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...e mi domandi cosa è la guerra

    Non chiedere perché - Franco Di Mare Serve un pizzico di follia per inseguire, nella vita, quello che a tutti appare un sogno irragionevole. Questa storia si sviluppa a Sarajevo, in piena guerra fratricida della ex Jugoslavia, nell'estate del 1992, quando i cecchini sono appostati dietro ogni persiana, le granate dilaniano interi quartieri, persino arrampicarsi su un albero può essere letale: c'è chi muore perché non ha saputo resistere alla tentazione delle ciliegie 
    Di che #colore è la pace?

    • Chiedilo a quel #bambino che continua a chiedere dove sono i miei genitori.
      Chiedilo al #soldato che spara ad un nemico senza sapere perché. Chiedilo al medico che salva il #salvabile e si domanda perché. Chiedilo e non cercare un #motivo .
      Non esiste mai!, una ragione per #bombardare la #Vita

    Quando morirò dirò tutto a Dio.

    Gli dirò che nel mondo che ha creato

    a comandare c'è un essere ingrato.

    Quando morirò dirò tutto a Dio,

    gli dirò del vostro fare indifferente,

    del vostro guardarci come fossimo niente.

    Quando morirò dirò tutto a Dio.

    Gli dirò che mi manca il mio papà

    e che ora sento freddo in questa stanza.

    Vorrei un mondo per chi come me

    è nato dall'altra parte della strada,

    è nato dall'altra parte della vita,

    dalla parte sbagliata.


    Quando morirò dirò tutto a Dio,

    dei beni che ci avete confiscato,

    tra questi ci sono

    le persone che abbiamo amato.

    Quando morirò dirò tutto a Dio,

    dicono lui sia amico dei bambini

    non come questi idioti

    travestiti d'assassini.

    Vorrei un mondo per chi come me

    è nato dall'altra parte della strada,

    è nato dall'altra parte della vita,

    dalla parte sbagliata.


    Vorrei un mondo per chi come me

    è cullato dalle bombe della notte,

    dalla polvere da sparo,

    dai palazzi in fiamme,

    dalle grida disperate delle mamme.

    Dove hai nascosto la mia mamma, maledetta guerra ?

    Quando morirò dirò tutto a Dio,

    degli anni che mi avete rubato,

    della vita che non ho mai vissuto,

    ora vi saluto...

    vado a dire tutto a Dio.

    -- Martina Attili

    "L'uomo è l'unico animale che provoca #sofferenza agli altri senza altro scopo che 
    la sofferenza come tale..." A. Schopenhauer
    • Vesuvio, 365 giorni da raccontare 
      In risposta al crescente antisemitismo contro gli ebrei in Europa, alla fine del XIX secolo emerse un movimento sionista che sosteneva la necessità di uno Stato ebraico. Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo si tennero le prime Aliyah che portarono decine di migliaia di ebrei europei a stabilirsi in Palestina; l'immigrazione ebraica nella regione accelerò in seguito alla seconda guerra mondiale ed all'Olocausto

    • I primi conflitti tra la comunità ebraica palestinese e quella araba palestinese sorsero ai tempi dell'Impero ottomano, per poi esacerbarsi successivamente in concomitanza con il mandato britannico della Palestina, stabilito in seguito alla caduta dell'Impero ottomano.
      Di fronte alle rispettive rivendicazioni nazionali della comunità ebraica e di quella araba, fu stabilito il Piano di partizione della Palestina; quello che fu il mandato britannico della Palestina venne diviso in due: uno stato ebraico, al quale fu assegnato il 55% del territorio del mandato (anche se la comunità ebraica possedeva solo il 7% delle terre in Palestina), compreso il deserto del Negev, e la cui popolazione sarebbe stata composta da 500.000 ebrei e da 400.000 arabi palestinesi, e uno stato arabo, il quale avrebbe compreso il 44% del territorio del mandato e una popolazione di 725.000 arabi palestinesi con una minoranza di circa 10.000 ebrei. Gerusalemme sarebbe stata invece una zona internazionale. I rappresentanti della comunità ebraica (esclusi il Lehi e l'Irgun) accettarono il piano mentre la comunità araba lo respinse. Il 14 maggio 1948, in seguito alla Dichiarazione d'indipendenza israeliana, scoppiò una guerra tra gli stati arabi, intervenuti a favore della comunità araba palestinese, e il neonato Stato di Israele il quale riuscì a prendere il controllo dei suoi territori e a respingere gli eserciti arabi. Il conflitto generò un esodo di massa delle comunità palestinesi (si valutano circa 700.000 rifugiati palestinesi, ossia i due terzi della popolazione palestinese nel territorio israeliano). A conclusione della guerra, Israele rifiutò il ritorno dei profughi, che da allora vivono in campi profughi in Libano, Siria, Giordania, striscia di Gaza e Cisgiordania. 
      2000-2005 - Il periodo tra l'inizio della Seconda Intifada ed il Piano di disimpegno unilaterale israeliano.
      2005-presente - Il periodo successivo al ritiro unilaterale di Israele dalla striscia di Gaza. Dopo il ritiro, Hamas prende il controllo della striscia di Gaza dal suo rivale politico, Fatah.
    • 2023-presente - A seguito dell'attacco ad aprile di Israele alla Moschea al-Aqsa, in data 7 ottobre Hamas lancia 5000 missili verso Tel Aviv, dando il via al conflitto Gaza-Israele del 2023 it.wikipedia.org
    • Ancora un prestigioso Premio per il poeta licatese Lorenzo Peritore. Lo scorso sabato 12 novembre 2022 ha ritirato a Racalmuto nel corso di una toccante cerimonia di premiazione nella splendida Chiesa della Madonna della Rocca. L’evento è stato organizzato dall’Associazione “Un sogno per domani…” presieduta da Nicolò Macaluso. Si tratta del concorso giunto alla XVesima edizione “Una poesia per la pace”. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso sabato 12 novembre 2022. Lorenzo Peritore ha ritirato un Premio Speciale in memoria del Poeta Totò Sciortino, di Favara, venuto a mancare alcuni anni fa. Il premio è stato consegnato da uno dei figli presenti ala cerimonia di premiazione.
    • Lorenzo Peritore è ormai molto noto in Sicilia per la sua presenza in eventi culturali, non soltanto nella sua città natale Licata, dove è stato ospite fisso degli eventi “Autori in Piazzetta” e “LicatAutori”, ma anche nelle scuole dove viene invitato per far conoscere il dialetto siciliano ai più piccoli. Costante la sua presenza anche come docente al CUSCA, il Centro Universitario Socio Culturale Adulti di Licata, dove tiene delle lezioni durante l’anno accademico. I suoi componimenti sono pieni d’amore ma sono anche di denuncia verso il malcostume. Lorenzo Peritore ha una dote innata per la recitazione, passione che ha coltivato a più riprese nella sua vita, ma anche una grandissima dote quelle di saper essere molto ironico anche nella scrittura narrando storie e personaggi capaci di suscitare risate. Un premio meritato dunque per un licatese che ha saputo abbinare la passione per la poesia, il teatro e la cultura in genere con l’amore per la sua città Licata e per la Sicilia. E’ stato collaboratore anche del quindicinale “La Campana” e del mensile La Vedetta. E ‘ stato anche opinionista in trasmissioni televisive. Sta lavorando al suo terzo libro di poesia che potrebbe vedere la luce il prossimo anno. Questo il testo della poesia con cui ha vinto questo prestigioso premio.
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    • La presentazione del libro ’33 ore. Diario di viaggio dall’Ucraina in guerra’ di Edoardo Crisafulli, edito da Vallecchi è in programma giovedì 3 novembre dalle ore 16:00 al Maschio Angioino di Napoli presso la Sala Litza Cittanova Valenzi nella sede della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale dedicata a Maurizio Valenzi, parlamentare italiano ed europeo, Sindaco a Napoli dal 1975 al 1983. Nel libro edito da Vallecchi l’autore rielabora i pensieri nati durante il rocambolesco viaggio per fuggire dall’operazione speciale russa scoppiata, con missili e bombe, il 24 febbraio 2022.  Una fuga in macchina da Kiev alla Moldavia, porta d’ingresso per l’Unione europea durato 33 ore, senza pause, mentre i paracadutisti russi scendevano dal cielo e le infrastrutture ucraine venivano polverizzate dagli attacchi. Un diario di viaggio a cavallo fra la narrazione e il saggio in cui cronaca, letteratura e storia si intrecciano in maniera creativa e coinvolgente. Sarà presente l’autore Edoardo Crisafulli nato a Rimini nel 1964 in una famiglia mista, madre anglo-irlandese, padre di origine siciliana e per metà ungherese-tedesco, dal 2001 è addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2020 dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Kiev. Ha diretto gli Istituti di Cultura di Haifa, di Damasco e di Beirut. È il maggior traduttore britannico della Divina Commedia. Ha pubblicato ‘The Vision of Dante’, ‘Igiene verbale’, ‘Le ceneri di Craxi’, ‘La fede nel dialogo’, nonché raccolte di racconti. Ha ricevuto il premio Elsa Morante, sezione Culture europee.
    • DONNA CHE HA PERSO LA CONOSCENZA
      Russia e America girano intorno l’una all’altra;
        minacce dan di gomito a un atto che era senza dubbio
          uno sciogliersi della matrice nella madre,
            pietre in scioglimento intorno alla radice.
              Spento il vivo della terra:
                la fatica di tutte le nostre epoche una perdita
                  fino alla foglia e all’insetto. Tuttavia un pensiero fugace
                    (da non ritenersi ridicolo)
                      schiva il nero che cancella il mondo
                        nel gioco della sua ombra: ha imparato
                          che non vi sono date cui affidarsi (affidate alla fortuna)
                            quando è stabilito che il mondo brucerà;
                              che il futuro non è calamitoso mutamento
                                ma adesso un simulare malattia,
                                  storie, città, volti che nessuna
                                    malignità o disgrazia sconvolgono molto.
                                      Sebbene bombe si contrappongono a bombe,
                                        sebbene l’umanità intera spira e nulla sopravvive –
                                          la terra finita in una vampata fulminea –
                                            una minor morte giunse
                                              sul bianco letto d’ospedale
                                                dove una, stordita oltre i suoi ultimi sensi,
                                                  chiuse gli occhi sull’evidenza del mondo
                                                    ed affondò la testa nel guanciale

                                                    TED HUGHES – DA “PENSIERO-VOLPE E ALTRE POESIE” (MONDADORI – 1973)

                                                    • Sono solo parole, già… Del resto, il silenzio non dirà cosa è bene e cosa non lo è.
                                                      Sono solo parole, amici miei; precisando che quando arrivai in questa Terra ricca di silenzi asserviti alla prevaricazione, la mia "Nazione" si chiamava Jugoslavia, letteralmente "terra degli slavi del sud"; uno Stato esistito tra il 1918 e il 2003.
                                                      Sono solo parole. Guerra è una parola che uccide, divide, dilania. Pace è una parola che TUTTI vorremmo, poi... ci "innamoriamo" dell'utopista che promette un mondo a sua immagine - sfruttando le nostre illusioni.
                                                      Sono solo parole. Unirsi al "coro" senza bandiere: donne e uomini che invocano PACE,
                                                      sostengono un RINASCIMENTO SOCIALE,
                                                      sognano un MONDO VERDE dove poter VIVERE senza aver paura di ALTRI UMANI.
                                                    “Il vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare”.
                                                    Immagina soltanto
                                                    la generosità
                                                    la fratellanza e unità
                                                    il sogno
                                                    l'amore e la poesia
                                                    immagina il tuo mondo
                                                    che vive in armonia.
                                                    Slobodanka Ciric è con Mila Maraniello.
                                                    …e mi domandi cos’è la guerra…
                                                    Voci narranti: Slobodanka Ciric e Mila Maraniello
                                                    Brani tratti da
                                                    Almanacco del Ramo d'Oro numero 10, Milano 2009;
                                                    Quel braccio di mare, La Città del Sole Napoli 2003;
                                                    Le Ceneri e il Sogno, La Città del Sole, Napoli 2009;
                                                    Un girasole diverso, Vita Activa Edizioni, Trieste 2017;
                                                    Assassini della Tenerezza, La Città del Sole, Napoli 1999
                                                    Opere Mila Maraniello
                                                    - "Non muoio così facilmente", tecnica mista collage pittura ad olio e china, 2022
                                                    - "I visi della misofonia", tecnica china, 2020
                                                    - “L’amore e la gioia”, digitale, 2019
                                                    - "Speravo fosse finita", tecnica digitale, 2022
                                                    - "La sorellanza", illustrazione tratta dal libro Napoli senza riSerbo, tecnica digitale, 2018
                                                    - "L'amore e la gioia si incontrano", tecnica digitale, 2019
                                                    - "La Vita è adesso", tecnica digitale, 2021
                                                    Digital Artist: Mila Maraniello

                                                    Napoli. Manifestazione per la pace 28 ottobre 2022 In occasione della “Marcia della Pace”, per la quale è prevista una manifestazione in Piazza del Plebiscito venerdì 28 ottobre 2022 dalle ore 11:00, è stato istituito, per lo stesso giorno, un particolare dispositivo di circolazione. 1. dalle ore 00:01 alle ore 13:00 e comunque fino a cessate esigenze:
                                                    il divieto di sosta con rimozione coatta eccetto i veicoli delle autorità, in via Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga;b) il divieto di sosta con rimozione coatta eccetto i veicoli degli assegnatari di posti H personalizzati e per gli autobus accompagnatori dei partecipanti alla manifestazione, nelle seguenti strade:
                                                    1. via Taddeo da Sessa, da via Aulisio a fronte cabina Metano n. 2017;
                                                    2. piazzale Duca degli Abruzzi;
                                                    3. strada di collegamento tra via A. Vespucci e P.zza Duca degli Abruzzi;
                                                    4. via Ponte della Maddalena (lato destro del senso di marcia);
                                                    5. via A. Volta, tratto compreso tra via il civico 2 e il parcheggio multipiano Brin;
                                                    6. via Amerigo Vespucci direzione Centro, adiacente ospedale Santa Maria di Loreto Nuovo;
                                                    7. via Brin, lato sinistro del senso di marcia (tratto tra il P.I. n. 007 083 e via Carlo di Tocco);
                                                    8. via Brin, lato destro del senso di marcia (tratto tra il P.I. n. 007 078 e via Carlo di Tocco);
                                                    9. via Brin, adiacente Eccellenze Campane;
                                                    10. via G. Ferraris (tratto da uscita autostrada a via Brin), lato destro;
                                                    11. via Nuova Marina, lato destro del tratto tra l’uscita del porto di Immacolatella e il P.I. n. 034 048 Varie strade (prima della torre del Carmine);
                                                    12. via Nuova Marina, lato destro del tratto tra l’intersezione con via Duomo e via Porta di Massa;
                                                    13. viale Anton Dohrn;
                                                    14. via Francesco Caracciolo, dalla confluenza con viale Anton Dohrn alla confluenza con piazza Vittoria;
                                                    15. via Nazario Sauro, dall’intersezione con via Santa Lucia alla confluenza con via Ferdinando Ammiraglio Acton, lato destro del senso di marcia accosto alla pista ciclabile;
                                                    16. via Ferdinando Ammiraglio Acton, dalla confluenza via Nazario Sauro all’intersezione con la Galleria Vittoria, lato destro verso la Galleria della Vittoria;

                                                    2. dalle ore 07:30 alle ore 13:00 e comunque fino a cessate esigenze:
                                                    a) il divieto di transito veicolare:
                                                    1. nelle carreggiate di piazza del Plebiscito antistanti l’edificio della Prefettura e l’edificio del Commiliter;
                                                    2. via Solitaria, Piazzetta Salazar, Rampe Paggeria eccetto: i veicoli dei residenti, i veicoli muniti di contrassegno “H” con invalido a bordo, i veicoli per le emergenze ed il soccorso, che circoleranno a senso unico alternato;

                                                    • La guerra, ogni guerra, vista dagli occhi dei più deboli, delle madri, dei padri, dei bambini ai quali è stato strappato via il diritto all’innocenza, di coloro che la guerra non l’hanno scelta, tantomeno decisa: di coloro che hanno fame, freddo, paura… paura per quel domani di cui non riescono ad immaginare di essere protagonisti…; di coloro che, anche se come sogno o labile speranza, per sopravvivere devono e vogliono credere che domani nascerà una nuova alba di pace e di fratellanza, nella quale si possa narrare non più di distruzione, di armi e di sopraffazione, ma di fratellanza, di dialogo e di confronto. Silvana Guida 
                                                    • "..di che colore è la pace?" Chiedilo a quel bambino che continua a chiedere dove sono i miei genitori. Giuseppe Giorgi 
                                                    • ...e mi domandi cosa è la guerra Voce recitante Slobodanka Ciric 
                                                    • Voce recitante, #Tratti e #Ritratti, Video Mila Maraniello

                                                     Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, accoglierà al Colosseo il Santo Padre che parteciperà all’incontro di preghiera dal titolo "Il grido della pace. Religioni e culture in dialogo" promosso dalla Comunità di Sant'Egidio. 

                                                    • Dal 21 ottobre al 5 novembre iniziative in tutta Italia per chiedere la pace in Europa. Legambiente lancia da Rispescia (Gr) il suo appello per la pace insieme ai suoi 500 volontari di circoli e regionali provenienti da tutta la Penisola. E il 5 novembre sarà in piazza a Roma alla grande manifestazione nazionale.
                                                      L’unica strada da seguire è quella della pace, basta a questa folle guerra alle porte d’Europa, scatenata dall’invasione militare russa, e che da 8 mesi sta insanguinando l’Ucraina con impatti devastanti sui territori e sui civili e con pesanti ricadute economiche e geopolitiche su tutta l’Europa. È questo l’appello che Legambiente, insieme ai suoi 500 volontari di circoli e regionali provenienti da tutta Italia, lancia oggi da Rispescia (Gr), in Toscana, dove è in corso la XXII Assemblea nazionale dei circoli dell’associazione, esponendo uno striscione con la scritta “Pace” accanto alla bandiera gialla e blu dell’Ucraina. L’associazione si unisce, così, al grande week-end di mobilitazione “Europe for Peace” organizzato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, di cui fa parte, per richiamare a raccolta il Paese e invitando i cittadini a partecipare. Legambiente, insieme a molte altre associazioni della società civile, chiede il cessate il fuoco immediato affinché si giunga ad una Conferenza internazionale di Pace.
                                                      Questa folle guerra tra Russia e Ucraina, che ha causato morte, distruzione e ricatti energetici, va assolutamente fermata – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – Per questo chiediamo subito un impegno concreto da parte di tutta la comunità internazionale per avviare percorsi di pace in Ucraina, ma anche in tutti gli altri Paesi che sono attraversati da conflitti. L’ultimo rapporto statistico annuale dell’UNHCR ci ricorda che nel mondo, a fine 2021, sono 89 milioni e 300 mila le persone che sono state costrette ad abbandonare le proprie case in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e altre motivazioni. Dati preoccupanti che ci raccontano come in diverse parti del pianeta i conflitti siano all’ordine del giorno e su cui tutti gli stati del mondo dovrebbero riflettere perseguendo la pace e il dialogo tra popoli. Si tratta spesso di conflitti che hanno a che fare con l’accaparramento di fonti energetiche o di materie prime, ed è per questo che è necessario procedere speditamente lungo la strada della decarbonizzazione del Pianeta, realizzando in tutti i Paesi, a partire dal nostro, gli impianti e le opere di transizione ecologica che servono all’indipendenza energetica e a quella dalle materie prime di altri paesi”. E da Rispescia Legambiente annuncia che il 5 novembre sarà in piazza a Roma per partecipare alla grande manifestazione nazionale della società civile e che avrà come parole d’ordine il ripudio a ogni forma di guerra.

                                                    • "..di che colore è la pace?"  Chiedilo a quel bambino che continua a chiedere dove sono i miei genitori. 

                                                    Dormi, dormi, la notte passerà
                                                    dormi, dormi, l'acqua risgorgherà
                                                    Pane e Ciliegie - White Colors (Grazia Di Michele)

                                                    Sono stato vecchio ad Alamo
                                                    bambino a Maratona.
                                                    Ogni idea, l'ultima,
                                                    era buona.

                                                    Questa guerra di Crimea
                                                    è piena dei tuoi occhi
                                                    che non ho
                                                    e domani contro Franco
                                                    morirò.

                                                    Scrivimi, stanotte, scrivimi
                                                    stanotte parlami di te.
                                                    Non lasciarmi solo, scrivimi
                                                    ti prego, spiegami perchè
                                                    soltanto tu puoi dirmelo
                                                    io non so più chi sono.
                                                    Tema del soldato eterno e degli aironi
                                                    Roberto Vecchioni    
                                                     

                                                    • Gerardina Trovato - Non è un film (Videoclip Ufficiale) Nel 1994 è di nuovo al Festival con Non è un film (4º posto), canzone che denuncia gli orrori della guerra civile, con allusione alla Bosnia: la canzone è supportata da un video girato da Oliviero Toscani. Perché Dio ci può chiedere aiuto.
                                                    Se la morte ci insegna la vita
                                                    Perché Dio non può farci cambiare.
                                                    Se un bambino ci insegna a morire.
                                                    Perché Dio ci può chiedere aiuto.
                                                    Se la morte ci insegna la vita
                                                    Perché Dio non può farci cambiare
                                                    Se un bambino ci insegna a morire...
                                                    Se un bambino ci insegna a morire...
                                                    ... così.
                                                    • SOLO LA GUERRA NON SUONA ENTRANDO IN CASA DELLA GENTE, ENTRA COME SE NE AVESSE IL DIRITTO* -
                                                      Le guerre sono tutte uguali o forse no. Le guerre sono sempre uniche per le vite che stravolgono, tuttavia alcuni tratti le definiscono come sempre uguali a loro stesse: la disumanità, la cecità, la violenza… sembrano parole, ma credo che viverle su di sé apra profonde voragini di dolore e paura. Avrei dunque voluto parlarvi di questo albo illustrato che parla di una guerra di quasi 20 anni fa, parlandovene come un monito per il mondo “perché non accada più”, eppure proprio in queste ore questa storia torna ad essere impensabilmente attuale. Raccontarvi, dunque, La fioraia di Sarajevo è per me l’occasione di ridirmi come la letteratura sia un’esperienza reale e nutra l’esperienza al di là dei vincoli spazio-temporali: non c’è bisogno di un libri sull’Afghanistan o sui “rifugiati” per parlare ai ragazzi della situazione attuale, è necessario invece raccontare storie belle, vere, ispiranti. Racconta questa storia Mario Boccia, fotoreporter, giornalista di guerra che ha vissuto alcuni dei conflitti più cruenti e crudeli degli ultimi 50 anni e la illustra Maria Luce Possentini il cui realismo quasi fotografico è capace di catapultarci a Baščaršija. Questa donna, «di una certa età», fioraia a Sarajevo, in periodo di guerra e di assedio si ostinava in modo del tutto incomprensibile a vendere sui banchi del mercato di Markale a Sarajevo i fiori o i fiori di carta che meticolosamente confezionava con la carta. «Lei seguitava a vendere fiori assolutamente superflui» «“Sono nata a Sarajevo”. Credendo di essere furbo, le chiesi quale fosse il suo nome. E lei mi disse qualcosa che annotai su un foglietto. […] Più tardi chiesi a un amico se quel nome che avevo scritto era serbo, croato o musulmano. “Quale nome?” rispose “Qui c’è scritto solo fioraia.” Avevo ricevuto la prima lezione» 
                                                      «se non lasci alla guerra il potere di cambiare la tua identità e il tuo ruolo allora hai vinto»  Coltivare la speranza con tenacia e determinazione significa coltivare l’umano che è in ciascuno di noi. Crescere uomini è l’unico modo di vivere la vita alla sua altezza. 
                                                    • Mostra fotografica ‘La guerra dimenticata. A 30 an ni dal conflitto in Bosnia’ di Mario Boccia - 19 ottobre 10 novembre 2022 - 
                                                      L’inaugurazione della mostra fotografica ‘La guerra dimenticata. A 30 anni dal conflitto in Bosnia’ di Mario Boccia è in programma mercoledì 19 ottobre dalle 11:00 al Maschio Angioino nella sala Litza Cittanova Valenzi della sede della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale dedicata a Maurizio Valenzi, parlamentare italiano ed europeo, Sindaco a Napoli dal 1975 al 1983.
                                                    • "..di che colore è la pace?"  Enola Gay è il bombardiere B-29 Superfortress che il 6 agosto 1945, poco prima del termine della seconda guerra mondiale, sganciò sulla città giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica della storia a essere stata utilizzata in guerra, soprannominata Little Boy. A causa del suo ruolo nei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, il suo nome è stato sinonimo della controversia sui bombardamenti stessi. Enola Gay è il nome della madre del pilota, il colonnello Paul Tibbets. Nel 1994, l'aereo ottenne una maggiore attenzione nazionale negli Stati Uniti quando una mostra dello Smithsonian Institution al National Air and Space Museum di Washington fu modificata a causa di una contestazione sui contenuti storici dell'esposizione. Dal 2003, Enola Gay è in mostra nello Steven F. Udvar-Hazy Center presso l'Aeroporto internazionale di Washington-Dulles, in Virginia. 
                                                      Enola Gay è un singolo del 1980 degli Orchestral Manoeuvres in the Dark, successivamente inclusa nell'album Organisation. Sia il testo che la musica sono stati scritti dal solo frontman Andy McCluskey.  Il testo, di stampo pacifista, recrimina lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima dall'omonimo bombardiere statunitense, citando alcuni termini usati dalle forze statunitensi durante la missione, come per esempio "Little Boy", il nome in codice usato per la bomba stessa, e anche l'orario dello sgancio "8:15" (nel testo in inglese "eight-fifteen").
                                                    Enola Gay, you should have stayed at home yesterday
                                                    Aha words can’t describe the feeling and the way you lied
                                                    These games you play, they’re gonna end it more than tears someday
                                                    Aha Enola Gay, it shouldn’t ever have to end this way
                                                      • "..di che colore è la pace?"  Chiedilo a quel bambino che continua a chiedere dove sono i miei genitori. 
                                                      • Immagino un mondo in cui non ci separino più confini, religioni, lingue, credenze, poteri e potenti, sogno un futuro in cui saremo tutti indistintamente terrestri e finalmente umani. (Massimo Lo Pilato) 
                                                      • Oksana, l'oncologa dei bambini uccisa dai missili russi a Kiev - ansa.it -
                                                        Era una giovane mamma rimasta sola, dopo la morte del marito, con un bambino di 5 anni. Ed era una dottoressa, amata e rispettata: un'oncologa specializzata nei trapianti del midollo nell'ospedale pediatrico di Kiev. Dove era diretta anche lunedì mattina, come ogni giorno, per cercare di salvare la vita ad altri piccoli nella difficile battaglia contro il cancro. Ma Oksana Leontieva, questo il nome della giovane dottoressa, in quell'ospedale non ci è mai arrivata: la sua vita è finita in macchina, ad un incrocio, sotto le bombe del raid lanciato dai russi sulla capitale ucraina.  Poco dopo aver lasciato il suo bambino all'asilo. Lei, la dottoressa Leontieva, è uno dei tanti nomi del tragico bilancio di quella che è passata alle cronache come la 'vendetta di Putin' per l'attacco al ponte in Crimea. E la sua storia, una delle prime che emerge tra i tanti nomi del drammatico bilancio delle vittime, sta facendo il giro del mondo, rilanciata dai social, dove la foto di Oksana - catturata dal suo profilo Fb che la mostra sorridente, in campagna avvolta da un paltò bordeaux con un bouquet di fiori in mano - viene condivisa e rilanciata, tra cordoglio, lacrime e rabbia.
                                                      • ANTONELLA RUGGIERO E OLEKSANDR IARMOLA CANTANO “POVERA PATRIA (O ZEMLE MATY)” A SOSTEGNO DEL POPOLO UCRAINO - 
                                                        Antonella Ruggiero e Oleksandr Iarmola insieme in Povera Patria (O Zemle Maty) per testimoniare la loro vicinanza al popolo ucraino in questo momento difficile di guerra. Dalla collaborazione tra i due artisti nasce infatti una versione italo-ucraino del celeberrimo brano di Franco Battiato. Povera Patria (O Zemle Maty) è disponibile sulle principali piattaforme di streaming. Collaborazione nata da un’idea del compositore Franco Eco, per dare un piccolo contributo in queste giornate di sofferenza. Il testo è stato riadattato da Oleksandr Iarmola insieme alla giornalista ucraina Iryna Panchenko, che attualmente vive in Italia. 
                                                      • Kiev, i bombardamenti colpiscono anche lo Shevchenko Park: «È frequentato da bambini e artisti»  
                                                        «L’allarme aereo non si placa in tutta l’Ucraina. Si prega di non lasciare i rifugi». Mentre Volodymyr Zelensky lancia un appello ai cittadini ucraini, Kiev è sotto attacco. Matthew Luxmoore, reporter del Wall Street Journal, ha pubblicato questa mattina su Twitter un video che ha registrato allo Shevchenko Park: «Probabilmente il più frequentato della città», soprattutto famiglie con bambini e artisti di strada. Una voragine è stata aperta da un attacco missilistico, che ha bruciato l’intera zona lasciando ancora qualche fiamma accesa. Accanto a quel parco stava camminando la ragazza che ha filmato il momento in cui stava per essere travolta dall’esplosione.
                                                      • Kiev sotto attacco, missili nel centro della capitale ucraina
                                                      • ..e mi domandi cosa è la guerra │ 26 agosto 1999 - 16 aprile 2009 - La seconda guerra cecena - 
                                                        La seconda guerra cecena fu un conflitto armato combattuto tra il 1999 e il 2009 in territorio ceceno dall'esercito della Federazione russa, per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti ceceni.... L'esatta stima delle perdite di questa guerra è tuttora sconosciuta, anche se fonti non ufficiali contano un numero di circa 25.000 - 50.000 vittime tra morti, feriti e dispersi, molti dei quali tra i civili. Il 16 aprile 2009 le operazioni contro il terrorismo in Cecenia sono state dichiarate ufficialmente concluse.
                                                      • ..e mi domandi cosa è la guerra… Zlata Filipovic - Diario di Zlata "e ora una terribile guerra mi sta portando via tutto. Perché? Sono disperata. Ho tanta voglia di piangere… Sto piangendo… 
                                                        Nel 1991 Zlata Filipovic´ ha undici anni e vive a Sarajevo. Come tante sue coetanee tiene un diario dove registra gli eventi minimi dell’esistenza quotidiana: gli studi, gli amici, i weekend in campagna, l’ammirazione per i cantanti, le modelle famose, i divi della televisione. Quando scoppia la guerra e nel marzo del 1992 cominciano i primi spari a Sarajevo, il tono del diario cambia radicalmente. All’amica immaginaria di nome Mimmy consegna per un anno e mezzo la cronaca di giornate completamente diverse da prima: le notti passate in cantina, l’esplodere delle granate, le case in fiamme, le raffiche dei cecchini, la fame, la mancanza d’acqua e di elettricità, la morte degli amici, la perdita di speranza di chi la circonda. Una testimonianza coraggiosa e commovente, un’invocazione alla pace diventata un classico della letteratura di guerra.
                                                      • ..e mi domandi cosa è la guerra... Antonio Besana, La Tregua di Natale del 1914 - JOYEUX NOËL 
                                                        "Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dorme nelle buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l’avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! Le prime battaglie hanno fatto tanti morti che entrambe le parti si sono trincerate in attesa dei rincalzi. Sicché per lo più siamo rimasti nelle trincee ad aspettare. Ma che attesa tremenda! Ci aspettiamo ogni momento che un obice d’artiglieria ci cada addosso, ammazzando e mutilando uomini. E di giorno non osiamo alzare la testa fuori dalla terra per paura del cecchino. E poi la pioggia: cade quasi ogni giorno. Naturalmente si raccoglie proprio nelle trincee da cui dobbiamo aggottarla con pentole e padelle....

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