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lunedì 21 dicembre 2020

The Commitments film diretto da Alan Parker, romanzo umoristico di Roddy Doyle

The Commitments è un film del 1991 diretto da Alan Parker, tratto dal romanzo del 1987 I Commitments di Roddy Doyle.
«Gli Irlandesi sono i più negri d'Europa, i Dublinesi sono i più negri di Irlanda e noi di periferia siamo i più negri di Dublino, quindi ripetete con me ad alta voce: "Sono un negro e me ne vanto!"»
(Jimmy Rabbitte parlando ai futuri membri del gruppo.)
Jimmy Rabbitte, giovane della classe operaia di Dublino, figlio d'un fanatico di Elvis, s'improvvisa manager del gruppo musicale "EEE" ("Vi ci vorrebbe una E" suggerisce sarcasticamente) composto da due amici, il bassista Derek e il chitarrista "Outspan" e un cantante/tastierista che Jimmy detesta. A un matrimonio incontra la bellissima voce d'un invitato, un controllore d'autobus di nome Declan "Deco" Cuffe, che si rivela particolarmente dotato. Jimmy decide che il gruppo suoni musica soul e, liquidato il cantante degli "EEE", inizia la ricerca di nuovi membri, improvvisando un'audizione in casa, che straborda d'aspiranti artisti; tra loro, si presenta un misterioso Joey "Labbra" Fagan, che afferma d'avere suonato coi più grandi della musica. Nonostante non riesca mai a provare la veridicità delle sue collaborazioni, nessuno riesce a trovare controprove, ed è lui a dare il nome "The Commitments" al gruppo. A loro s'uniscono il sassofonista Dean, il batterista Billy, il pianista Stephen e tre piacenti e dotate coriste, Bernie, Nathalie e Imelda. In occasione del primo concerto s'unisce a loro una "guardia del corpo", un certo Mickah Wallace, un pazzoide caratteriale.
I rapporti tra i membri del gruppo si rivelano contraddittori fin dall'inizio, tra simpatie e rivalità. È il caso di Billy e Deco, che non perdono occasione per lanciarsi frecciate; ad alimentare ciò s'aggiungono le scontrosità dei loro caratteri: Billy, per sua stessa ammissione, è in libertà vigilata dopo una rissa e Deco, oltre a dimostrarsi volgare e sboccato, non riscuote grandi simpatie, date le sue manie di protagonismo. Dopo i successi iniziali, la tensione tra i membri del gruppo sale sempre più, alimentata dalle loro gelosie e animosità, di pari passo alla fama raggiunta. Billy abbandona il gruppo e viene sostituito proprio da Mickah, le cui doti combattive si rivelano decisive in più occasioni, Joey "Labbra" ha doti di "stallone" che riversa sulle coriste innescando tra loro una gelosia fino ad allora inesistente o forse abilmente celata, Dean mostra troppo spesso il suo amore per il jazz contravvenendo alle regole di Jimmy che vuole il gruppo "a dieta stretta di soul" e, infine, Deco mostra insofferenza verso il gruppo e sembra volere intraprendere una carriera solista.
Premio per il miglior regista
I Commitments (titolo originale The Commitments ) è un romanzo umoristico di Roddy Doyle, pubblicato per la prima volta nel 1987, ed in Italia nel 1998 da Guanda. Si tratta del romanzo d'esordio dello scrittore irlandese, e diede il via alla cosiddetta Trilogia di Barrytown. Racconta la storia di una band di musica soul nella periferia nord di Dublino.
Il romanzo di Doyle ha la caratteristica di essere quasi completamente costituito da dialoghi e quasi nessuna descrizione, e fu proprio questo a colpire il regista, in particolare per l'utilizzo del linguaggio molto colorito. Un linguaggio che infatti è riportato nel film quasi parola per parola, con in più un fortissimo accento irlandese che rese difficile la comprensione al pubblico americano ma non per questo gli evitò il temuto "rated R".

venerdì 18 dicembre 2020

Le relazioni pericolose (Dangerous Liaisons) film diretto da Stephen Frears, tratto dal romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos

Le relazioni pericolose (Dangerous Liaisons) è un film del 1988, diretto da Stephen Frears, tratto dal romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos e dall'adattamento teatrale del romanzo ad opera di Christopher Hampton, sceneggiatore del film.
Glenn Close ricevette il plauso della critica internazionale e la sua performance è oggi ritenuta una delle migliori dell'epoca, in particolar modo la scena finale, col primo piano dell'attrice allo specchio, è stata definita "da antologia della storia del cinema" 
La bella marchesa di Merteuil spinge verso altre donne (da lei accortamente individuate) il suo ex-amante, il Visconte di Valmont, per vendicarsi della sua fuga. E' una sfida per tenere saldamente in pugno l'uomo che essa, pur dedita ad amori occasionali, ama ancora. Nelle reti del seduttore cadono, alternandosi, sia la quindicenne Cecile de Volanges, già promessa in matrimonio ad un gentiluomo che ha vent'anni più di lei, sia la graziosa Madame de Tourvel. La fanciulla insidiata cede alla fine, malgrado si sia innamorato di lei il giovanissimo Cavalier Danceny; più difficile, se non ardua, ma eccitante, l'impresa con Madame de Tourvel, decisa a non tradire il marito lontano, tutta pudori e lacrime, ma poi preda dell'incallito libertino. Dopo una serie di incontri e sotterfugi, di lettere misteriose e trappole, la Marchesa di Mertreuil si ritiene soddisfatta del procedere degli avvenimenti. Poi gli eventi precipitano: in duello, Danceny uccide Valmont; Cecile rientra nel convento in cui la madre l'aveva fatta educare; Madame de Tourvel cade gravemente malata per il dolore del tradimento di Valmont che diceva di amarla, mentre alla Marchesa non resta che qualche arida lacrima, oltre che il disprezzo di una società, corrotta come lei, ma pronta anche a respingerla per il suo spirito vendicativo. https://www.cinematografo.it/
Riconoscimenti 
Migliore regia a Stephen Frears
Nomination Miglior attore straniero a John Malkovich
Nomination Migliore fotografia a Philippe Rousselot
Nomination Migliore fotografia a Philippe Rousselot
Le relazioni pericolose (Les Liaisons dangereuses) è un romanzo epistolare di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos del 1782. Il romanzo narra le avventure di due libertini appartenenti alla nobiltà francese del diciottesimo secolo, ed è considerato uno dei capolavori della letteratura francese.
Il visconte di Valmont, cinico seduttore, ha deciso di conquistare la castissima Madame de Tourvel. Confida il suo progetto alla marchesa de Merteuil, sua ex amante e sfrenata libertina. Sarà lei a guidare a distanza le avventure di Valmont, imponendogli di rispettare il codice libertino. Gli consiglia innanzitutto di conquistare la timida Cécile de Volanges, appena uscita di convento e promessa a un uomo di cui la marchesa si vuole vendicare.
Cécile si innamora del giovane Danceny, e Valmont riesce a sedurla ponendosi come intermediario tra lei ed il giovane.
Grazie ad alcuni stratagemmi il visconte vince anche le resistenze di M.me de Tourvel riuscendo a possederla anche carnalmente; ciò nonostante la marchesa lo obbliga a rompere quest'ultima relazione. Valmont scrive una lettera di rottura a M.me de Tourvel nella speranza, che risulterà vana, di riottenere i favori della sua ex amante. La lotta fra i due libertini è ormai inevitabile e la marchesa rivela a Danceny la relazione fra Valmont e Cécile
Nel 2019 è andato in scena, all'Aja, per opera2day, una versione operistica delle Liaisons Dangereuses, con titolo inglese “Dangerous Liaisons”. L’idea è stata di Serge van Vaggel che, oltre a curare la regia, ha selezionato le arie scegliendo tra le più famose pagine musicali di Vivaldi, il restante della parte musicale è stato affidato a Vanni Moretto che ha composto i recitativi collegandoli magistralmente alla musica già esistente. Il libretto Italiano è stato scritto da Stefano Simone Pintor, il direttore musicale è stato Hernàn Schvartzman, la Marchesa di Merteuille è stata interpretata dal contralto napoletano Candida Guida.

lunedì 14 dicembre 2020

Tutti gli uomini del re (All the King's Men) film diretto da Steven Zaillian.

L'opera è tratta dall'omonimo romanzo di Robert Penn Warren ispirato alla carriera di Huey Pierce Long, governatore della Louisiana, pubblicato nel 1946 e vincitore del premio Pulitzer.
È il remake della pellicola Tutti gli uomini del re, realizzata da Robert Rossen nel 1949.
Louisiana, fine anni 40. Willie Stark è venditore a domicilio nella cittadina di Mason City, dove svolge anche attivismo politico per il Partito Democratico come tesoriere cittadino. Opponendosi alla costruzione di una scuola da parte di una compagnia che sfrutta dipendenti afroamericani sottopagati, che ha vinto l'appalto con la corruzione, si dimette da tesoriere. Qualche tempo dopo, quando la scuola crolla uccidendo 3 bambini, Tiny Duffy, il portaborse del governatore democratico Joe Harrison, convince Stark a candidarsi come governatore. Jack Burden, un cinico giornalista locale, sa bene che Stark è una pedina di Harrison, che vuole utilizzarlo per sottrarre voti al repubblicano McMurphy. Capito il vile gioco politico, Stark umilia Duffy durante un comizio, candidandosi come indipendente populista, riuscendo a vincere le elezioni governatoriali. Tuttavia, è costretto a scegliere Duffy come vice-governatore (avendo corso da solo alle elezioni) e Sadie Burke come stratega politica. Anche Burden viene assunto come addetto stampa, essendo stato licenziato suo giornale, politicamente pro-Harrison, per aver scritto articoli su Stark.
Per più di 3 anni Stark riesce a mantenere il potere, fomentando la lotta contro "i potenti", ovvero banchieri e magnati petroliferi che operano nello stato, aumentando le tassazioni a livelli vertiginosi per finanziare i programmi che aveva promesso. Questo però causa una fuga di capitali dallo stato, con un conseguente impoverimento dei cittadini, che tuttavia continuano a sostenere Stark. Quest'ultimo è oramai ben distante dallo Stark di un tempo: infatti, ha accettato arroganza e corruzione politica, che afferma di voler usare per aiutare il popolo, e da astemio cattolico è diventato un forte bevitore e donnaiolo. 
Questo gli attira lo sfavore del giudice Irwin, padrino e mentore di Burden, che appoggia l'impeachment che i senatori statali conservatori hanno posto contro Stark. Questi allora incarica Burden di indagare sul passato di Irwin, che risulta a tutti come un influente "uomo pulito", mentre inizia una relazione amorosa con Anne Stanton, figlia del defunto popolare governatore Stanton ed ex-fiamma di Burden.
Lo scopo di Stark è infatti utilizzare Anne per convincere suo fratello Adam ad accettare di gestire un nuovo ospedale in costruzione, così da portare alcuni senatori dalla sua parte lustrando il suo nome.
Tutti gli uomini del re Robert Penn Warren
Traduttore: M. Martino
Editore: Feltrinelli
Anno edizione: 2014
In commercio dal: 9 luglio 2014
Pagine: 570 p., Brossura
EAN: 9788807041068
Anni trenta. Willie Talos, un giovane di origini contadine, diventa quasi per caso governatore di un non nominato stato del Sud e promulga una serie di riforme populiste che migliorano le condizioni di vita delle classi disagiate. A narrare la vicenda è il giornalista Jack Burden che, affascinato dalla personalità di Talos e vittima del senso di colpa per le sue origini aristocratiche, ne diviene il più fedele e spregiudicato collaboratore. Il tragico evolversi dei fatti porta Burden a mettere in discussione la sua convinzione che nessuno può essere considerato responsabile per le conseguenze di un'azione nel caotico dispiegarsi della storia.

martedì 8 dicembre 2020

Treno di notte per Lisbona (Night Train to Lisbon) film diretto da Bille August dall'omonimo romanzo scritto da Pascal Mercier

Treno di notte per Lisbona (Night Train to Lisbon) è un film del 2013 diretto da Bille August e con protagonisti Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston, Martina Gedeck, Bruno Ganz e Christopher Lee. Il film è basato sull'omonimo romanzo scritto da Pascal Mercier nel 2004.
Raimund Gregorius (Jeremy Irons) è professore di latino in un liceo di Berna e la sua vita monotona e solitaria è tutta incentrata sulla scuola e le sue solitarie partite a scacchi. Andando un giorno a scuola, vede una ragazza che si sta buttando dal ponte e la salva. La ragazza poi sparisce lasciandogli il suo soprabito e dentro una tasca Raimund trova il libro di Amadeu Prado, un dottore portoghese, rivoluzionario e filosofo e un biglietto per Lisbona. Dopo aver letto alcune pagine del libro, ha una irrefrenabile desiderio di partire per Lisbona e prende il treno. Vuole scoprire chi è l'autore di quel libro che tanto sente vicino ai suoi pensieri. Parte così l'avventura di Raimund che scoprirà man mano tutti i personaggi di una vecchia storia ambientata sotto la dittatura di Salazar.
Treno di notte per Lisbona è un romanzo scritto dal filosofo svizzero Peter Bieri con lo pseudonimo di Pascal Mercier.
Un giorno come tanti in cui si reca al lavoro nel liceo di Berna dove insegna latino, il prof. Gregorius s'imbatte in una donna che getta una lettera dal ponte sul fiume. Credendo voglia suicidarsi, Gregorius si ferma, ma lei gli parla in portoghese e gli scrive sulla fronte un numero di telefono con un pennarello per non dimenticarlo. Da questo momento la vita di Gregorius è sconvolta, come se in lui fosse scattato un interruttore; si reca in una biblioteca specializzata dove acquista un libro in portoghese, scritto da un certo Amadeu de Prado.
Improvvisamente decide di partire in treno per Lisbona, abbandonando tutta la propria vita, la scuola e i suoi studenti. Durante il viaggio cerca di leggere, con l'aiuto d'un dizionario, il libro di Prado che contiene le sue profonde riflessioni sulla vita:
«Non vorrei vivere in un mondo senza cattedrali. Ho bisogno della loro bellezza e della loro sublimità. Ne ho bisogno di contro alla piattezza del mondo. Voglio lasciarmi avvolgere dalla pungente frescura delle chiese. Ho bisogno del loro silenzio imperioso. Ne ho bisogno di contro alle insulse urla da caserma e alle spiritosaggini dei fiancheggiatori del regime. Voglio sentire lo scroscio dell’organo, questo diluvio di suoni ultraterreni. Ne ho bisogno di contro alle stridule, ridicole marcette militari.»
(Amadeu de Prado, nota scritta all'età di 17 anni)
Treno di notte per Lisbona. 
Traduttore: Elena Broseghini
Editore: Mondadori
Collana: Oscar 451
Anno edizione: 2017
Formato: Tascabile
In commercio dal: 10 novembre 2017
Pagine: 431 p.
EAN: 9788804685357

sabato 7 novembre 2020

Certi bambini film diretto da Andrea Frazzi e Antonio Frazzi, tratto dall'omonimo romanzo di Diego De Silva.

Certi bambini è un film del 2004 diretto da Andrea Frazzi e Antonio Frazzi, tratto dall'omonimo romanzo di Diego De Silva.
Attori Gianluca Di Gennaro, Carmine Recano, Arturo Paglia, Sergio Solli, Miriam Candurro, Rolando Ravello, Mario Giordano, Nuccia Fumo, Marcello Romolo, Emanuela Garuccio, Emiliano De Martino
Napoli. Rosario, nato in una situazione di confusione e criminalità perennemente in bilico tra le cattive frequentazioni (Damiano, un malavitoso che sfrutta la sua banda, la camorra) e le buone abitudini (la nonna con cui vive e di cui si prende cura, l'oratorio). Il male tuttavia diventa destino ineluttabile, laddove il degrado materiale della città allo sbando diventa anche quello morale dei ragazzini senza alcun'altra possibilità se non quella di seguire il proprio destino di piccoli delinquenti.
Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo italiano, in base alla delibera ministeriale del 19 dicembre 2002.
Prix Fassbinder a Andrea Frazzi e Antonio Frazzi
Grand Prix - Crystal Globe a Andrea Frazzi e Antonio Frazzi
Gran premio della giuria a Andrea Frazzi e Antonio Frazzi
Certi bambini
Certi bambini è un romanzo di Diego De Silva, ambientato nella Napoli dei giorni nostri.
Il libro ha vinto nel 2001 il Premio Selezione Campiello e il Premio Brancati nel 2002 ha ottenuto il Premio Bergamo.
Rosario, undici anni, un completino da calciatore nella borsa degli allenamenti, va a compiere la sua prima esecuzione di camorra al termine di un lungo tirocinio d'istruzione a uccidere. Tornando nel suo quartiere in metropolitana, ripercorre a ritroso le tappe più significative del cammino che lo ha portato fino a quel punto. E la storia di Rosario diventa il racconto di un mondo spaventoso che è il nostro mondo. De Silva racconta uno dei peggiori delitti che la criminalità contemporanea abbia scelto di commettere, il furto dell'infanzia.

lunedì 2 novembre 2020

Rob Roy un film diretto da Michael Caton-Jones, un romanzo storico di Walter Scott

Rob Roy è un film del 1995 diretto da Michael Caton-Jones.
Il film, ambientato nel 1713, tratta di Robert Roy MacGregor, un capo clan scozzese.
All'inizio del film Rob Roy recupera alcune mandrie di bestiame rubate a James Graham, il marchese di Montrose. Successivamente Roy decide di chiedere un prestito di 1000 sterline al marchese per acquistare una mandria, con l'intenzione di rivenderla per trarne profitto, dando come garanzia i propri possedimenti: 300 acri di terra. Secondo l'accordo, il marchese riceverà 1/5 dei profitti delle vendite. Rob manda il suo amico Alan MacDonald a prendere la nota di credito di 1000 sterline dal contabile del marchese, Killearn. Il contabile ordisce, però, un piano con il generale dell'esercito del suo padrone, il cinico e fatuo Archibald Cunningham. Killearn presenta a MacDonald 1000 sterline in monete, e Archibald uccide l'amico di Rob e ruba il denaro.
Rob, ritenuto responsabile, si reca dal marchese, il quale gli offre la possibilità di annullare il debito se testimonierà il falso contro il duca di Argyll, creduto un giacobita. Rob rifiuta l'offerta per salvare il suo onore e si sottrae all'arresto comandato dal marchese. Per ottenere vendetta Montrose manda il suo esercito comandato da Cunningham ai possedimenti dei McGregor, e Cunningham, dopo aver fatto razzia del bestiame, violenta la moglie e brucia la casa.
Mary farà giurare al fratello minore di Rob, Alasdair, di non raccontare nulla al marito dello stupro subito, perché vuole impedire a Cunnigham di riuscire nel suo piano, e cioè recare a Rob un'offesa tale da costringerlo ad uscire allo scoperto per vendicare l'onore della moglie. Betty, una serva messa incinta da Archibald e da lui abbandonata, si reca dalla moglie di Rob e le rivela il complotto. Killearn viene così rapito per firmare una testimonianza scritta del complotto, ma viene gravemente ferito con un'arma da taglio da Mary ed ucciso dal rancoroso Alasdair. Betty si suicida, impiccandosi disperata, mentre Rob si rifugia sui monti dove però viene braccato. Sentendosi in colpa per ciò che è successo a Mary, lo stolto Alasdair spara ai soldati di Archibald, rivelando la presenza di Rob e dei suoi amici. Alasdair e un amico di Rob vengono uccisi, ma prima di morire, Alasdair racconta a Rob la storia dello stupro di Mary. Rob viene catturato e portato al cospetto di Montrose. Durante il viaggio, Rob viene continuamente torturato e malmenato da Cunningham.
Riconoscimenti 
Rob Roy è un romanzo storico di Walter Scott apparso nel 1817.
Le Highlands scozzesi, con la loro natura selvaggia e la loro organizzazione barbarica, fanno da scenario a questo romanzo ambientato alla vigilia della rivolta giacobita del 1715. Campione di questo mondo è Rob Roy Mac Gregor, ricordato come il Robin Hood scozzese e figura storica realmente esistita, bandito fuorilegge e protettore del suo clan, sempre pronto a sostenere amici e innocenti anche a costo della vita. È lui a correre in aiuto del giovane protagonista Francis Osbaldistone nelle disavventure del suo lungo viaggio verso la maturità e nella riconquista dell'eredità paterna. Scritto dal maestro del romanzo storico Walter Scott nel 1817, Rob Roy rievoca una Scozia sull'orlo della ribellione, mescolando fatti storici, gesta eroiche, intrighi, rivalità e romanticismo.
Una marca di whisky scozzese, Bailie Nicol Jarvie, ha preso il nome da un personaggio del romanzo
Rob Roy. Il grande romanzo del Settecento scozzese

domenica 1 novembre 2020

Profumo di donna è un film diretto da Dino Risi, tratto dal romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino.

Profumo di donna è un film del 1974 diretto da Dino Risi, tratto dal romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino del 1969.
Ai premi Oscar 1976 ricevette due nomination come miglior film straniero 
Nel 1992 fu realizzato un remake della pellicola, Scent of a Woman, diretto da Martin Brest ed interpretato da Al Pacino e Chris O'Donnell.
Il capitano in pensione Fausto Consolo, rimasto cieco a causa di un'esplosione accidentale, decide di recarsi a Napoli dall'amico Vincenzo, anch'egli non vedente. Fausto si fa accompagnare in questo viaggio dalla recluta diciottenne Giovanni Bertazzi, soldato di leva assegnatogli come attendente.
I due partono in treno da Torino e la prima tappa è Genova, dove Fausto decide di passare alcune ore con Mirka, una prostituta. La seconda tappa del viaggio è Roma, dove Fausto parla con il cugino prete Carlo della sua condizione fisica, gli domanda se creda nel diavolo e in un inferno, e tra il serio ed il faceto si fa benedire.
Finalmente a Napoli, Fausto viene corteggiato dalla giovane Sara; lei vorrebbe a tutti i costi occuparsi di lui, ma Fausto sembra infastidito da queste attenzioni. Fausto e Vincenzo tentano poi, maldestramente, di suicidarsi con le proprie pistole d'ordinanza, ma la paura impedisce loro di riuscire nell'intento. Nascosto da Sara in un casolare di campagna ormai abbandonato, per proteggerlo mentre si calmano le acque e l'inchiesta sullo sparo viene messa a tacere dalla polizia, Fausto infine cede e capisce che non può rifiutare l'aiuto e le attenzioni di Sara.

«Dino Risi è un grandissimo regista. [...] Era una storia bellissima, estratta da un romanzo di quel genio dimenticato che era Giovanni Arpino. [...] Vittorio Gassman è il protagonista, in linea con i grandi personaggi con i quali aveva, negli anni precedenti, attraversato la miglior commedia italiana.»

(Walter Veltroni)
Riconoscimenti
Candidatura Miglior film straniero (Italia)
Candidatura Palma d'oro a Dino Risi
Sai cos'è l'amico? Un uomo che ti conosce a fondo e nonostante ciò ti vuole bene. (Fausto)
Il buio e il miele è un romanzo di Giovanni Arpino del 1969. Protagonista del romanzo è un militare divenuto invalido a causa di un incidente durante un'esercitazione. Da questo romanzo furono tratti due film: Profumo di donna del 1974, di Dino Risi con Vittorio Gassman nella parte del protagonista, e Scent of a Woman del 1992, di Martin Brest interpretato da Al Pacino.
Il libro, nonostante il finale improntato all'ottimismo, è attraversato da «un tono desolato, che lascia un senso di profonda amarezza - e di turbamento - nel lettore». Il protagonista è stato visto come uno degli emblemi della solitudine moderna.

domenica 11 ottobre 2020

Fuoco su di me è un film del 2006 diretto da Lamberto Lambertini, con Omar Sharif.

Fuoco su di me è un film del 2006 diretto da Lamberto Lambertini, con Omar Sharif.
Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo italiano, in base alla delibera ministeriale del 4 aprile 2001.
Napoli 1815, ultimi mesi del regno di Gioacchino Murat. Trionfi e tragico epilogo di quel re che seppe infiammare e trascinare il popolo napoletano nel sogno, forse prematuro, di un'Italia unita e indipendente. In quel tempo il giovane Eugenio, dopo anni di lontananza in Francia, torna a Napoli, sua città natale, a causa di una ferita riportata in battaglia, richiamato dall'amatissimo nonno, vecchio aristocratico alle prese con la stesura di un suo "Diario Napoletano".
Lo spiazzo davanti ad un castello. Il plotone schierato per la fucilazione. Gioacchino Murat, ex re di Napoli, ordina lui stesso il fuoco, incitando di mirare al petto. Fra i boschi il giovane Eugenio fugge inseguito dai soldati. Si apre e si chiude con queste scene il lavoro di Lambertini, in cui lo sfondo storico (1815) di una Napoli sempre fra comicità e dramma, oleografia e bellezza, serve alla storia di due caratteri, o meglio due possibili modi di essere uomini. Quello del Principe Nicola, alle prese con la stesura di un “Diario Napoletano” e quella del giovane Eugenio, soldato senza vocazione, alla ricerca di sé stesso. Un inatteso sbarco a Procida precipita il giovane nell’amore “assoluto” – romantico – per Graziella, irrealizzabile. Ma non rinuncia, nonostante le accuse di disfattismo del pragmatico cugino Aymon, all’idea di un proprio percorso interiore, rifiutando violenza, guerra, autoaffermazione esclusiva. Eugenio diventa così lo specchio del nonno Nicola. Quanto questi è incapace di agire conseguentemente agli ideali, tanto lui, nel finale “aperto” in cui si getta da un precipizio, compie la scelta della libertà interiore. Opera drammatica, la cui ricchezza di contenuto si condensa nei temi dell’amore, della libertà, della gentilezza, della famiglia, come vie di una ricerca di sé stessi, allora come ora. Ben girato negli interni, il film mantiene un andamento teatrale, con dialoghi letterari che ne rendono il ritmo talora lento, anche per l’insistenza su figure di contorno ( l’eremita, il burattinaio…), ma non distolgono dalla riflessione, il che è forse lo scopo vero del regista. Intense le interpretazioni, da quella commossa di Omar Sharif (Nicola), al volitivo Massimiliano Varrese (Eugenio) alla “mediterranea” Sonali Kulkarni (Graziella), favorite dall’indugiare sui primi e primissimi piani della mdp. Premiato alla 62a mostra del Cinema veneziano per “Cinema per la cultura del dialogo”. Mario Dal Bello
Regia Lamberto Lambertini
Sceneggiatura Lamberto Lambertini, Sergio Scapagnini
Fotografia Pino Sondelli
Montaggio Anna Napoli
Musiche Savio Riccardi
Scenografia Carlo De Marino, Luigia Battani
Costumi Annalisa Giacci
Edizioni musicali RaiTrade
Effetti speciali Guido Pappadà
Una produzione Sergio Scapagnini Per Indrapur Cinematografica
E Stella film
Fuoco Su Di Me. Quante Storie Per Un Film a cura di L. Lambertini

sabato 3 ottobre 2020

Ninfa plebea film del 1996 diretto da Lina Wertmüller, tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Rea

Ninfa plebea è un film del 1996 diretto da Lina Wertmüller, tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Rea, vincitore del Premio Strega 1993.
Riconoscimenti
« Ritornò a casa così stordita da sentire il bisogno di stendersi sul letto. La sua testa andava dalla rana al rano, dalla vacca al toro, e da sua madre a Di; pervenendo alla conclusione che era tutto così fra uomini e fra animali; che, forse, quella cosa era il motore della vita. »
(Domenico Rea, Ninfa plebea)
Ninfa plebea è un romanzo dello scrittore Domenico Rea pubblicato nell'ottobre del 1992 per i tipi della Leonardo Editore. L'opera si aggiudicò il Premio Strega nel 1993 e ispirò successivamente il film omonimo, uscito nel 1996 per la regia di Lina Wertmüller. Scritto a più di trent'anni di distanza dal primo (Una vampata di rossore), è il secondo ed ultimo romanzo dello scrittore campano.
La vicenda si snoda a Nofi, città immaginaria a trenta chilometri a sud di Napoli, a partire dalla seconda metà degli anni trenta fino al 1945.
Da quelle parti, in un basso che “per l'epoca si poteva considerare quasi rispettabile”, vive la giovane Miluzza con la sua famiglia: il padre Giacchino è un modesto sarto, la mamma Nunziata – dal temperamento focoso, vera guida della famiglia – aiuta il marito nell'attività, mentre il nonno Fafele è un apprezzato pizzaiolo.
L'ignoranza e la promiscuità del ménage familiare non risparmiano nulla alla giovane, a dispetto dei suoi tredici anni. “Cresciuta ed educata pressappoco come un pollo da cortile”, Miluzza è abituata ai lavori pesanti. Insieme ad Annuzza, l'amica del cuore con cui stringe un ambiguo sodalizio, esplora le prime meraviglie del sesso. La sua bellezza impubere richiama le attenzioni della cantiniera Moschella, del negoziante don Procolo e finanche del parroco don Aspreno, cui Miluzza è periodicamente comandata a rinfrescare le piaghe causate dall'obesità.
D'altra parte, in tutta Nofi è ben nota l'irrefrenabile sessualità della madre Nunziata che non esita a intrattenersi con i soldati dietro il paravento della sala prove. Il pregiudizio dei compaesani e le naturali pulsioni dell'adolescenza sembrano quindi predestinare Miluzza a un amaro futuro di servilismo e prostituzione. Solo il debole padre Giacchino vorrebbe proteggerla, evitarle una tragica presa di coscienza, arrivando a rimproverare Nunziata di “sbrigarsi” negli istanti in cui la scellerata consuma le sue sfrenate passioni al riparo della tenda.....
La guerra piomba nella storia in tutta la sua crudezza: è il 21 giugno 1943, Nofi viene bombardata a più riprese e gli abitanti riparano in una vecchia tufara abbandonata.
Miluzza rifiuta di recarsi al ricovero, barricandosi in casa. È così che dà ricetto a Pietro, un giovane soldato ferito e in fuga verso Corbara, il suo paese di origine. Dapprima lo cura, quindi lo assiste nel suo ritorno a casa, guidandolo tra i monti di Nofi. Il viaggio, il pericolo e la straordinarietà degli eventi segnano l'animo dei due giovani battezzando una serena e sincera unione. La famiglia di Pietro accoglie Miluzza a braccia aperte.
La semplicità della vita di campagna e la schiettezza dei nuovi sentimenti la affrancano dal suo angoscioso passato. A guerra finita i due si sposano, nel segno di un miracoloso e catartico ritorno ad un'originaria purezza. https://it.wikipedia.org

mercoledì 23 settembre 2020

Giordano Bruno - Il candelaio

Giordano Bruno - Il candelaio
Editore: Einaudi
Edizione: 5
Anno edizione: 1981
In commercio dal: 1 gennaio 1997
Pagine: 195 p.
EAN: 9788806064457
Commedia in cinque atti scritta probabilmente a Parigi nel 1582. La commedia, nella sua storia iniziale e nell'apparato di cui si circonda, pare un episodio della guerra condotta dal Bruno contro l'accademismo, il conformismo e la pedanteria. La trama si annoda su tre motivi: "sono tre materie principali, spiega l'autore, intessute insieme... l'amor di Bonifacio, l'alchimia di Bartolomeo et la pedanteria di Manfurio; però per la cognizion distinta de' soggetti, ragion dell'ordine et evidenza dell'artificiosa stesura, rapportiamo prima da per lui l'insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante".
«Con questa filosofia l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte; tutto quel ch’è, o è qua o là, o vicino o lungi, o adesso o poi, o presto o tardi. Godete, dunque, e, si possete, state sana, ed amate chi v’ama.»
(Candelaio 1994, p. 7, dedica)
In quegli anni il filosofo soggiornava nella città di Parigi sotto la protezione di Enrico III di Francia, occupando un posto di prestigio nel collegio accademico reale.
Alla complessità del linguaggio, un italiano popolaresco e colorito che inserisce termini in latino, toscano e napoletano, un linguaggio denso di metafore, allusioni oscene, sottintesi, citazioni e storpiature linguistiche, corrisponde una trama eccentrica e complessa, fondata su tre storie principali, quelle di Bonifacio, Bartolomeo e Manfurio. Il candelaio Bonifacio, pur sposato con la bella Carubina, corteggia la signora Vittoria ricorrendo a pratiche magiche; l'avido alchimista Bartolomeo si ostina a voler trasformare i metalli in oro; il grammatico Manfurio si esprime in un linguaggio incomprensibile. In queste tre storie si inserisce quella del pittore Gioan Bernardo, voce dell'autore stesso che con una corte di servi e malfattori si fa beffe di tutti e conquista Carubina.
Nella commedia, dove Bruno definisce se stesso un «accademico di nulla accademia», è mostrato un mondo assurdo, violento e corrotto, rappresentato con amara comicità, dove gli eventi si succedono in una trasformazione continua e vivace.
La commedia è ambientata nella Napoli-metropoli del secondo Cinquecento, di cui abbiamo, come rileva Pasquale Sabbatino, il ritratto cartografico disegnato da Du Pérac e stampato da Antoine Lafréry a Roma nel 1566 e la descrizione di Giovanni Tarcagnota, Del sito, et lodi della città di Napoli, apparsa a Napoli, nello stesso anno, presso Scotto. Le scene si svolgono presso il seggio del Nilo, uno dei distretti amministrativi del tempo, situato presso il decumano inferiore e vicinissimo alla piazza San Domenico Maggiore, dove Giordano Bruno seguì il suo percorso ecclesiastico.
Bonifacio, marito di Carubina, confida a Bartolomeo di essere innamorato della signora Vittoria, in realtà una prostituta, che vorrebbe conquistare senza dover ricorrere al denaro. Bartolomeo, un alchimista, gli confida a sua volta di avere anche lui un sogno: trasformare in oro e argento i metalli. Il pedante Manfurio, cui Bonifacio commissiona la scrittura di un'epistola amorosa, si esprime con frasi fatte e citazioni latine parlando a sproposito e mostrando di non comprendere quello che gli succede intorno. Sprezzante e sarcastico il rimprovero di Sanguino, servo di Bartolomeo, nelle cui parole riecheggia tutto il dispregio di Bruno per il mondo accademico dell'epoca:
«Mastro, con questo diavolo di parlare per grammuffo o catacumbaro o delegante e latrinesco, amorbate il cielo, e tutt'il mondo vi burla.»
(Sanguino: atto I, scena V)
Bonifacio, sempre per lo stesso fine, commissiona all'artista Gioan Bernardo un ritratto che lo «faccia bello»; Gioan Bernardo promette ma nello stesso tempo lo prende in giro: «da candelaio volete diventar orefice»[5], con allusione oscena al cambiamento di gusti sessuali, ma Bonifacio non intende. Non contento e sempre innamorato, Bonifacio ricorre anche a Scaramuré, un mago.
Onore non è altro che una stima, una riputazione; però sta sempre intatto l'onore, quando la stima e riputazione persevera la medesima. Onore è la buona opinione che altri abbiano di noi: mentre persevera questa, persevera l'onore. E non è quel che noi siamo e quel [che] noi facciamo, che ne rendi onorati o disonorati, ma sì ben quel che altri stimano, e pensano di noi. (Gioan Bernardo: atto V)
Cosa è questo primo lavoro? Una commedia, il Candelaio. Bruno vi sfoga le sue qualità poetiche e letterarie. La scena è in Napoli, la materia è il mondo plebeo e volgare, il concetto è l'eterna lotta degli sciocchi e de' furbi, lo spirito è il più profondo disprezzo e fastidio della società, la forma è cinica. È il fondo della commedia italiana dal Boccaccio all'Aretino, salvo che gli altri vi si spassano, massime l'Aretino, ed egli se ne stacca e rimane al di sopra. Chiamasi accademico di nulla accademia, detto il Fastidito. Nel tempo classico delle accademie il suo titolo di gloria è di non essere accademico. Quel fastidito ti dà la chiave del suo spirito. La società non gl'ispira più collera; ne ha fastidio, si sente fuori e sopra di essa. (Francesco De Sanctis)
https://it.wikipedia.org/wiki/Candelaio