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lunedì 31 maggio 2021

Alberto Bevilacqua - Sorrisi dal mistero

Si tratta di un racconto in persona. E' Alberto Bevilacqua che parla della sua vita. Dei suoi amici, dei suoi amori. Lo fa in modo non troppo ordinato, a dire il vero. Questa l'impressione che ne ho avuto io.
Lui, uno degli acrobati della vita: un gruppo di amici molto particolari, ognuno con le sue peculiarità, con i propri modi di fare, abitudini e necessità. Tutti accomunati da un'amicizia funambolica, quella che accomuna persone che sono pronte a fare acrobazie nella loro vita.
Quelli di cui parla Bevilacqua sono amici che già dal loro soprannome rendono l'idea di dare vita ad una "banda" un po' speciale.
La PasionariaFiodorZamoraRondine e Pepper. E c'è lui. Il narratore. Colui che narra l'incontro con una giovane donna misteriosa, dal passato misterioso e sconosciuto anche a lei stessa, dal presente sconvolgente, sbandato, fuori da ogni canone di normalità, apparentemente senza futuro. Storie di vita che vengono narrate a tratti, quasi come delle pennellate di colore calate su una tela bianca che si compone, pian piano, di forme prive di contorni definiti. Ogni personaggio ha una personalità che viene tratteggiata, secondo me, tanto da lasciar intendere senza andare troppo in profondità.
Una narrazione poco lineare, a tratti. Musicale, delicata ma a volte poco lineare. Questo è ciò che mi ha maggiormente spiazzata nella lettura di questo libro. Probabilmente è stato il pedaggio che ho dovuto pagare - questo mio smarrimento - per la mia iniziazione alle opere letterarie di un Bevilacqua che non conoscevo, se non di nome e di fama.
E' come se venissero narrate storie e fatti fine a loro stessi... come quanto l'autore parla delle donne avute in passato. Trovo che non fosse proprio necessario un riferimento del genere. O, probabilmente, sono io che non sono riscita a capire appieno l'opportunità di una narrazione di questo genere.
Come dei flash back, delle immagini sparse che galleggiano sopra ad una storia che in se è piuttosto semplice. Vite che si incontrano, che fanno parte di un unico quadro che in alcuni momenti stena a prendere forma.
E forse, in alcuni passaggi del romanzo, è stata proprio l'immagine dell'autore - così come lo conosco io dalla tv - mi ha ancor più spiazzata perché ho fatto fatica a vedere quel volto, quelle mani, quella voce in determinate circostanze narrate. http://libri-stefania.blogspot.com/2010/06/sorrisi-dal-mistero-alberto-bevilacqua.html 

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