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#AnniNOVANTA

Seduti come lo sono spesso I cani
E senza tregua vedo buio intorno
Voglio di nuovo gioia nel mio cuore
Un tempo in alto e pieno di allegria
Ho visto dei cavalli in mezzo all'erba 
La nostalgia non è un valore. Se la provassi non avrei scritto una canzone come “Sui giardini della preesistenza”.
L’unica cosa per cui si può avvertire nostalgia sono i paradisi perduti. Gli angeli nascosti. Ciò che di meraviglioso, magari fugacemente, abbiamo incontrato. Se c’è una cosa bella dell’età che avanza, è in questo miracolo: saper riconoscere la bellezza. Quando mi passa davanti, adesso, la colgo.- Franco Battiato 
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CANZONI DI NATALE: ATTORI E SPORTIVI  CANTANO PER L'UNICEF Roma, 9 dic. 96 - ''Dieci brani per creare una tradizione di canzoni per il Natale, e per festeggiare il cinquantesimo anno dalla fondazione dell'Unicef''.

 

E' questo, secondo la produttrice, Marcella Foscarini, il significato di ''Un Natale Italiano'', il disco inciso da attori e sportivi …. Tra i dieci brani si trovano alcune ''perle'' che, probabilmente diventeranno delle vere e proprie hit dell'inverno. Su tutte, il rap 'Cercando' interpretato dall'inedito trio composto da Yuri Chechi, Loris Capirossi e Andrea Lucchetta. Tra le altre canzoni da notare l' interessante sforzo interpretativo di Gianfranco Funari che propone un brano scritto per l'occasione, dal titolo 'Buon Natale a tutti quanti'. Le altre otto canzoni sono interpretate da Lina Sastri, Amanda Sandrelli, Paola Perego, Massimo Ghini, Rosanna Cancellieri, Alessandro Haber, Eleonara Brigliadori e dal duetto composto da George Weah e Keba Phipps. All'album sara' abbinato uno spettacolo televisivo che si puo' definire come il primo Festival della canzone natalizia, nel quale gareggeranno le stesse dieci canzoni. Lo spettacolo che sara' condotto da Paola Saluzzi e Amadeus, si terra' al Teatro Salone Margherita e verra' trasmesso da Canale 5 il 26 dicembre alle 16.00. (Stg/Gs/Adnkronos) : 1. LINA SASTRI - Caro Gesù 2. AMANDA SANDRELLI - A Natale torno a casa 3. KECA PHIPPS E GEORGE WEAH - Per quando Natale non è 4. PAOLA PEREGO - Vorrei avere 5. LORIS CAPIROSSI, YURI CHECHI - Cercando 6. MASSIMO GHINI - Bambino Zingaro 7. ROSANNA CANCELLIERI - Notte speciale 8. ALESSANDRO HABER - Traditi come Gesù 9. ELEONORA BRIGLIADORI - Un canto nuovo 10.GIANFRANCO FUNARI - Buon Natale a tutti quanti

A Napoli suona l'avanguardiaUna mostra collettiva di autori italiani - SIMONA FRASCA - NAPOLI Concerto finale martedì scorso della rassegna napoletana di musica contemporanea "Eclettica 99". Intitolato "Avanguardie Musicali a Confronto", ha presentato come in una mostra sonora una collettiva di autori e di esecutori provenienti da tutta Italia. E ha posto l'accento più che su un'astratta compattezza nazionale sulle varie e molteplici realtà regionali, più importanti per delineare lo stato della musica contemporanea italiana. Si apprende solo così dell'esistenza di scuole dai contorni ben definiti e di tendenze affini, di uno stile compositivo sempre più vicino alla radice popolare o in aperta antitesi al più convenzionale accademismo "conservatoriale". L'Hyperion Ensemble ha aperto con il trio per clarinetto, corno e violoncello di Ennio Morricone, un brano politonale lontano dalle raffinatezze melodiche delle musiche per film del compositore romano. Di Alessandro Solbiati, la cui ricerca da sempre rifiuta ogni elemento neoclassico e neotonale, ascoltiamo Ut per flauto (Salvatore Lombardi) e chitarra (Piero Viti) tutto giocato sul forte richiamo del ut cioè del do che è anche la nota più grave del flauto. Con Du Dunkelheit una sorta di lied postmoderno e asciutto con Tiziana Scandaletti alla voce e Riccardo Piacentini al piano il concerto diventa più intenso e complesso. I due musicisti ritorneranno in chiusura con un brano per voce sola Fugitives su testo di Baudelaire composto da Piacentini dalla lunga gestazione tutto costruito sul registro acuto della voce corposa e misurata della cantante. Con la Sonata Tritematica per quartetto d'archi di Luciano Chailly e il Trio per viola, violoncello e contrabbasso di Franco Oppo il concerto raggiunge il punto più interessante. Il brano del compositore ferrarese è di facile presa, l'organico esalta la dinamica del pezzo e il bel gioco di contrappunto timbrico è garantito dalla convincente esecuzione del Quartetto Meridies. Il trio di Oppo eseguito dall'ottimo ensemble Spazio Musica definisce una via personalissima del recupero della tradizione sarda riuscendo a suggerire nelle note tenute, nei glissati e negli urti armonici violenti ed improvvisi immagini ancestrali e ineluttabili.

Rolling Stones – No Security

 No Security è l'ottavo album dal vivo dei Rolling Stones. Fu registrato durante il Bridges to Babylon world Tour 1997/98 e pubblicato il 2 novembre del 1998.

Etichetta: Virgin – 7243 8 46740 2 1
Formato: CD, Album
Paese: US
Uscita: 1998
Genere: Rock
Stile: Rock & Roll, Pop Rock 

  • Andammo a Lampedusa senza consapevolezza. Ignari di assistere a un episodio a suo modo storico. Andammo a Lampedusa più o meno così, perché ci venne. Era l’estate del 1994. Nello stesso giorno di quell’anno, il 27 marzo, noi tifosi del Napoli provammo un brivido da Viagra, uno di quelli inattesi, cui non eravamo più abituati. Non stiamo qui a dilungarci, lo fece Di Canio contro Maldini e Baresi. E la sera le urne produssero l’incubo dell’Italia che ancora oggi continua a ritenersi geneticamente superiore. Quell’estate del 94, le tv delle case di Lampedusa rilanciavano lo spot governativo “fatto!” che con molto senso dell’equilibrio veniva più o meno equiparato ai campi di Dachau. Il chiacchiericcio di paese, cui comunque non prestavamo particolare attenzione, narrava di una lite annosa tra Domenico Modugno e il Wwf. Per quella villa, per l’abusivismo edilizio, per la contaminazione dell’ambiente preferito dalle tartarughe caretta caretta che lì andavano a depositare le uova. A Lampedusa le tartarughe caretta caretta incombono, sono argomento di conversazione. Anche per chi, in fondo, non se ne frega assolutamente nulla. Un giorno, proprio il 6 agosto del 1994, all’Isola dei Conigli era prevista la liberazione in mare delle tartarughe Caretta Caretta che erano state curate in un ospedale attrezzato dal Wwf. Che facciamo, aspettiamo? Ma sì, tanto l’approccio mentale è quello degli anziani fuori al bar. Le tartarughe piacciono. Aspettiamo. Nel frattempo, dalla villa, era arrivato – stavolta sulla sedia a rotelle – il monumento della canzone italiana. Faceva sempre un certo effetto vederlo lì. Sembrava sorridente. Cominciavano a radunarsi un po’ di persone. Ecco quelli del Wwf. Era uno strano spettacolo, tutti dietro le tartarughe. Con la coda dell’occhio riuscimmo a notare che in prima fila c’era sempre Domenico Modugno. Poi fummo sopraffatti dagli eventi. Le tartarughe vennero liberate, il Palio era partito. E la folla le seguì. E scoprì, innanzitutto, che le tartarughe non sono per nulla lente. Nemmeno sulla spiaggia. In mare, si sa. Tuffi, rincorse. Qualcuno scattava fotografie. I telefonini non c’erano, i selfie con le tartarughe ce li risparmiammo. Tornando sulla spiaggia, però, trovammo un altro spettacolo. Domenico Modugno urlava, urlava a più non posso. Era imbufalito. Ce l’aveva con quelli del Wwf. Frasi del genere “i soliti traditori, sapevo che non dovevo fidarmi di voi, eravamo d’accordo che la prima tartaruga l’avrei appoggiata io sulla sabbia”. Anche con frasi più colorite. Non si teneva. Era nero. Rosso a dire il vero.
  • Cellini - Una vita scellerata è un film italiano diretto da Giacomo Battiato uscito nel maggio 1990. - Benvenuto Cellini presenta al duca di Firenze Cosimo I il progetto per una statua di Perseo, che viene criticato dal suo collega e rivale Baccio Bandinelli. L'episodio fornisce alla scultore lo spunto per rievocare l'inizio della sua fortuna, di quando, facendosi assumere come musico in un'orchestrina, trovò il modo di introdursi alla presenza di papa Clemente VII, che lo incaricò di un'opera di oreficeria. Grazie alle sue commissioni fu in grado di aprire bottega e fu poi nominato incisore della zecca pontificia. Mentre minaccia Baccio con un pugnale, ricorda il crimine per il quale, molti anni prima, era dovuto fuggire da Firenze: il tentato omicidio di un altro orafo. Il duca non è favorevole alla fusione della statua, che reputa impossibile, ma lo scultore trasforma l'impresa in una sfida con i suoi detrattori. Il Cellini fa allora un confronto col diverso atteggiamento avuto da Clemente VII, a cui aveva confidato un presagio durante una pestilenza: in sogno, aveva estratto un serpente dalla sua bocca. Alla sua amante racconta delle donne degli altri artisti che erano con lui a Roma in gioventù, e della sua concezione della bellezza come una costruzione artificiale. Durante il sacco di Roma trasse in salvo il papa in Castel Sant'Angelo, e fu incaricato di fondere l'oro e togliere le gemme dalla sua croce pettorale e da altri pezzi del tesoro di San Pietro per contribuire al pagamento del riscatto, per far sì che i lanzichenecchi si ritirassero. Il successore di Clemente VII, Paolo III Farnese,  affidò molte commissioni a Benvenuto, ma nella curia montarono le voci contrarie a lui, che lo accusavano di essersi appropriato di parte del metallo prezioso, e per questo finì coll'essere incarcerato. In prigione ebbe molti colloqui col governatore del carcere, un ometto bizzarro appassionato di uccelli, che gli chiese di aiutarlo a imparare a volare, ma durante uno di tali esperimenti perse la vita. Il Cellini cercò di evadere ma si ruppe una gamba, fu ripreso e imprigionato in una cella sotterranea. Quando si era ormai abbandonato alla disperazione, fu liberato per intercessione del re di Francia Francesco I, che lo assunse e lo portò nel suo paese, assegnandogli anche un castello già promesso a un nobile francese, che il Cellini affrontò e batté in una lotta corpo a corpo. In Francia ritrovò anche il Rosso Fiorentino. Il soggetto è ispirato all'autobiografia di Benvenuto Cellini Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze (pubblicata nel 1728). 1991 - Efebo d'oro Efebo d'oro per la televisione
Interpreti e personaggi
Wadeck Stanczak: Benvenuto Cellini
Max von Sydow: papa Clemente VII
Ennio Fantastichini: Cosimo de' Medici
Pamela Villoresi: Fiore
Ben Kingsley: governatore
Amanda Sandrelli: Pantasilea
Maurizio Donadoni: Rosso Fiorentino
Tony Vogel: Baccio
Sara Bertelà: Caterina de' Medici
Lorenza Guerrieri: Faustina
Sophie Ward: Sulpizia
Armando Bandini: tesoriere
Bernard-Pierre Donnadieu: Francesco I di Francia
Gianni Garofalo: Giulio Romano
Florence Pernel: Catherine
Dario Penne: capo operaio
  • 1997
Guarda la pianura
lì distesa per noi,
così viola di sera
da esplorare se vuoi,
o puoi sederti
anche qui con me,
se ti va perché...
La vita è vita
quando viva tu sei
  • PopMart Tour fu il 12º tour del gruppo musicale irlandese U2 in promozione dell'album Pop. Il tour ebbe 93 spettacoli e circa 3,9 milioni di spettatori paganti. Del concerto tenuto a Città del Messico fu realizzato il DVD PopMart: Live from Mexico City e il live, pubblicato solo per i membri del fanclub, Hasta la Vista Baby!.
    I concerti del Popmart Tour erano composti tipicamente da 22-23 canzoni. Ad aprire tutti e 93 i concerti Mofo e I Will Follow, seguite solitamente da Gone, Even Better Than the Real Thing, Last Night on Earth, Until the End of the World, New Year's Day, Pride (In the Name of Love), I Still Haven't Found What I'm Looking For e All I Want Is You. Nella prima leg del tour la posizione delle canzoni era leggermente diversa: al posto di New Year's Day gli U2 suonarono If God Will Send His Angels e, per i primi sei concerti, Do You Feel Loved. Le scalette e le perfomance (giudicate scadenti dalla critica) della prima leg furono condizionate dal fatto che il tour venne organizzato quando ancora gli U2 erano in studio a registrare l'album, la cui fine prevista per le festività natalizie del 1996 si protrasse fino a marzo 1997, lasciando alla band poco tempo per fare delle vere e proprie prove prima della première di Las Vegas dell'aprile 1997. Dopo All I Want Is You c'era il set acustico sul b-stage, con Bono e The Edge che eseguivano Staring at the Sun (proposta nei primi concerti anche in versione elettrica) e a volte Desire. Elemento caratteristico del PopMart Tour era il cosiddetto "Edge's Karaoke", in cui il chitarrista si esibiva in veri e propri karaoke di canzoni altrui, come Singing In The Rain, Born to Be Wild, Dancing Queen ed altre. Dal concerto di Sarajevo questo spazio venne sostituito da una versione acustica di Sunday Bloody Sunday eseguita sempre da The Edge. Il set proseguiva con Miami (fino alla quarta leg), Bullet the Blue Sky, Please e Where the Streets Have No Name. Gli encores erano sempre composti da sei canzoni: Discothèque, If You Wear that Velvet Dress, With or Without You, Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, Kill Me, Mysterious Ways e One. Come canzone di chiusura s'alternarono diverse canzoni, come la cover di Rain dei The Beatles, Unchained Melody, Wake up Dead Man, 40 o MLK. wikipedia.org

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