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mercoledì 20 maggio 2020

Cathleen Schine - La lettera d’amore

Cathleen Schine La lettera d’amore
Traduzione di Domenico Scarpa
Fabula, 96
1996, 19ª ediz., pp. 269
isbn: 9788845912511
Una libreria tinta di rosa, nel New England. Una bella libraia, Helen, divorziata senza rimpianti e piena di passione per il suo mestiere. Un variegato ventaglio di clienti e commessi. E una lettera d’amore che sbuca fra la posta, in mezzo a pubblicità e fatture. Non si sa chi l’abbia scritta. Non si capisce a chi sia destinata. Ma le sue parole si insinuano nella mente di Helen, smuovono pensieri, si propagano fra gli abitanti di Pequot come un elusivo refrain, scardinando certezze e convenzioni. Fino alla sorpresa finale, che nessun lettore – si potrebbe scommettere – riuscirà ad anticipare.
Questo romanzo smaliziato e incantevole, capace di sedurre come una lettera d’amore, ci introduce con leggerezza a una difficile arte – quella di saper essere romantici senza perdere l’ironia.
La lettera d’amore è apparso negli Stati Uniti nel 1995.
Helen, affascinante donna, divorziata, gestisce con passione la sua piccola libreria sulla costa degli Stati Uniti. I clienti sono pochi, ma fedeli, probabilmente più all’incanto che Helen esercita su di loro, che ai libri che lei riesce a far comprare.
Sicura di sé, passa da una relazione a un’altra senza rimpianti, senza dolore, vive la propria femminilità con maestria e dignità, nulla sembra sconvolgere il suo piccolo mondo…se non fosse per la misteriosa lettera che una mattina si trova tra la sua posta.
“Qualcuno sta bruciando…e io lo guardo.”
La lettera si insinua nella sua vita, diventa un pensiero ricorrente, e il desiderio di scoprire chi l’abbia scritta e a chi l’avesse destinata sempre più forte. Era destinata a lei? Chi “sta bruciando”?Tale smania sembra diventare protagonista. Stava spiando l’amore di qualcun altro o era la sua vita è venire sfiorata da una passione sconosciuta?
Cosa può succedere se la lettera viene letta anche da qualcun altro? Una freccia di cupido scoccata senza controllo? O forse le parole di “Montone” risuonano nell’aria come il muoversi delle mani delle Parche, e riescono a guidare gli eventi in una direzione inaspettata..
“Quella lettera era un rumore che viene da un’altra stanza, una cosa intuita attraverso una porta non perfettamente chiusa, era tutte le cose viste per caso”
IN COPERTINA
Carolyn Brady, Luce di smeraldo (Scrittoio nero per Zola), 1984. Collezione privata.
La vita di Helen è vivace e non lei non si fa troppo domande, sta bene così, con la figlia undicenne che adora e che è appena partita per il campo estivo. Una mattina trova in libreria una lettera d'amore un po' strana, è indirizzata a Capra, da parte di Montone.
Cara Capra,
Come ci si innamora? Si casca? Si inciampa?
“Cara Capra, come ci si innamora? Si casca? Si inciampa si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l’orlo del precipizio, per sempre?”
"Helen sapeva d'istinto che cosa sarebbe piaciuto a chi, ma spesso la sua abilità era di indurre a comprare per pura forza di seduzione. Riusciva a convincere i clienti a comprare (e a leggere, e a amare) i libri più inverosimili. Sotto la tutela di Helen, le ragazzine leggevano dispacci diplomatici. Uomini di mezza età leggevano racconti femministi tedeschi d'avanguardia. Promuoveva solo ciò che le piaceva, ma le piacevano le cose più diverse, e non vedeva nessun motivo perché non dovessero piacere anche agli altri, anzi."
"Le lettere si fraintendono così facilmente, però puoi correggerle e ricorreggerle finché non vengono proprio come vuoi. Non è come quando si parla. Certo una lettera la puoi progettare, migliorare; puoi renderla più gradevole, più aspra, puoi cambiare idea. Ma una volta spedite, le lettere non possono cambiare, né crescere, né farsi influenzare, né ritrarsi timidamente. Niente intonazioni, niente variazioni di volume, niente alterazioni dei lineamenti che possano ammorbidire le parole o chiarire un pensiero. Le lettere sono concrete, sono storia.
Sì, pensò Johnny, ma una lettera è anche effimera. Nel momento in cui la infili in una busta cambia completamente. Finisce di essere mia, diventa tua. Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu. Aprila: c'è dentro solo quello che ci vedi tu, nient'altro. Le lettere sono uno schifo."
"Helen provò a immaginare la loro storia che continuava dopo l'estate. Non ci riuscì. Provò ad immaginare che finiva dopo l'estate. Non ci riuscì."

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