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#AnniNOVANTA

martedì 2 luglio 2019

Fuori, i fiocchi turbinavano tra i rami di faggio, sommergendo ogni cosa in una palude di candore. Il passaggio dell'orso Giuseppe Festa

Il passaggio dell'orso - Giuseppe Festa - copertina
Kevin, studente metropolitano svogliato e tecnologico e Viola, aspirante naturalista che vive in campagna, si ritrovano al Parco Nazionale d’Abruzzo per lavorare come volontari insieme al guardaparco Sandro.
La loro storia si intreccia con quella di un giovane orso rimasto orfano che, senza la guida della madre, non riesce a cavarsela da solo nella foresta. Un bracconiere, che sembra essere sempre un passo avanti ai due ragazzi, gli dà la caccia, e l’orso si ritrova a giocare con il fuoco…
Perché il Parco è terreno d’affari per molti,
e qualcuno sta tramando nell’ombra per sterminare gli ultimi, preziosissimi esemplari di orso marsicano.
Il più antico Parco italiano diventa teatro di un legame indelebile tra un ragazzo e un cucciolo d’orso.
Un grande esordio nella narrativa d’avventura per ragazzi, il racconto di un viaggio emozionante alla scoperta della natura e delle sue meraviglie.
Il passaggio dell'orso Giuseppe FestaCOLLANA GLI ISTRICI
EAN 9788893812573
PAGINE 224
FORMATO Brossura
Book trailer del romanzo IL PASSAGGIO DELL'ORSO di GIUSEPPE FESTA (SALANI EDITORE)
«Un inchino alla Natura, alla sua Bellezza, alla sua Fragilità… Un atto d’amore guidato da un profondo rispetto che dovrebbe guidare la nostra vita, prima di tutto».
Licia Colò
“La tana era fredda e sapeva d’inverno. Una debole luce filtrò attraverso l’unica fenditura ancora libera dalla neve. Koti riposava distesa su un fianco. Le doglie erano cominciate qualche ora prima, mentre il sole di gennaio affondava in una soffice coltre di nuvole come un frutto in un campo arato. Era il suo primo parto. Ma l’orsa, guidata da un misterioso istinto, aveva già preparato con cura un accogliente giaciglio d’erba e foglie secche. Non per lei: per il suo piccolo. Si era sdraiata accanto a quel morbido nido subito dopo le prime contrazioni. Fuori, i fiocchi turbinavano tra i rami di faggio, sommergendo ogni cosa in una palude di candore. Le vette della Camosciara, alle cui pendici si nascondeva la tana dell’orsa, erano già tutte ammantate di bianco. La bufera di neve più impetuosa degli ultimi anni, sulle montagne abruzzesi”.

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