Un destino ridicolo è un romanzo scritto a quattro mani da Fabrizio De André e Alessandro Gennari nel 1996 e portato al cinema dodici anni dopo da Daniele Costantini (Amore che vieni, amore che vai).
Tra i personaggi troviamo anche i due autori nonché, nel personaggio della avvenente istriana Maritza, una trasposizione letteraria di Bocca di Rosa, protagonista della celebre canzone omonima dello stesso De André.
L'azione si svolge tra Genova e la Sardegna. Salvatore é un pastore sardo condannato a vent'anni di carcere per sequestro di persona e omicidio. Egli aveva compiuto questo gesto per ottenere il denaro necessario per potersi sposare. Tuttavia Salvatore viene liberato dopo cinque anni grazie all'aiuto del cugino Annino. Annino è molto somigliante a Salvatore e lo aiuta ad uscire dal carcere tramite uno stratagemma. Il giorno del delitto Annino si trovava su un treno in compagnia di un prete, un medico ed un commesso viaggiatore. I tre per ingannare il tempo si raccontano degli aneddoti. Annino racconta dettagliatamente questa vicenda al cugino il quale ora può costruirsi un alibi. Il sacerdote viene chiamato in tribunale e riconosce in Salvatore l'uomo che aveva incontrato sul treno. (Salvatore si era anche procurato una cicatrice sulla guancia per assomigliare ancora di più ad Annino, del quale ha imitato anche la parlata). Scagionato Salvatore è libero, ma nutre propositi di vendetta verso il cugino il quale lo aveva denunciato per sottrargli il bestiame e la fidanzata, nonostante lo abbia, poi, aiutato ad uscire di prigione. Salvatore si imbarca per l'Italia continentale. Arriva a Genova e qui conosce la prostituta Veretta e si innamora di lei. Veretta é una ragazza timida e introversa e lavora con altre ragazze per Carlo. Egli vive con la madre e si mantiene sfruttando la prostituzione. É un uomo indolente, che sogna una vita migliore in qualche paese lontano e trascorre la sua vita fra i locali del porto. Una sera in uno di questi bar si trovano Carlo; Fabrizio, un giovane cantautore; Bernard, uno psichiatra nizzardo passato dalla Resistenza alla malavita, sul cui conto circolano numerose leggende; Maritza, una affascinante istriana di cui Carlo è innamorato. Durante la serata Salvatore si presenta nel locale perché vuole riscattare Veretta, ma non riesce nel suo proposito perché nel frattempo scoppia una zuffa. Infatti Maritza viene colpita da un amante respinto, chiamato il Vichingo, noto esponente della malavita locale. Carlo interviene a sua difesa sferrando un calcio all'uomo e Salvatore riesce a metterlo al tappeto con un pugno. Il Vichingo dà ordine di sfregiare Carlo, ma alla fine i due si riappacificano con una cena e un risarcimento che consiste in un orologio d'oro e in altri preziosi. Al bar Carlo incontra Fabrizio e gli chiede informazioni su Maritza. Il cantante gli racconta che la ragazza è arrivata da Gorizia a Genova per fare la sua conoscenza e i due hanno anche fatto l'amore e questo ha ispirato la sua canzone "Bocca di Rosa". Il giorno seguente Carlo invita Maritza a fare un giro in barca nella baia di San Fruttuoso e i due si amano lì. Bernard contatta Salvatore e Carlo per fare un colpo importante: rubare un carico di pelli di contrabbando. Il colpo frutterà oltre cento milioni di lire a testa. Salvatore desidera investirli per creare un'azienda agricola, mentre Bernard vuole acquistare un palazzo a Mantova, dove vive sua sorella, per crearvi un centro di studi libertari. Il giorno del colpo arriva e i tre, travestiti da carabinieri, requisiscono il carico contrabbandato e lo portano in un deposito segreto.Salvatore viene lasciato di guardia, ma qualche ora dopo viene trovato ucciso col volto sfigurato, anche Veretta sparisce misteriosamente. Dopo il fallimento del piano Bernard torna a Nizza e Carlo va a vivere con Maritza. Bernard viene contattato per compiere un furto di un quadro in una villa, ma viene scoperto e arrestato. Carlo viene abbandonato da Maritza. La donna gli comunica infatti di dover ritornare a Gorizia, poiché la sorella, abbandonata dal marito, ha tentato il suicidio. Maritza lascia a Carlo l'indirizzo, ma i telegrammi che lui le invia tornano sempre al mittente. Carlo va a cercarla a Gorizia, ma non la trova più. Nel frattempo Bernard ha scontato la sua condanna ed è andato a vivere a Mantova dove entra in contatto con un gruppo di studenti, fra cui vi é Alessandro. I due si scambiano libri e discutono di politica e Alessandro inizia a considerare Bernard un maestro. Un giorno Bernard sorprende Alessandro a suonare Bocca di Rosa e, allora gli confessa di essere un amico di Fabrizio. Il cantante sta per tenere un concerto a Mantova e i due decidono di andare ad incontrarlo. Bernard chiede ad Alessandro di recapitare a Fabrizio un biglietto con l'indirizzo di Maritza affinché lui lo consegni poi a Carlo. Durante il concerto Alessandro viene chiamato sul palco da Fabrizio, il quale decide poi, dopo una discussione col pubblico, di abbandonare il concerto senza aver terminato l'esibizione. Alessandro tenta di raggiungere il cantante in camerino, ma ormai Fabrizio se ne è andato. Molti anni dopo Alessandro scrive un libro di successo e ne recapita una copia a Fabrizio.
Il cantante li contatta e i due finalmente si incontrano e si raccontano le rispettive storie. Il romanzo riporta la seguente dedica: "A un luminoso bagnasciuga della Gallura dalle cui acque tranquille una vacca torse il collo a guardarci con un dentice in bocca" https://it.wikipedia.org/wiki/Un_destino_ridicolo
Nessun commento:
Posta un commento