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martedì 31 dicembre 2024

Giustina Selvelli - Capire il confine | Bottega Errante Edizioni

Un’antropologa sovrappone la sua biografia personale, intima e soggettiva, alla storia della frontiera, delle genti che la abitano, delle politiche che la fanno sparire e poi riemergere a seconda dei casi. Dalla cortina di ferro all’eliminazione delle dogane, dalla rete divisoria durante la pandemia di Covid-19 alla sospensiоne dei trattati di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci, dalla rotta balcanica all’annuncio della Capitale europea della cultura 2025: un margine sempre in movimento, contraddittorio, instabile, vivo. Uno strumento dedicato a studiosi, curiosi, turisti e appassionati della frontiera orientale, e di tutte le frontiere in generale, corredato da capitoli di approfondimento, mappe, cronologie, per consentire di navigare dentro la complessità delle terre del Goriziano italiano e sloveno nella loro affascinante attualità. Un resoconto appassionante e documentato che getta luce su aspetti socioantropologici emblematici per comprendere che cosa significa abitare una terra di frontiera.
GIUSTINA SELVELLI Ricercatrice post-doc all’università di Ljubljana. Antropologa e sociolinguista, si occupa di minoranze etniche, ecologia e nazionalismo nello spazio del Sudest europeo. È autrice di una trentina di articoli accademici e delle monografie The Alphabet of Discord (Ibidem, 2021) sui sistemi di scrittura balcanici e Language Attitudes, Collective Memory and (Trans)National Identity Construction Among the Armenian Diaspora in Bulgaria (Peter Lang, 2024) sulla diaspora armena in Bulgaria. È una delle autrici del volume Capire i Balcani occidentali (Bottega Errante, 2021). Collabora attivamente con l’Associazione Meridiano 13 scrivendo articoli di divulgazione.
Capire il confine
La mia frontiera, quella che ho abitato e percorso sin dalla primissima infanzia, e di cui ho preso coscienza soltanto con il passare degli anni: è da qui che si parte per indagare i margini, non più solo solchi di divisione, ma territori di identità molteplici, esempi della migliore Europa.
  • Autrice: Giustina Selvelli
  • Curatela: Martina Napolitano
  • Collana: Le metamorfosi / 5
  • Anno: 2024
  • Formato: 14×21
  • Pagine: 184
  • ISBN: 9791255670308
CAPITOLO 1
GENESI DI UN’IDENTITÀ DI FRONTIERA
CRESCERE SUL CONFINE
Non serbo un ricordo preciso della prima volta che attraversai un confine di Stato, ma so per certo che si trattò del valico goriziano di Casa Rossa/Rožna Dolina, durante uno dei primi anni della mia vita, in quello che sarebbe stato l’inizio di una lunghissima  serie di sconfinamenti. Da bambina, questa fu una pratica piuttosto regolare, dal momento che, con la mia famiglia, ci dirigevamo molto spesso verso la meta privilegiata dei nostri fine settimana, ovvero la Repubblica socialista slovena di Jugoslavia.
Quel confine tra Gorizia e Nova Gorica – separate dal 16 settembre 1947 (il giorno in cui le truppe alleate tracciarono la nuova linea di frontiera fra Italia e Jugoslavia, dividendo in tanti casi famiglie, campi, proprietà e addirittura tombe) in quanto appartenenti a due mondi ideologici diversi e contrapposti – rappresentava ai miei occhi una fonte di attrazione irresistibile. In un certo senso ne percepivo l’artificialità, non rintracciando alcun reale divario geografico fra le due parti. Tutto mi pareva estremamente bucolico e non sapevo ancora, allora, che nei primissimi anni della sua esistenza diverse persone avevano rischiato la vita osando oltrepassare quella linea di confine; qualcuno era anche
rimasto ucciso, in particolare una ragazza che era sgattaiolata di nascosto verso il lato italiano per comprare un pettine e delle calze di nylon, introvabili nella Jugoslavia del 1949. www.bottegaerranteedizioni.it -  Bottega Errante Edizioni -  Associazione culturale Bottega Errante 

 

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