Mentre gli spettri dell’esilio e dell’intolleranza sembrano incombere nuovamente sull’Europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano, perché, scrive Guido Crainz nella prefazione, «ci parla anche (e talvolta soprattutto) dell’Italia.
Cos’è stato davvero l’esodo istriano del secondo dopoguerra? Come ha cambiato la fisionomia e le sorti di un territorio? E come ha stravolto le vite dei molti esuli e di quei pochi che scelsero di rimanere?
Nemmeno il tempo è stato capace di cancellare il trauma subito, che via via è riemerso dalle pieghe della storia per andare incontro a una dolorosa rielaborazione. Anna Maria Mori, che con la famiglia lasciò la nativa Pola per l’Italia, ha sentito il bisogno di ripercorrere quelle vicende attraverso il confronto epistolare con Nelida Milani, che a suo tempo scelse invece di restare, rinunciando alla lingua, a molti affetti, alle consuetudini di un mondo che, con ferocia, veniva snaturato. Il dialogo che anima queste pagine restituisce intatta, a distanza di settant’anni, la condizione di estrema fragilità e spaesamento, il dolore di un popolo diviso, il sofferente vissuto di entrambe le parti: l’umanità dei «rimasti» e quella degli «andati». Gli aneddoti si confondono con la cronaca, le riflessioni si intrecciano alla memoria, in un viaggio dentro e fuori di sé, nei ricordi da confrontare con altri ricordi, e nei chilometri sulla costa o all’interno dell’Istria. Mentre gli spettri dell’esilio e dell’intolleranza sembrano incombere nuovamente sull’Europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano, perché, scrive Guido Crainz nella prefazione, «ci parla anche (e talvolta soprattutto) dell’Italia. Della sua insensibilità di allora e dei decenni che sono seguiti. Del suo non essere realmente nazione, perché altro sarebbe stato l’animo di una nazione vera».
ANNA MARIA MORI, nata a Pola, ha studiato a Firenze e vive a Roma. Giornalista, ha lavorato per la radio e la televisione, ha scritto per vari periodici femminili e per «Il Messaggero», ed è stata inviata per il settore cultura e spettacoli di «Repubblica» fin dalla sua fondazione. È autrice di numerosi volumi, tra cui L’anima altrove (2012) e Origami. Figure e figurine del mio Novecento (2017). Con Marsilio ha pubblicato Nove per due. L’ansia del diventare madre oggi (2009).
NELIDA MILANI vive a Pola. Docente di Linguistica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, è stata redattore responsabile della rivista «La Battana». È autrice di varie raccolte di racconti: Una valigia di cartone (Premio Mondello 1992), L’ovo slosso (1996), tradotto in lingua croata, Impercettibili passaggi (2006), Crinale estremo (2007), Racconti di guerra(2008), La bacchetta del direttore (2013), Lo spiraglio(2017).
Bora. Istria, il vento dell'esilio
Editore: Marsilio
Collana: Gli specchi
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 25 gennaio 2018
Pagine: 255 p., Brossura
EAN: 9788831728492
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