Archivio blog

I capolavori di Gianni Rodari - Una straordinaria collezione di storie senza tempo.

  • Filastrocche lunghe e corte -
    Fin dall’inizio della sua attività di poeta per l’infanzia, Gianni Rodari sapeva dire ai bambini “cose difficili”, insegnava loro a «guardare/dietro le lucide facciate/delle cartoline illustrate» senza però rinunciare al piacere della rima inaspettata, al gioco improvviso e divertente delle parole: protagonista di Filastrocche lunghe e corte è la vita di tutti i giorni colta attraverso scorci di città, stagioni e personaggi ora realistici ora fantasiosi ma sempre attenti a sottolineare con leggerezza il valore del lavoro, il rispetto per gli altri, l’importanza della sincerità, la necessità della pace.
  • Gianni Rodari pensava molto alla scuola, ma non nascondeva l’idea che dovesse essere un territorio di libertà in cui impegno e divertimento risultassero complementari. I brani raccolti in questo volume, tutti ricavati dalle sue opere più significative, vogliono essere l’ideale antologia che lo scrittore avrebbe voluto “fra i banchi”: filastrocche, favole, raccontini legati a temi precisi, ma ironici, scanzonati, divertenti. Gli animali, le stagioni, i viaggi, i personaggi strani, il mondo dei bambini e quello degli adulti escono qui in netta evidenza e costituiscono un percorso “leggero”, ma capace di suscitare la riflessione con un sorriso.
  • Tante storie per giocare - Uno “strano giovanotto” riesce a far sparire con il suo zufolo le automobili da una città; un Pinocchio moderno, dicendo bugie, mette in commercio il legno del suo naso: in questo libro i personaggi, gli oggetti magici, gli animali parlanti della tradizione fiabesca tornano vivi e attuali all’insegna della fantasia di Gianni Rodari. I diversi finali da lui proposti ci confermano la sua volontà di coinvolgere il lettore, di renderlo parte attiva nella trasformazione delle storie, e Anna Laura Cantone con le sue divertenti illustrazioni rafforza il valore ludico ed educativo di ogni racconto.
  • Zoo di storie e versi -
    Nella sua lunga attività di scrittore Gianni Rodari ha dedicato moltissime storie e poesie agli animali: volpi sempre furbe, gatti vanitosi, topi pieni di ingegno... Al centro di questo libro il lettore trova due bambini che per provare il loro coraggio si fanno chiudere nello zoo e ascoltano incantati le bellissime storie degli animali: è un susseguirsi di sorprese e di emozioni che passano, infine, alla poesia vera e propria. Lo zoo ideale di Rodari non è dunque un luogo di prigionia per gli animali, ma è uno spazio di felicità, di libertà della fantasia, di piacere del racconto.
  • Atalanta - 
  • Abbandonata in fasce su una montagna dal padre, il re Jaso, che desiderava un figlio maschio, la piccola Atalanta viene allevata da un’orsa sotto lo sguardo vigile di Diana, la dea della caccia; divenuta una giovane donna forte e coraggiosa, parte alla scoperta del mondo e compie imprese straordinarie. Il suo coraggio, la sua forza d’animo, la sua integrità fanno sfigurare eroi come Teseo e Giasone, dei quali si conquista il rispetto e l’amicizia. Per la prima volta Gianni Rodari affronta il meraviglioso mondo della mitologia greca e racconta, con la sua consueta maestria, la storia di un personaggio femminile capace di lasciare il segno anche nell’immaginario dei lettori di oggi.
  • Prime Fiabe e filastrocche - Lo scultore Riccardo scolpisce statue che appena finite saltano giù dal piedistallo e vanno a scoprire il mondo, il signor Venceslao usa la casa come un aeroplano e s’alza in volo, il signor Boemondo compie strane magie per stupire i bambini, un albero di mele si mette a produrre pantofole, una penna fa da sola i compiti delle vacanze… Sono alcuni dei prodigi nati tanti anni fa dalla fervida fantasia giovanile di Gianni Rodari, già abilissimo nell’inventare storie paradossali e agili filastrocche capaci di suscitare il riso, ma anche di far riflettere i giovani lettori di ieri e di oggi.
  • Gelsomino nel paese dei bugiardi. da Gianni Rodari  - In un paese, dove per ordine del sovrano tutto funziona al contrario ed è proibito dire la verità, arriva Gelsomino dalla voce potentissima che con l’aiuto di simpatici amici sconfigge la prepotenza e fa trionfare la sincerità. In questo libro (uno dei primi) Rodari dà prova della sua straordinaria capacità di esplorare con occhio critico la realtà sociale e di muovere con brio e finezza di stile verso un universo fantastico costruito sull’altruismo, sulla generosità, sull’amicizia: Gelsomino con la sua voce e la sua simpatia ci invita a guardare con ottimismo al futuro. 
  • La freccia azzurra -

    Torna, con le illustrazioni di Nicoletta Costa, uno dei primi capolavori di Rodari. La Freccia Azzurra, bellissimo trenino esposto nella vetrina della Befana. Francesco, bambino che più povero non si può, è destinato quindi a non ricevere niente, anche se il suo sogno sarebbe quello di poter giocare con la sfavillante Freccia azzurra, un trenino completo di ogni accessorio, che troneggia nella vetrina del negozio della Befana.  Di fronte alle logiche del mondo (adulte), la rivoluzione avviene dal basso: sono infatti i giocattoli stessi, piccoli e destinati ai piccoli, a rompere questa situazione e destinandosi in una sorta di rivendicata autodeterminazione a tutta una serie di bambini poveri e dimenticati.  La narrazione è ricca di colpi di scena e di personaggi indimenticabili: dal capo dei Pellerossa Penna d’Argento, al capostazione, dal Capitano Mezzabarba, agli omini del meccano, dall'orso giallo lento ma dal gran cuore a Spicciola un cane di pezza dal fiuto sopraffino.  Rodari tratteggia brevemente il carattere e il piglio di ciascun giocattolo in modo così vivido che ci si affeziona dopo poche pagine. Tra neve, voli su scope fatate, statue che parlano, pupazzi che diventano vivi (novelli Pinocchi!), rapine e rapimenti, marionette che riescono a soffrire quando viene loro finalmente disegnato un cuore, incidenti ferroviari evitati per un soffio e canarini aggressivi capaci di far scappare gatti furtivi, il divertimento è assicurato (dai 7 anni). Quello della Freccia Azzura e della compagnia di giocattoli è un viaggio di protesta, una fuga verso le braccia di bambini, rappresentati come meritevoli e molto sfortunati oltre che provati da una vita dura. «continua - scaffalebasso.it» 
La Freccia Azzurra era veramente uno splendido treno, con un
fascio di rotaie che a stenderle tutte avrebbero fatto il giro
della piazza, con due passaggi a livello, la cabina per i
manovratori, una stazione col capostazione principale, un
macchinista e un capotreno con gli occhiali. A starsene tanti
mesi sepolto in magazzino, il treno elettrico si era ricoperto di
polvere, ma la Befana, con uno straccio, lo ripulì a nuovo,
facendo splendere la sua vernice, azzurra come l'acqua di un
laghetto alpino. Tutto il treno era verniciato di azzurro,
compresi il Capostazione, il Capotreno e il Macchinista. 

 
La freccia azzurra (regia di Enzo d'Alò , 1996), su soggetto di Gianni Rodari e musiche di Paolo Conte.
  • La torta in cielo 
    Una mattina, nel cielo sopra la borgata romana del Trullo, compare un enorme UFO marrone di forma circolare, che scatena il panico tra la popolazione. Nel corso della giornata viene decretato lo stato di allerta, tutti gli accessi alla borgata vengono chiusi e, per studiare l'oggetto e valutare come gestire la situazione, viene costituito un comando militare, chiamato E.S., sigla di Emergenza Spaziale, e diretto da un generale chiamato con il nome in codice di Diomede; nel comando viene reclutato il vigile urbano Meletti, residente nella zona. Il comando manda un pilota, chiamato con il nome in codice di Dedalo, ad esaminare l'UFO da vicino a bordo di un elicottero. Improvvisamente un pezzo dell'UFO si stacca e cade sul balcone della casa di Meletti, dove i due figli del vigile, Paolo e Rita, lo esaminano e scoprono che è fatto di cioccolato, quindi Rita si convince che l'UFO sia una torta. I due bambini tentano di stabilire un contatto con l'oggetto lanciando il loro aquilone, ma vengono scoperti dal comando e sgridati dal padre. L'oggetto scende sempre più di quota e, nel pomeriggio, atterra su una vicina collinetta: Diomede lo fa circondare di forze armate e vorrebbe bombardarlo subito, ma il governo glielo vieta, imponendogli di usare le armi solo in risposta ad un attacco dei presunti nemici spaziali. Paolo e Rita riescono ad eludere i controlli delle forze dell'ordine e scoprono che Rita aveva ragione, in quanto l'oggetto è proprio un enorme torta. I due si intrufolano all'interno e, scavando attraverso molteplici strati di squisito dolciume, arrivano ad una camera centrale, in cui vedono uno strano signore che parla in una lingua incomprensibile, che Rita soprannomina Geppetto, trovando la sua situazione simile a quella dell'omonimo personaggio de Le avventure di Pinocchio quando si trova intrappolato nel ventre della balena; ignari delle sue intenzioni, decidono di tornare a casa, ma durante il cammino Rita perde una scarpa, che viene trovata dalle truppe mandate a sorvegliare l'UFO. Per identificarne il proprietario, Meletti si offre per far provare la scarpa a tutti i bambini della zona, come nella fiaba di Cenerentola, non accorgendosi che è una scarpa di sua figlia; Rita viene infine scoperta e portata al comando. La bambina spiega che l'oggetto volante è un'enorme torta e, a dimostrazione delle sue parole, fa assaggiare un pezzo del cioccolato portato da casa a due noti scienziati chiamati come consulenti, il professor Rossi e il professor Terenzio. Questi però, forse per autosuggestione, iniziano a dire di sentirsi soffocare e di provare forti dolori in punti imprecisati del corpo e vengono portati all'ospedale assieme alla bambina, che tuttavia non lamenta alcun malessere. Nel frattempo Paolo riesce ad entrare di nuovo nella torta con un trucco (lancia un sasso oltre gli sbarramenti in modo che il cane Zorro lo rincorra ed insegue il cane fingendo di essere preoccupato) e fa la conoscenza dell'uomo che si trova all'interno, che si rivela di provenienza assolutamente terrestre, inizia a parlare in italiano avendo capito di essere in Italia, chiede a Paolo di chiamarlo "professor Zeta" in quanto il suo nome è segreto e si presenta come uno scienziato atomico che lavorava per una potenza straniera. Egli era stato incaricato dal governo del proprio Paese di mettere a punto un'arma formidabile: un fungo atomico dirigibile, che si potesse spostare a proprio piacimento nell'atmosfera e far cadere su qualsiasi Paese nemico allo scopo di contaminarlo. Durante la cerimonia che si tenne prima dell'esperimento, tuttavia, un ministro che vi stava assistendo fece accidentalmente cadere un pasticcino dentro la bomba (che era stata realizzata in modo eccellente), con il risultato che lo sgancio dell'ordigno da un aereo e la detonazione non solo non generarono un fungo dirigibile, ma generarono addirittura una torta al posto del fungo; alla fine il professore dovette lanciarsi dall'aereo, essendo terminato il combustibile, ma non riuscì a manovrare il paracadute e precipitò finendo proprio al centro della torta. Infuriato, mentre la torta veniva trasportata dai venti, il professore iniziò a svolgere calcoli per capire cosa fosse andato storto, consapevole che non poteva essere colpa soltanto del pasticcino, e rimase totalmente ignaro di essere atterrato e del luogo dove era arrivato finché non gli si presentarono i due bambini. La torta in cielo è un film del 1973 di Lino Del Fra, ispirato a una fiaba omonima di Gianni Rodari.
    Filastrocche per tutto l'anno
  • Sarà divertente per i lettori restare tutto l’anno in compagnia di Gianni Rodari: le filastrocche di questo libro toccano infatti molti aspetti della vita quotidiana e ci colpiscono per attualità e freschezza. Grazie a un sapiente gioco di rime il lettore diventa protagonista delle filastrocche, e se da un lato Rodari lo invita a guardarsi allo specchio, dall’altro non manca di fornirgli in poesia “notizie di cronaca”, descrizioni di città e di mestieri: con ironia e leggerezza Gianni Rodari ci fa capire che il mondo ha bisogno dell’impegno di tutti all’insegna dell’amicizia e della solidarietà    «Un signore di nome Stanislao
    incontrò un gatto e gli disse: CIAO!
    Il gatto tra sé pensò:
    -Che ignorante, però!
    Non sa nemmeno dire bene: MIAO…»*.
  • Il pianeta degli alberi di Natale - 
    Marco, giovane protagonista di questo bellissimo romanzo, affronta un lungo viaggio spaziale in sella al suo cavallo a dondolo e scopre un favoloso pianeta in cui la vita ha il colore della solidarietà, il sapore dell’amicizia: servizievoli robot esaudiscono i desideri degli abitanti, la tecnologia è a disposizione di tutti, non esistono conflitti. Gianni Rodari, che sapeva come entrare nella realtà dalla “finestra” della fantasia, dedica il suo pianeta «ai bambini di oggi, astronauti di domani» e ci parla con leggerezza e umorismo di temi importanti come quelli della pace e della scienza al servizio dell’umanità. 
    Dove sono i bambini che non hanno
    con la neve d’argento, i lumini
    e i frutti di cioccolata?
    Presto, presto, adunata, si va
    nel Pianeta degli alberi di Natale,
    io so dove sta.

    Che strano, beato pianeta…
    Qui è Natale ogni giorno.
    Ma guardatevi attorno:
    gli alberi della foresta,
    illuminati a festa,
    sono carichi di doni.

    Crescono sulle siepi i panettoni,
    i platani del viale
    sono platani di Natale.
  • l’albero di Natale
  • Dove sono i bambini che non hanno
  • Novelle fatte a macchina
    Un cowboy solitario usa come arma un pianoforte, un postino di Civitavecchia riesce a sollevare carichi pesantissimi, un venditore di ricordini propone la sua merce agli extraterrestri atterrati a Pisa: le novelle di questo libro ci introducono nella
    grande “officina” rodariana attraverso i fuochi d’artificio del linguaggio e lo scoppiettante umorismo delle battute; i personaggi bizzarri, le straordinarie trasformazioni, i finali a sorpresa, le situazioni imprevedibili appartengono all’inesauribile fantasia di Gianni Rodari, ma sanno anche richiamarci alla realtà di ieri e di oggi e, divertendo, fanno riflettere il lettore.
    In Vado via con i gatti, nonni ex capostazione trascurati e scontenti, maestre in pensione amanti dei gatti, un netturbino, un magistrato, insomma varia umanità in fuga dall’abbandono e dall’isolamento affettivo, si trasformano in gatti, tanti gatti romani che occupano il Colosseo per avere la stella Gatto. Tutti i più importanti monumenti del mondo saranno occupati dai gatti.
    “I gatti dell’intero pianeta avanzeranno la loro richiesta agli astronomi in tutte le lingue. Un giorno, anzi, una notte, la stella Gatto brillerà di luce propria”.
  • Il libro degli errori -
    Grazie a Gianni Rodari la letteratura per l'infanzia è stata sottratta al limbo di una produzione minore e restituita, nella sua affascinante complessità, alla storia della letteratura e a quella della pedagogia; il percorso dello scrittore di Omegna non si configura, però, come accomodante itinerario nei luoghi letterari dell'ironia, del paradosso e ancor meno si caratterizza come sentiero tutto interno all'attivismo pedagogico italiano, ma assume via via i segni della contemporaneità, dell'inquietudine, della tensione morale, della coraggiosa protesta civile. L'umorismo dell'assurdo, il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni, gli stravolgimenti del linguaggio altro non sono che l'invito reiterato a liberarci dagli schemi, dai pregiudizi, dal conformismo per guardare più lontano; in un momento storico in cui i punti di riferimento morali e civili sembrano smarriti i libri di Rodari ci indicano, anche al di là della felice invenzione e del piacere della lettura, le strade della tolleranza, le vie dell'amicizia sulle quali converrà incamminarci se vogliamo ancora scommettere sul futuro delle nuove generazioni. Età di lettura: da 9 anni.
Il Ghiro d'Italia
Cosa state sulla strada come allocchi ad aspettare?
Il «Ghiro d'Italia» non lo vedrete passare!
Il ghiro, miei cari, è una bestia senza fretta:
non va nemmeno in triciclo, figuriamoci in bicicletta.
Il ghiro dorme e russa nella tana ben celata:
non gli passa per la testa di «disputare la volata».
A suo modo, del resto, è un animale giocondo:
sovente l'ho veduto ballare il ghirotondo…
Ghiro, ghirotondo,
se non ridete scappo
a fare il… ghiro del mondo.
  • Filastrocche in cielo e in terra 
Con Filastrocche in cielo e in terra Gianni Rodari ha portato nelle case di milioni di bambini versi indimenticabili, capaci, a un tempo, di far riflettere e divertire: personaggi bizzarri, sorridenti filastrocche sulla punteggiatura, “favole a rovescio” capaci di sorprendere per le straordinarie conclusioni, versi di serio, ma non drammatico impegno sociale. Le filastrocche del libro aprono molte strade alla fantasia dei lettori e invitano a non separare mai il potere dell’immaginazione dalla voglia di conoscere il mondo per cambiarlo e renderlo migliore. 
La luna di Kiev

Chissà se la luna
di kiev
è bella come la luna di Roma,
chissà se è la stessa 
o soltanto sua sorella…
“Ma son sempre quella!
- la luna protesta -
non sono mica 
un berretto da notte
sulla tua testa!
Viaggiando quassù
faccio lume a tutti quanti,
dall’india alPerù,
dal Tevere al Mar Morto,
e i miei raggi viaggiano
senza passaporto”.

  • Favole al telefono  - 
    Le Favole al telefono di Gianni Rodari non conoscono il passare del tempo: i paesi visitati da Giovannino Perdigiorno, imprevedibile viaggiatore, la minuscola Alice Cascherina, i personaggi anticonformisti e gli eventi imprevisti, le dolcissime strade di cioccolato e i saporitissimi palazzi di gelato, i numeri paradossali e le domande assurde capaci di far riflettere il lettore costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione, che Gianni Rodari coniugava con la puntuale osservazione della realtà contemporanea all’insegna dell’eleganza, dell’ironia, della freschezza. Favole al telefono è un libro dello scrittore italiano Gianni Rodari, pubblicato per la prima volta dalle edizioni Einaudi nel 1962.  Il sole e la nuvola - Il sole regala i suoi raggi in tutte le direzioni: all'acino d'uva, al filo d'erba, alla goccia d'acqua. Una nuvola di umore temporalesco si lamenta con lui, rinfacciandogli di "sciupare" i raggi elargiti, ma il sole non risponde e continua i suoi doni senza contarli. Al tramonto il sole, prima di scomparire nel mare, conta i suoi raggi e si rende conto di non averne sprecato neanche uno, mentre la nuvola si disperde poco dopo in grandine e scompare. «Il sole si tuffò allegramente nel mare» (pag. 73)
  •  CALENDARIO USCITE

    Nessun commento:

    Posta un commento