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sabato 14 settembre 2019

EMANUELE FELICE Il Sud, l'Italia, l'Europa Diario civile

EMANUELE FELICE
Il Sud, l'Italia, l'Europa
Diario civile
Editore:Il Mulino
Collana:Contemporanea
Data di Pubblicazione:maggio 2019
EAN:9788815283634
ISBN:8815283633
Pagine:280
Formato:brossura
Il libro affronta dapprima il divario nord-sud come nodo cruciale e irrisolto nel nostro paese, poi l’evolvere della politica italiana negli ultimi quattro anni con i governi Renzi e Gentiloni, e quindi con quello M5S-Lega che - a giudizio dell’autore - rappresenta con la Brexit il maggior fattore di rischio della costruzione europea, fuori dalla quale l’Italia sarebbe probabilmente meno libera e meno democratica. Infine, guardando appunto all’Europa, Felice si concentra sulla crisi dell’umanesimo liberale che ne costituisce la sostanza, chiedendosi con preoccupazione se si sia spezzato quell’eccezionale colpo d’ala, nel benessere e nei diritti, che fin qui ha accompagnato l’emancipazione umana.
Emanuele Felice è professore ordinario di Politica economica nell’Università Gabriele d’Annunzio di Pescara. Con il Mulino ha pubblicato «Divari regionali e intervento pubblico. Per una rilettura dello sviluppo in Italia» (2007), «Perché il Sud è rimasto indietro» (nuova ed. 2016), «Ascesa e declino. Storia economica d’Italia» (nuova ed. 2018) e «Storia economica della felicità» (2017). È editorialista della «Repubblica».
Prof. Emanuele Felice, Lei è autore del libro Perché il Sud è rimasto indietro, edito dal Mulino: perché il Sud è rimasto indietro?
In sostanza per gli stessi motivi che a suo tempo erano stati individuati già da Salvemini e, in parte, anche da Gramsci. Quelle ragioni – l’assetto estrattivo delle istituzioni e un analogo orientamento delle classi dirigenti – vengono qui attualizzate alla luce di due elementi nuovi. Primo, un ampio quadro quantitativo, frutto di un lavoro di ricostruzione durato un decennio, che va dal reddito agli indicatori sociali, all’istruzione e alla speranza di vita e all’Indice di sviluppo umano, e parte dall’Unità d’Italia e arriva fino ai nostri giorni; e tenendo conto che ovviamente nel frattempo le stelle classi dirigenti sono cambiate, dagli agrari dell’epoca di Salvemini e Gramsci (fra Otto e Novecento) ai mediatori politici di epoca repubblicana. L’altra novità è il collegamento alla letteratura internazionale sui divari di sviluppo fra paesi e regioni, i lavori di Acemoglu e Robinson ad esempio, che negli ultimi decenni si è affermata su scala internazionale, e grazie alla quale, in fondo, è oggi possibile, e doveroso, guardare al Sud Italia “come un qualunque Sud del mondo”: vale a dire con quello sguardo lucido e comparativo che affina l’analisi, scevro di presunzioni (e leggende) localistiche. https://www.letture.org/perche-sud-rimasto-indietro-emanuele-felice/

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