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#PercorsiQuotidiani - LIBRI

Vi aspettiamo venerdì 19 aprile alle ore 18.30 nella nostra Libreria Ubik – Via Adige 2/A Monterotondo (RM) - per questo incontro pensato su misura per tutti, rivolto non solo padri ma anche madri, figli e figlie e tutti coloro che hanno voglia di capire la paternità e le complesse sfide che chi è padre affronta nel quotidiano.
Cosa vuol dire essere padri? Cosa significa esserlo oggi, in una società sempre più complessa e difficile? Il concetto di “paternità” è assolutamente vasto e pieno di sfumature. Per questo le dottoresse Tiziana Di Eugenio e Iolanda Salmè mettono a disposizione la loro esperienza maturata nel campo della consulenza famigliare per provare a spiegare a tutti e tutte alcuni concetti essenziali per affrontare questa fase cruciale della vita di un uomo.
La fatica del quotidiano e il lavoro, in aggiunta ai ritmi sempre più frenetici, ci fanno avvertire un sempre maggiore scollamento con la nostra sfera privata, privando i nostri affetti e i nostri figli di quel tempo libero di qualità che meriterebbero. Conciliare questi aspetti è sicuramente importante per vivere al meglio il rapporto con i figli.
Sabato 6 Aprile alle ore 18:30per il prosieguo della nostra rassegna letteraria! Nadia Marra presenterà il suo nuovo libro di poesie "Poeticamente: poetic heart". #bibliotuglie
Com’è possibile che la nostra attenzione sia diventata inferiore a quella di un pesce rosso? Ed è vero che i like di Facebook stimolano le stesse aree attivate dall’assunzione di stupefacenti?
Chocolat 
A Lansquenet, quieto villaggio al centro della Francia, la vita scorre placida. Un po’ troppo placida: è una comunità chiusa, dove sono rimasti soprattutto anziani contadini e artigiani, dominata con rude benevolenza dal giovane curato Francis Reynaud. È martedì grasso – una tradizione pagana avversata dalla chiesa – quando nel villaggio arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. La donna è assai simpatica e originale, sexy e misteriosa, forse è remissaria di potenze superiori (o magari inferiori). Vianne rileva una vecchia pasticceria, ribattezzata “La Celeste Praline”, che ben presto diviene – agli occhi del curato – un elemento di disordine. Anche perché Vianne non frequenta la chiesa ma inizia ad aiutare a modo suo chi si trova in difficoltà: il solitario maestro in pensione Guillaume, l’adolescente ribelle Jeannot, la cleptomane Josephine, l’eccentrica Armande. Ben presto il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice. E lo scontro tra Benpensanti e Golosi, tra le delizie terrestri offerte da Vianne e quelle celesti promesse da padre Reynaud, tra Carnevale e Quaresima, diventa inevitabile. 
  • Chocolat
  • di Joanne Harris (Autore) Laura Grandi (Traduttore)
  • Garzanti, 2012
In che modo la presenza di uno smartphone nelle vicinanze incide sulle nostre capacità cognitive? I social stanno modificando la struttura del nostro cervello?
  • Queste domande -alla base del suo saggio 8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione (Il Saggiatore)- saranno il punto di partenza del dialogo tra la giornalista e autrice reggiana Lisa Iotti e Monica Morini del Teatro dell’Orsa, nell’ambito del Festival PoetaTerra 2023.

    Lisa Iotti, giornalista, autrice televisiva e scrittrice. Nata a Reggio Emilia, laureata in Lettere Moderne a Bologna, dopo aver oscillato per anni tra la Storia dell’Arte e la stampa locale è approdata alle docufiction, un genere televisivo che racconta la realtà attraverso gli strumenti narrativi della fiction (Reparto Maternità, Fox Life; Il Mestiere di vivere, Rai Tre) e al giornalismo d’inchiesta: prima a Exit (La7) e poi a Presadiretta (Rai 3), il programma di Riccardo Iacona dove da dieci anni è inviata la cui puntata «Iperconnessi» ha vinto il premio Goffredo Parise per il reportage. È autrice di 8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione (Il Saggiatore).TEATRO DELL’ORSA

  • “La silloge è una perfetta sintesi dell’amore dell’Autrice per la poesia, passione che  Ella coltiva con interesse dimostrando una notevole sensibilità e  una raffinata capacità  comunicativa. Si tratta di un mix di realtà e immaginazione dove la realtà interagisce con la fantasia, creando una simbiosi di emozioni, che esplodono in un crescendo di magia. Una raccolta di poesie che coniuga bene il dolce e l’amaro della vita, rappresentando numerose emozioni e sensazioni, con un linguaggio leggiadro, ma anche ricco di realismo. Ogni poesia ha parole scelte che formano versi delicati e preziosi, dove predominano le similitudini e l’immagine del sole come bellezza, conforto e chiarezza”.

  • “A piedi nudi sul cuore” è edito da Sogni di Carta edizioni, ed è in distribuzione da Aprile 2023. La poetica di Antonia Notaro è un connubio tra dolce e amaro. È l’amore, l’elemento cardine del suo testo, punto focale presente dall’inizio alla fine. Un testo in cui l’autrice regala sé stessa, partendo dall’infante innocenza e arrivando alla consapevolezza adulta, fatta tuttavia di introspezione e domande. Vi è il dolore per gli eventi drammatici, la rinascita della Primavera, il chiarore dell’Alba, il profumo salato del mare, fino a toccare gli astri lontani capaci di far luce sulle tenebre della vita. La Notaro, con il suo testo indaga l’esperienza umana in maniera diretta e leggiadra. Il suo è un linguaggio delicato ma potente al tempo stesso. È un’opera prima capace di attingere i profumi del passato, fotogrammi del Salento con i suoi sapori e colori vividi.

    Vi è lo spazio lasciato agli amanti, l’amore senza inibizione, il mantra che grida t’amo, i confini non disegnati dell’animo umano. Le sue poesie indagano e raccontano a voce piena la casa calda del cuore, la fratellanza tra i popoli, il sogno che ti lascia l’idea di essere parte del Creato. Nelle sue poesie Antonia Notaro danza più che può, lasciando spazio al fuoco ardente, al gioco dell’Alfiere e della Regina, dove lui non gli permetterà mai di cadere. È una poetica dove l’introspezione la fa da padrone, dove ci si riscopre duttili e mutevoli dinanzi ai cambianti della vita.



    È un testo dove l’autrice si racconta col cuore in mano, in una scelta di versi, talvolta, senza punteggiatura, veloci e repentini, capaci di annidarsi nel cuore del suoi lettori. “Si assolve”, l’autrice, in una poesia dove ci si perdona per tutte le mancanze fatte a se stessa. Un luogo poetico dove si semina amore, e ci si allontana dalla tempesta. Un libro che racconta l’esperienza umana dove è l’amore il centro di tutto. L'autrice di questa ispirata raccolta scrive versi poetici sin da giovanissima, ma soltanto in età adulta si convince a condividere con altri le proprie emozioni più intime. Lo fa con grazia e precisione, accompagnando il lettore su testi potenti, ricchi di immagini sublimi e di parole profonde. I componimenti di "A piedi nudi sul cuore" di Antonia Notaro nascono da sentimenti delicati e travolgenti, generati dall'amore e dal perenne viaggio alla ricerca di sé, nonché di orizzonti più vasti. Parlano alle parti più nascoste dell'animo umano.


    Antonia Notaro nasce a Monteroni di Lecce, paese del Salento dove passa la sua infanzia a contatto con emozioni, suoni, sensazioni e persone che costellano la sua semplice vita di provincia. Prima della sua adolescenza trascorre un lungo periodo in un istituto di suore, dove si forma il suo carattere estremamente sensibile e riservato. Si trasferisce nel capoluogo leccese per completare gli studi, lavorando per svariati anni a contatto con l'infanzia e i giovani.
    Vive ora tra Salento e Toscana, dove gli eventi della vita le hanno donato una seconda "madrepatria" ricca di colori e spunti per la sua ispirazione. La sua dimora sul litorale di San Cataldo di Lecce rappresenta ancora il suo "buen retiro" e diviene l'ispirazione per quasi tutti i suoi versi: è il posto dove Antonia diviene un po’ eremita di sé stessa. Essendo estremamente schiva e riservata, è felice nei vagabondaggi di ogni giorno tra l'arenile e il suo faro, citato spesso nei suoi scritti.
  • La città è Modena, la «Città della Mòtta», e Francesco ci arriva in treno con i genitori, migrati da quelle campagne d'Appennino che Guccini ha cantato nel suo romanzo d'esordio, "Cròniche Epafàniche". Qui tutto è nuovo: la pronuncia dei compagni, i padri che d'inverno indossano il cappotto, la nebbia, la pianura, il cibo, e poi la scuola, Suor Carmelina... E dopo le tabelline, Coppi e Bartali, arrivano anche la bicicletta, i balli, i 45 e i 33 giri, e il gruppo con cui suonare nelle balere... Storie e ricordi personali si intrecciano in questo romanzo a metà tra la saga popolare e il racconto di formazione che trova la sua originalità in un linguaggio personalissimo, sanguigno e autentico. 
    francescoguccini.it
  • TITOLO: “Vacca d’un cane”
  • AUTORE: Francesco Guccini
  • CASA EDITRICE: Feltrinelli
  • ISBN: 88-07-01460-2
  • PAGINE: 160
  • ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
Pagine: 196 p., Brossura
EAN: 9788804679585
 
William S. Burroughs - Checca
Traduzione di Katia Bagnoli
Fabula, 114
1998, pp. 126
isbn: 9788845914089
Temi: Letteratura nordamericana 
In una sterminata suburra, che Burroughs avrebbe poi definito «Interzona», e che qui va da Città del Messico, capitale mondiale del delitto («il cielo di un azzurro che si intona con i cerchi degli avvoltoi»), a Panama, Lee, alter ego dello scrittore, tesse la sua amorosa tela intorno a Allerton, un giovane ambiguo, indifferente come un animale. Si aggira in locali sempre più sordidi, bazzicati da una fauna putrescente, e così divagando, picaro alieno, ci regala schegge radioattive del suo nerissimo humour. Per risolvere le sue ossessioni mortifere e sessuali parte col compagno renitente alla ricerca dello Yage, droga assoluta, capace di dare il controllo totale sui cervelli, e dunque concupita da Russia e Stati Uniti – e da ogni amante. Sa che con Allerton non potrà trovare ciò che desidera: il «tribunale della realtà» ha respinto la sua istanza. E tuttavia non può rinunciare. «Forse riesco a scoprire il modo di cambiare la realtà dei fatti» pensa – ed è pronto a correre ogni rischio. Come un santo o un criminale ricercato, Lee non ha niente da perdere. Ha superato le pretese della sua carne molesta, cautelosa, che invecchia con terrore, e può dire di sé: «Io sono disincarnato». Con questo romanzo, che risale agli inizi degli anni Cinquanta, affiora per la prima volta il paesaggio allucinato che oggi ormai porta il nome di Burroughs. adelphi.it
  • Cormac McCarthy - La strada - Martina Testa (Traduttore) Einaudi, 2007  Pagine: 218 p., Rilegato EAN: 9788806185824 
Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...
  • Giovanni Amendola. Una vita in difesa della libertà  -Elio D'Auria (Curatore) - Rubbettino, 2019 
  • Pagine: 410 p.
  • EAN: 9788849855715
Nel volume viene ripercorsa la vita culturale e politica di Giovanni Amendola a partire dagli anni giovanili del periodo «romantico ». Collaboratore del «Leonardo» e de «La Voce» combatté la battaglia antipositivista avvicinandosi a Croce che offriva a quella «gioventù ribelle» un sistema completo di teoria della conoscenza. Completata la sua formazione al contatto con la filosofia classica tedesca, si avvicinò all’idealismo immanente fino a sviluppare una morale autonoma mutuata da Nietzsche. Passato al giornalismo professionista divenne uno dei più autorevoli commentatori politici da Roma per «Resto del Carlino» prima e del «Corriere delle Sera» poi. Comportatosi valorosamente in guerra come ufficiale di artiglieria, nel 1919 abbracciò la vita politica. Deputato della Democrazia Liberale si batté per riportare la crisi politico-sociale del paese nel quadro di una rinnovata vita democratica. Sottosegretario alle Finanze nel 1920, nel 1922 fu ministro delle Colonie nell’ultimo governo liberale. Rappresentante della nuova frontiera della «democrazia italiana» s’impegnò nella lotta antifascista ponendosi a capo della secessione parlamentare dell’Aventino nel tentativo di contrastare l’armatura totalitaria impressa dal regime. Fondatore del partito dell’Unione nazionale delle forze liberali e democratiche combatté il fascismo in nome di quella tradizione del Risorgimento in cui l’affermazione delle libertà civili e politiche erano definite come diritti dell’uomo e del cittadino nel quadro di uno Stato di diritto che si basava sul sistema parlamentare a salvaguardia del diritto delle minoranze. Più volte vittima della violenza politica, aggredito una prima volta a Roma nel 1923, subì a Montecatini il 20 luglio del 1925 l’ennesimo attentato che gli provocò gravissime ferite causa della morte sopraggiunta in esilio, il 7 aprile del 1926, a Cannes.
    Baudo Alessandro - Funambolo della musica - Bertoni (2023) | 9788855355223 - 
Alex Formosa Baudo è nato in Italia ma ha vissuto buona parte della sua vita in Australia,
Canada, e in viaggio. Il viaggio, insieme alla musica, sono i veri protagonisti di questa intensa biografia in cui Alex, attraverso le parole di Teresa Giulietti, racconta per la prima volta e con disarmante sincerità il dietro le quinte della sua esistenza, volendo farsi conoscere anche nel nostro Paese per quello che è. Lo sconfinato amore per la musica coltivato fra le mura domestiche negli anni della sua formazione, la Roma degli anni Sessanta vista dalla casa delle meraviglie, le prime esperienze fra concerti, trasferte, la batteria e poi il pianoforte e le canzoni scritte, i viaggi in cerca di ispirazione e contratti discografici. Le avventure e le disavventure di un funambolo mai sazio di scoperte, sempre in bilico tra una realtà a cui dover rendere conto e la vena artistica che spesso trascina troppo lontano. Tutto l?amore con cui è stato cresciuto e uno sguardo ?oceanico? che bandisce i preconcetti non lo preservano dal tunnel della depressione da cui esce grazie alla Dottoressa Brain e a una grande forza di volontà.
L’istituto del “papa emerito” – giuridicamente – non esiste e, da nove anni, Benedetto XVI ripete: «Il papa è uno solo»… ma non spiega mai quale sia dei due. Nella Declaratio con cui si “dimise” nel febbraio 2013, autorevoli latinisti individuarono subito errori e imperfezioni di sintassi, ma papa Ratzinger ha affermato, tre anni dopo: «Ho scritto la Declaratio in latino per non commettere errori». Possibile che tutte queste stranezze provengano da un teologo coltissimo e adamantino, nonché raffinato latinista? E se davvero papa Benedetto avesse voluto abdicare, perché continuare a vivere in Vaticano, vestendo la talare bianca, conservando il nome pontificale e altre prerogative da pontefice regnante? Dopo due anni di inchiesta, pazientemente svolta dall’autore attraverso più di 200 articoli sulle testate Libero, Byoblu, RomaIT, questo gigantesco mosaico è stato lentamente ricomposto, tessera per tessera. Lo scenario che si configura è scioccante, di importanza millenaria, e non è stato smentito da nessuno, nemmeno dal Santo Padre Benedetto XVI in persona.  Attraverso la sua sottile forma di comunicazione logica, il “Codice Ratzinger”, il papa ci riconcilia con il Logos, la ragione che svela la verità, e fa comprenderla sua situazione canonica che avrà effetti dirompenti.
Indice
Introduzione
Parte prima - I nemici di Benedetto XVI
  • Il mondo intero contro papa Ratzinger
  • I nemici di Benedetto XVI dentro la Chiesa
Parte seconda - Il “Piano B”
  • La notizia cattiva e quella buona
  • Perché la “rinuncia” al papato di Benedetto XVI è invalida
  • La dimostrazione canonica
  • Benedetto XVI annunciò “Sede impedita”
  • Lo scisma purificatorio
  • Il “Piano B” anti-usurpazione pronto fin dal 1983?
  • Il sistema munus/minsterium tratto dal diritto principesco tedesco
  • La Declaratio in tedesco invertita
  • Come avrebbe dovuto essere una vera rinuncia
  • Scenari per due successioni
Parte terza - Il “Codice Ratzinger”
  • Il sistema logico con cui Benedetto XVI comunica da nove anni
  • Il “Codice Ratzinger” confermato da intellettuali coraggiosi
  • Il saluto da Castel Gandolfo
  • “Non fraintendete, non ho abdicato”
  • Le lettere di Benedetto XVI al cardinale Brandmüller
  • La seconda lettera al cardinale Brandmüller
  • “Potrei essere l’ultimo papa per come lo conoscete”
  • Il “rompicapo” della mozzetta rossa
  • I volontari errori di latino nella Declaratio
  • Un gigantesco scherzo di Carnevale
  • La sottile burla al vaticanista
  • Papa Benedetto ci risponde per lettera
  • Lo stemma pontificio conservato
  • Il mistero chiarito del “papato allargato”
  • Il vero senso del termine “papa emerito”
  • Il papa non ha mai mentito: il “Codice Gesù”
Parte quarta - L'antichiesa dell’antipapa
  • Il simbolismo esoterico del “Codice Bergoglio”
  • Bergoglio: un rischio per la sovranità delle nazioni
  • L’anti-logica dell’anti-Chiesa
  • Il “Bergogliesimo”, la religione personale di Bergoglio
  • Lo Spirito Santo è diventato modernista?
  • La macchina della propaganda
  • Un gigante coi piedi d’argilla
  • La fine di Enzo Bianchi e il crollo babelico dell’antichiesa
Parte quinta - La Resistenza
  • Ecclesiastici che hanno detto “no” a Bergoglio
  • La profezia di Ratzinger: “Si torna nelle catacombe”
  • I rischi che corre mons. Viganò
Parte sesta - L’evitamento della Magna Quaestio e le sue conseguenze
  • 10 tattiche di evitamento della Magna Quaestio
  • Le obiezioni più immediate
  • I costi dell’antipapato
  • I vescovi italiani non rispondono
  • Le giustificazioni di Don Abbondio
  • Le assurde teorie dei tradizionalisti legittimisti di Bergoglio
  • La “potenza d’inganno”
  • L’esempio del cuculo
Parte settima - Le possibili soluzioni
  • Attenti all’antipapa Giovanni XXIV
  • La crociata dei piccoli
  • Cosa potrebbe fare l’alto clero
  • San Benedetto XVI?
  • Viaggio dentro la mente 
    «Per farvi un’idea della complessità del nostro cervello, pensate che in un solo centimetro cubo, cioè in uno spazio poco più grande di una nocciola, vi sono mediamente da 50 a 70 milioni circa di cellule nervose, ognuna piena di diramazioni, con centinaia di punti di contatto. È da questo incredibile groviglio che nasce tutto: la nostra capacità di vedere, sentire, immaginare, soffrire, memorizzare, gustare, gioire, camminare, parlare, creare musica, odiare, inventare, amare. E soprattutto capire. Il nostro cervello è una macchina meravigliosa e conoscerla meglio ci può aiutare a usarla al massimo delle sue potenzialità. È da questo spettacolare groviglio fatto di miliardi di cellule nervose e delle loro diramazioni che nasce tutto: la nostra capacità di vedere e di immaginare, di soffrire e di gioire, di ricordare e di creare, di odiare e di innamorarci. Ma come avviene tutto ciò? In base a quali meccanismi prendiamo una decisione e non un’altra? Da dove nasce l’amore? Come spieghiamo i déjà-vu? Questo libro racconta con parole semplici quello che oggi si è capito del nostro cervello e le frontiere di quello che ancora resta da conoscere. Una seconda parte del libro è poi dedicata alle pratiche per conservare il cervello attivo e brillante lungo tutto il corso della vita: molte ricerche dimostrerebbero infatti che è possibile non solo tenere in buona forma i nostri neuroni (e in certi casi migliorarne le prestazioni) ma anche prevenire, almeno in parte, quelli che paiono essere gli inevitabili danni del tempo e dell’età.
    Piero Angela - Ti amerò per sempre
    «L’innamoramento colpisce tutti, inesorabilmente: ricchi e poveri, giovani e non più giovani, brutti e belli. In questo momento, nel mondo, un numero sterminato di coppie si amano, litigano, si rappacifi cano, si separano. Questo libro cercherà di raccontare quello che la ricerca sta scoprendo sui meccanismi dell’amore: come nasce, come cresce, ma anche come può svanire e fi nire.» Piero Angela racconta quello che la ricerca ha scoperto e sta scoprendo sull’amore: come nasce, come cresce, ma anche come può svanire e finire. C’è un percorso infatti che ogni coppia segue (a volte breve, a volte talmente lungo che può durare una vita) e che passa attraverso una serie di momenti: una storia che si ripete da millenni, perché è legata alla grande forza propulsiva della vita. Ti amerò per sempre, basato su centinaia di studi ed esperimenti, è un viaggio meraviglioso nelle “cantine” delle nostre emozioni.  "Ti amerò per sempre." Una frase che milioni di innamorati continuano a dirsi in tutte le lingue, da generazioni e generazioni. L'innamoramento colpisce tutti, inesorabilmente: ricchi e poveri, giovani e non più giovani, brutti e belli. In questo momento, nel mondo, un numero sterminato di coppie si amano, litigano, si rappacificano, si separano
  • Piero Angela, - Il mio lungo viaggio - «Una delle prime occasioni di avvicinarmi alla scienza la ebbi quando mi regalarono l’Enciclopedia dei ragazzi, dieci bei volumi con un mobiletto contenitore Il mio volume preferito, il più consunto, era quello dei “Perché?”.
Probabilmente lì è nato il piacere di capire.» Ha viaggiato nel corpo umano, nella preistoria, nel passato e nel futuro, e ogni volta ci ha portati con sé. Con questo libro, Piero Angela ci accompagna in un viaggio diverso, attraverso due secoli e molti continenti, in mezzo a mille peripezie, incontri, scoperte e avventure: la sua vita. Il principe della divulgazione televisiva, l’autore di decine di bestseller che hanno svelato a tre generazioni di italiani la bellezza della scienza, stavolta ha scritto un’opera differente: «Non è un libro di divulgazione scientifi ca, ma un racconto personale dedicato al pubblico che da tanti anni mi segue nel mio lavoro, spesso con vero affetto. Il libro racconta le mie esperienze di lavoro, il “dietro le quinte” di oltre mezzo secolo di televisione. Ma per la prima volta rispondo anche a certe domande che spesso mi vengono rivolte in occasione di incontri o conferenze, e che riguardano la mia vita, la mia formazione, gli inizi in RAI, il pianoforte, persino la mia infanzia». Nel libro ci sono decine di aneddoti e di incontri che ne fanno una lettura godibilissima. Ma c’è soprattutto un grande insegnamento: la passione di sapere e la voglia di scoprire possono portare molto lontano nella vita, e fare di chiunque una persona speciale.
  • Un romanzo di amore e rivoluzione, ambientato negli anni ’20 del Novecento nel nord del Cile, terra promessa per una comunità di emigranti italiani, minatori che hanno colonizzato i villaggi di una sterminata pampa: un operaio, Gregorio Zafarone, scrive per i suoi compagni analfabeti le lettere da mandare alle famiglie in Italia.
    “Ninna nanna delle mosche” di Alessio Arena (Fandango) ha vinto la trentacinquesima edizione del premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante. Gli altri due finalisti – scelti dagli scrittori Viola Ardone, Paolo di Paolo, Alessandro Mari, Antonella Ossorio e Piera Ventre – erano “I giudizi sospesi” di Silvia Dai Pra’ (Mondadori) e “Addio, a domani” di Sabrina Efionyi (Einaudi). A decretare il successo di Arena una giuria tecnica e una giuria popolare composta da 60 lettori, tutti isolani. L’edizione del premio è stata impreziosita da una mostra di bozzetti della scenografa Elsa Monizzi, legati al film “L’isola di Arturo” di Damiano Damiani, e dai dipinti dell’artista isolana Iolanda Scotto Di Minico, ispirati alla stessa pellicola. Nel corso della serata, condotta da Noemi Gherrero e Michele Assante del Leccese, con interventi musicali di Raffaele Rigliani al violoncello e di Slava Quadrini al violino, un racconto della giornalista Laura Bufano ha ripercorso la vita di Elsa Morante, a 110 anni dalla sua nascita. “Un’edizione che, a 110 anni dalla sua nascita, ha ancora una volta rimarcato il legame tra la Morante e Procida, con un peso specifico ancor maggiore attribuito alla giuria popolare”, ha sottolineato Michele Assante Del Leccese, delegato alla Cultura per il Comune di Procida.
  • L'ora del caffè. Manuale di conversazione per generazioni incompatibili -  Gianrico Carofiglio, Giorgia Carofiglio - L’ora del caffè
    Possiamo passare una vita a discutere senza mai capirci, in particolare quando apparteniamo a generazioni diverse. Quasi sempre è un problema di coordinate: ognuno ha le sue e rifiuta di abbandonarle, anche solo un po’. Essere figlia e padre non semplifica le cose. Stanchi di «conversare a vuoto», Giorgia e Gianrico Carofiglio si sono seduti a un tavolo e hanno affrontato con occhi nuovi alcuni degli argomenti che piú li hanno divisi. Questioni che riguardano ciascuno di noi come il clima, il femminismo, il cibo. La politica. Non hanno eliminato tutte le loro divergenze, ma hanno elaborato una serie di ragionamenti – veri e propri saggi brevi, tessere di un mosaico sorprendente – in cui si combinano entrambi i punti di vista. Una scommessa audace e allegra sulle possibilità di un linguaggio comune, di un’idea condivisa del mondo e del futuro. «Abbiamo smontato e rimontato discussioni del passato che spesso erano finite male. O anche molto male. Questa volta con uno spirito di curiosità e sperimentazione. Con la convinzione che non conta trovare risposte precise e univoche, ma un modo diverso di costruire le domande».
  • Paolo Maiorino, l’omaggio a Lucio Dalla con il libro “L’Uomo di Piazza Grande” - “L’Uomo di Piazza Grande” (Aereostella), è un libro appassionato ed emozionante curato dal giornalista e discografico Paolo Maiorino, frutto di anni di ricerca e di approfondimento. 
Il volume non è una classica biografia, ma un racconto dell’incredibile produzione musicale di Lucio Dalla attraverso le testimonianze e i ricordi dei suoi tanti compagni di viaggio, con i quali Maiorino ha ripercorso il cammino artistico e umano del cantautore bolognese, raccontando una carriera straordinaria, il mondo di Lucio e la sua poesia. Quello fatto dall’autore è dunque un lavoro di raccordo, per dare ordine all’impressionante quantità di notizie, informazioni e dati raccolti nel corso del tempo, ricostruendo in modo accurato il ritratto dell’artista e dell’uomo. In particolare, nel libro – illustrato con foto d’epoca, alcune delle quali inedite – c’è un capitolo per ogni album, narrato da chi vi ha collaborato in studio, nella scrittura, alla produzione, alla realizzazione e alla successiva promozione. Si tratta di pagine piene di aneddoti, curiosità e riflessioni, che tratteggiano la figura di un artista sui generis nel panorama musicale del nostro Paese e che ci restituiscono la fotografia di quarantacinque anni di musica di uno dei più grandi artisti della cultura pop italiana.  “Ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere Lucio Dalla e di lavorare con lui durante la mia carriera. Per anni, prima e dopo la sua morte, ho frequentato casa sua a Bologna, in via Massimo D’Azeglio, mi sono appassionato al suo estro, alla sua genialità e al suo amore per l’arte. Ma, come spesso accade, solo dopo la sua scomparsa mi sono interessato ed entusiasmato nel ricercare testimonianze che potessero delineare un quadro più definito dell’uomo quanto dell’artista”, racconta Paolo Maiorino. Di lui dice Gianni Morandi: “mescolava sempre il divertimento con il lavoro, almeno un’ora al giorno la passava ai videogames o a giocare a biliardino. A un certo punto si doveva lavorare e di colpo diventava serio e professionale“.  Anche il cantautore Samuele Bersani ci restituisce, con una delle sue dichiarazioni, un’immagine davvero sui generis: “Con Lucio mi confrontavo con il più grande di tutti e ne ero consapevole. Fu una grande palestra, imparai molto anche se lavorare con lui non è stato sempre semplice e a volte ci sono stati dei bei contrasti” e ancora “…stavo vivendo un momento particolarmente negativo della mia vita privata, ero stato lasciato dalla mia ragazza. Lucio mal digeriva quella mia depressione e una volta arrivò a urlarmi contro che non avevo capito un cazzo della mia vita perché accadimenti come quelli erano una fortuna, avrei potuto capitalizzare il dolore e trasformarlo in espressione creativa“. È così che nacque Giudizi Universali. Lucio, un motivatore emozionale che chissà se sapeva di esserlo. Ancora Beppe D’Onghia, arrangiatore, compositore, pianista: “Lucio era un autodidatta ma sapeva farsi comprendere, si esprimeva con i colori, con le immagini, con le sensazioni e non parlava di note o di scale, aveva un linguaggio emozionale“. In questo libro compaiono nomi che hanno fatto la storia della musica italiana. Professionisti ed amici che hanno condiviso gran parte del suo cammino:
  • Sergio Bardotti
  • Roberto Roversi
  • Alessandro Colombini
  • Renzo Cremonini
  • Mauro Malavasi
  • Fabrizio Zampa
  • Gianfranco Reverberi
  • Roberto Gualdi
  • Roberto Costa
  • Angela Baraldi
  • Luca Carboni
  • Amedeo Minghi
  • Gianni Morandi
  • Fiorella Mannoia
  • Samuele Bersani
  • Iskra Menarini
  • gli Stadio
  • Bracco di Graci
  • De Gregori
  • Antonello Venditti
  • Ron A quest’ultimo è stata anche affidata la prefazione del libro. “Dell’uomo mi piace ricordare il carattere eternamente sospeso tra slanci di simpatia, ironica e goliardica e momenti di intensa e inguaribile malinconia. Era un visionario, un sognatore. Ho pensato che le testimonianze dei tanti protagonisti che negli anni hanno condiviso il suo percorso artistico, fosse il modo migliore per raccontarlo“ Paolo Maiorino
  • Tornare umani - Susanna Tamaro-  Solferino
  • Credevamo di essere onnipotenti e sbagliavamo.
    Credevamo di aver capito tutto e non avevamo capito niente. Gli anni della pandemia hanno costituito un grande reset, per tante certezze e tante convinzioni, e il risultato è un trauma collettivo di cui oggi viviamo le conseguenze: una situazione di gravissimo contrasto sociale, patologie psicologiche diffuse in forme acute soprattutto tra i giovani, un’incertezza generale sul futuro. Dobbiamo ritrovare un filo di Arianna in ciò che abbiamo vissuto e usarlo per ricucire la trama della nostra convivenza, se vogliamo sopravvivere come specie. E questo filo è fatto di pensiero e di resistenza: alla disinformazione, alle tentazioni del controllo sociale, a un’«era dello squalene» segnata da sopraffazione e sfruttamento, alla deriva del transumanesimo che minaccia innanzitutto la nostra medicina. Una concezione aberrante secondo cui le persone non sono unioni irripetibili di corpo e anima ma solo oggetti da trattare, da riempire di pillole e vaccini, fino all’estremo di sopprimerle quando non più «funzionali». Susanna Tamaro tesse in queste pagine una riflessione profonda e necessaria sulla natura e sul nostro posto nel mondo, dando voce con l’intensità di una grande scrittrice ai dubbi di molti, non solo sulla gestione passata della pandemia ma sulle intenzioni future di una scienza e di una politica che sembrano aver contratto il virus più pericoloso: la cecità di fronte alla verità della vita.
  • I segreti di una famiglia sotto il sole della Toscana Se c’è una cosa che Fiona sa fare bene è tenere un segreto.
Anche se significa nascondere la verità all’uomo che l’ha cresciuta con amore. Lei infatti è l’unica a sapere che la sua nascita è frutto di un tradimento della madre, avvenuto trent’anni prima, ma non intende rivelarlo a nessuno. Quando un avvocato la chiama per comunicarle che ha ereditato dal padre biologico una vera e propria fortuna, Fiona è sopraffatta dalle sue stesse bugie. La scoperta di avere dei fratelli, poi, risveglia una vocina dentro di lei, impossibile da zittire: che cosa è successo davvero in quella lontana estate che sua madre ha trascorso in Toscana? E così, piena di dubbi e incertezze, parte per l’Italia, dove ad attenderla c’è una famiglia determinata a contestare i suoi diritti sul testamento. Cercando di districarsi tra rivalità familiari, bugie e antichi dissapori, Fiona arriverà a scoprire la verità sul padre che non ha mai conosciuto. Possibile che l’unico modo per ritrovare sé stessa sia fare finalmente i conti con il passato?  
  • Amore, vino e segreti
  • Autore: Julianne MacLean
  • Editore: Newton Compton
  • Pagine: 320
  • Anno di pubblicazione: 2022
  • Prezzo copertina: 12,00 €
  • IL 18 OTTOBRE ARRIVA IN LIBRERIA “VI CHIEDO IN NOME DI DIO. DIECI PREGHIERE PER UN FUTURO DI SPERANZA”, IL NUOVO LIBRO DI PAPA FRANCESCO - spettacolomusicasport.com -   
    Nell’opera il Pontefice lancia un accorato appello affinchè “in nome di Dio si metta fine alla follia crudele della guerra”, come si legge in un brano anticipato da La Stampa. Partendo dal sanguinoso conflitto in Ucraina il Pontefice si rivolge alle autorità locali, nazionali e mondiali, perché “è da loro che dipendono le iniziative adeguate per frenare la guerra. E a loro, facendo questa mia richiesta in nome di Dio, domando anche che si dica basta alla produzione e al commercio internazionale di armi. L’esistenza delle armi nucleari e atomiche mette a rischio la sopravvivenza della vita umana sulla terra. La spesa mondiale in armamenti è uno degli scandali morali più gravi dell’epoca presente. Manifesta inoltre quanta contraddizione vi sia tra parlare di pace e, allo stesso tempo, promuovere o consentire il commercio di armi. È tanto più immorale che paesi tra i cosiddetti sviluppati a volte sbarrino le porte alle persone che fuggono dalle guerre da loro stessi promosse con la vendita di armamenti. Accade anche qui in Europa ed è un tradimento dello spirito dei padri fondatori. La corsa agli armamenti fa da riprova della smemoratezza che ci può invadere. O, peggio ancora, dell’insensibilità. Nel 2021, in piena pandemia, la spesa militare mondiale ha superato per la prima volta i 2.000 milioni di dollari. A fornire questi dati è un importante centro di ricerca di Stoccolma, ed essi ci mostrano come per ogni 100 dollari spesi nel mondo, 2,2 siano stati destinati alle armi”.
  • L'anno del fascismo. 1922. 
  • Cronache della marcia su Roma  "I fascisti spuntarono pochi minuti prima delle due, protetti dal botto dei petardi nelle vie e nei cortili, mentre i balli erano ripresi dopo il brindisi. Da dentro giungevano le note morbide e i versi innocenti di Abat-jour, ma un colpo di pistola nella strada fermò la musica. 'Aprite, o sarà peggio.' Con centocinquantun bossoli per terra finiva la prima notte di gennaio e cominciava il 1922 italiano, l'anno del fascismo. " Nei mesi bui che conducono alla dissoluzione dello Stato liberale Mussolini, con la sua concezione tragica e spettacolare della vita, incrocia lo spirito del tempo: la politica viene ridotta alla sua dimensione fisica, la ritualità soppianta la cultura. Attorno, un cielo vuoto di stelle spente, in un mondo politico in disfacimento incapace di leggere la società in trasformazione, frastornato dall'eco mondiale della rivoluzione bolscevica e dalla suggestione contagiosa che il mito della Russia irradiava da San Pietroburgo. Lo Stato liberale italiano sembrava esausto e non lo sapeva, incapace di fronteggiare i nuovi fenomeni sociali e politici, come se non rientrassero più dentro le sue categorie antiche. Il re è solo. Tocca a lui riempire la scena istituzionale, Capo per grazia di Dio e volontà della nazione di uno Stato che si frantuma venendo meno ai suoi impegni costituzionali, e giorno dopo giorno si arrende alla furia fascista che lo incalza per soppiantarlo. Ezio Mauro racconta l'anno decisivo della frattura tra due epoche: dopo la guerra, davanti al potere declinante delle dinastie, c'è in Italia l'impeto crescente, violento, del nuovo movimento fascista. È già un potere?
  • Storie che parlano di noi. Cronache del bene e del male Tra passato e presente passa un sottile filo rosso che parla di noi. Per trovarlo dobbiamo cercare di interpretare gli eventi di ieri e di oggi, ascoltarne i testimoni e raccogliere indizi sulla nostra storia interrogandoci lungo il cammino sulla direzione che sta prendendo.  È quello che fa Walter Veltroni nel suo nuovo libro, da cronista curioso e sensibile, quando rievoca gli anni di piombo o analizza le paure dell'Italia contemporanea, quando ricorda le vittime della Shoah e condanna le esplosioni di odio sociale, quando fa parlare il cardinal Ravasi e lo psicanalista Umberto Galimberti o conversa con Adriana Asti, Renato Zero, Woody Allen, Ornella Vanoni o Francesco Totti. Quando ricorda Maradona, Gigi Proietti, Raffaella Carrà, Gino Strada, David Sassoli, gli eroi del calcio nazionale del 1968 e moltissimi altri. Dalla politica alla scuola, dalla cronaca allo spettacolo, dal cinema allo sport: ogni storia che l'autore racconta in questo libro attraversa le nostre emozioni e sollecita la memoria del Paese per comporre un mosaico più ampio in cui possiamo ritrovare in fondo noi stessi. Come in un ideale diario sentimentale degli italiani. Prefazione di Carlo Verdelli

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