Jorge Mario Pedro Vargas Llosa è stato uno scrittore e drammaturgo peruviano naturalizzato spagnolo.
Considerato uno dei massimi romanzieri e saggisti contemporanei, ha conseguito molti riconoscimenti:
- il Premio Nobel per la Letteratura nel 2010;
- il Premio Cervantes nel 1994, il più importante per la lingua spagnola;
- il Premio Príncipe de Asturias de las Letras nel 1986;
- il Biblioteca Breve nel 1962;
- il Rómulo Gallegos nel 1967;
- il Planeta nel 1993, e altri ancora.
- Assieme a Gabriel García Márquez, Julio Cortázar, Isabel Allende e Carlos Fuentes, è uno dei massimi esponenti del boom latinoamericano.
Come scrittore acquisì fama negli anni Sessanta coi romanzi La città e i cani (1963), La Casa Verde (1966), Conversazione nella Cattedrale (1969). La sua copiosa produzione ha spaziato attraverso vari generi, dal giornalismo alla saggistica, al teatro. La sua narrativa è stata adattata per la televisione e il cinema. La maggioranza dei suoi romanzi è ambientata in Perù, nei quali esplora la società peruviana e il clima storico della dittatura militare del generale Odría, sotto la quale trascorse la giovinezza, e i suoi pesanti condizionamenti.. I successivi romanzi narrano eventi topici di altri Paesi, e il loro clima storico: La guerra della fine del mondo, collocato nel Brasile della fine del XIX secolo, dove si narra la guerra di Canudos; La festa del caprone affronta la Santo Domingo durante la dittatura di Trujillo; Il sogno del Celta rievoca lo sfruttamento coloniale in Congo e in Amazzonia; Avventure della ragazza cattiva mescola affari di cuore e utopie rivoluzionarie; Tempi duri (2019) parte dal colpo di Stato in Guatemala del 1954.
In gioventù, fu simpatizzante del comunismo e ammiratore di Fidel Castro, ma a partire dal 1980 è diventato un ardente sostenitore del liberalismo. Nel 1990, fu il candidato presidente della coalizione di centro-destra Frente Democrático alle elezioni in Perù, ma fu sconfitto da Alberto Fujimori. Decise allora di lasciare il Paese e di chiedere la cittadinanza alla Spagna, in cui già da tempo lavorava. Nel 2011 è stato nominato marchese da Re Juan Carlos I.
- Nel 2021 è stato eletto membro dell'Académie française al seggio numero 18, primo membro che non ha scritto nessuna opera in lingua francese, che Vargas Llosa parla fluentemente. Anche la pubblicazione della sua opera nella prestigiosa collezione Bibliothèque de la Pléiade, per l'editore Gallimard, costituisce una prima assoluta per uno scrittore non francese ancora vivente; è il secondo autore latino-americano pubblicato nella collana, dopo Héctor Bianciotti. È padre di 3 figli: Álvaro Vargas Llosa, Gonzales e Morgana.
Tra i principali esponenti della rinascita della letteratura latinoamericana insieme con Gabriel García Márquez, Julio Cortázar, Carlos Fuentes, Jorge Luis Borges e Octavio Paz incomincia la propria carriera letteraria nel 1959 con la raccolta di racconti Los jefes.
Ma il vero successo giunge nel 1963 con il romanzo La città e i cani, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 1967 e ambientato in un'accademia militare, ispirandosi alla sua esperienza nell'accademia militare frequentata in gioventù a Lima. Il libro, redatto con una particolare tecnica narrativa in cui narrazione e sovrapposizioni di tempi e piani si alternano in uno stile quasi cinematografico, viene però inizialmente addirittura bruciato perché considerato dissacrante e criticato aspramente dalle gerarchie militari peruviane, che accusano Vargas Llosa di essere al soldo del governo ecuadoriano e di screditare il valore dell'esercito nazionale. La medesima tecnica narrativa è riutilizzata anche nel seguente La Casa Verde (1966), nel quale narra le vicende di una ragazza sottratta a una tribù india della regione amazzonica e successivamente fuggita dalla comunità religiosa in cui era stata cresciuta, per diventare prostituta nel più famoso bordello della città di Piura, la Casa Verde.
Con questo romanzo Vargas Llosa vince la prima edizione del Premio Rómulo Gallegos, battendo la concorrenza di scrittori più esperti come Gabriel García Márquez.
Il terzo romanzo pubblicato è il monumentale Conversación en la Catedral, nel 1969, una dura analisi della vita politica e sociale del proprio Paese. Il protagonista, Santiago Zavala, figlio di un noto imprenditore con legami politici con la dittatura del generale Odría, incontra casualmente, anni dopo la morte del vecchio genitore, il vecchio autista di famiglia. Durante la conversazione con lui, in una bettola chiamata La Cattedrale, cerca di trovare conferma ai suoi sospetti sul coinvolgimento del padre in un caso di omicidio. La conversazione è l'occasione per l'autore di ripercorrere, con la vita di Santiago, anche la storia politica del Paese alla ricerca delle origini del suo fallimento sociale, politico e morale.
Segue nel 1973 il romanzo satirico Pantaleón e le visitatrici (Pantaleón y las visitadoras), seguito a sua volta da La tia Julia y el escribidor (1977), che lo vedono cimentarsi con uno stile diverso da quello dei suoi primi lavori, connotato da un'impostazione più leggera e dalla scoperta dello humour.
Con La guerra del fin del mundo del 1981, in cui ripercorre le vicende nel movimento millenarista del profeta brasiliano Antônio O Conselheiro (Antonio Il consigliere), fa una lucida analisi dei contrasti fra la società costiera nello Stato di Bahia, prevalentemente intellettuale e progressista, e la popolazione più arretrata e conservatrice dell'interno. L'impostazione dell'opera è in gran parte pessimistica, e mostra sconsolatamente come le zone meno evolute siano schiacciate dai fermenti delle altre.
A quest'opera capitale fa seguire Historia de Mayta (1984) che affronta il tema del terrorismo, Quién mató Palomino Molero? (1986), un giallo dal risvolto sociale, Elogio de la madrasta (1988), un libro erotico, ed El hablador (1987), tutti romanzi legati da un filo di fondo politico-sociale.
Pubblica poi El pez en el agua (1993), un'opera autobiografica in cui racconta la sua esperienza in politica, e Lituma en los Andes (1993), un giallo che gli vale il Premio Planeta.
Nel 1997 pubblica Los cuadernos de don Rigoberto, seguito tre anni dopo da La festa del chivo e da Il Paradiso è altrove nel 2003 e da Avventure della ragazza cattiva pubblicato nel 2006.
Nel 2010 vince il Premio Nobel per la letteratura per «la propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo». Diviene così il primo scrittore di origine peruviana a vincere questo riconoscimento.
Se numerose opere di Vargas Llosa sono influenzate dalla società peruviana, molte sono anche quelle ambientate altrove, specialmente in Europa. Vargas Llosa ha vissuto a lungo nel vecchio continente prima in Spagna, quando frequentò, grazie a una borsa di studio, l'Università Complutense di Madrid, poi in Francia, a Parigi, e più tardi in Inghilterra. Nel 1993, deluso dall'esito della campagna presidenziale a cui ha partecipato, chiede e ottiene la cittadinanza spagnola.
È anche stimato autore di teatro, con all'attivo una decina di opere teatrali. Nel 1981 pubblicò La señorita de Tacna, nel 1983 Kathie y el hipopótamo, nel 1986 La Chunga, nel 1993 El loco de los balcones. it.wikipedia.org
La città e i cani (titolo orig. La ciudad y los perros) è il primo romanzo dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, pubblicato nell'ottobre 1963. Vincitore del Premio Biblioteca Breve nel 1962 e, appena uscito, del Premio de la Crítica Española nel 1963, la sua importanza e influenza fu enorme, dischiudendo un ciclo di modernità nella narrativa latinoamericana. Assieme ad altri autori dell'America Latina, diede inizio a quella corrente letteraria chiamata boom latinoamericano. Originariamente, l'autore pensò di titolare il romanzo "La morada del héroe" e poi "Los impostores". Un gruppo ristretto di amici, tra cui il critico José Miguel Oviedo, a cui aveva dato in lettura il testo, suggerì come titolo La ciudad y las nieblas, per alludere alla nebbia che copre sempre la zona dove è situato il collegio militare al centro dell'opera. Siccome neanche questa scelta convinceva Vargas Llosa, Oviedo propose un altro titolo alternativo La ciudad y los perros, un'allusione ai "perros", ossia i cadetti del terzo anno, personaggi del romanzo. «Questo è il titolo!», esclamò entusiasta Vargas Llosa, battezzando così il suo primo romanzo.
Al suo apparire, il romanzo suscitò immediate proteste: sentendosi diffamati, gli ufficiali e i cadetti del Collegio Militare Leoncio Prado bruciarono copie del libro, accusando Vargas Llosa di averli calunniati.
- Ambientato nella comunità di cadetti della scuola militare di Lima - il rigidissimo Colegio Militar Leoncio Prado alla quale il padre di Vargas Llosa, che osteggiava la sua passione per la scrittura, affidò il figlio - il romanzo autobiografico descrive una dura esperienza di vita, intesa come metafora della violenza contemporanea. Accanto al racconto principale si intrecciano, con un uso davvero sperimentale per l'epoca, flashback riguardanti il passato dei principali personaggi.
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