10:30
Tempio di Pomona
Premiazione del concorso letterario promosso dal Soroptimist International Club di Salerno. Conduce Angela Guerra. Legge Enzo Tota.
Soroptimist International è un’organizzazione femminile che promuove azioni e crea opportunità a sostegno dei diritti umani, della pace e di valori quali trasparenza, volontariato, accettazione delle diversità. Nella convinzione che solo sull’educazione e sulla formazione si possa costruire un futuro migliore per le donne, nell’ambito di un più ampio progetto di sensibilizzazione alla lettura ha indetto il concorso letterario “Piccole donne scrivono”, destinato alle studentesse delle scuole superiori della città e pensato per incoraggiare e valorizzare esperienze di scrittura creativa di giovani donne che intendano contrapporre all’omologazione culturale voci autonome e autentiche. Una selezione degli elaborati migliori verrà presentata al pubblico, e la giuria composta dalla presidente Angela Guerra e dalle socie Lia Persiano, Mena Scaramella, Giulia De Marco, Lella Vitacca e Amalia Coppola decreterà la vincitrice.
11:00
Palazzo Fruscione
Incontro con Alessio Romano e Ale De Blasio, autori di Una stanza tutta per loro. Cinquantuno donne della letteratura italiana (Avagliano), e inaugurazione della mostra delle foto originali di Ale De Blasio.
Le scrittrici italiane fotografate nei luoghi dove sono solite scrivere: uno studio pieno di libri, il tavolo di una cucina, la panchina di un parco, il vagone di un treno, una biblioteca o un bar affollato. Un’indagine sul loro rapporto con la scrittura, portata avanti da uno scrittore e da un fotografo che le hanno incontrate per parlare di narrazione e del ruolo della donna nel mondo della cultura italiana. Ne escono ritratti inediti in un viaggio alla scoperta di alcune delle voci più interessanti della scrittura femminile di oggi. Tra i nomi: Dacia Maraini, Donatella Di Pietrantonio, Lidia Ravera, Wanda Marasco, Rosella Postorino, Sandra Petrignani, Teresa Ciabatti, Nadia Terranova e molte altre.
11:00
Chiesa dell'Addolorata
Workshop di letteratura creativa con l’Opificio di Letteratura Potenziale. Partecipano: Raffaele Aragona, Laura Brignoli e Daniela Fabrizi.
Come si fa a scrivere sfrenando la fantasia ma osservando regole ferree, addirittura costrittive? È l’interrogativo cui rispondono, con le loro sorprendenti invenzioni, i soci dell’OpLePo, il sodalizio che continua le memorabili esperienze compiute in questo campo dallo storico gruppo di letterati che ebbe in Georges Perec, Raymond Queneau e Italo Calvino i suoi più celebri esponenti. Ci sono mille modi di produrre letteratura (spesso ottima letteratura) applicando una serie di regole, tanto rigide quanto stravaganti: si va dal lipogramma (un testo in cui, per esempio, manca una lettera dell’alfabeto: Perec scrisse in questo modo un intero romanzo), al tautogramma (un testo in cui tutte le parole incominciano con la stessa lettera, come nel poemetto di Umberto Eco Povero Pinocchio) e a mille altri giochi tanto divertenti quanto stimolanti.
12:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Francesco Iannone, autore di Arruina. Una favola oscura (il Saggiatore). Conduce Angelo Meriani.
“Osso che scricchia, occhio che s’inabissa nella cenere. Osso fitto di nèi. La notte è un merletto sulla testa dei buoi”. C’era una volta un paese in cui gorgogliavano i torrenti. Nel paese c’è una donna di mille anni che allatta bambini morti e riesumati, un poeta che parla una lingua aliena, una vecchia col latte nelle pupille, un contadino che è un cavallo, un matto che pesca lische di pesce dalla bocca di una tigre. C’è una terra di sterchi e pietraie, e chi vi cammina incontra la morte. E una città, che da questa terra non si può vedere, dove streghe chiamate Nerissime dissanguano i bambini e inghiottono acque acide da una fonte che le rende immortali. C’è una bambina in cui germoglia una maledizione antica: la sua nascita prosciugherà la fonte mettendo in pericolo la vita delle Nerissime; solo la sua morte ne garantirà la sopravvivenza. Le streghe la rapiscono, e i disperati abitanti del paese decidono di salvarla. Arruina, esordio di un nuovo autore salernitano, è una favola oscura ispirata alla tradizione fiabesca meridionale, riscritta nella lingua del contemporaneo, dove l’impossibile divora a ogni passo la realtà.
Arruina. Una favola oscura
Editore: Il Saggiatore
Collana: La cultura
Anno edizione: 2019
Pagine: 156 p., Rilegato
EAN: 9788842824428
12:00
Palazzo Fruscione
Incontro con Andrea Fazioli, autore di Gli svizzeri muoiono felici (Guanda). Conduce Luca Crovi, letture a cura di Brunella Caputo.
L’investigatore privato Elia Contini è chiamato a occuparsi di un delicatissimo caso di scomparsa: nel 1998 Eugenio Torres, noto medico, amante del trekking, fondatore di scuole in Niger, all’improvviso sparisce dalla faccia della terra. Vent’anni dopo, alla morte della moglie, i figli assumono Contini per tentare di capire che cosa sia accaduto al padre. Secondo alcune voci, il medico era fuggito in mezzo ai suoi protetti nel Sahara nigerino.
E proprio dalla vastità del deserto, un giorno arriva in Svizzera un giovane migrante. Moussa ag Ibrahim appartiene al popolo Tuareg e dichiara di avere prove che Torres è vivo e ha bisogno di aiuto. L’investigatore e l’uomo del deserto formano così una coppia improbabile che, indagando nel passato, scoprirà un segreto pericoloso.
12:30
Tempio di Pomona
Incontro con Giovanna Mozzillo, autrice di Il canto del castrato (Marlin). Conducono Maria Teresa Chialant e Maria Rosaria Pelizzari.
Protagoniste due donne, madre e figlia, appartenenti a una nobile famiglia della Napoli vicereale. La ribellione e il riscatto a cui approderanno costeranno a entrambe un prezzo altissimo, ma consentiranno la scoperta della propria identità e l’esperienza di una breve, insospettata felicità. A pilotarle nel difficile processo di liberazione dai condizionamenti a cui soggiacciono sarà l’amore, in tutti e due i casi giudicato inaccettabile dalle convinzioni, convenzioni e “ripulsioni” dell’epoca. Perché la madre ama, riamata, il precettore dei figli, un sacerdote che vive con disagio i canoni ed è stato conquistato dalla dottrina di Giordano Bruno, e la figlia si arrende alla passione di un giovane e acclamato “canterino”, ricercato in tutte le corti d’Europa, ma di umilissime origini e castrato. Sullo sfondo la Napoli barocca e il borgo montano dove i protagonisti cercano scampo alla peste.
17:30
Villa Comunale
A cura di Saremo Alberi Libroteca.
Un’ora di fiabe, racconti e altre letture per i più piccoli, nella cornice del nostro giardino più bello.
18:00
Palazzo Fruscione
Presentazione di Abbicura (Lupetti) con Paolo Albano, Simona Bonito e Marcello Ricciuti.
“È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”, ha scritto Antoine de Saint-Exupery. E questo libro, una raccolta di scritti e poesie, ha per tema il prendersi cura. Di che? Di un fiore, di un albero, di una casa, di un nonno che sta invecchiando, di un genitore che sta poco bene, di un’amica o un amico che si droga, di un giovane che ha subito un incidente, di un libro che ci ha cambiato la vita, di un disco che ci ha formati, di un bambino che ha una malattia rara, di un’amica finita nel male oscuro, di un ricordo irrinunciabile, di un sogno che si ripete, di una persona cara che ha un male che al momento non si può curare. Non tutti siamo capaci di farlo distillando tutto l’amore possibile. La cura presuppone amore, gentilezza, forza d’animo. In queste pagine, una guida per non sottrarci più al darsi, e un dito puntato verso il nostro e il vostro cuore.
18:30
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Filippo Ceccarelli, autore di Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua (Feltrinelli). Conduce Gennaro Carillo.
Come siamo diventati quelli che siamo? Se lo chiede Filippo Ceccarelli, firma prestigiosa de “la Repubblica” e autore delle interviste impossibili della serie tv “Buonasera Presidente. Servendosi di una documentazione tale che, se impilata, raggiungerebbe i quarantacinque metri d’altezza, indaga su settant’anni di storia politica italiana, su quello che eravamo e su quello che, con la vittoria del “governo del cambiamento”, forse non siamo più. Come si è evoluto il potere dal dopoguerra ai giorni nostri? Come sono cambiate le abitudini, i tic, i gesti e le pratiche dei potenti? Ceccarelli ci mette davanti una storia densa di “inciuci”, scandali, scissioni, tradimenti e viltà che forse c’eravamo dimenticati troppo in fretta. Quel che siamo, del resto, lo siamo da molto più tempo di quanto siamo abituati a pensare. Invano è la prima storia tribale del potere italiano, in cui l’autore, facendo un uso spregiudicato e illuminante dell’aneddotica, ci mette davanti la nuda e cruda realtà.
19:00
Arco Catalano di Palazzo Pinto
Spettacolo teatrale a cura della Compagnia La Ribalta di Salerno, con Sara Arpino, Antonio Carmando, Peppe Landi, Elena Pagano. Testo e Regia di Valentina Mustaro.
C’erano una volta due montagne. Su una stava la città, sull’altra il Drago, tanto grande quanto inoffensivo. Ma gli uomini, preoccupati della sua esistenza, gli dichiararono guerra e, armati di spade e bastoni, iniziarono a litigare per chi l’avrebbe attaccato per primo. Risultato: il Drago se la svignò inosservato e gli uomini presero a combattere tra loro per anni, senza più ricordare quando e perché avessero cominciato. Finché il Drago non sbadigliò una fiammata di noia abbrustolendo cavalli e cavalieri. Finalmente gli uomini stolti sospesero i combattimenti, almeno fino a cinque minuti fa! Liberamente tratto dall’omonimo libro di Gek Tessaro.
Per tutte le età.
Biglietto 5 Euro.
19:30
Tempio di Pomona
Incontro con Mattia Labadessa, autore di Bernardo Cavallino (Feltrinelli Comics). Conduce Andrea Dell’Acqua.
Bernardo Cavallino non è un “uomo uccello” come tanti, a cominciare dal colore: Labadessa infatti per la prima volta usa il bianco e nero per disegnare questo nuovo, surreale personaggio che ha un’ossessione piuttosto singolare, ossia spegnere candeline per calmarsi. Nei momenti di maggior coinvolgimento emotivo sente l’impulso sfrenato di accendere una candelina e poi di soffiarci sopra per spegnerla, per spegnersi, per sedare l’ansia, per ritrovare l’equilibrio. Può sembrare un vizio innocuo, di cui sorridere, ma per Bernardo è un gran cruccio. Gli amici non comprendono, le donne diffidano di lui. Tutto cambia con l’arrivo di Nora, una giovane donna uccello che sembra l’unico essere vivente sulla terra a voler affrontare ciò che gli sta succedendo. Ancora una volta Labadessa, autore da migliaia di followers, si confronta con le tematiche esistenzialiste che ne hanno fatto uno dei graphic novelist più amati dal pubblico.
19:30
Atrio del Duomo di Salerno
Prolusione inaugurale del Festival Salerno Letteratura 2019 di Eva Cantarella.
“Le ragioni per le quali ho pensato di dedicare a Ovidio la possibilità e il piacere di parlare a questo Festival va cercata, in primo luogo, nel fatto che siamo ancora del corso del duemillesimo anniversario della sua morte, e mi è sembrato che un Festival come quello della Letteratura di Salerno non potesse non essere tra le istituzioni culturali che nel corso di quest’anno hanno celebrato in tutto il mondo l’evento. Ma devo confessare che a questa motivazione se ne è aggiunta un’altra, assolutamente personale, rappresentata dal fatto che Ovidio è il poeta che più amo di tutta la latinità. Non solo per la grandezza della sua poesia, della quale hanno parlato persone ben più competenti di me in materia (e che farà ovviamente da sfondo al mio discorso), ma per lo speciale interesse dei suoi versi per chi, come me, si occupa della storia sociale di Roma: ivi compreso, inevitabilmente, il rapporto tra generi. Il rapporto tra Ovidio e il genere femminile, infatti, è per molti aspetti profondamente, per non dire radicalmente diverso da quello dei suoi concittadini. Ed è su questa sua diversità, dunque (all’interno di un indispensabile, più ampio discorso sul suo rapporto con Augusto e sulle possibili ragioni della sua condanna all’esilio) che concentrerò l’attenzione nel tempo concessomi, per cercare di raccontarvi Ovidio a modo mio”.
20:30
Atrio del Duomo di Salerno
Serata Stregata con i cinque finalisti del Premio Strega. Conduce Stefano Petrocchi. In collaborazione con Fondazione Bellonci.
Per il quinto anno consecutivo, Salerno Letteratura, grazie alla collaborazione con la Fondazione Bellonci, ha il privilegio di ospitare la cinquina di autori finalisti della LXXIII edizione del Premio Strega, il maggior riconoscimento letterario d’Italia. Gli “Amici della domenica” e gli altri aventi diritto al voto hanno espresso le loro scelte appena tre giorni prima di questo evento, nel corso del tradizionale appuntamento in casa Bellonci, ai Parioli, a Roma. Il lotto dei dodici libri che figuravano nella “long list” dei semifinalisti è dunque stato drasticamente ridotto. E a Salerno sono presenti gli scrittori tra i quali, il 5 luglio nel ninfeo di Villa Giulia, emergerà il vincitore assoluto di quella che appare come una delle più incerte edizioni dell’intera storia dello Strega. A condurre l’evento, anche quest’anno, il direttore della Fondazione Bellonci.
22:30
Largo Barbuti
Piccolo corso a cura di Ermanno Cavazzoni per imparare a manipolare la lingua italiana e produrre sorprese. Con immagini e un po’ di spettacolo, e con la musica di Stefano Giuliano (sax) e Domenico Andria (basso).
Con la lingua si possono fare tante cose, anche pernacchie; con la lingua italiana altrettanto. Qui impareremo per l’appunto a produrre sorprese: come gonfiare una frase e farne in 10 minuti un romanzo (che poi riesca bene è da vedere); come cambiare sesso alle parole; come scoprire il proprio destino nel proprio nome e cognome; come le parole significano più di quel che significano; come produrre nuove parole; come inventare generi nuovi in letteratura; come sgonfiare una poesia; come produrre fantasmi, oppure saggi proverbi; come tenere automaticamente un comizio; e altro altro ancora, tutto condito da esempi e declamazioni. Dall’autore del Poema dei lunatici, uno stralunato, imperdibile contributo al piacere di leggere (e scrivere).
Il poema dei lunatici è un romanzo di Ermanno Cavazzoni del 1987, da cui è stato tratto il film di Federico Fellini La voce della Luna del 1990.
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