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giovedì 19 settembre 2019

La stanza di sopra di Rosella Postorino

Editore:Neri Pozza
Collana:Bloom
Data di Pubblicazione:febbraio 2007
EAN:9788854501652
ISBN:8854501654
Pagine:199
Una città di provincia, una casa in cima a una scalinata, una stanza al piano di sopra. Nella stanza c'è un uomo, immobilizzato in un letto. Ester studia poco, frequenta un gruppo di amici con cui passa pomeriggi e serate a fumare dentro un baretto sul mare o a bere nelle cantine dei ragazzi delle case popolari. A scuola ha una sola amica, diversa da lei, una ragazza che legge e disegna, che esce poco, perché il padre la preferisce in casa, seduta a cena con la famiglia, una sera dopo l'altra. Ester sembra libera e indipendente, è capace di baciare e farsi sfiorare, sa concedersi e poi ritrarsi, sa scatenare e trattenere il desiderio feroce di un uomo più grande. E invece si è perduta, si è smarrita nel silenzio insostenibile della sua casa, nel verde acido di un divano invecchiato, nell'impossibilità di comunicare con la madre se non attraverso frasi veloci e sprezzanti. È affondata nell'incapacità di nutrirsi, nel disperato sgomento di quella stanza di cui non si può parlare: li c'è il padre, da dieci anni, muto, congelato, sospeso tra la vita e la morte. "La stanza di sopra" è il primo romanzo di una giovane scrittrice italiana: cronaca della crudeltà e del desiderio, del possesso e della separazione, di chi non ha parole per misurarli ed esprimerli; anatomia emotiva del distacco doloroso e incolmabile che separa l'infanzia dalla maturità; ritratto di una ragazza che si guarda vivere, e che si getta nel mistero e nell'ambiguità dei rapporti umani.
Un romanzo dalla narrazione fluida e scorrevole pur se lacerante dal punto di vista umano, tagliente e cruda poiché lascia poco spazio all’immaginazione. Non è un racconto che parla di adolescenza ma, ciò nonostante, è una lettura che mi sento di consigliare non solo ai genitori ma a tutti coloro i quali per vari motivi si confrontano e si scontrano quotidianamente con un periodo particolare della crescita che necessita di attenzioni esclusive per poterne carpire tutte le dinamiche. Non basta essere stati adolescenti per cogliere i segnali che i ragazzi inviano, agli adulti, più o meno in maniera esplicita. La loro fragilità si scontra con l’ostilità e l’incomprensione da parte dei “grandi” che spesso sottovalutano quei campanellini d’allarme sfocianti sovente in profonde e incontrollabili solitudini che brancolano come oscure presenze alla ricerca di uno spiraglio di luce a volte sempre più lontano… Un romanzo ben scritto, intenso, fortemente evocativo e le cui urla silenziose stordiscono e riecheggiano nelle orecchie al pari di uno strumento musicale, cupo e profondo, capace di creare suoni inquietanti e al limite della sopportazione. Consigliata la lettura.
Teresa Anania

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