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#AnniNOVANTA

lunedì 4 novembre 2019

Mare al mattino Margaret Mazzantini

"Faid non ha mai visto il mare, non c’è mai entrato dentro
Lo ha immaginato tante volte. Punteggiato di stelle come il mantello di un pascià. Azzurro come il muro azzurro della città morta(...)
Vito cammina sugli scogli, scende nelle insenature di sabbia. Si è lasciato il paese alle spalle, il rumore di una radio accesa, di una donna che urla in dialetto"
Mare al mattino
Categoria: Narrativa Italiana
Anno di pubblicazione: 2011
C’è un tratto di mare che è ponte e confine tra due Paesi. Farid lo vede per la prima volta la notte che fugge dalla sua casa ai confini del deserto, lasciandosi alle spalle la gazzella che mangiava dalle sue mani. Vito, dalla Sicilia, guarda quello stesso mare come una discarica di avanzi e di barche mai arrivate. Ne raccoglie le grida, ne conserva le tracce. Sono pezzi di memoria: la sua, quella di Farid e di tutti quelli che saranno i suoi e i nostri figli.
E poi ci sono le madri. Angelina, che di quel mare ha lo stesso sguardo liquido, la stessa calma, e dentro la tempesta. E Jamila, che spera di veder morire suo figlio prima di lei per non lasciarlo morire da solo. C’è tutta la gente che ha sognato «una terra facile, senza armi. Una benedizione. Non sapeva che fosse senza fine, che gridasse da tutte le parti».
Dagli italiani spinti in Africa dal fascismo alla cacciata dei Tripolini nel 1970, fino alle migrazioni imposte da una guerra ancora in corso, Margaret Mazzantini dà voce a chi è sempre costretto a lasciare, perdere, rinunciare, a volte in cambio di niente. Una favola viva e pulsante, capace di trasformare il dolore in letteratura.
 
Vito ci ha pensato qualche volta al gigante che organizza il mondo. Si è chiesto se è fatto di persone, tante persone una sull'altra. E se lui sarà una di quelle persone minuscole ma decisive.
E' quello che un ragazzo dovrebbe sperare, partecipare all'organizzazione del mondo. Lui è sempre stato uno studente in fuga, e non solo dalla scuola. Da ogni forma di apprendimento.
Abbassa la testa. Si vergogna di queste ambizioni improvvise. 
Non farà niente di buono, di rimarchevole. 
E' più facile che accada così, che la sua vita passi inosservata

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