖 𝙢𝙚𝙧𝙞𝙩𝙖𝙫𝙖. 𝙇𝙚 𝙘𝙝𝙞𝙢𝙚𝙧𝙚, 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙤 𝙥𝙤𝙞, 𝙨𝙞 𝙙𝙞𝙨𝙛𝙖𝙘𝙚𝙫𝙖𝙣𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙤𝙧𝙧𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙛𝙖𝙡ò.”

𝙸𝚗 𝚜𝚌𝚎𝚗𝚊 𝚜𝚒 𝚜𝚟𝚘𝚕𝚐𝚎 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚖𝚎𝚍𝚒𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊: 𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚙𝚘𝚌𝚛𝚒𝚜𝚒𝚎 𝚎 𝚏𝚊𝚕𝚜𝚒𝚝à 𝚜𝚒 𝚜𝚟𝚎𝚕𝚊𝚗𝚘 𝚕𝚎 𝚘𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚒 𝚊𝚙𝚙𝚊𝚛𝚝𝚎𝚗𝚐𝚘𝚗𝚘, 𝚜𝚛𝚘𝚝𝚘𝚕𝚊𝚗𝚘 𝚕𝚞𝚗𝚐𝚘 𝚕𝚊 𝚝𝚛𝚊𝚌𝚌𝚒𝚊 𝚗𝚊𝚛𝚛𝚊𝚝𝚒𝚟𝚊 𝚕𝚎 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚎 𝚖𝚊𝚗𝚌𝚊𝚗𝚣𝚎 𝚎 𝚌𝚊𝚍𝚘𝚗𝚘 𝚙𝚒𝚊𝚗 𝚙𝚒𝚊𝚗𝚘 𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚊𝚏𝚏𝚘𝚛𝚝𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚛𝚎𝚐𝚐𝚘𝚗𝚘 𝚒 𝚌𝚊𝚜𝚝𝚎𝚕𝚕𝚒 𝚍𝚒 𝚌𝚊𝚛𝚝𝚊.

✷ C’è un urlo sincopato che accompagna ogni sillaba.

✷ È un rantolo di dolore, d’ingiustizia, che chiede di essere ascoltato, capito, difeso.

✷ Tra le pieghe di un’esistenza ai margini c’è l’universo dei femminielli ed è tra questi corridoi, tra fiori posticci e impietosi specchi, che Raffaele scoprirà la parte più umana del suo essere uomo di chiesa. Qui incontra Brunella, che irrompe nella scena come un terremoto, capace di mettere a soqquadro ogni parvenza di equilibrio. Lei è indimenticabile.

✷ 𝚃𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚀𝚞𝚎𝚜𝚝𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚍𝚒 𝚜𝚊𝚗𝚐𝚞𝚎 è 𝚜𝚘𝚕𝚊𝚛𝚎, 𝚌𝚊𝚕𝚍𝚘, 𝚟𝚎𝚛𝚊𝚌𝚎, 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚘 𝙼𝚊𝚕𝚊𝚖𝚖𝚘𝚛𝚎 è 𝚌𝚞𝚙𝚘, 𝚐𝚑𝚒𝚊𝚌𝚌𝚒𝚊𝚝𝚘, 𝚛𝚊𝚐𝚐𝚎𝚕𝚊𝚗𝚝𝚎.

✷ Due facce della stessa medaglia: la Napoli che dà e quella che toglie.

Sheila Heti - Maternità

Il desiderio di maternità è un insieme di forze contrastanti che non riguarda solo la procreazione, la famiglia, il padre e la madre, i figli, ma uno spazio emotivo più ampio in cui convivono infelicità e speranza, realizzazione di sé e smarrimento. Ed è da questo assunto, a tratti paradossale, che scaturisce uno degli sguardi più originali e potenti degli ultimi anni su un tema che suscita prese di posizione sempre più inconciliabili.
In questo racconto che oscilla tra il romanzo autobiografico e il saggio intimo, il pamphlet provocatorio e un’umoristica indagine filosofica, la narratrice Sheila si avvicina ai quarant’anni, e accanto a sé ha la maggioranza delle amiche che sta considerando la possibilità di avere un figlio o già l’ha avuto. La donna si ritrova a ponderare una scelta che le appare difficilissima, pone a se stessa domande continue e feroci, interroga l’I Ching, si affida al caso beffardo di un lancio di dadi. Il dubbio si insinua come un tarlo, cresce a dismisura, svanisce e ricompare monopolizzando il suo quotidiano, il suo lavoro, la sua relazione sentimentale. «Dovrei fare un figlio con Miles? No. In generale, dovrei avere un figlio? Sì. Allora devo lasciare Miles? No». Ma esiste davvero una soluzione?
Sheila si informa, parla con medici, amici, parenti, si confronta con il compagno, non arriva mai ad una risoluzione e fatica a trovare una risposta che le sembri giusta, saggia, moralmente accettabile. Sogni ricorrenti dovuti all’ansia, un insistito scrutinio del proprio corpo, tutto le appare iniquo. Soprattutto la sconvolge il destino già scritto in ogni giovane donna, quello di un imperativo culturale e naturale a cui è impossibile sottrarsi.
Heti si aggira in un territorio ostile e poco esplorato, alla ricerca di una nuova maturità come artista e come donna. Maternità è un libro tutto giocato sull’ironia e sull’eccentricità del candore. È una disamina della procreazione dal punto di vista etico, sociale e psicologico, è la cronistoria di un’illuminazione esistenziale che si fa strada faticosamente, e insegue, consapevole della difficoltà della sfida, la possibilità di una nuova stesura delle regole della femminilità.
Sheila Heti, nata a Toronto nel 1976, è autrice di una raccolta di racconti e del romanzo Ticknor, tradotto in diversi paesi. È editor presso la rivista di letteratura The Believer, alla quale contribuisce con interviste ad artisti e scrittori, e scrive sul New York Times, The London Review of Books e altre testate. Ha collaborato con le artiste Leanne Shapton e Margaux Williamson, con quest’ultima segue The Production Front, un progetto di collaborazione e produzione artistica. Con Sellerio ha pubblicato La presona ideale, come dovrebbe essere? (2013), tra i migliori libri del 2012 per il New Yorker, e Maternità (2019), incluso tra le maggiori opere  dell'anno da testate quali il Times Literary Supplement e il New York Times.
Sheila Heti - Maternità
Traduzione dall'inglese di Martina Testa
Titolo originale: Motherhood
«Se voglio figli o meno è un segreto che nascondo a me stessa: è il più grande segreto che nascondo a me stessa». Una intensa e provocatoria riflessione sul desiderio, il dovere e il rifiuto di procreare. www.sellerio.it - Libreria ELI   

domenica 8 dicembre 2024

Francesca Cappelletti - Le belle. Ritratti femminili nelle stanze del potere

Lunedì 9 dicembre alle ore 17:00 presso “Gallerie d’Italia” a Napoli sarà presentato il volume “Le Belle” di Francesca Cappelletti, Direttrice della Gallerie Borghese
Un viaggio affascinante, nel quale sarà indagato il ruolo delle #donne nell'#arte, attraverso un'analisi accurata dei ritratti #femminili che hanno segnato la storia della #pittura. A dialogare con l’autrice, il giornalista e curatore Nicolas Ballario. Museodivino
🎟 L’ Ingresso è #gratuito fino a esaurimento posti!!
Non perdere l'opportunità di partecipare a un incontro che celebra l'arte, la bellezza e il contributo fondamentale delle donne nella storia dell'arte. 
Nella seconda metà del Seicento, nei più importanti palazzi nobiliari, intere stanze erano destinate a ospitare i ritratti delle «donne famose» del tempo, quasi a catalogarle. Dame contemporanee, influenti personaggi di corte o bellezze leggendarie la cui fama si diffondeva velocemente fra i circoli dell'aristocrazia europea. Mogli di principi o future madri di cardinali, anelli fondamentali di alleanze politiche e pedine insostituibili di complesse strategie familiari. Personaggi celebri per la loro bellezza, spesso all'origine di passioni incoercibili e di eventi drammatici. Queste tele, note come «le Belle», popolavano le maggiori collezioni italiane ed europee. Una moda che aveva precedenti illustri e che Francesca Cappelletti racconta con appassionata ammirazione e competenza in queste pagine. Un affascinante viaggio che ci accompagna nelle camere dedicate ai ritratti femminili della cinquecentesca collezione Farnese, o in quella del cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, passando per le «Stanze delle Veneri», allestimenti fra il mitologico e il licenzioso in cui erano esposti capolavori della pittura rinascimentale raffiguranti le dee e le eroine delle favole antiche, in un tributo non solo a Venere, dea dell'amore, ma anche alle grazie delle protagoniste, spesso sfortunate, dei miti ovidiani. La presenza in questa storia di alcune straordinarie figure catalizzatrici, come per esempio Clelia Farnese, Lavinia Fontana o Maria Mancini, è un ulteriore invito a riflettere «sulle metamorfosi del ritratto femminile, ma anche sul ruolo di alcune donne, sulla loro capacità di mettere in scena se stesse, di creare un personaggio in grado di autorappresentarsi e di generare forme di ritratto». Avvicinandosi ai loro volti fino a sfiorarli, Francesca Cappelletti ne disvela passioni, paure e speranze, ma soprattutto offre una nuova prospettiva per indagare il ruolo della donna nella storia.
Le belle. Ritratti femminili nelle stanze del potere
di Francesca Cappelletti - Mondadori, 2024
  • Collana: Le scie. Nuova serie
  • Anno edizione: 2024
  • In commercio dal: 30 gennaio 2024
  • Pagine: 180 p., ill. , Rilegato
  • EAN: 9788804764724

mercoledì 4 dicembre 2024

Michela Marzano - L’amore che mi resta - Einaudi, 2017

Michela Marzano scrive un commovente romanzo sulla maternità. Affondando il bisturi nel dolore assoluto, trova le parole esatte per nominarlo. Ci racconta che siamo nudi, vulnerabili. Eppure, quando smettiamo di chiedergli salvezza, l’amore ci salva.
«La scrittura di Michela Marzano, icastica, frammentaria, composta di rapidi flash, solleva in alto la materia stessa del narrare, la sua intima felicità». Marco Belpoliti, TTL – La Stampa
La sera in cui Giada si ammazza, Daria precipita in una sofferenza che nutre con devozione religiosa, perché è tutto ciò che le resta della figlia. Una sofferenza che la letteratura non deve aver paura di affrontare. Per questo siamo disposti a seguire Daria nel suo buio, dove neanche il marito e l’altro figlio riescono ad aiutarla; davanti allo scandalo di una simile perdita, ricominciare a vivere sembra un sacrilegio. Daria si barrica dietro i ricordi: quando non riusciva ad avere bambini e ne voleva uno a ogni costo, quando finalmente ha adottato Giada e il mondo «si è aggiustato», quando credeva di essere una mamma perfetta e che l’amore curasse ogni ferita. Con il calore avvolgente di una melodia, Michela Marzano dà voce a una madre e al suo struggente de profundis. Scavando nella verità delle relazioni umane, parla di tutti noi. Del nostro desiderio di essere accolti e capiti, della paura di essere abbandonati, del nostro ostinato bisogno di amore, perché «senza amore si è morti, prima ancora di morire»www.einaudi.it/catalogo-libri 
  • Editore: Einaudi
  • Collana: Einaudi. Stile libero big
  • Anno edizione: 2017
  • In commercio dal: 4 aprile 2017
  • Pagine: 235 p., Brossura
  • EAN: 9788806234386
  • "Il male lascia senza parole. Se non lo nomini, non esiste. Se non lo chiami, scompare. Fino a che non impazzisci per aver ingoiato tutte quelle parole impronunciabili. Ma non è meglio staccarsi dalla realtà piuttosto che ammettere che sia finita ogni cosa?" (L’amore che mi resta, 2017)  Michela Marzano 
  • E realizzare così, forse per la prima volta nella propria vita, che l’amore, anche se non ripara nulla, è sempre senza confini. Ed è per questo che è perfetto
  • lunedì 2 dicembre 2024

    Manuel Vázquez Montalbán - Sabotaggio olimpico


    Sabotaggio olimpico è un'indagine dell'investigatore privato Pepe Carvalho, celebre personaggio creato dalla penna di Manuel Vázquez Montalbán. Il libro è la raccolta di episodi usciti sul quotidiano spagnolo El País durante le Olimpiadi di Barcellona del 1992. Situazioni paradossali, frammistione di personaggi reali e di fantasia, accentuata vena comica ricordano l'esordio letterario di Pepe Carvalho (Ho ammazzato J. F. Kennedy) piuttosto che la serie dei romanzi più noti.
    Trama
    Pepe è stato ingaggiato a forza dal Comitato Olimpico Internazionale mentre, chiuso in isolamento nella sua casa di Vallvidrera, cercava proprio di sfuggire al caos delle Olimpiadi. Molti partecipanti all'evento stanno scomparendo, alcuni atleti bianchi stanno facendo cure per diventare neri, attrezzature sportive automatiche vagano pericolosamente per Barcellona, vecchi regimi e lontane rivoluzioni tornano di moda, sosia e false generalità si confondono; c'è veramente un complotto volto a sabotare l'evento olimpico?
    Durante le indagini Pepe sembra trovare una traccia, ma l'unica testimone (una culturista serba sedicente figlia di Tito) fuggirà con Arnold Schwarzenegger, il presidente degli Stati Uniti Bush sta per far radere al suolo Barcellona confondendola con Baghdad, la principessa Anna d’Inghilterra si innamora di un orribile politico spagnolo e il Papa polacco si aggira per la città olimpica travestito da lanciatrice di giavellotto. it.wikipedia.org
    • Manuel Vázquez Montalbán - Sabotaggio olimpico
    • Hado Lyria (Traduttore) - Feltrinelli, 2008
    • Collana: Universale economica
    • Formato: Tascabile
    • Pagine: 128 p.
    • EAN: 9788807720390
    • Barcellona, Olimpiadi del 1992. Carvalho è deciso a isolarsi dal mondo per un po'. Vuole sfuggire al delirio che invade la città. Charo, la sua compagna di sempre, se n'è andata, Biscuter, il suo cuoco di fiducia, è a Parigi per uno stage su minestre e consommé. Niente quindi lo trattiene in città, o almeno così crede. Una notte però fanno irruzione in casa uomini armati, servizi segreti, uomini politici spagnoli e internazionali... per chiedergli, o meglio ordinargli, di occuparsi di un caso delicatissimo e importantissimo: è in atto il sabotaggio delle Olimpiadi, hanno rapito alcuni sportivi, molti atleti bianchi stanno facendo delle cure per diventare di colore e quindi più forti negli sport, le stesse attrezzature sportive sono state manomesse...

    domenica 1 dicembre 2024

    Nilanjana Roy - I gatti dal cuore d'ambra

     Il cuore dell’India è un mistero felino 

    Sapeva per esperienza che la dote più importante è il coraggio. Solo i cuori d’ambra possono vincere la paura.

    In un misterioso quartiere della vecchia Delhi, in India, vivono i Selvatici, un piccolo clan di gatti che domina quel labirinto di vicoli e rovine da tempo immemore: Miu-Miu, una saggia e anziana siamese; Katar, amato dai suoi seguaci e temuto dai suoi nemici; Hulo, il grande guerriero; Beraal, la bella regina, veloce e mortale quando sfidata; Mancino, il gattino dalla sconfinata curiosità che lo mette sempre nei guai… Liberi e indomiti, i Selvatici non temono nessuno, vanno dove vogliono e fanno quello che vogliono. Sono impavidi come i loro cuori d’ambra, la pietra simbolo di vitalità e coraggio, lasciano vedere a chiunque li incontri, siano essi Piedoni, come i gatti chiamano gli umani, o i nemici della loro specie, i temibili Ferini. Finché un giorno, una cucciola arancione dagli occhi verdi di nome Mara attira la loro attenzione. Lei vive comodamente in una bella casa, e non ha alcuna intenzione di immischiarsi nelle loro faccende. Ma è dotata di un eccezionale potere, di cui non è ancora consapevole, che mette tutti in subbuglio. Perché secondo le leggende feline, il suo arrivo è presagio di eventi straordinari che minacciano di annientare il loro mondo e tutto ciò a cui tengono. Il tempo dei cuori d’ambra sta per arrivare.

    Un romanzo meraviglioso e immaginifico, di grande pregio letterario, avvincente e intenso, e al tempo stesso una sontuosa e imperdibile dichiarazione d’amore ai gatti e all’incanto della vita.

    «Non è solo un canto d’amore ai gatti, è soprattutto un romanzo meravigliosamente scritto e destinato a diventare un classico.» The Guardian

    NILANJANA ROY è una straordinaria scrittrice indiana. Collabora con riviste e quotidiani internazionali, come il Financial Times, The Guardian e The New York Times. Vincitore di numerosi premi e pubblicato in molti Paesi, I gatti dal cuore d’ambra è un bestseller amatissimo dai lettori e dalla critica.