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martedì 29 luglio 2025

Tahar Ben Jelloun - Il razzismo spiegato a mia figlia

Il razzismo spiegato a mia figlia è un saggio scritto in forma di dialogo domanda-risposta dallo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun. Il libro è stato pubblicato nel 1998 ed è stato tradotto in oltre 25 lingue. Ben Jelloun è convinto della possibilità e del dovere di educare i giovani ai valori del rispetto e della tolleranza.

Il saggio è strutturato nella forma di un dialogo tra l'autore e la figlia di circa dieci anni. Si tratta di domande che la bambina rivolge al padre per cercare di chiarire a se stessa il significato della parola razzismo. L'opera è stata scritta nel 1998 poco dopo la manifestazione contro il progetto di legge Debré, tenutasi in Francia il 22 febbraio 1997. La legge, approvata il 24 aprile 1997, ha permesso la confisca del passaporto a stranieri irregolari e ha autorizzato la registrazione delle impronte digitali di chi richiede un permesso di soggiorno. Alla manifestazione l'autore ha partecipato con la figlia di dieci anni, Mérième, la quale, colpita dagli slogan e dalle sfilate di protesta, ha cominciato a porre al padre domande sul razzismo. Queste domande sono state lo stimolo per la stesura del saggio scritto sotto forma di dialogo tra padre e figlia. La scelta del dialogo è dettata dalla necessità di rendere più semplice e immediata la comprensione di un argomento così difficile. Infatti destinatari del saggio sono ragazzi tra gli otto e i quindici anni, pur essendo una lettura istruttiva per tutti. La finalità è soprattutto pedagogica. La prima definizione fornita dallo scrittore è quella di razzismo che è la tendenza a manifestare diffidenza e disprezzo per le persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse dalle nostre. Pertanto il razzista è colui che pensa che tutto ciò che è troppo differente da lui lo minacci nella sua tranquillità: ha paura dello straniero senza una ragione valida. In particolare il razzista ha paura di uno straniero, soprattutto se è più povero di lui: non teme infatti l'emiro arabo che trascorre le vacanze in Costa Azzurra perché in tal caso ha stima del ricco che è andato lì a spendere soldi. Il razzismo è un comportamento istintivo: l'uomo, come gli animali, tende a demarcare il suo territorio, la sua terra, i suoi beni e solo con l'intervento della ragione e soprattutto attraverso l'educazione e la cultura impara a vivere insieme e si convince che non è solo al mondo e che esistono vari modi di vivere e culture tutte ugualmente valide. Tuttavia l'uomo, a differenza degli animali, spesso ha pregiudizi e tende a giudicare gli altri prima di conoscerli e questo provoca atteggiamenti razzisti. Il razzismo non ha alcuna base scientifica, ma gli uomini nel corso della storia hanno provato a servirsi della scienza per giustificare forme di discriminazione. Così hanno cominciato a considerare di livello più basso alcuni gruppi umani, come è accaduto ai neri dell'Africa, agli aborigeni australiani e agli indiani d'America che tra XVIII e XIX secolo sono stati considerati inferiori in base ad una presunta e infondata superiorità della razza bianca. Il razzista, nel momento in cui discrimina le persone diverse, non considera che una società multirazziale è sempre una fonte di arricchimento personale. Costui per giustificare le proprie azioni tira in ballo anche le religioni.

L'autore sottolinea, però, che le religioni non sono razziste. Sono i fondamentalisti, i fanatici religiosi che le fanno diventare tali nel momento in cui interpretano a modo loro i testi sacri e sono pronti ad uccidere e a sacrificare se stessi, morendo per quello che credono essere un comandamento divino. Invece tutti i libri sacri sono contro il razzismo perché tutte le religioni predicano la pace tra gli uomini. L'autore Tahar Ben Jelloun tratta anche argomenti riguardanti lo sterminio, ossia la volontà di far sparire in modo radicale e definitivo un'intera comunità. Questo è accaduto durante la Seconda guerra mondiale, quando Adolf Hitler, capo della Germania nazista, ha deciso di sterminare gli ebrei, compiendo un vero e proprio genocidio. A questo tipo di razzismo si dà il nome di antisemitismo ed è rivolto contro gli ebrei considerati “razza negativa”. La forma più diffusa di razzismo, però, rimane quella contro i neri, comportamento questo che veniva ampiamente giustificato dalle grandi potenze negli anni del colonialismo. Oggi le lotte per i loro diritti, nonostante l'assassinio a Memphis nel 1968 di Martin Luther King, un uomo che si è battuto per l'uguaglianza tra bianchi e neri, non è ancor finita.

tratto dal libro omonimo di Tahar Ben JellounVoci: Paolo Cutroni; Carolina Gonnelli

Quindi la lotta contro il razzismo deve essere un interesse quotidiano ed essa deve cominciare nei luoghi deputati all'educazione come la scuola, la famiglia e la casa.-_- it.wikipedia.org

martedì 22 luglio 2025

Paulo Coelho - L'alchimista

L'alchimista è un libro di Paulo Coelho la cui prima edizione risale al 1988. Pubblicato in Brasile, è stato successivamente tradotto in cinquantasei lingue, tra cui l'italiano, e ha venduto oltre cento milioni di copie in più di centocinquanta paesi.

Per questa opera l'autore ha vinto il Premio Grinzane Cavour nel 1996.

«Ascolta il tuo cuore. Esso conosce tutte le cose.» (Paulo Coelho, L'alchimista, dalla quarta di copertina)

Forse ambientato a cavallo fra '800 e '900, il romanzo racconta la vicenda del giovane pastore Santiago. La fabula si snoda in un arco temporale di due anni: scopo apparente del viaggio è, per il giovane Santiago, l'inseguimento di un sogno ricorrente, che viene interpretato da una zingara con la quale si indebita, secondo cui, ai piedi delle Piramidi egizie, vi sarebbe un ricchissimo tesoro nascosto. In realtà l'avventura che lo porterà dall'Andalusia, sua terra natale, fin sotto le Grandi Piramidi d'Egitto finirà per rappresentare un viaggio iniziatico scandito da durissimi banchi di prova, allegoria della sua crescita e realizzazione personale.

Tra i personaggi più importanti nell'economia del romanzo vi è una figura che caratterizza alcune delle primissime pagine: il vecchio e saggio Re di Salem, Melchisedek. La stranezza più grande di questo savio è il fatto che egli conosca a menadito qualsiasi dettaglio della vita di Santiago, anche se il ragazzo giurerebbe di non averlo mai visto prima. Il vecchio incita il ragazzo a vendere le sue pecore e ad intraprendere il viaggio facendogli dono di Urim e Tummim, due pietre che indicano il cammino da compiere poiché una indica il no e l'altra il sì, oltre a dispensargli una serie di utili consigli.

La prima tappa di Santiago è Tangeri, la città-ponte dell'Europa verso l'Africa. Il giovane, molto ottimista e un po' ingenuo, viene immediatamente derubato da un suo coetaneo di tutto il denaro che possiede ed è costretto a rimboccarsi subito le maniche per riguadagnarsi quanto perduto: entra così nella bottega di un mercante di cristalli malinconico e sull'orlo del fallimento; nel volgere di un anno, grazie al suo spirito d'iniziativa e anche ad una strana magia che lo accompagna in ogni dove, riesce a far diventare l'emporio uno dei più prosperi della città e a riprendere il suo cammino, forte di un bel gruzzolo e di un'esperienza nuova.

«Il giovane Santiago imparerà, o meglio, riconoscerà quel linguaggio simbolico e universale che gli permetterà di penetrare l'Anima del Mondo, ovvero l'unico in grado di cogliere e interpretare tutti quei “segnali” che l'universo invia a tutti coloro che desiderano con tutto il cuore realizzare la propria Leggenda Personale.»

Santiago si unisce quindi ad una carovana diretta nel deserto dove incontra un uomo di nazionalità inglese che, dopo aver passato la sua vita a studiare l'alchimia, ha intrapreso a sua volta un viaggio per incontrare un saggio alchimista nell'oasi di El Fayum. Insieme incontrano finalmente l'alchimista, che insegnerà al ragazzo a «parlare al sole e al vento» e a poter compiere la sua Leggenda Personale, cioè la propria missione di vita. Da quanto emergerà dal romanzo, l'alchimista non sta aspettando che Santiago, per dispensargli aiuto e consigli utili ad arrivare al suo tesoro. Ad El-Faiyûm Santiago sconfigge dei guerrieri che, impegnati in una lotta tra clan, attaccano l'oasi (zona tipicamente franca), e incontra una ragazza araba, Fatima, di cui s'innamora corrisposto.

Il suo percorso verso le Piramidi, però, deve proseguire: lasciata la ragazza con la promessa di ritornare al più presto va in cerca del tesoro, scortato per un pezzo dall'alchimista. Arrivato alle piramidi troverà un gruppo di predoni che lo catturano e lo derubano nuovamente. Prima di essere lasciato andare, tuttavia, Santiago rivela loro il motivo del suo viaggio, e viene schernito dal capo dei predoni il quale gli confida di aver anch'egli fatto anni prima un sogno analogo, ma senza dargli importanza, riguardante un tesoro nascosto nei pressi di una chiesa diroccata in Andalusia.

Santiago riconosce il luogo in cui pascolava le sue pecore, comprendendo che il tesoro era sempre stato con lui, ed il viaggio era servito soltanto a fargliene prendere coscienza. Ritorna in Spagna e, diventato ricco, paga il debito con la zingara e torna dall'amata Fatima, finalmente cresciuto. it.wikipedia.org

“Spalle al Muro… e una vita davanti” è più di un libro: è un ponte tra dolore e rinascita, tra chi ha perso e chi ha ritrovato la vita

“Se io sono qui è perché qualcuno ha detto sì.” In queste poche parole si racchiude il senso profondo della mia seconda vita, di una rinascita resa possibile grazie al gesto di straordinaria generosità di chi ha scelto la donazione degli organi. Mi chiamo Felice Peluso, sono un trapiantato renale e vivo da oltre trent’anni grazie a due trapianti di rene: il primo nel 1988 al II Policlinico di Napoli, il secondo nel 2004 all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, dopo nove lunghi anni di dialisi.

Chi meglio di me può raccontare l’importanza vitale di un “sì”? Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce “Spalle al Muro… e una vita davanti”, la mia seconda raccolta di testimonianze, che vuole dare voce a chi, nel momento più tragico della propria esistenza – la perdita di una persona amata – ha avuto il coraggio di guardare oltre il dolore e donare speranza.

Il libro raccoglie storie autentiche, profonde, che parlano di vite salvate grazie al consenso alla donazione degli organi. Sono racconti che trasformano il lutto in luce, la fine in inizio. Non si tratta solo di parole, ma di vite vere, di seconde possibilità, di amore che si moltiplica.

Ora il libro è disponibile su Amazon, con l’augurio che possa continuare a diffondere consapevolezza e cultura della donazione. Ogni copia acquistata è un piccolo passo in più verso un’Italia dove sempre più persone possano avere, come me, una seconda occasione.

“Spalle al Muro… e una vita davanti” è più di un libro: è un ponte tra dolore e rinascita, tra chi ha perso e chi ha ritrovato la vita Comunicato Stampa

martedì 15 luglio 2025

Mattia Benedetti - "Il fiore tra i binari"

Dopo il successo del suo romanzo d’esordio, Mattia Benedetti torna in libreria con "Il fiore tra i binari", pubblicato da Il Seme Bianco, un’opera intensa e profondamente umana che scava tra le pieghe del dolore e le possibilità di riscatto emotivo. 

Ambientato in una Milano malinconica e pulsante di vita, il romanzo racconta le storie parallele di Chiara e Lorenzo, due anime spezzate che cercano, ciascuna a modo proprio, di sopravvivere alla perdita e alla memoria. Lei ha perso il marito senza avere il tempo di un vero addio. Lui, prigioniero di un amore finito, continua a camminare accanto al ricordo di una donna che non riesce a lasciar andare. Con uno stile autentico e una sensibilità rara, Benedetti costruisce un racconto che parla delle crepe invisibili che ci portiamo dentro, quelle che spesso scegliamo di nascondere. 

Ma Il fiore tra i binari è anche – e soprattutto – una storia di speranza: un invito a lasciarsi sorprendere ancora dalla vita, a credere nella possibilità di fiorire anche quando tutto sembra perduto. “Non importa perché resti in piedi. L’importante è che continui a fiorire.” Questa frase racchiude in sé l’essenza dell’intera narrazione: un messaggio universale di resilienza e amore per la vita, anche quando il dolore sembra soffocarci. 

Mattia Benedetti, classe 1984, vive a Milano e lavora nel settore assicurativo. Scrivere, per lui, è sempre stato un bisogno viscerale, nato tra i banchi del liceo e maturato nel tempo. Il fiore tra i binari è il suo secondo romanzo, conferma di una voce narrativa capace di toccare corde profonde con autenticità e delicatezza.

mercoledì 9 luglio 2025

Marianna Meles - "La Stanza Illuminata" (IlViandante Edizioni)

Disponibile in tutte le librerie e store digitali "La Stanza Illuminata" (IlViandante Edizioni), emozionante romanzo d'esordio di Marianna Meles, scrittrice originaria di Scano di Montiferro e residente a Cagliari. Un'opera profonda e toccante, destinata a conquistare i lettori con la sua intensa narrazione.

Il libro ci immerge nella vita di Nella, la cui esistenza, inizialmente serena, viene sconvolta dal padre dispotico e dalla debole opposizione della madre. La vita della protagonista si dipana tra sfide e successi professionali, culminati nell'affermazione della sua sartoria. Tuttavia, la scomparsa del padre riaccende un passato irrisolto, minando le conquiste raggiunte. Intrappolata nelle proprie paure, Nella scivola in una spirale di fragilità mentale. Di fronte alla gravità del suo stato, Maria Luisa - amica e socia dell'atelier, con cui ha condiviso gli orrori dei bombardamenti su Cagliari del 1943, si vede costretta a farla ricoverare nel manicomio di Villa Clara. Il romanzo della Meles si concentra sulla figura di Nella, la cui storia è un luogo di accoglienza, ma anche di sofferenza. Il lettore è invitato ad esplorare un'ambientazione che muta al ritmo delle vicende della protagonista. L'autrice delinea con minuzia un percorso emotivo che affronta confusione e sopraffazione.

Le donne sono le assolute protagoniste di questa storia. Si confrontano con una realtà difficile che, riga dopo riga, mette in luce la forza inestimabile dell'amicizia e della solidarietà che le unisce. Questi sentimenti le spingono a superare la malattia e i pregiudizi sociali, affermando la propria identità e indipendenza. Nonostante il peso del ricovero, la loro connessione trascende le mura, offrendo un commovente ritratto di affetto e sostegno reciproco, permettendo loro di trovare la forza per respirare una nuova speranza.

"Il titolo è una metafora con la quale ho inteso denominare una qualsiasi passione che porta a motivare la vita di un individuo”, spiega la Meles. “Ognuno di noi ha una sua stanza illuminata che ogni giorno gli dà la forza e l'entusiasmo per affrontare la quotidianità".

Marianna Meles, laureata in Scienze dell'Educazione presso l'Università degli Studi di Cagliari, dove vive con il marito, ha sempre nutrito una profonda passione per i libri, affinata attraverso corsi di scrittura creativa all'Accademia di Giorgio Binnella. Già nel 2017, due suoi racconti sono apparsi nell'antologia "Giochi, giocattoli e giorni lontani". "La Stanza Illuminata" segna il suo debutto nel mondo del romanzo.

L'autrice ha espresso la sua gratitudine a coloro che l'hanno sostenuta in questo percorso: "Un ringraziamento speciale a Giorgio Binnella, per avermi incoraggiato e supportato nella stesura di questa storia; a Franco, mio marito, la cui presenza costante e paziente mi ha aiutato a superare i momenti di incertezza. E un ringraziamento particolare a Francesca Sabbagh, che con la sua generosa disponibilità mi ha introdotto nel mondo dei cappelli, svelandomi gli affascinanti segreti della loro lavorazione."

martedì 8 luglio 2025

Alessandra Hropich - “La doppia vita (segreta) dei VIP e non solo…”

“Ho detto no tante volte, e ho perso tutto. Tranne me stessa”. Alessandra Hropich rompe il silenzio: un libro e una testimonianza sulla discriminazione di genere per aver detto “no” a uomini potenti
— Dopo oltre trentacinque anni di silenzio, Alessandra Hropich, scrittrice ed esperta di comunicazione sociale, racconta la propria esperienza di discriminazione professionale: esclusioni, porte chiuse e umiliazioni subite per aver rifiutato avances e richieste inopportune da parte di uomini potenti incontrati sul lavoro.
«Per anni — scrive — ho lavorato a stretto contatto con uomini famosi e rispettati, chiedendo solo una firma, una liberatoria, la disponibilità a partecipare a eventi. Ma troppo spesso, in cambio, mi veniva chiesto altro: amore, sesso, disponibilità immediata. Ho sempre risposto no. E quel no è stato pagato carissimo».
Il suo racconto descrive un mondo ipocrita: uomini ammirati in pubblico che, a porte chiuse, si spogliavano delle maschere rivelando una parte piccola, abusante, squallida. «Ho taciuto per anni, convinta che fosse la cosa giusta, temendo di non essere creduta. Ma il prezzo è stato altissimo: isolamento, perdita di opportunità, cicatrici profonde. È una violenza invisibile, difficile da dimostrare ma devastante», afferma.
Con il libro “La doppia vita (segreta) dei VIP e non solo…”, Hropich rompe il silenzio e restituisce dignità alla propria esperienza e a quella di tante altre donne. «Racconto le doppie vite di uomini che in pubblico predicano valori e in privato vivono tra contraddizioni, manipolazioni e abusi di potere. Racconto ipocrisie, compromessi taciuti, debolezze nascoste. E soprattutto racconto la mia verità: fatta di no, di resistenza, di coraggio, di grandi umiliazioni».
L’autrice denuncia una realtà ancora troppo diffusa: donne emarginate e umiliate solo per aver detto no. «Mi hanno esclusa da ciò che amavo di più: organizzare eventi, costruire connessioni culturali e sociali. Hanno tolto tutto a me, tranne me stessa», racconta.
E aggiunge una riflessione amara: *«Un rifiuto a un VIP famoso, ma anche a un uomo comune, non è mai un gesto perdonato. Il maschio che vuole conquistare subito la “preda” non tollera il no e punisce, in qualsiasi modo, la donna che osa rifiutare. Nessuna ne parla, perché dire certe cose — soprattutto se riguardano il mondo del lavoro — è considerato come qualcosa di imperdonabile. Un uomo comune avverte il rifiuto come un affronto alla sua virilità, un uomo noto, si sente doppiamente mortificato, perché tanti personaggi vip, sentono di essere su un piedistallo e di aver diritto a fare sesso quando, dove e con chi vogliono loro senza dover aspettare o corteggiare una donna, già dal primo incontro, bisogna concedersi al vip famoso (secondo lui) perché la notorietà fa sentire gli uomini più in alto dei comuni cittadini. Il vip non chiede, vuole e basta, in tanti casi è esattamente così. Con un vip bisogna trombare in fretta, perché lui ha l’ immagine specchiata di marito innamorato e padre modello, lui non può permettersi i paparazzi sotto l’ ufficio. Bisogna fare tutto di nascosto.
La doppia vita (segreta) dei VIP e non solo… è un viaggio nel lato nascosto di uomini potenti, personaggi noti e uomini comuni: tutti, allo stesso livello, quando si tratta di vivere di nascosto il sesso tra ipocrisie, abusi e contraddizioni. Un racconto autentico e coraggioso, che apre gli occhi su quanto poco gli uomini sappiano accettare un rifiuto e quanto invece siano pronti a punirlo.
Alessandra Hropich è scrittrice, esperta di comunicazione efficace e sensibile ai diritti umani, con una solida formazione giuridica. Laureata in legge, ha scelto di accantonare l’aspirazione di diventare avvocato per dedicarsi completamente alla scrittura e alla comunicazione sociale.
Da oltre quindici anni racconta storie vere e affronta con coraggio temi delicati e spesso trascurati. Attraverso libri, articoli e interviste, tratta argomenti profondi come disabilità, disagi psicologici, difficoltà affettive, traumi relazionali, bullismo, discriminazioni. Lo fa con uno stile diretto, empatico e autentico, capace di raggiungere il cuore del lettore, offrendo conforto, consapevolezza e verità.
Per il suo impegno nella diffusione di messaggi di solidarietà, speranza e sostegno alle persone in difficoltà, ha ricevuto un riconoscimento speciale dall’Accademia Culturale Internazionale Cartagine.
È curatrice della rubrica “La posta del cuore” sul giornale online www.cavalierenews.it, dove da anni accoglie le confidenze più intime dei lettori. Le sue risposte rappresentano uno spazio sicuro di ascolto, confronto e riflessione, in cui si affrontano anche temi legati all’identità, al rispetto, alla libertà personale e al rifiuto di ogni discriminazione.
Alessandra partecipa regolarmente come relatrice a convegni su tematiche sociali e umanitarie, distinguendosi per la capacità di comunicare senza filtri e con profonda umanità.
Le sue pubblicazioni, vere e toccanti, aiutano chi legge a sentirsi meno solo e più compreso. Attraverso ogni pagina, ogni rubrica e ogni incontro, Alessandra Hropich si conferma una voce autorevole e profondamente umana nel panorama della comunicazione sociale, capace di aprire gli occhi e il cuore di chi la incontra. Comunicato Stampa

domenica 6 luglio 2025

Carlotta Del Principe - “La bellezza a tutti i costi”. Nel labirinto della perfezione: l’anima dietro il filtro”

UNA LETTURA URGENTE SULLA SOCIETÀ DELL’IMMAGINE
Il libro dell’estate. Condiviso, commentato, citato sui Social, sta conquistando lettori e lettrici di tutte le età, grazie al suo stile diretto e alle frasi provocatorie che stanno facendo discutere.
"La bellezza oggi non è libertà: è dovere. È prestazione. È guerra quotidiana contro sé stessi." Con questa frase d’apertura, l’autrice inaugura un viaggio lucido e spietato attraverso i meccanismi psicologici, sociali ed economici che trasformano la bellezza in una prigione. La bellezza a tutti i costi è un saggio potente che scava sotto la superficie dell’apparenza e interroga senza sconti i miti dell’estetica contemporanea. Attraverso un linguaggio incisivo e appassionato, l’autrice analizza fenomeni come la chirurgia estetica di massa, i filtri dei social, il dismorfismo corporeo e il capitalismo dell’identità. Chi decide oggi cosa significa essere belle? Quanto vale la nostra immagine? Cosa siamo disposti a sacrificare per piacere? Perché continuiamo a sentirci “sbagliati” anche quando raggiungiamo la perfezione? “Il like non è più un gesto. È un verdetto.”
Scritto con un tono crudo ma profondamente empatico, La bellezza a tutti i costi è un manifesto culturale che denuncia le derive dell’apparenza e rivendica il diritto alla fragilità, all’imperfezione, alla verità. Contro il terrorismo degli Haters. Una lettura fondamentale per chi cresce sui Social.

Carlotta Del Principe professionista di origine abruzzese, dal profilo multidisciplinare, unisce competenze cliniche, sensibilità estetica e talento comunicativo. Chirurgo orale, patologo e specialista in medicina estetica e rigenerativa, vanta una solida esperienza nella chirurgia implantare e nel trattamento di pazienti oncologici e osteometabolici. Svolge attività accademica come tutor presso l’Università di Bologna, affiancando alla didattica un’intensa attività libero-professionale nel campo della medicina estetica avanzata, con un approccio centrato su benessere, armonia e salute. Oltre alla pratica medica, è Content Creator, apprezzata per il suo stile autentico e la capacità di coniugare moda, scienza e riflessione culturale. Appassionata di scrittura, utilizza la parola come strumento per ispirare e raccontare una visione evoluta e consapevole della bellezza. Una voce contemporanea, elegante e competente nel panorama della medicina estetica, della comunicazione e dei Social. Radio Parco COMUNICATO STAMPA