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martedì 18 novembre 2025

Museo Storico Archeologio di Nola | Daniele Sanzone presenta ‘’Bumerang. La nuova indagine del commissario Del Gaudio’’ edito da ‘’La nave di Teseo’’

L’associazione culturale Passepartout è lieta di annunciare la presentazione dell’ultimo libro di Daniele Sanzone ‘’Bumerang. La nuova indagine del commissario Del Gaudio’’ edito da ‘’La nave di Teseo’’

La cerimonia si terrà venerdì 21 novembre alle ore 18,00 presso l’incantevole location della sala del Museo Storico Archeologio di Nola. 

  • Saranno presenti il sindaco il sindaco di Nola Andrea Ruggiero, 
  • l’assessore alle politiche sociali Florinda Aliperta, 
  • il direttore del museo archeologico Giacomo Franzese, 
  • la giornalista, scrittrice e presidente dell’associazione Passepartout Filomena Carrella, 
  • il direttore responsabile di ‘’Sciscianonotizie.it’’ Raffaele Ariola. 
  • A dialogare con l’autore l’avvocato cassazionista Sonia Napolitano. 
  • A ricoprire il ruolo da moderatrice la musicista e cantante Fiorella Boccucci. 
  • Si esibiranno dal vivo i giovanissimi talenti: 
  • Emmanuele Manna, Carmen Navarro e Pietro Romano. 
Daniele Sanzone firma un noir urbano dal ritmo serrato che sfida gli stereotipi sulla Napoli criminale. Un’indagine dentro e fuori la legge, dove la verità non ha mai un solo volto e la giustizia arriva travestita da vendetta. «Il commissario Del Gaudio cammina nel buio con la sola luce della coscienza, tra camorra, dolore e redenzione. Un noir che pulsa di amore, rabbia e speranza. Di quelli che ti fanno male, ma non puoi farne a meno.» – Maurizio De Giovanni-

Daniele Sanzone è autore e voce della rock band, ‘A67. Ha collaborato con Edoardo Bennato, Frankie hi nrg mc, Caparezza, James Senese. Ha scritto per Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, Style, Donna Moderna e il Corriere del Mezzogiorno. Come autore ha lavorato per Fanpage.it e TVLOFT. Il suo primo libro, Camorra Sound (Magenes, 2014), tradotto in francese, vince il 19° Premio Paolo Borsellino. Insieme a Claudio Poggi scrive Pino Daniele Terra Mia (Minimum fax, 2017). Nel 2022, Jastemma (Squilibri) degli ‘A67, vince la targa Tenco come miglior album in dialetto dell’anno. Del 2023 il primo giallo con protagonista Mirco Del Gaudio, ambientato a Scampia e intitolato Madre dolore (Les Flâneurs Edizioni).Fonte immagine: edizioni minimum fax

domenica 16 novembre 2025

Anna Spina - “La Luce Dietro le Parole” (Nonsolopoesie Edizioni)

È stato recentemente pubblicato “La Luce Dietro le Parole” (Nonsolopoesie Edizioni), un profondo saggio narrativo di Anna Spina, insegnante napoletana, che si configura come un vero e proprio viaggio intimo nel dolore e nel cambiamento.

L’autrice tocca le profondità dell’animo umano attraverso un dialogo intenso che si origina dal proprio dramma familiare, la perdita della figlia, per snodarsi su un crocevia di esperienze altrui, citazioni culturali e letterarie che fanno riscoprire il valore trasformativo consegnato alla parola che, nello squallore e nella solitudine che girano intorno, resta un valido strumento creativo in grado di realizzare connessioni reali e di costruire ponti di umanità tra individui, ciascuno con la propria storia e le proprie ferite. Questo saggio narrativo esplora il legame tra vita e morte, memoria e speranza, interpellando scelte responsabili e coraggiose, scevre da qualsivoglia fanatismo religioso, politico o interesse di mercato. Il saggio vuole essere un inno alla vita con un invito a riscoprire la sua bellezza con tutti i suoi valori etici, a trasmetterla ai giovani affinché possano essere sempre capaci di riconoscere e inseguire i propri “desideri” e vivere, cosi, significativamente e autenticamente la propria esistenza, realizzando appieno il proprio destino o chiamata alla vita.

Malgrado le sofferenze che ci attanagliano, le difficoltà possono diventare non un nuovo inizio bensì un faro capace di rischiare le ombre, di trasformare il proprio percorso di crescita o il proprio modo di stare da vivi in questa vita.

​”La Luce Dietro le Parole” si annuncia come una lettura essenziale per chiunque voglia esplorare la potenza trasformativa della scrittura e del dolore.

Per chi volesse acquistare il libro ecco il link: https://www.nonsolopoesie-shop.eu/product/20888409/la-luce-dietro-le-parole

L’autrice: Anna Spina nasce a Napoli il 1° agosto 1974, si laurea con il massimo dei voti in lingua e letteratura inglese nel 2001, presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi sui romanzi dello scrittore anglo giapponese Kazuo Ishiguro. Il lavoro – seguito da uno dei più celebri anglisti italiani Prof. Stefano Manferlotti- indaga “Il tempo della memoria nei personaggi” dello scrittore. Sposata, madre di tre figli, terziaria francescana dell’O.F.S. (Ordine Francescano Secolare) di Volla (NA). Abilitata all’insegnamento delle lingue inglese e francese presso gli istituti d’istruzione secondaria di primo e secondo grado, con specializzazione in sostegno. Insegna dal 2001 ma viene immessa in ruolo nel 2011 presso un istituto storico della Campania, Ist. Tecnico Agrario “Emanuele De Cillis” (oggi Istituto d’Istruzione Superiore “Sannino De Cillis”) di Napoli. Comunicato Stampa

domenica 9 novembre 2025

Alessandro Tassoni - La secchia rapita

«Vorrei cantar quel memorando sdegno

ch’infiammò già ne’ fieri petti umani

un’infelice e vil Secchia di legno

che tolsero a i Petroni i Gemignani.

[...]

Ma la Secchia fu subito serrata

ne la torre maggior dove ancor stassi,

in alto per trofeo posta e legata

con una gran catena a’ curvi sassi;

s’entra per cinque porte ov’è guardata

e non è cavalier che di là passi

né pellegrin di conto, il qual non voglia

veder sì degna e glorïosa spoglia.»

(Alessandro Tassoni, La secchia rapita, 1.1, 1.63)

La secchia rapita è un poema eroicomico in ottave in dodici canti scritto da Alessandro Tassoni.

Una prima stesura è del 1614, pubblicata a Parigi solo nel 1622 sotto lo pseudonimo di Aldrovinci Melisone. Superati i controlli della Congregazione dell'Indice dei libri proibiti della Chiesa cattolica, con un testo emendato in pochissimi punti dallo stesso Papa Urbano VIII, Tassoni fece stampare nel 1624 la prima edizione a proprio nome. La terza versione, definitiva, fu stampata a Venezia nel 1630.

Il poema narra la storia del conflitto tra i liberi comuni di Bologna e Modena al tempo di Federico II di Svevia. Durante la battaglia di Zappolino, i bolognesi, dopo un'incursione nel territorio di Modena, furono respinti e inseguiti fino alla loro città; i modenesi si fermarono a un pozzo a dissetarsi e portarono via come trofeo di guerra una secchia di legno.

Al rifiuto dei modenesi di riconsegnare la secchia, i bolognesi dichiarano loro guerra. Ad essa partecipano, distribuiti tra le due parti, gli dei dell'Olimpo: Apollo e Minerva si schierano a fianco di Bologna, mentre Marte, Venere e Bacco con Modena. Anche re Enzo, figlio dell'imperatore Federico II, parteggia per loro. Un elemento nuovo introdotto dal Tassoni è l'entrata in campo di un esercito di donne, guidato da Renoppia.

La guerra per la secchia rapita si protrae per qualche tempo fra battaglie, duelli, tregue e tornei, intercalati da episodi comici e burleschi che hanno spesso come protagonista il conte di Culagna. Innamoratosi di Renoppia, sfida a duello il prode Melindo e lo vince, secondo quanto predetto dalla profezia che aggiudica la vittoria al più debole e vile; e tenta di avvelenare la moglie, ma beve la pozione per errore ed è costretto a confessare la malefatta. Alla fine il conflitto si conclude grazie a trattative condotte da un legato pontificio, che stabiliscono le seguenti condizioni: i bolognesi possono tenersi re Enzo, fatto prigioniero durante la battaglia di Fossalta; i modenesi, la secchia.

L'immaginario conte di Culagna è forse il personaggio più noto dell'opera e ne rappresenta bene lo spirito volto, per esplicita ammissione del Tassoni, al puro intrattenimento del lettore. Ecco come viene presentato:

«Chi dal monte il dì sesto, e chi dal piano

dispiegò le bandiere in un istante;

e 'l primo ch'apparisse a la campagna

fu il conte de la Rocca di Culagna.

Quest'era un cavalier bravo e galante,

filosofo poeta e bacchettone

ch'era fuor de' perigli un Sacripante,

ma ne' perigli un pezzo di polmone.

Spesso ammazzato avea qualche gigante,

e si scopriva poi ch'era un cappone,

onde i fanciulli dietro di lontano

gli soleano gridar: - Viva Martano -.

Avea ducento scrocchi in una schiera,

mangiati da la fame e pidocchiosi;

ma egli dicea ch'eran duo mila e ch'era

una falange d'uomini famosi:

dipinto avea un pavon ne la bandiera

con ricami di seta e d'or pomposi:

l'armatura d'argento e molto adorna;

e in testa un gran cimier di piume e corna.»

L'uomo si innamora di Renoppia e per farla sua pensa di uccidere la moglie. Rivela il piano al compagno romano Titta, che di rimando lo adula:

«"Conte, tu se' 'nu Papa, e tt' ajo detto

che nun c'è chi te pozza stare a petto"»

Il conte fanfarone ignora che Titta è l'amante di sua moglie: il cavaliere di nascosto mette la donna al corrente del piano mentre il conte va a procurarsi il veleno. A pranzo, il conte di nascosto aggiunge il veleno al piatto della moglie spacciandolo per pepe, quando però egli si volta, la contessa scambia i piatti: sarà così il marito a subire l'effetto del composto, peraltro non è veleno ma un purgante ed emetico, la cui azione causerà all'uomo una pessima figura nella pubblica piazza, quando gli sarà necessario uscire dal castello per l'impellente bisogno...  

Fondandosi sul poema del Tassoni, il librettista Gastone Boccherini scrisse un omonimo dramma eroicomico per musica, il quale fu musicato da Antonio Salieri e rappresentato per la prima volta al Burgtheater di Vienna nel 1772. Altre composizioni musicali si devono a Nicola Antonio Zingarelli nel 1793, a Francesco Bianchi nel 1794 (ambedue con libretto riveduto da Angelo Anelli), al sig. Sellerié nel 1836 e a Giulio Ricordi nel 1910 (revisione del libretto da parte di Renato Simoni) 

sabato 8 novembre 2025

Simone Di Matteo - “Gli Occhi e la Rosa”

Esce per le Edizioni DrawUp (collana Xpecial), il nuovo libro di Simone Di Matteo, un’opera intensa e fortemente poetica che segna il ritorno dello scrittore alla sua dimensione più autentica: raccontare l’amore, in tutta la sua fragile e sorprendente complessità.

Dopo otto anni di assenza dalle librerie, Simone Di Matteo – scrittore, giornalista, opinionista e Direttore Responsabile della testata giornalistica www.lopinione.com – torna al suo primo grande amore: la letteratura. Lo fa con “Gli Occhi e la Rosa”, una favola moderna edita da Edizioni DrawUp, disponibile negli store e nelle librerie a partire dal 7 novembre.

“Amore non conosce che le parole dettate dal cuore e risponde solo alla voce degli innamorati”

Conosciuto al grande pubblico come “L’Irriverente”, Di Matteo si è imposto per il suo stile pungente e fuori dagli schemi, capace di conquistare media e lettori. Ma dietro la sua ironia si cela da sempre un’anima profonda, ermetica e delicata, la stessa che aveva già emozionato nel fortunato e acclamato “L’amore dietro ogni cosa” (2016, DrawUp).

Oggi, con “Gli Occhi e la Rosa”, l’autore riporta al centro la poesia: gli occhi di un giovane cuore, nascosti tra le spine di una rosa, si interrogano sul senso più autentico dell’amore, conversando con un colibrì, un gatto, un bruco e un corvo. Attraverso i loro dialoghi, il lettore viene guidato in un viaggio metaforico ed emozionante, capace di parlare a ogni età.

«Con “Gli Occhi e la Rosa” – racconta Di Matteo – ho voluto dare voce a quel linguaggio universale che tutti conosciamo, ma che troppo spesso dimentichiamo. È una favola, certo, ma al tempo stesso è lo specchio di ciò che siamo, di come amiamo e di come ci relazioniamo con gli altri. È un invito a non perdere mai di vista la semplicità e la profondità dei sentimenti».

“- La natura?

– Sì, la natura, l’origine, il fondamento dell’esistenza nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico, norma estetica, e morale. Presupposto causativo, principio operante, madre di tutte le cose.

– E dimmi un po’ uccellaccio del malaugurio, cosa avrebbe a che fare questa natura con me?

– È semplice, scontato, e a tratti può risultare banale, devi sapere però che esiste un ordine logico per il quale ogni fiume che scorre giunge inesorabilmente al mare. Il variopinto colibrì, il gatto dal lucente ed ispido pelo nero, il bruco grasso, goffo, verde e giallo, io, te, il roseto, i boccioli, ma anche la terra stessa, ad esso apparteniamo ed è lì, seguendo le orme, che un giorno torneremo. Senza regole e leggi, vivremmo di illusioni contornati da bugie, in una confusione talmente grande da far impallidire il sole, e pure le stelle.

– E invece con l’amore?

– Soprattutto l’amore. È quello il motore, la scintilla.”

Il libro è arricchito dalla prefazione del poeta Bartolomeo (Theo) Di Giovanni, fondatore del movimento culturale “Una piuma per Alda Merini”; dalla postfazione di Renato Ongania, primo italiano selezionato nella commissione del Minorities Fellowship Programme 2025 dell’ONU; da una nota della giornalista Monica Landro e da un intervento personale dello stesso autore.

A completare il volume, l’opera pittorica di Paola Tratzi, in arte MySoul Art Colors, che dona al libro una cornice visiva all’altezza della sua intensità narrativa.

“Gli Occhi e la Rosa” è una favola che si legge come una parabola universale: delicata come un sussurro, potente come una rivelazione. Un viaggio nel cuore dei sentimenti, un testo capace di essere, al tempo stesso, favola per bambini e metafora esistenziale per adulti.

venerdì 7 novembre 2025

Don Winslow - Città in fiamme (City on Fire) - HarperCollins Italia

Storia editoriale

Il romanzo è stato pubblicato nel 2022, anche se il colophon della prima edizione riporta 2021 quale anno del copyright.

Il romanzo è il primo di una trilogia incentrata sul personaggio di Danny Ryan, sulla mafia irlandese e sulla mafia italiana negli Stati Uniti negli anni 1980 e 1990. La saga prosegue con i romanzi Città di sogni (City of Dreams, 2023) e Città in rovine (City in Ruins, 2024).

La storia si ispira alle vicende narrate nell'Iliade. L'autore ha affermato che, essendosi accorto che l'epica greca sviluppava tutti i temi centrali nella letteratura gialla contemporanea, quali onore, coraggio, codardia, lealtà, tradimento e tragedia, ha voluto attualizzare la storia ambientandola in un contesto più moderno. Il tentativo ha avuto successo tanto da convincere Don Winslow a sviluppare la saga in una trilogia.

«Ti ho dato una possibilità», pensa. «Avresti dovuto lasciarmi andare.» (Don Winslow, Città in fiamme)

Nella città di Providence (Rhode Island) la mafia italiana retta dalla famiglia Moretti e quella irlandese, guidata dalla famiglia Murphy, convivono con profitto da anni, spartendosi le aree di interesse. Danny Ryan è il figlio del precedente capo della mafia irlandese di Providence, Marty Ryan, oramai dedito all'alcolismo e soppiantato dai Murphy; Danny ha sposato una delle figlie dei Murphy, Terri, ed è molto amico del fratello più grande, Pat Murphy e, anche se benvoluto nella famiglia e stimato, non ha visto riconosciute le sue qualità nella gerarchia del clan, ricoprendo il ruolo di semplice gregario.

Un'estate, durante una festa sulla spiaggia, Pam, la fidanzata di Paulie Moretti, accusa il più giovane dei figli del boss John Murphy, Liam, di averla palpata. I Moretti rompono la tregua e aggrediscono Liam mandandolo in ospedale. Durante la convalescenza Pam va a trovare Liam: i due si innamorano e iniziano una relazione. L'evento dà il pretesto ai Moretti, da tempo interessati ad acquisire il controllo della zona dei Murphy, per iniziare una guerra.

Nonostante la mediazione di un autorevole boss della mafia italiana, Pasco Ferri, gli eventi precipitano, sia a causa del dissennato e fallito tentativo di Liam di uccidere uno dei Moretti, sia per la volontà degli italiani di avviare comunque una guerra per rilevare i traffici degli irlandesi soppiantandoli. Dopo essere stato ferito durante una fallita imboscata a un gregario dei Moretti, Denny deve nascondersi; grazie alle cure pagate dalla madre, Madeleine McCay, sparita alla sua nascita e ricomparsa solo da poco, Denny riesce a ristabilirsi ma, dopo la brutale uccisione di Pat e il conseguente crollo psicologico del capofamiglia, John Murpy, Denny è costretto a prendere il comando e, seppure con un figlio in arrivo, esporsi a grandi rischi nel contrastare con la violenza gli attacchi dei Moretti.

A nulla serve l'alleanza degli irlandesi con una banda di afroamericani capeggiati da Marvin Jones che viene liquidato dai Moretti. Dopo la nascita del figlio e la malattia della moglie, affetta da un tumore incurabile, Denny viene contattato da un agente dell'FBI, Jardine, che gli propone un salvacondotto in cambio di informazioni per incastrare i Murpy. Denny rifiuta. Nel frattempo la guerra tra le bande ha eroso le finanze delle due mafie. Gli irlandesi vengono contattati da Frankie Vecchio della banda degli italiani, che vorrebbe ritirarsi dagli affari e gli propone il furto di un grosso carico di droga ai Moretti. Gli irlandesi, pur temendo il doppio gioco, rubano il carico da un camion e se lo spartiscono. Improvvisamente l'FBI, aiutata dai Moretti, inizia a fare irruzione nei covi dei Murphy e a effettuare sequestri di droga. Liam tenta di patteggiare la sua incolumità con l'FBI ma viene ucciso insieme a Pam, dai Moretti. Denny intuisce che Jardine è al soldo dei Moretti e che il furto della droga gli era stato proposto da Frankie Vecchio al solo scopo di incastrarli con il sequestro della refurtiva e fornire anche un pretesto per la loro eliminazione durante i blitz. Denny riesce ad uccidere Jardine ma è costretto ad abbandonare la moglie morente in ospedale e a fuggire con il figlioletto e con il padre tentando di salvarsi lontano da Providence.

mercoledì 5 novembre 2025

Una nuova collana per la storica casa editrice Giannini Editore: “Stella del sud”.

Una nuova collana per la storica casa editrice Giannini Editore: “Stella del sud”. I primi due libri sono: “Piagnoni?” a cura di Cesare Correnti e Italo Iozzolino, “Il capitale perduto” di Gennaro Cortucci.

Come la stella del Nord guida le bussole, Stella del Sud indica una direzione culturale: quella che orienta lo sguardo verso il Mezzogiorno, non come margine ma come centro vitale di pensiero, arte e memoria. La collana raccoglie saggi, inchieste, testimonianze e opere narrative che esplorano il Sud d’Italia e del mondo nelle sue molteplici dimensioni sociali, storiche, letterarie, antropologiche. È un viaggio attraverso le contraddizioni e le grandezze di un territorio che continua a generare cultura, resistenza e bellezza. Stella del Sud nasce per restituire voce e dignità alle radici meridionali, per illuminare le storie dimenticate e le energie nuove che da quel Sud partono ancora oggi, dirette verso il futuro. Una collana per chi crede che il Sud non sia un luogo da raggiungere, ma una direzione da seguire.

“Piagnoni?” è un instant book di quattrocento pagine sull’argomento caldo del momento, quello della Autonomia differenziata che vede una legge passata in Parlamento e un referendum abrogativo in via di definizione. I due curatori raccolgono brevi saggi, interventi e opinioni di meridionalisti autorevoli a cominciare da Adriano Giannola (presidente dello SVIMEZ) che ne scrive la prefazione. Con scritti di Pino Aprile, Marco Ascione, Raimondo Augello, Ciro Borrelli, Franco Cafararo, Ambrogio Carpentieri, Francesco Antonio Cefalì, Francesco Saverio Coppola, Cesare Correnti, Michele Eugenio Di Carlo, Marco Esposito, Enrico Fagnano, Giuseppe Gangemi, Ciro Giuliano, Daniele Elpidio Iadicicco, Italo Iozzolino, Marta La Greca,Antonio Lombardi, Massimo Mastruzzo, Patrizia Morlacchi, Antonio Picariello, Annamaria Pisapia, Rossella Solombrino, Patrizia Stabile, Ubaldo Sterlicchio, Ciro Tarallo, Aldo Vella, Fabio Vitale, Emilio Zangari, Pietro Busetta e Antonio Corvino.

Cesare Correnti è autore per teatro, cinema e di racconti. Approfondisce i temi del meridionalismo e del revisionismo storico pubblicando, nel 2023, il libro “Il risorgimento tradito nel diario di Ambrogio Correnti”.

Italo Iozzolino è asset manager per una società del gruppo ICCREA, è nato a Napoli e vive in San Giorgio a Cremano. È stato tra i fondatori del Circolo “I Vesuviani” ed è membro dal 2022 del direttivo nazionale del Movimento Equità Territoriale. Dottore di ricerca in Geografia Politica presso l’Università di Trieste. È cultore di Geografia Politica presso l’Università del Molise. Tra le sue pubblicazioni: “La Libia. Geopolitica e geoeconomia tra mondo arabo, Africa e Mediterraneo” (2003); “Città in rete e reti di città. Comunicazioni ed organizzazione territoriale” (2001);

“Il turismo in Campania: un’analisi quantitativa” (2001); “Il “respiro lungo” delle rive del Mediterraneo tra geopolitica e geoeconomia” (2009); “Tante Italie. Una Italia. Dinamiche territoriali ed identitarie” (2011).

“Il capitale perduto” di Gennaro Cortucci, profondo conoscitore del sistema bancario e testimone diretto di molte delle sue trasformazioni, dà voce a una realtà spesso ignorata: il lento ma inesorabile svuotamento del potere economico del Mezzogiorno. Attraverso un racconto personale, lucido e documentato, l’autore ricostruisce dall’interno la fine delle banche meridionali, intrecciando analisi storica e vicende vissute. Ne emerge un quadro chiaro e sconfortante: una serie di decisioni, omissioni e responsabilità condivise che hanno condotto alla perdita non solo di capitale economico, ma di capitale sociale e culturale. Un libro che è insieme memoria, denuncia e proposta. Un invito a riflettere su ciò che è stato, per comprendere se, e come sia possibile ricostruire.

Gennaro Cortucci è nato a Napoli e si è laureato in Giurisprudenza. Revisore contabile, ha lavorato per oltre sessant’anni nel settore bancario, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità. Ha iniziato la sua carriera al Banco di Napoli, dove ha diretto l’area Bilancio, Programmazione e Controllo di gestione. È stato Direttore Generale e Amministratore Delegato della Banca di Credito Popolare di Siracusa, ha presieduto Leasimmobili S.p.A. ed è stato tra i fondatori e Presidente della Banca di Credito Peloritano.

giovedì 23 ottobre 2025

Francesco Aprile | "Khorale per F. S. Dòdaro"

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno sono orgogliosi di annunciare l'uscita di "Khorale per F. S. Dòdaro", un volume monumentale curato da Francesco Aprile che getta nuova luce su una delle figure più enigmatiche e rivoluzionarie dell'avanguardia italiana del Novecento: Francesco Saverio Dòdaro (1930-2018). Quest'opera non è una semplice biografia, ma un vero e proprio "coro" polifonico di testimonianze critiche, visive e letterarie che restituisce la grandezza di un artista totale, colpevole soltanto di una intransigente purezza.

Un Innovatore Radicale: dal Fuoco alla Genetica dell'Arte

Chi era Francesco Saverio Dòdaro? Un poeta, un teorico, un artista verbo-visivo, un agitatore culturale che, operando dall'estrema provincia del Salento, seppe dialogare con le correnti più avanzate della ricerca internazionale. Il libro ripercorre le tappe di un'esistenza votata all'arte, a partire da un evento tanto drammatico quanto fondativo: nel 1954, Dòdaro e il pittore Edoardo De Candia bruciarono tutte le loro opere in un falò rituale. Nello stesso anno, Dòdaro aveva già sperimentato le "combustioni" pittoriche, ponendosi sulla stessa linea di ricerca di un gigante come Alberto Burri.

Questo gesto di rottura totale fu solo l'inizio. Dopo un ventennio di studi autoimposti, Dòdaro emerse nel 1976 con una teoria tanto affascinante quanto dirompente: il Movimento di Arte Genetica. La sua intuizione, descritta magnificamente nel volume, è che l'origine di ogni linguaggio artistico risieda nel battito del cuore materno ascoltato in età fetale. L'arte, quindi, come linguaggio del lutto per la separazione dal corpo materno e come perenne tentativo di rifondare quell'unità duale perduta. Da Lecce, questa teoria audace diede vita a un movimento con adesioni internazionali, da Toronto a Genova, creando un ponte culturale impensabile per l'epoca.

Un Libro "Corale": Voci, Immagini e Testimonianze

"Khorale per F. S. Dòdaro" riflette perfettamente la natura collaborativa e generosa del suo protagonista. Curato con rigore e passione da Francesco Aprile, uno dei massimi studiosi di Dòdaro, il libro raccoglie i contributi di un eccezionale gruppo di artisti, poeti e critici che hanno incrociato il cammino del maestro salentino. Ecco i nomi che hanno contribuito al volume: Francesco Aprile, Lamberto Pignotti, Egidio Marullo, Stefano Donno, Cristiano Caggiula, Julien Blaine, Ruggero Maggi, Alessandro Laporta, Elisabetta Liguori, Elio Coriano, Giuseppe Cristaldi, Teresa Lutri, Giorgio Moio, Donato Di Poce, Carmine Lubrano, Luciano Caruso, Francesco Pasca, Gino Gini, Fernanda Fedi, Fernando Miglietta, Mauro Marino, Luc Fierens, Vincenzo Lagalla, Bertolomé Ferrando Lamberto Pignotti, Julien Blaine, Luciano Caruso, Ruggero Maggi, Bartolomé Ferrando e molti altri, offrono saggi, opere visive e ricordi personali che compongono un ritratto sfaccettato e profondo.

Come afferma il curatore Francesco Aprile:

"Saverio è stato un maestro socratico, capace di far maturare intere generazioni di artisti senza mai imporre nulla. Ha dimostrato che si può operare dalla 'provincia' e tessere rapporti col mondo, facendo del Salento quello che Antonio Verri chiamava 'il Salento europeo'. Questo libro non è solo un omaggio, ma un invito a riscoprire una figura che ha donato sé stesso agli altri, anteponendo la poesia e la crescita dei giovani a ogni tornaconto personale."

Perché Leggere "Khorale per F. S. Dòdaro"

Questa pubblicazione è un acquisto imprescindibile non solo per gli studiosi di avanguardie, ma per chiunque ami le storie di geni anticonformisti, di chi ha avuto il coraggio di pensare diversamente e di creare bellezza lontano dai riflettori. È l'occasione per scoprire:

Un pioniere dimenticato dell'arte italiana, contemporaneo di Burri e precursore di ricerche artistiche divenute celebri solo decenni dopo.

Una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'arte che affonda le radici nella biologia, nella psicoanalisi e nel suono primordiale della vita.

La storia di una fucina culturale nel cuore del Sud Italia, capace di diventare un crocevia internazionale di idee e sperimentazioni.

"Khorale per F. S. Dòdaro" è più di un libro: è il recupero di un tassello fondamentale della nostra storia culturale, un'immersione in un universo creativo che continua a pulsare di vita, proprio come quel primo, indimenticabile, battito del cuore.

Dettagli di Pubblicazione:

  • Titolo: Khorale per F. S. Dòdaro
  • A cura di: Francesco Aprile
  • Editore: I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
  • Collana: Universo Salento
  • Data di Pubblicazione: Ottobre 2025

lunedì 13 ottobre 2025

Chiesa San Francesco, Scafati. In occasione della beatificazione di Bartolo Longo, l’autore Lino Zaccaria presenta il libro “Contessa Carità”

𝘐𝘭 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 è 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘍𝘢𝘳𝘯𝘢𝘳𝘢𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘶𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘗𝘰𝘮𝘱𝘦𝘪

In occasione della beatificazione di Bartolo Longo, l’autore Lino Zaccaria presenterà il libro “Contessa Carità”, in collaborazione con la Mondadori di Scafati. Il libro è pubblicato dalla Giannini Editore nella nota collana Sorsi. 

  • L’appuntamento è fissato per venerdì 17 ottobre alle ore 19 presso la chiesa San Francesco, Scafati. 
  • Dialogano con l’autore: il parroco don Giuseppe De Luca, 
  • il giornalista Gabriele Scarpa. 
  • Modera Giuseppe Pecorelli, redattore Il Rosario e la Nuova Pompei. 
  • Letture a cura di Antonio Leccisi.

Marianna Farnararo De Fusco è la cofondatrice del Santuario di Pompei. A cento anni dalla sua morte, il pronipote Lino, ne ripercorre le vicende anche attraverso i ricordi di famiglia. La vita di quella che è stata una gigante della Chiesa è scandita da tutta una serie di iniziative caritatevoli, sempre al fianco di Caterina Volpicelli (poi divenuta Santa) e di Bartolo Longo, suo mentore e marito, che sarà canonizzato il prossimo 19 ottobre.

Lino Zaccaria, calabrese di nascita, napoletano d’adozione, giornalista professionista dal 1973, ha lavorato per oltre quarant’anni al “Mattino” di Napoli, da redattore capo. È stato poi vicedirettore di “La Discussione” e collabora ora con varie testate on-line. Esperto in diritto dell’informazione e della comunicazione, è stato consigliere nazionale dell’Ordine e presidente della Commissione Ricorsi, consigliere di amministrazione dell’Istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi). Ha pubblicato numerosi saggi e libri d’inchiesta, storica e contemporanea.

Contessa carità quantità. 


giovedì 9 ottobre 2025

László Krasznahorkai - Melancolia della resistenza

Melancolia della resistenza (Az ellenállás melankóliája) è un romanzo dello scrittore ungherese László Krasznahorkai edito nel 1989. Krasznahorkai ha poi adattato il libro alla sceneggiatura del film uscito nel 2000 Le armonie di Werckmeister, diretto da Béla Tarr. Il romanzo è ordinato in tre parti e racconta delle possibilità e dei limiti della rivoluzione.

L'opera

La storia è raccontata al passato in terza persona con lunghi periodi quasi privi di punteggiatura. Il primo capitolo “Condizioni straordinarie” introduce una descrizione degli eventi e del contesto in cui si svolge la vicenda racchiusa nel corpo centrale delle “Armonie di Werckmeister”, mentre l'ultimo capitolo “Sermo super sepulchrum” prova a raccontare e a spiegare i fatti in modo razionale e quasi scientifico.

Condizioni straordinarie (Introduzione)

In un'anonima cittadina della fredda campagna ungherese dalle strade desolate arriva una compagnia circense ospitante “la balena più grande del mondo”. Il circo con l'enorme carcassa del cetaceo imbalsamato diventeranno il pretesto per far esplodere il cambiamento, tra sguardi ipocriti e la convinzione di trovarsi alle soglie di “un'era radicalmente nuova, gravida di promesse, che avrebbero spazzato via tutto”. Convinzione che trova sostegno non solo nei tanti segni quotidiani di dissoluzione del vecchio mondo stagnante, ma anche in una serie di eventi inspiegabili che esigono la volontà dell'uomo a muoversi e rinnovarsi.  it.wikipedia.org 

In città è arrivato il circo. Nulla di strano, se non fosse che il circo ospita una balena imbalsamata, la più grande del mondo, e che la città è sperduta nella campagna ungherese, un non luogo dominato da incertezza e declino. Tutti sono in attesa che accada qualcosa e sarà proprio il circo a far esplodere il cambiamento. Tra i tanti personaggi che popolano questo sorprendente romanzo sociale spiccano Eszter, che spera nel caos e nell'anarchia per accrescere il suo potere, e Valuska, postino e sognatore, che trascorre le sue giornate cercando la purezza nel mondo. Un romanzo sulle possibilità della rivoluzione che scorre nella prosa bruciante e visionaria di Lászlà Krasznahorkai. - Titolo originale: ''Az ellenállás melankàliája'' (1989). www.bompiani.it 

László Krasznahorkai è nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954. Autore di romanzi e raccolte di racconti, nel 2015 ha vinto l’International Man Booker Prize. Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, vincitore del National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra e Seiobo è discesa quaggiù.

Le armonie di Werckmeister (Werckmeister Hármoniák) è un film del 2000 diretto da Béla Tarr, tratto dal romanzo Melancolia della resistenza dello scrittore ungherese László Krasznahorkai, che di questo film ha curato la sceneggiatura e il soggetto. Ambientato in una piccola città anonima, desolata e isolata in Ungheria durante il periodo comunista, il film inizia con János Valuska, un giovane fattorino di giornali, che dirige un ballo con gli ubriachi frequentatori di un bar. La danza rappresenta un'eclissi totale del Sole, che disturba e ammutolisce gli animali, e che termina con il ritorno della calda luce del Sole. György, un vecchio amico di János, è un compositore e uno degli intellettuali del villaggio: egli osserva l'imperfezione e il compromesso della scala musicale (come definita da Andreas Werckmeister) e propone alcune modifiche alla scala per renderla più armoniosa.

Nel frattempo fa la sua comparsa un circo costituito esclusivamente da due attrazioni: un principe e una balena. János, dopo aver filosofeggiato su Dio e sulla balena, si reca all'ufficio postale, dove i lavoratori sono sconvolti dai segni inquietanti dell'arrivo del circo, memori della nube che si deposita su ogni città visitata dal circo. La presenza della balena e del principe solleva le masse, e János sente il maestro del circo perdere il controllo del suo principe senza volto. Il principe, liberato dal proprietario del circo, infiamma le masse e il popolo si ribella. I rivoltosi sono brutali, ma la loro disumanità sembra quasi normale e naturale.

Dopo la ribellione, János rinviene il diario di un rivoltoso, che evidenzia come gli stessi rivoltosi non sapessero per cosa fossero arrabbiati, raccontando anche l'orrendo stupro di due ragazze dell'ufficio postale della classe lavoratrice. János abbandona la città per la sua sicurezza, ma viene intercettato da un elicottero; verrà rinchiuso in un istituto per malati mentali. Nel frattempo l'intellighenzia viene rimpiazzata dall'opportunismo politico.

György comunica a János che qualora venisse rilasciato dall'istituto mentale potranno vivere insieme nel suo capanno, in compagnia del suo pianoforte. György afferma anche di aver riaccordato il pianoforte in modo tale che ora sia uguale a tutti gli altri, evidenziando una capitolazione personale, l'abbandono delle speranze di riforma. János si limita a fissarlo, e film si conclude con György che guarda direttamente nell'occhio della balena, per poi allontanarsi guardando la balena triste e lacera, distrutta dai ribelli la sera prima. La sua carcassa putrefatta è avvolta lentamente dalla nebbia, che diventa più bianca e luminosa, riscaldata dalla luce del Sole.

Isbn
Traduttore
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9788845295881
Dóra Mészáros
Bruno Ventavoli  

È lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai a vincere il premio Nobel 2025 per la Letteratura

È lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai a vincere il premio Nobel per la Letteratura 2025, ''per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell'arte'', si legge nella motivazione dell'Accademia di Svezia che assegna il premio.

László Krasznahorkai è nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954. Autore di romanzi e raccolte di racconti, nel 2015 ha vinto l'International Man Booker Prize. Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, vincitore del National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra e Seiobo è discesa quaggiù, pubblicati in Italia da Bompiani.

Krasznahorkai ha scritto di mondi di brutalità e bellezza, dove non c'è salvezza e poca speranza e ha riflettuto a lungo sul male. Considerato uno dei maggiori scrittori ungheresi viventi, ora premio Nobel per la Letteratura 2025, già vincitore del Man Booker Prize nel 2015 e finalista al Premio Strega Europeo 2017 ed è arrivato alla conclusione che a vincere è la forza irresistibile della debolezza della gentilezza".

lunedì 29 settembre 2025

Biblioteca Consorziale Di Viterbo | 𝗔𝗻𝘁𝗲𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 “La Biblioteca incontra”

Care lettrici e cari lettori, 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟰 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲, alle 𝟭𝟳.𝟯𝟬, riprenderanno gli appuntamenti della nostra rassegna “La Biblioteca incontra”. Sarà, come l’abbiamo definita, un’𝗔𝗻𝘁𝗲𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 che anticipa la successiva più ampia stagione 2026. Biblioteca Consorziale Di Viterbo 
Per questa prima data, abbiamo accettato con piacere la richiesta della casa editrice La nave di Teseo di chiudere a Viterbo la parte italiana del tour europeo di 𝗢𝗟𝗜𝗩𝗜𝗘𝗥 𝗚𝗨𝗘𝗭, uno dei più noti scrittori francesi.
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
𝗔 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟳, il commissario straordinario 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗣𝗲𝗹𝗹𝗶𝗰𝗰𝗶𝗮 farà il suo saluto di benvenuto seguito da alcune importanti comunicazioni. Vi invitiamo quindi ad arrivare con un po’ di anticipo per non perdere questa introduzione.
L’AUTORE
𝗢𝗹𝗶𝘃𝗶𝗲𝗿 𝗚𝘂𝗲𝘇 è uno dei più noti scrittori francesi. Nel 2017 ha vinto il premio Renaudot per 𝘓𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘑𝘰𝘴𝘦𝘧 𝘔𝘦𝘯𝘨𝘦𝘭𝘦, di cui La nave di Teseo ha pubblicato l’adattamento a fumetti (2024). Da questo romanzo Kirill Serebrennikov ha tratto l’omonimo film, presentato al Festival di Cannes 2025. Guez ha inoltre pubblicato in Italia 𝘌𝘭𝘰𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘵𝘢 (2018), 𝘕𝘦𝘭 𝘱𝘢𝘦𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘲𝘶𝘪𝘭𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘮𝘪𝘤𝘰 (2022) e ha curato 𝘐𝘭 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘪𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 (2020). Ha ricevuto il Deutscher Filmpreis per la miglior sceneggiatura nel 2016 con il film 𝘓𝘰 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘍𝘳𝘪𝘵𝘻 𝘉𝘢𝘶𝘦𝘳 e ha insegnato Letteratura francese e Storia della cultura europea all’Università di Princeton nel 2025. Collaboratore per anni delle più importanti testate internazionali, ha scritto per “Le Monde”, “Le Point”, “The New York Times”, “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, “Corriere della Sera” e “Il Foglio”.
IL LIBRO
𝗢𝗹𝗶𝘃𝗶𝗲𝗿 𝗚𝘂𝗲𝘇, 𝙈𝙚𝙨𝙤𝙥𝙤𝙩𝙖𝙢𝙞𝙖, 𝗟𝗮 𝗻𝗮𝘃𝗲 𝗱𝗶 𝗧𝗲𝘀𝗲𝗼
Avventuriera, archeologa, scrittrice, diplomatica, spia in grado di parlare fluentemente arabo e persiano, Gertrude Bell fu la donna più potente dell’impero coloniale britannico al termine del primo conflitto mondiale. Protagonista della creazione del moderno stato dell’Iraq, di cui ha contribuito a tracciare i confini, idealista come il suo fedele alleato Lawrence d’Arabia, coraggiosa, tenace e imperialista come il giovane Winston Churchill, figlia amata e incompresa di una ricca famiglia vittoriana, donna disperatamente innamorata, Gertrude Bell resta per noi un enigma, persa nel silenzio che la Storia, troppo spesso, riserva alle imprese femminili.
Dalla scoperta di giganteschi giacimenti di petrolio ai crudeli giochi di potere tra inglesi, francesi e tedeschi, dalle trattative sotto le tende beduine alle sabbie di Baghdad, dove il destino di migliaia di persone è ogni giorno appeso a un filo: Olivier Guez recupera dal deserto la vita di una donna straordinaria, per raccontare l’epopea travolgente di una terra mitica e maledetta, la terra di Abramo, la terra del diluvio e di Babele, dei sogni infranti di Alessandro Magno: la Mesopotamia.
Traduzione di Milena Zemira Ciccimarra.
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube.