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domenica 29 settembre 2024

Frederic Prokosch - Voci | Traduzione di Gilberto Forti

«In Voci, il mio libro di memorie, mi sono sforzato di cogliere la verità delle mie varie vittime, così come ho tentato di cogliere la fugace iridescenza delle mie farfalle. Ma, nello sforzarmi di cogliere quella verità, mi sono sorpreso a brancolare in un paesaggio di fantasmi meravigliosi, quel fregio sonnambolico di silhouettes erranti e di sfondi mutevoli che compone il nostro ‘passato’. Per essere veritieri, bisogna sempre mentire un poco, così come per mentire bisogna essere un poco veritieri. E il passato non risuscita che in un chiaroscuro onirico dove gioia e dolore diventano le maschere molteplici che celano i volti e le voci degli anni scomparsi per sempre, con il solo fine di riapparire in un nuovo camuffamento» Frederic Prokosch 
Fin da ragazzo, Prokosch elaborò un’arte sottile nello stanare gli scrittori che amava. Li sorprendeva ogni volta nel luogo giusto e al momento giusto, registrava, implacabile, le loro battute e oggi, a distanza di decenni, ce le ripropone in minuscoli pastiches, dove con sbalorditivo mimetismo viene fatto riecheggiare lo stile di ogni singolo autore – stile della pagina e della persona. Leggere questo libro, scritto da un sapiente romanziere e collezionista di farfalle, che ha attraversato il secolo con gli occhi, e gli orecchi, ben aperti, vuol dire ripercorrere, esilarati e leggeri, tutta la letteratura del Novecento. Già un parziale elenco degli incontri qui raccontati può dare un’idea della sovrabbondante ricchezza di queste memorie, anche se soltanto la lettura ci confermerà quanto sia giustificata la pretesa di Prokosch in questo suo libro: «penetrare nella natura segreta dei fluidi che finiscono per addensarsi in opere d’arte». Ben intagliate come altrettanti cammei, le scene raccontate da Prokosch accompagneranno d’ora in poi la nostra immagine di certi autori, qui amabilmente costretti a rivelarsi.
Eccone alcuni: Virginia Woolf nel suo antro della Hogarth Press; Auden che parla di Kafka in un bagno turco; James Joyce in visita nella libreria di Sylvia Beach; Wallace Stevens che parla di squash; E.M. Forster sul prato del King’s College; Walter de la Mare che evoca elfi e fantasmi; Brecht in un bar a New York; Thomas Wolfe alle prese con le bacchette in un ristorante cinese; Gide in vestaglia di velluto rosso; Colette, fra tanti cuscini, che elenca le sue farfalle preferite; T.S. Eliot sulle rive del lago di Nemi; Maugham che balbetta vicino alla tomba di Cecilia Metella; Dylan Thomas a Ostia; Gertrude Stein che discetta sugli ortaggi; Ezra Pound che si infuria giocando a tennis, perché una certa signorina Piaggio lo batte; Hemingway sottoposto a interrogatorio da Lady Cunard; Marianne Moore che riflette sugli armadilli; Santayana che riceve in convento; Mario Praz che riceve nella sua casa di via Giulia; Norman Douglas che depreca i suoi colleghi più giovani in un caffè di Capri; Karen Blixen che parla degli spiriti dell’Africa; Nabokov che si abbandona ai suoi ricordi di entomologo.  www.adelphi.it
  • Frederic Prokosch Voci
  • Traduzione di Gilberto Forti
  • Biblioteca Adelphi, 153
  • 1985, 4ª ediz., pp. 399
  • isbn: 9788845906091
  • IN COPERTINA
  • Karen Blixen, Natura morta con un uccello impagliato

martedì 24 settembre 2024

Giuseppe Silvestri - Viva la vida!

Un traumatico e inaccettabile tradimento, spingerà Gagga, il protagonista della storia, a lasciare la sua terra e a intraprendere un lungo e avventuroso viaggio alla ricerca di se stesso.
La vicenda ha inizio a Napoli nei primi anni novanta e si svolgerà prevalentemente in Spagna, per poi concludersi, con sorpresa finale, nuovamente nel capoluogo partenopeo.
Gagga, al secolo Mimmo Torani, è un tranquillo uomo comune che cerca, disperatamente, di sfuggire alle ombre opprimenti del passato. Questo suo continuo vagare lo porterà a scoprire l’esaltante ebbrezza dell’amore e a fare conoscenza con un’infinità di personaggi carichi di umanità, ma non mancheranno anche amarezze ed atroci dolori che sono l’inevitabile ma necessario condimento della vita di ogni essere umano.
Giuseppe Silvestri, nasce a Napoli nel 1954 inizia il suo percorso lavorativo nella scuola che, suo malgrado, lascerà poi qualche tempo dopo per un impiego in un istituto di credito. Agli anni dell’insegnamento dedicherà il nostalgico “L’aeroplanino di carta”, racconto pubblicato nel 2020, che narra, appunto, della sua personale esperienza di giovane maestro elementare.
Influenzato dai romanzi di Jack Kerouac, dalla Beat Generation, dal jazz e dal teatro classico napoletano, si dedica intensamente al teatro ed alla poesia, le sue più grandi passioni. Dà vita, così, ad una nutrita produzione di poesie, racconti, monologhi e commedie teatrali che vengono rappresentate con un discreto successo. Di carattere allegro ed estroverso, continua tutt’oggi le sue attività culturali nonostante la cecità, sopravvenuta a causa di una grave forma di miopia maligna.  Giannini Editore
Il volume è disponibile per l’acquisto online al seguente link  https://www.gianninispa.it/prodotto/viva-la-vida/

lunedì 16 settembre 2024

Ann Patchett - Il bene comune | Ponte alle Grazie, 2017

  • «Stupendo, impossibile da abbandonare» - The New York Times
  • «Ann Patchett ha un controllo completo della scrittura, è una maestra dell'arte di narrare» - The Observer
  • «Uno dei modi per sentirci meno soli è condividere i nostri tesori, compresi gioielli come questo romanzo» - The Guardian
«La scrittura di Ann Patchett trasmette così tanta bellezza e tranquillità da togliere il fiato» - The Times
Una domenica pomeriggio, nella California del Sud, Bert Cousins si presenta senza invito alla festa per il battesimo di Franny Keating. Prima di sera ha baciato la madre di Franny, Beverly, innescando così la dissoluzione dei rispettivi matrimoni e l'unificazione di due famiglie. "Il bene comune" esplora il modo in cui questo incontro casuale si riverbera nelle vite dei quattro genitori e dei sei figli coinvolti, nell'arco di cinque decenni. Durante le estati trascorse insieme in Virginia, i figli Keating e Cousins creano un legame duraturo, basato sulla comune disillusione nei confronti dei genitori e sullo strano e genuino affetto che cresce fra di loro. Quando, ventenne, Franny comincia una relazione con il leggendario scrittore Leon Posen e gli racconta della sua famiglia, perde il controllo sulla storia dei propri fratelli. La loro infanzia diventa la materia del romanzo di lui, che avrà un successo strepitoso, obbligando infine tutti loro a venire a patti con le proprie perdite, il senso di colpa e il legame profondo di lealtà reciproca che sentono. www.ibs.it
  • Autore: Ann Patchett
  • Traduttore: Maria Baiocchi, Anna Tagliavini
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Collana: Scrittori
  • Edizione: 2
  • Anno edizione: 2017
  • In commercio dal: 8 giugno 2017
  • Pagine: 336 p., Brossura
  • EAN: 9788868335595

CHRIS KRAUS - I love Dick

Filmmaker sperimentale di trentanove anni, Chris è sposata con Sylvère, docente universitario di cinquantasei anni. Appassionata d’arte di cattiva qualità, che secondo lei rende molto piú attivo chi la osserva, Chris, diversamente da Sylvère, non si esprime in un linguaggio teorico. È abituata perciò ad attenersi a un perfetto silenzio quando Sylvère si avventura nei suoi discorsi sulla teoria critica postmoderna0
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Non facendo piú sesso, i due però non evitano affatto di parlare. Praticano anzi una rigorosa «decostruzione» a modo loro. In altre parole, si raccontano tutto.
Dopo aver trascorso l’intero anno sabbatico di Sylvère in un cottage sperduto tra le montagne a un’ora e mezza da Los Angeles, una sera i due cenano in un sushi bar di Pasadena con Dick, critico culturale inglese e buon conoscente di Sylvère. Durante la cena, mentre i due uomini discettano sulle ultime tendenze del postmoderno, Chris si accorge che Dick cerca di continuo il suo sguardo, e non può fare a meno di sentirsi eccitata da quell’inaspettata attenzione. Eccitazione che si accresce quando, dopo aver raggiunto casa di Dick nel deserto di Antelope Valley, per trascorrervi la notte ed evitare così di avventurarsi sulle strade innevate, Chris si rende conto che l’inglese flirta apertamente con lei. Lo sogna perciò tutta la notte. Ma la mattina dopo, quando si sveglia sul divano letto offerto dal loro generoso ospite, Dick non c’è piú.
Quella scomparsa le sembra il perfetto compimento di un’intensa storia non vissuta, anzi, come confessa a Sylvère, di una «Scopata Concettuale». Una volta tornati nel cottage, Sylvère – per un gioco perverso o forse perché per la prima volta dall’estate scorsa Chris gli appare animata e viva – le suggerisce di scrivere a Dick e di esprimergli i suoi sentimenti.
Pubblicato per la prima volta nel 1997 e tornato prepotentemente a far parlare di sé, I love Dick è un romanzo di culto considerato «uno dei piú importanti libri femministi degli ultimi due decenni» (Observer) oltre che «un formidabile romanzo di idee» (New Statesman).
Chris Kraus è una scrittrice, regista e docente di cinema alla European Graduate School a Saas-Fee, in Svizzera. Tra i suoi libri, oltre a I love Dick, figurano Aliens&Anorexia e Torpor. Da I love Dick è stata tratta una serie televisiva con Kevin Bacon nei panni di Dick. neripozza.it/libro
  • Secondo Maria Nadotti, che ne ha curato la traduzione in italiano del testo, "Il libro di Kraus [...] è una fotografia ad alta definizione di quei tempi e di quella vicenda culturale, soprattutto di un gruppo sociale cosmopolita ma non multietnico, nomadico ma non migrante: un’élite. [...] Kraus è incazzata: l’élite di cui si è creduta parte, il meglio dell’illuminata, aperta, ‘trasgressiva’ intellighènzia internazionale di stanza a New York in quegli anni, non ha capito un bel niente dell’“origine del mondo”. In altre parole, non ha preso neanche in considerazione l’esistenza delle donne, se non come supporto (appagato? complice?) degli uomini." 
  • Il "Dick" al quale si fa riferimento nel titolo è stato in seguito identificato con il docente, critico letterario e sociologo realmente esistente Dick Hebdige. Nel libro, la sua presenza impatta e cambia profondamente il pensiero dell'autrice Chris Kraus, portandola a riconsiderare tanto il proprio lavoro che il proprio matrimonio con il filosofo e fondatore di Semiotext (e) Sylvère Lotringer.
  • Il libro è stato adattato nel 2017 come serie televisiva con lo stesso nome per Amazon Studios. Diretta da Jill Soloway, la serie è interpretata da Kathryn Hahn e Kevin Bacon
  • 2017, pp. 304, € 17,00
  • ISBN: 9788854513839
  • Collana: Bloom
  • Generi: Narrativa straniera, Letteratura contemporanea