Written-By – Cheope, G. Belleno, D. Di Palo, A. Belloni, V. De Scalzi
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#AnniNOVANTA
domenica 24 luglio 2022
#alTempoNelTempo - Vittorio De Scalzi. Negli anni sessanta ha fondato i New Trolls.
domenica 3 luglio 2022
#alTempoNelTempo - I Camaleonti,
I Camaleonti, precedentemente denominati Mods e Beatnicks, sono un complesso musicale italiano nato negli anni sessanta come parte del movimento musicale del beat italiano.
Le origini dei Camaleonti vanno ricercate al Santa Tecla di Milano, nella band di Memo Remigi e nella formazione Le Ombre di Augusto Righetti. È il chitarrista Riki Maiocchi che, sul finire del 1963, nella prima interpella il giovane tastierista Tonino Cripezzi e nella seconda il chitarrista Gerry Manzoli, il batterista Paolo de Ceglie e il bassista Livio Macchia, proponendo loro di creare un nuovo gruppo musicale.
Il genere scelto è la musica beat, nata poco prima in Inghilterra e rapidamente diffusasi in Europa e negli USA.
Nel 1965, dopo aver definitivamente scelto la denominazione di Camaleonti, il gruppo si presenta al primo "Raduno Beat" milanese dove viene notato da Miki Del Prete, collaboratore e paroliere di Adriano Celentano, che offre ai Camaleonti un contratto con la l'etichetta Kansas, casa discografica che gravita intorno al Clan Celentano, fondata dallo stesso Del Prete e da Domenico Serengay. Il successo arriva quasi subito, cavalcando il fenomeno beat con Chiedi Chiedi e Sha la la la la (cover di La La La La La del gruppo messicano-statunitense The Blendells) che nel 1966 vende 40.000 copie.
Dopo la defezione di Riki Maiocchi, che si dedica alla carriera solista, l'anno d'oro è il 1968, in cui raggiunge la vetta delle classifiche di vendita con L'ora dell'amore (versione italiana di Homburg dei Procol Harum).
Questo brano diventa un inno dei giovani di allora e rimane al 1º posto della classifica dei dischi per 10 settimane vendendo 1.600.000 copie, successo bissato da Io per lei (cover di To Give di Frankie Valli) che arriva al 9º posto e di Applausi, nuovo primo posto con 900.000 copie vendute.
Con Mamma mia (scritta da Mogol e Lucio Battisti), con Viso d'angelo (scritta da Pace e Panzeri) e poi con Eternità, presentata al Festival di Sanremo (presentata in coppia con Ornella Vanoni, che nella versione della band milanese arriva fino al secondo posto in hit parade e resta in classifica per tredici settimane), il complesso si affaccia agli anni settanta al massimo della sua popolarità: questi sono anche gli anni dei dischi d'oro, delle Maschere d'Argento e altre attestazioni varie.
La formazione ritorna ufficialmente un quintetto con l'ingresso di Dave Sumner, già facente parte dei Primitives di Mal e dei Saien (Cyan) Three di Patty Pravo.
Nel 1972 partecipano a Un disco per l'estate, ma vengono esclusi dalle finali.
Sono presenti al Festival di Sanremo con Come sei bella nel 1973 e nell'estate dello stesso anno vincono "Un disco per l'estate" con la canzone Perché ti amo, altro primo posto in classifica per settimane. Seguono nuovi successi a Canzonissima con Amicizia e amore, a Un disco per l'estate 1975 con Piccola Venere e due partecipazioni al Festival di Sanremo, con Cuore di vetro (1976) e Quell'attimo in più (1979) con la quale arrivano terzi.
Dave Sumner decide di lasciare il gruppo nel 1981, sostituito da Vincenzo Mancuso.
Nel 1985, Vincenzo Mancuso si separa dal gruppo, avendo intrapreso un'impegnativa collaborazione (come musicista e poi anche come produttore) con Francesco De Gregori, e permette l'ingresso al giovane (all'epoca ventisettenne) Valerio Veronese, valente e preparatissimo chitarrista, tutt'oggi in formazione.
Nel 1993 tornano al Festival di Sanremo cantando (insieme ai Dik Dik e Maurizio Vandelli) la canzone nostalgica Come passa il tempo che, anche se viene eliminata, riscuote un discreto successo.
Nel 2009 i Camaleonti partecipano alla trasmissione di Raiuno "I Migliori Anni" condotta da Carlo Conti e intraprendono un tour invernale in Canada, riscuotendo un grandissimo successo.
Il 25 settembre 2013 partecipano al concerto per festeggiare i cinquant'anni di carriera di Gian Pieretti.
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