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#AnniNOVANTA

mercoledì 6 aprile 2022

..e mi domandi cosa è la guerra… Nome, data di nascita, e poi i numeri di telefono da chiamare...viventi siam rimasti noi e nulla più.

Nome, data di nascita, e poi i numeri di telefono da chiamare: dati scritti a penna sulla schiena di una bambina ucraina da sua madre, nel tentativo di assicurarle la salvezza nel caso in cui lei venga uccisa nel corso della guerra in atto con la Russia. È la storia raccontata su Twitter da un utente ucraino, che al testo allega la foto di una piccola di spalle con le scritte sulla pelle, tra cui figura il suo nome: Vera. La foto proviene dall’account Instagram della madre della piccola, Sasha Makoviy, che in un lungo post risalente a tre giorni fa ha scritto: «Ho titubato per cinque minuti prima di decidermi a pubblicare questa foto. Fa male scorrere le immagini della galleria: avevamo una vita così meravigliosa. Ho scritto queste parole sulla schiena di Vera il primo giorno di guerra, con le mani che tremavano». Makoviy pubblica anche una seconda foto, che raffigura un foglietto con le stesse informazioni che appaiono sulla schiena di sua figlia, « nel caso ci fosse successo qualcosa e quindi qualcuno l’avrebbe accolta come sopravvissuta». Sasha racconta che mentre scriveva sentiva le esplosioni assordanti causate dai bombardamenti, e tra i tremori le è balenato in mente un pensiero folle: «perché non le ho tatuato addosso queste informazioni?». La conclusione del post è tuttavia rincuorante: «dove siamo ora è sicuro», anche se Sasha non si decide a «buttare il foglio spiegazzato della seconda foto». www.open.online
Ci sono troppe buche, Marcondiro'ndera 
ci sono troppe buche, chi le riempirà? 

Non potremo più giocare al Marcondiro'ndera 
non potremo più giocare al Marcondiro'ndà.
  
E voi a divertirvi andate un po' più in là 
andate a divertirvi dove la guerra non ci sarà.
La guerra è dappertutto, Marcondiro'ndera 
la terra è tutta un lutto, chi la consolerà?
 
Ci penseranno gli uomini, le bestie i fiori 
i boschi e le stagioni con i mille colori.
 
Di gente, bestie e fiori no, non ce n'è più 
viventi siam rimasti noi e nulla più.

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