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sabato 22 giugno 2019

Il processo di Franz Kafka, nella versione tradotta da Primo Levi Einaudi.

Copertina del libro Il processo di Franz Kafka 
«Subito bussarono alla porta, ed entrò un uomo che in quella casa K. non aveva mai visto prima...».
Un capolavoro della letteratura del Novecento: Il processo di Franz Kafka, nella versione tradotta da Primo Levi Einaudi, Torino 1995 (prima edizione 1983). È un classico da “leggere” – “rileggere”.
Pubblicato postumo nel 1925,   può essere inteso come emblema della condizione umana segnata dall’angoscia e dalla solitudine, oppressa da potenze misteriose e imperscrutabili: Joseph K., il protagonista, è processato e poi condannato per una colpa non commessa, ignota al «tribunale» stesso.
1. Senza passato e senza futuro
Nel Processo, scritto in pochi mesi nel 1914, tutto è predisposto a dovere: c’è il dettaglio di chi batte le mani dopo che Josef K., isolato fra tanti individui, ha inavvertitamente alzato la voce, come se quel gesto facesse parte di un copione. (p.48) In quella domenica misteriosa il signor K., accusato senza saperne il motivo, entra come protagonista sotto i riflettori di un “grande organismo” (come lo chiama Roberto Calasso in K., pubblicato da Adelphi nel 2002), ovvero il tribunale a cui “appartiene tutto”. (p. 164) Non si parla di un sistema giudiziario, ma di un’intera società. Semmai esistano degli eventi passati, Josef K. non sembra averne coscienza, semmai ci sarà un futuro, non se lo chiede. L’incontro con lo zio Karl – che vorrebbe “ben sapere come va a finire” (p. 104) mentre Josef K. è immerso, quasi tranquillo, nel suo ruolo di accusato – dimostra bene l’assenza, nel protagonista, di una preoccupazione per il passato o per il futuro. Malgrado questo, nel marasma altamente espressivo, assurdo delle immagini ridondanti, il Kafka visionario mette in scena il sapore spaventoso di ciò che accadrà vent’anni dopo in Europa, con l’ascesa dei totalitarismi e la perdita della volontà nell’individuo.
Nel romanzo invece, per il protagonista Josef K. esiste un presente da capire e sviscerare, senza causa e senza effetto, il processo, l’accusa. Il processo è grottesco e mostra la mediocrità del popolo, l’immediatezza del populismo, le parti politiche che battono le mani a Josef K. oppure si mostrano serie e impassibili. Sembra il pubblico a teatro; a tratti i personaggi che circondano K. sembrano marionette, come il picchiatore (capitolo cinque), il sostituto (capitolo sei), l’avvocato, l’industriale o, sopra a tutti, il pittore, personaggio simbolo, forse portavoce del “grande organismo”, che agisce nel settimo capitolo: un capolavoro. Josef K. trascorre quindi momenti di realtà rappresentata come sul palco. Anche se non volesse far parte del sistema rappresentato, dovrebbe dirlo, farlo dall’interno dello stesso.
A tratti i dialoghi sono palesemente recitati dai personaggi. Josef K. fa parte di questa prigione, desidera farne parte perché vuole capire, non fugge mai, anzi fugge dalla libertà (si veda Fuga dalla libertà di Eric Fromm, dove si spiega anche la fuga dell’uomo dalla libertà, sulla rotta dei totalitarismi). C’è un’ironia gelida e spaventosa, un’angoscia novecentesca che annega e si annida nel ridondante agire degli uomini (consiglio caldamente la visione del film L’uomo senza passato di Aki Kaurismäki, 2002) . Kafka ne fa una tragedia, con un capro espiatorio.
Josef K., sacrificatosi davanti alla società, è un individuo solo. La corruzione sta alla base del sistema, il sistema stesso è corruzione.
Non si lascerà mai convincere a corrompere chicchessia, a qualunque artifizio essi ricorrano, fra i tanti di cui dispongono (p.60). […] Lo tormentava il pensiero di non essere riuscito ad impedire la bastonatura, ma non era colpa sua […] K. aveva anche visto benissimo i suoi occhi (quelli del picchiatore) si erano illuminati al vedere la banconota: era chiaro che aveva picchiato sul serio solo allo scopo di alzare un pochino il prezzo della corruzione; e K. non avrebbe fatto economia, gli stava veramente a cuore di mettere in libertà le guardie (p.97)

Franz Kafka Scrittore boemo di lingua tedesca. Figlio di un agiato commerciante ebreo, ebbe col padre un rapporto tormentoso, documentato nella drammatica "Lettera al padre" (1919). Il fidanzamento con Felice Bauer, interrotto, ripreso, poi definitivamente sciolto, la relazione con Dora Dymant, con cui convisse dal 1923, testimoniano l'angosciata ricerca di una stabilità sentimentale che non fu mai raggiunta. Intraprese lo studio della Giurisprudenza, si laureò nel 1906 e si impiegò in una compagnia di assicurazioni. Malato di tubercolosi, soggiornò per cure a Riva del Garda (1910-12), poi a Merano (1920) e, da ultimo, nel sanatorio di Kierling, presso Vienna, dove morì.

FESTIVAL SALERNO LETTERATURA SETTIMA EDIZIONE. 23 GIUGNO 2019

23 GIUGNO 2019
11:00
Palazzo Fruscione
Incontro con il vincitore. In collaborazione con Fondazione Gatto e il Centro studi interdipartimentale di Poesia contemporanea “Alfonso Gatto” dell’Università degli Studi di Salerno.
Incontro con il vincitore Rafael Angel Herra. Menzione speciale per l’attore e regista Angelo Orlando. In collaborazione con Fondazione Gatto e Università degli Studi di Salerno (Centro studi interdipartimentale di Poesia contemporanea “Alfonso Gatto” - Laboratorio di traduzione del Dipartimento Studi Umanistici). Nel corso degli anni il Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto, giunto alla 35.ma edizione, ha promosso i grandi nomi della poesia contemporanea. Da qualche anno grazie al sodalizio tra la Fondazione e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno il Premio ha assunto una dimensione internazionale proponendo un gemellaggio tra due tradizioni poetiche e tra due poeti e facendo della ricerca filologica e della traduzione il centro del proprio interesse. Nella figura del poeta costaricano Rafael Angel Herra - docente di filosofia, narratore, diplomatico, giornalista - si è voluto premiare un proficuo e proteiforme percorso all’impronta di un umanesimo profondo e vitale, arricchito da suggestioni “esotiche”, che ha trovato nella poesia  un canale privilegiato di espressione di istanze civili, esperienze condivise e soggettività.

11:30
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Mariafrancesca Villani, autrice di La camorra si studia in terza (Shakubook). Partecipano Rosaria De Cicco e Patrizio Rispo. Presenta Federica Flocco.
La camorra si studia in terza. Shakubook
Napoli, anno 2052. Nicole, novant’anni, è in gita coi suoi nipoti alla bellissima spiaggia di Bagnoli, finalmente restituita alla sua bellezza. Tra un bagno nelle acque cristalline e una colazione in spiaggia, lascia un “testamento” prezioso a Clara e Dario, che l’ascoltano incantati. La Napoli che fu e la Napoli rinata si fondono insieme in un anelito di speranza. Ma c’è spazio anche per il disincanto, per tornare coi piedi per terra. Abbiamo dunque il percorso personale dell’autrice, le sue avvincenti esperienze e l’idea che ciò che pare impossibile alla ragione, ma raggiungibile al cuore, può forse definirsi probabile. Come risulterà chiaro all’ultimo atto, con la storia del furto di una bicicletta che magicamente chiude il cerchio e fa intravedere una opportunità alla realtà di quel 2052 che prima appariva ingenuamente fantasiosa...

11:30
Tempio di Pomona
Incontro con Luigi Alfinito, traduttore del volume di Giuseppe Ripamonti La signora di Monza e altre storie patrie (La Scuola di Pitagora). Conduce Giovanna Pace.
La signora di Monza e altre storie patrie. Ediz. italiana e latina libro di Ripamonti Giuseppe; Paccagnini E. (cur.)
Senza Walter Scott, forse Ales  sandro Manzoni non avrebbe mai pensato di scrivere un romanzo storico. E senza gli storici lombardi del secolo XVII non avrebbe mai ambientato la sua storia nella Milano spagnola. Sappiamo che nel 1821 Manzoni, ritiratosi a Brusuglio, portò con sé un trattato di economia di Melchiorre Gioia e le Historiae patriae di Giuseppe Ripamonti. La grida del Seicento, in cui si parla delle violenze commesse per impedire delle nozze, che lesse nel Gioia, gli diede l’idea del matrimonio contrastato. Nel bel latino del Ripamonti trovò invece il sugo della sua storia: la Signora di Monza, le vicende di Francesco Bernardino Visconti detto l’Innominato, la peste, le gesta del Cardinal Borromeo. E forse anche il rapimento di una promessa sposa. A proposito di quel ribaldo che “con l’enormità dei suoi crimini mostrava di disprezzare i tribunali, i giudici, i pubblici poteri e le autorità”, il Ripamonti riferisce del rapimento della fidanzata di un principe straniero mentre veniva condotta a nozze...

12:30
Tempio di Pomona
Incontro con Filippo La Porta, autore di Disorganici. Maestri involontari del Novecento (Edizioni di Storia e Letteratura). Conduce Generoso Picone.
Disorganici. Maestri involontari del Novecento - Filippo La Porta - copertina
Una personalissima galleria di maestri “involontari” del secolo scorso - da Carlo Rosselli a Hannah Arendt, da Italo Calvino a Pier Paolo Pasolini, da Simone Weil a Ignazio Silone - che trovano un comune denominatore nella critica radicale della realtà, e le cui riflessioni sembrano ancora oggi essere decisive per rispondere a qualsiasi interrogativo stringente sul nostro presente. “Se l’insegnamento è soprattutto oralità, come può il maestro parlare al discepolo se non lo conosce? Probabilmente quel ‘faccia a faccia’ si può ricreare attraverso lo stile dell’autore. Quando leggo Camus, Orwell, Simone Weil, Nicola Chiaromonte, Carlo Levi o Pasolini - grandi figure di irregolari del ‘900, maestri assai poco disciplinati, intellettuali più dilettanteschi che specialistici - sento che si rivolgono proprio a me. Perché? Forse perché il loro stile ha a che fare, sia pure indirettamente, con la poesia, con una soggettività esibita, con un pensiero emotivo”.

12:30
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Nathalie Handal, autrice di Le vite della pioggia (Iacobelli)
 
e Canto Mediterraneo (Ronzani). Conduce Francesco Durante.
Canto Mediterraneo
Nathalie Handal è una poetessa e scrittrice franco-americana nata ad Haiti in una famiglia palestinese originaria di Betlemme. Ha vissuto in Francia, Stati Uniti, America Latina, Caraibi, Asia e mondo arabo. Fin dagli anni ‘90 si occupa di “global literature”, e vive tra New York (dove insegna alla Columbia University) e Parigi. Cura la rubrica “The City and the Writer” per la rivista online Words without Borders e ha vinto numerosi premi, tra cui il Virginia Faulkner Award for Excellence in Writing, l’Arab American Book Award e il Gold Medal Independent Publisher Book Award. La sua poesia “sta sulla soglia, nella possibilità delle direzioni illimitate, attraverso strade impolverate, incontro a combattenti e contadini, viandanti ed esuli nel mondo”. Nella diaspora la lingua offre rifugio, ma anche conferma della dislocazione, del “dove non sei più”. Le lingue e le vite si moltiplicano nelle tante terre d’appartenenza, e l’identità non ha più confini, come la pioggia. L’individuo si riconosce plurale, fluido e dialettico; vede le sue stratificazioni culturali in un tessuto metamorfico, fra tracce di esperienze e destini comuni, tra passato e presente.

18:00
Chiesa dell'Addolorata
Conferenza con immagini di Elisabetta Rasy, autrice di Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte (Mondadori).
Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte - Elisabetta Rasy - copertina
Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciott’anni da un amico del padre e poi protagonista della pittura del Seicento, a un’icona del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all’esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C’è qualcosa che lega l’elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l’amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro ha saputo armarsi di una speciale qualità dell’anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione.

18:00
Arco Catalano di Palazzo Pinto
Incontro con Francesco Cicale curatore del libro Il Re Nasone e il profumo della felicità (Saremo Alberi) e Vincenzo Aliberti. Conduce Daria Limatola.
Re Nasone e il profumo della felicità. Una storia in LIS - copertina
Il Re Nasone e il profumo della felicità è una favola scritta in italiano e LIS - Lingua dei Segni Italiana, ed è il frutto di un laboratorio di scrittura creativa svolto con alcuni bambini della scuola primaria F. Smaldone di Salerno. La storia affronta con parole semplici i temi della diversità, dell’integrazione e dell’amicizia. Questo progetto, realizzato dalle Associazioni Duna di Sale e Saremo Alberi Libroteca e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana è il primo di una serie di altri sulla line di partenza, dedicati alla letteratura senza barriere. Età 4+
18:30
Palazzo Fruscione
Incontro con Cinzia Leone, autrice di Ti rubo la vita (Mondadori). Conduce Mario Tirino.
Cinzia Leone, Ti rubo la vita
Ebree per forza, in fuga o a metà, Miriam, Giuditta ed Esther sono capaci di difendere la propria identità dalle scabrose insidie degli uomini e della storia. Strappando i giorni alla ferocia dei tempi, imparano ad amare e a scegliere il proprio destino. Il romanzo di Cinzia Leone è una saga familiare che si dipana da Istanbul ad Ancona, da Giaffa a Basilea, da Roma a Miami, dalla Turchia di Atatürk all’Italia di fine ‘900, passando attraverso la Seconda guerra mondiale e le persecuzioni antisemite, con un finale a sorpresa. Un libro che, nella gioia della narrazione, riflette sulla storia, l’identità, la tolleranza. Giornalista, scrittrice e autrice di graphic novel, l’autrice collabora con il “Corriere della Sera” e “Il Foglio”. Ha pubblicato due romanzi e cinque libri di fumetti.

19:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Roberto Cotroneo, autore di Niente di personale (La Nave di Teseo). Conduce Generoso Picone.
Uno scrittore che ha lavorato a lungo nel mondo dei giornali e della cultura si accorge d’un tratto di essere stato negli ultimi trent’anni il testimone di un tempo ormai perduto. Perché è scomparso il mondo di Moravia e Calvino, di Fellini e Sciascia? E il grande giornalismo, e l’anima delle case editrici? Con una scrittura densa e il confronto con personaggi un tempo importanti e oggi quasi ai margini del mondo culturale prova a raccontare la fine di un’epoca. Tutto avviene in una Roma rarefatta e logora, che assiste indifferente al mutare delle cose. Così un universo sfuggente eppure nitido torna a vivere negli occhi e nel ricordo del protagonista che non può sottrarsi alla bellezza che ha conosciuto, né fare a meno di pesarla al netto di ciò che vede attorno a sé: un matrimonio in crisi, una metropoli che non lo incanta più, segreti di famiglia che tornano a farsi avanti, la minaccia di una follia incombente e dei fantasmi che la abitano. Un romanzo che è un atto d’accusa radicale, dove narrare è resistenza, e la memoria l’unica chiave per salvare il futuro.

19:00
Tempio di Pomona
Con Vincenzo Gallo, autore di 50 anni dopo il futuro (Il Saggio) Paola Cecere e i partecipanti al Laboratorio Tempo Video. In collaborazione con AUSER Salerno Orientale.
50 anni dopo il futuro. Un racconto del programma Apollo che portò l'umanità sulla Luna - Vincenzo Gallo - copertina
Per i bambini e i ragazzi degli anni Sessanta la Luna rappresentava il futuro. Quel 22 luglio 1969 è rimasto indelebile nella memoria di tutti coloro che, incollati ai televisori, assistettero allo sbarco degli astronauti americani sul nostro satellite. A cinquant’anni da quell’incredibile risultato scientifico, che cosa è rimasto di quelle aspettative di futuro? La fine dell’avventura delle missioni lunari ha segnato anche la fine di quei sogni o ne ha generati altri più grandiosi? Un confronto tra nonni e nipoti, con videointerviste, testimonianze dirette e la conduzione di Vincenzo Gallo, l’esperto della materia. Per tutte le età.

19:30
Atrio del Duomo di Salerno
Incontro con Valerio Massimo Manfredi, autore di Sentimento italiano. Storia, arte, natura di un popolo inimitabile (SEM).
Sentimento italiano. Storia, arte, natura di un popolo inimitabile - Valerio Massimo Manfredi - copertina
Si può ancora parlare dello spirito di un popolo senza inciampare in goffi anacronismi? E, in particolare, è ancora possibile per noi italiani richiamare le meraviglie della nostra storia, ammirarle di viva ammirazione perché continuino a orientare ancora il nostro presente e il futuro delle generazioni a venire? Valerio Massimo Manfredi, lo scrittore che in questi anni forse più di ogni altro ha saputo raccontare i fasti e i tumulti del passato con la vivacità del testimone e la sapienza dello studioso, attraverso questo nuovo, sorprendente libro ci ricorda che essere italiani, appartenere a questo popolo e vivere sul suo territorio, ci consente gioie inestimabili, ma al contempo ci impone una continua ridefinizione del nostro sentimento italiano.

19:30
Arco Catalano di Palazzo Pinto
Incontro con Enrico Galiano, autore di Più forte di ogni addio (Garzanti). Conduce Anna Chiara Sabatino.
È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché dopo potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È ciò che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. I due si completano a vicenda, ma un ostacolo imprevisto rischia di rovinare il loro rapporto. Dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere pieni di sogni. Età 15+

20:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Riccardo Luraschi, autore di Il Faraone (Castelvecchi). Conduce Francesca Salemme. Letture a cura di Brunella Caputo.
Il faraone
Enrico Bertelli, esperto di finanza aziendale timido, schivo e sottomesso al destino, ha un impiego poco gratificante nella grigia routine di una piccola città. Ma poi l’assunzione a Idealset, la maggiore industria televisiva e pubblicitaria del Paese, gli cambia la vita. Apprezzato per dedizione e capacità, riceve l’incarico di curare gli Affari Privati del proprietario Leo Maspero, il “Faraone”, imprenditore ricchissimo e spregiudicato che sta per fondare un partito e candidarsi alla guida del Paese perché trionfino la “rivoluzione dei ricchi” e la “democrazia del desiderio”. Bertelli, i cui nuovi compiti comprendono i pagamenti alle giovani amiche di Maspero, sarà irretito nei giochi della corte che circonda il tycoon, e messo a dura prova dal contatto con ragazze tanto provocanti. E misurerà, con un acuto senso di impotenza, la distanza siderale fra la sua ansia di sicurezza e la selvaggia imprevedibilità della vita.

20:30
Largo Barbuti
Incontro con Natasha Solomons, autrice di I Goldbaum (Neri Pozza). Conduce Claudio Grattacaso.
Vienna, 1911. Greta Goldbaum, ventunenne, ha sempre inseguito ciò che, per condizione ed estrazione sociale, le era proibito: conferenze universitarie segrete, indecenti lezioni di tromba e, soprattutto, la libertà di scegliere la propria vita. Ma la famiglia Goldbaum, una delle più ricche del mondo, si aspetta altro. Dislocati in tutta Europa, gli uomini Goldbaum sono banchieri, e le donne Goldbaum sposano gli uomini Goldbaum per concepire bambini Goldbaum. Ebrei e abituati a un orgoglioso isolamento, sanno che, sebbene il potere si trovi nella ricchezza, la forza sta nella famiglia. Costretta dai genitori, Greta si trasferisce in Inghilterra per sposare il lontano cugino Albert. Orgogliosa e solitaria, lo detesta a prima vista, tanto quanto lui detesta lei. Ma, quando la madre di Albert le dona a Greta un giardino, le cose iniziano a cambiare e Greta e Albert iniziano ad avvicinarsi. Ma mentre la coppia inizia ad assaporare una felicità inaspettata, la guerra si profila all’orizzonte e neanche i Goldbaum possono fermarla. Per la prima volta in due secoli la famiglia si troverà su fronti opposti e Greta dovrà scegliere: la famiglia che ha creato in Inghilterra o quella che ha dovuto lasciare in Austria.

21:30
Largo Barbuti
Incontro con Xiaolong Qiu, autore di L’ultimo respiro del drago (Marsilio). Conduce Luca Crovi.
L'ultimo respiro del drago
A Shanghai l’ispettore Chen è ormai leggendario, perfino per qualche alto dirigente del Partito a Pechino, come il potentissimo compagno segretario Zhao, che gli ha affidato un incarico a suo dire molto semplice ma in realtà delicatissimo: sorvegliare con discrezione le mosse segrete di un gruppo di ambientalisti e poi presentargli un rapporto dettagliato. Il punto è che “non si tratta soltanto dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del cibo, ma anche di una forma di inquinamento della mente”, quindi l’ispettore Chen, confuciano perplesso, si sente moralmente obbligato ad andare a fondo della questione. Come se non bastasse, un’ondata d’inspiegabili delitti sta colpendo Shanghai: nessun indizio, né movente, né sospettati. È imminente l’apertura dell’Assemblea nazionale del popolo, e per la polizia sarebbe un disastro politico se il caso, che fa pensare sempre più a un serial killer, rimanesse irrisolto. Chen deve affrontare una pericolosa doppia indagine dagli esiti imprevedibili, destinata a toccare persino i vertici inarrivabili della Città Proibita..

22:30
Atrio del Duomo di Salerno
Performance di Klemcy Salza ispirata a Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez. Con Bibiana Jimenez e la violinista Francesca Strazzullo. Opera prodotta dal PLART.
Il progetto dell’artista e coreografa colombiana Klemcy Salza trae ispirazione dalla letteratura latino-americana del realismo magico, e dal suo più grande interprete, Gabriel Garcia Marquez. La Fondazione Plart è nota per il carattere d’eccezionalità della sua collezione d’oggetti di design in plastica. Ma, nel caso specifico, dalle plastiche sposta l’attenzione alla plastica, come senso generale che rimanda all’azione di formare figure, e volge lo sguardo dalla plastica dei materiali alla plasticità del corpo. Così il Plart si apre a un’esperienza che unisce la scrittura e la danza. 
La performance presenta la storia di due personaggi del romanzo: le sorellastre Amaranta e Rebecca che s’innamorano dello stesso uomo. Rebecca è più bella e Pietro Crespi s’innamorerà di lei. Amaranta dichiara guerra a questo matrimonio, che non avverrà mai: Rebecca infatti sposerà il fratello José Arcadio. Vorrebbe anche che Rebecca morisse prima di lei, ma sarà lei a morire vergine e sola. Amaranta e Rebecca sono personaggi antitetici, e in questo simboleggiano tutta la storia dei Buendia, tra magia e realtà. Klemcy Salza ha identificato nella solitudine il leitmotiv più significativo per dirigere il suo lavoro verso l’astrazione plastica delle forme del corpo. In questo, il linguaggio performativo si attesta come uno scenario fecondo in cui convergono tutte le possibilità dei nuovi saperi, capaci di restituire il carattere più originale della sinestesia contemporanea, e assurgendo dunque a settore di grande interesse per la Fondazione Plart. Questo nuovo modo di guardare alla ricerca sarà a fondamento della prossima apertura del PlartTwo, nel 2020 a Torino, con la volontà di costruire un’azienda creativa innovativa attenta alle congiunzioni tra tecnologia, intuizione, progettualità al fine di cogliere il multilinguismo dell’estetica attuale
Cent'anni di solitudine

venerdì 21 giugno 2019

FESTIVAL SALERNO LETTERATURA SETTIMA EDIZIONE. 22 GIUGNO 2019

22 GIUGNO 2019
11:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Simona Lo Iacono, autrice di L’albatro (Neri Pozza). Conduce Giorgio Sica.
Nato a Palermo nel 1896, Giuseppe Tomasi di Lampedusa è un bambino solitario che rifugge la compagnia. Un giorno, nella sua vita arriva Antonno: un bambino bizzarro, “tutto al contrario”: se sfoglia un libro comincia dall’ultima pagina, cammina all’indietro e conta al contrario. Non c’è verso di fargli iniziare la settimana di lunedì o di togliergli dalla testa che si nasce morendo. Eppure Antonno, “l’albatro” che, tenacissimo, non abbandona il capitano nemmeno nella disgrazia, è l’unico spiraglio di luce in un’esistenza altrimenti buia e solitaria, l’unica compagnia di un bambino dotato di una sensibilità particolare che lo porterà a diventare uno dei più grandi scrittori del ‘900. Poi all’improvviso, così come è arrivato, Antonno svanisce. Da adulto, Giuseppe partecipa alla Grande Guerra e resta nell’esercito fino al 1925; dopodiché si ritira a vita privata: fa lunghi viaggi, scrive saggi e racconti che non darà alle stampe. Solo quando metterà mano a una storia che cova da tempo, e che ha intenzione di intitolare Il Gattopardo, Antonno tornerà da lui e, col suo modo di fare al rovescio, accenderà in Giuseppe la consapevolezza che «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».

11:30
Tempio di Pomona
Incontro con Mariolina Venezia, autrice di Rione Serra Venerdí (Einaudi). Conduce Sabrina Prisco.
Copertina del libro Rione Serra Venerdì di Mariolina Venezia
Ritorna la piemme Imma Tataranni, sublime rompiscatole con un’ostinata tendenza a mettere tutti in riga e una vocazione a non passare inosservata (è rossa di capelli, ma solo perché ha sbagliato le dosi della tintura, indossa pantacollant tigrati, scarpe magari di vernice azzurra, o anche stivali leopardati, col tacco dodici, e bluse zebrate che ne evidenziano il seno prosperoso). Stavolta è alle prese con un omicidio che affonda le radici nel passato. Domanda: e se lei stessa avesse contribuito inconsapevolmente alla morte di Stella Gallicchio? L’indagine, oltre che negli spettacolari scenari delle Dolomiti Lucane e nei “vicinati” dei Sassi di Matera, si svolge negli angoli bui dei suoi ricordi. In una Matera impaziente di concedersi a un turismo sempre più invadente, un passato di miseria torna come un fantasma.

12:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Fabrizio Patriarca, autore di L’amore per nessuno (minimum fax). Conduce Corrado De Rosa.
Quieta e assurda scorre la vita di Riccardo Sala, sceneggiatore tv a un passo dal fallimento, quando il destino gli recapita l’illuminazione impossibile: fare un programma con Annamaria Franzoni. Un reality del dolore. Anzi no, di più, ci vuole la tragedia classica: Medea di Euripide con la Franzoni, un serial tv. Ecco la finzione che renderà ancora più insensata la realtà di Riccardo, quarantenne fatalmente in crisi ma eroicamente palestrato, con una mantide religiosa per boss, una moglie catto-rompipalle che forse lo ama ancora, due figlie piccole che stanno imparando a disprezzarlo, un’amante diciannovenne italocinese, un amico nero che tutti chiamano Nairobi, un padre vedovo che si cura la depressione buttando i soldi di famiglia dietro alle milf. Il progetto di questa nuova Medea condurrà Riccardo nel cuore grottesco dell’attualità, dove regna l’amore per nessuno. O forse peggio

12:30
Tempio di Pomona
Incontro con Pap Khouma, redattore della rivista di letteratura della migrazione “El Ghibli”,
 Risultati immagini per rivista di letteratura della migrazione “El Ghibli”
ed Elvira Mujcic, autrice di Consigli per essere un bravo immigrato (Elliot). Conduce Generoso Picone.
Consigli per essere un bravo immigrato - Elvira Mujcic - copertina
Negli ultimi decenni anche la letteratura italiana, come già quelle inglese, francese e tedesca, è andata arricchendosi del contributo dei cosiddetti scrittori “neo-italiani” che, nati in diversi contesti linguistici, hanno scelto di scrivere per l’appunto nella nostra lingua. Esiste ormai un nutrito gruppo di autori molto attenti al tema dell’integrazione, e fin dall’inizio Salerno Letteratura se n’è interessato. Pap Khouma, nato a Dakar e residente a Milano, fin dal suo Io venditore di elefanti (1984) è stato un vero “pioniere”. Elvira Mujcic, italo-bosniaca nata in Serbia che vive a Roma, ci racconta come, scampati a guerra, fame e pericoli dei viaggi clandestini, ci si possa ritrovare in un luogo dove forse ci si potrà rifare una vita, a patto di convincere una commissione di estranei. Che a Ismail, un ragazzo gambiano, non ha creduto, tanto che adesso gira con un pezzo di carta in tasca dove si attesta che la sua storia non è plausibile. Ma perché? Quali caratteristiche deve avere il racconto di una vita per apparire convincente?

17:00
Archivio dell'Architettura Contemporanea
Incontro con Deborah Soria. Introduce Linda Barone. 
In collaborazione col Dipartimento di Studi Umanistici (Dipsum) dell’Università di Salerno. 
C’è un mondo da scoprire, un mondo forse un po’ trascurato, che è quello della letteratura per ragazzi. Della sua esistenza ci si dimentica spesso, distratti magari dalla necessità di mandare avanti i programmi scolastici tradizionali e le loro letture più o meno canoniche. E invece è un mondo che può rivelarsi estremamente utile e produttivo per la formazione dei giovani. Ne parla una libraia romana che è responsabile della Biblioteca IBBY per i ragazzi di Lampedusa.
Incontro di formazione riservato a insegnanti e genitori.

17:30
Villa Comunale
A cura di Saremo Alberi Libroteca. 
Un’ora di fiabe, racconti e altre letture per i più piccoli, nella cornice del nostro giardino più bello.

18:00
Palazzo Fruscione
Incontro con Luca Perri, autore di Errori Galattici (DeAgostini). Conduce Teresita Gravina.
Luca Perri si occupa da anni di divulgare la scienza tra adulti e bambini, ma il picco di notorietà lo ha sicuramente raggiunto quando in un post sul suo profilo facebook ha spiegato a parole chiarissime che cosa è un buco nero, guadagnando 107 mila like in poche ore. Quella foto ci ha dimostrato che la scienza aveva ragione, ma Perri ci spiega che a volte può sbagliare. Anzi non solo può, ma deve. Se sogni di diventare uno scienziato o una scienziata, preparati a farne di tutti i colori (e avvisa i tuoi genitori, così cominciano a mettersi il cuore in pace): il segreto, infatti, non è essere infallibili, bensì non arrendersi mai. Gli scienziati di questo libro, dal grande Einstein al geniale Marconi all’astronomo Schiaparelli, di granchi ne hanno presi eccome! Età 8+

18:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Cristina Cattaneo, autrice di Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo (Raffaello Cortina). Conduce Luca Crovi.
Naufraghi senza volto
Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l’Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera della biblioteca; i resti di un bambino che veste ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del Mediterraneo, morti nel tentativo di arrivare nel nostro paese su imbarcazioni fatiscenti, che raccontano di come si può “morire di speranza”. A molte di queste vittime è stata negata anche l’identità. L’emergenza umanitaria dei migranti che attraversano il Mediterraneo ha restituito decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali mai identificati. Il libro racconta, attraverso l’esperienza di un medico legale, il tentativo di un paese di dare un nome a queste vittime, e come questi corpi, più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo. Cristina Cattaneo insegna Medicina legale all’Università di Milano e dirige il Laboratorio di antropologia e odontologia forense.

18:00
Tempio di Pomona
Incontro con Rafael Angel Herra, autore di Il Genio maligno (Oèdipus). Conduce Rosa Maria Grillo.
Rafael Angel Herra, filosofo, narratore, drammaturgo e poeta, membro della Accademia della Lingua del Costa Rica, in tutte le sue opere non rinuncia né alla profondità del pensiero né all’eleganza dello stile, arricchito sempre da una sottile ironia. Il Genio maligno, insieme romanzo, saggio e raccolta di racconti, rappresenta in maniera eccellente la sua narrativa, classica e moderna insieme. Il genio Aldebarán racconta la stessa storia che si ripete senza sosta e, tuttavia, cambia ogni volta che viene raccontata: un uomo aspetta sulla sponda di un fiume e ha per unico interlocutore il cane Diogene che è molto di più di un ascoltatore passivo, è astuto e arguto, interviene e condiziona i racconti di Aldebarán mostrandone significati e contenuti non percepibili immediatamente. Herra riceverà il Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto attribuitogli dalla Fondazione Gatto insieme con il Centro Studi Interdipartimentale di Poesia contemporanea Alfonso Gatto dell’Università di Salerno e il Laboratorio di traduzione (Dipartimento Studi Umanistici, Università di Salerno).

18:30
Chiesa di Santa Maria De Lama
Incontro con Chiara Moscardelli, autrice di Volevo essere una vedova (Einaudi Stile Libero). Conduce Claudio Grattacaso.
Copertina del libro Volevo essere una vedova di Chiara Moscardelli
Che fine ha fatto Chiara, l’aspirante ma mancata gatta morta? L’abbiamo lasciata a trent’anni, senza uno straccio di fidanzato, e la ritroviamo a 45, ancora single. Com’è potuto accadere? Com’è arrivata a questa età senza sposarsi, fare figli, adeguarsi alla vita che sua madre e le zie, anche quelle degli altri, prevedevano per lei? Per capirlo Chiara si racconta, ai lettori e all’analista, ripercorrendo gli ultimi dieci anni: il trasferimento a Milano, dove sperava di accasarsi e invece ha trovato sciami di gay, il lavoro in una città che per certi versi le è ostile, i disastri sentimentali e il fatto che tutti, persino il dentista o l’ortopedico, continuino a chiederle perché sia sola. Così, decide di spacciarsi per vedova, guadagnandosi uno status finalmente accolto dalla società: se è vedova, allora qualcuno se l’era presa! Un romanzo da morire dal ridere, e un mondo che sulla felicità delle donne ha ancora molto da imparare. 

19:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Michele Ciliberto, autore di Niccolò Machiavelli. Ragione e pazzia (Laterza). Conduce Gennaro Carillo.
Niccolò Machiavelli. Ragione e pazzia - Michele Ciliberto - copertina
Machiavelli non è solo uno dei più grandi teorici della politica. È anche un visionario che sa sporgersi oltre le barriere dei canoni ordinari, vedere al di là delle situazioni di fatto, proporre soluzioni straordinarie. Non per nulla gli si attribuivano capacità profetiche. Per lui “pazzia” è mancanza di senso della realtà, stravaganza senza senso, stupidità: fare le cose “alla pazzeresca”, come dice nella Mandragola, gli è del tutto estraneo. Ma la “pazzia” può essere anche capacità di contrapporsi alle opinioni correnti, di rischiare il tutto per tutto inerpicandosi sul crinale che divide la vita dalla morte, di combattere affinché le ragioni della vita (cioè della politica, dello stato) prevalgano sulle forze della crisi e della degenerazione, pur sapendo che sarà infine la morte ad averla vinta sulla vita, perché tale è il destino di ogni cosa. Realismo e “pazzia”: in questa tensione mai risolta sta il carattere eccezionale dell’esperienza di Machiavelli rispetto ai suoi contemporanei. Una pazzia totalmente laica e mondana, senza contatto con la follia cristiana di Erasmo.

19:00
Tempio di Pomona
Incontro con Silvia Vecchini e Sualzo, autori di 21 giorni alla fine del mondo (il Castoro). Conduce Francesco Cicale.
Da una delle coppie più consolidate del fumetto italiano per ragazzi, un nuovo libro che narra l’amicizia tra due ragazzi e il potere della verità. Nel pieno dell’estate Lisa riceve una visita inaspettata: è Ale, l’amico inseparabile di quando era bambina. Sono passati quattro anni, ma basta poco per ritrovarsi uniti: il gioco interrotto allora - la costruzione di una zattera - è lì ad aspettarli. A poco a poco, però, Lisa si rende conto che per Ale non è più un gioco. Qualcosa è cambiato: un grande segreto mina la serenità del suo amico, qualcosa che riguarda la perdita improvvisa della mamma e la sua partenza burrascosa anni prima. Cos’è davvero successo quell’estate sul lago? Lisa ha 21 giorni per scoprirlo, prima che arrivi ferragosto e Ale sene vada di nuovo, per sempre. Fra lezioni di karate, incomprensioni, gesti inaspettati e ricordi sopiti, Lisa e Ale dovranno affrontare le loro paure più grandi per scoprire la verità e ritrovarsi cambiati, cresciuti e forse ancora più amici. Pronti a ripartire. Età 12+

19:00
Arco Catalano di Palazzo Pinto
Incontro con Simone Laudiero, autore di Gli eroi perduti. Il ritorno del mare (Piemme). Conduce Angelica Elisa Moranelli.
La saga degli Eroi Perduti è un nuovo fantasy della nostra cultura, delle scogliere della Liguria e delle palme che circondano le mura di Marrakech, dei fortini veneziani sulle isole greche e delle pinete del Salento. Ha le spiagge insanguinate e le montagne brulle dell’epica greca, i boschi di cedri, le mura di Gerusalemme, le oasi e le carovane della Bibbia e del Corano. Tutti luoghi che conosciamo bene, meglio delle montagne e delle brughiere in cui è ambientato quasi tutto il fantasy inglese e statunitense. Il mondo dei Eroi Perduti si affaccia sulla Croce Azzurra, un grande mare di mezzo che a volte separa i popoli ma altre volte li avvicina. È un mondo senza magia, ma con piccole variazioni rispetto al nostro come l’Itri, un minerale esplosivo che può essere usato anche come droga, la tartaruga volante regalata al principe di Sarmora, o la misteriosa filosofia nera dei Sabi delle Oasi. Niente maghi, niente draghi, niente elfi: è un altro medioevo molto simile al nostro, dalle cui profondità, col procedere della storia, emerge una minaccia sovrannaturale... E, naturalmente, gli Eroi che la fronteggeranno. Età 15+

19:30
Chiesa di Santa Maria De Lama
Incontro con Federico Fubini, autore di Per amor proprio. Perché l’Italia deve smettere di odiare l’Europa (e di vergognarsi di sé stessa) (Longanesi). Conduce Mario Ricciardi.
Per amor proprio. Perché l'Italia deve smettere di odiare l'Europa (e di vergognarsi di sé stessa) - Federico Fubini - copertina
La politica, spiega il vicedirettore del “Corriere della Sera”, è piena di odio e colpi bassi, ma tutti riconosciamo nell’Italia la nostra identità comune. Dobbiamo accettare che lo stesso valga per l’Europa, perché è la nostra realtà del XXI secolo. Rendere tabù qualunque dubbio sulle scelte di Bruxelles, come fanno gli europeisti a ogni costo per i quali noi italiani abbiamo sempre torto e gli altri sempre ragione, ha finito che regalare il monopolio della critica a chi l’Europa vuol distruggerla. E rendere tabù l’amor proprio nazionale ne ha lasciato l’esclusiva a chi lo usa come una clava. Ma per l’Italia la scelta non è fra Bruxelles e la via sovranista, ma fra l’integrazione con gli europei e la sottomissione all’impero degli altri: russi, cinesi, americani o i colossi del Big Tech. 
È giunto il momento di capire che se vogliamo fare i nostri interessi dobbiamo imparare a rivendicarli con forza senza indebolire o distruggere il sistema europeo. Per farlo occorre togliere l’Europa ai sovranisti e agli europeisti di professione, e restituirla ai nostri figli e a noi stessi.

19:30
Archivio dell'Architettura Contemporanea
Incontro con Giuseppe Cuozzo AKA Cup of PIno. Giuseppe Cuozzo, in arte Cup of Pino, ci parlerà della crossmedialità dei fumetti americani e sul come personaggi "in tutina" hanno conquistato Hollywood e tutta la cultura pop.
In principio qualche timido tentativo ma qualitativamente notevole, di portare i comic book al cinema. Poi arrivarono gli X-Men e Spider-Man. Ma poi ci volle Iron Man e un attore carismatico a cambiare tutto...

20:00
Largo Barbuti
Incontro con Chris Offutt, autore di Mio padre, il pornografo (minimum fax). Conduce Luca Briasco.
Quando Andrew Offutt muore, suo figlio Chris eredita una scrivania, un fucile e otto quintali di narrativa pornografica. Romanzi scritti in pochi giorni e venduti in decine di migliaia di copie dopo la rivoluzione sessuale anni ‘60 e il successo di Gola profonda. Una carriera, quella di Andrew, cominciata per pagare le cure dentistiche del figlio e poi trasformatasi in un’ossessione consumata nel chiuso di uno studio inaccessibile a tutti eccetto che alla moglie, pronta a dattiloscrivere quelle spericolate incursioni nel porno. Mentre aiuta la madre a traslocare, Chris si immerge nei manoscritti, nelle lettere e nei diari del padre, e ha un’opportunità irripetibile per comprendere finalmente, fino in fondo, l’uomo difficile e a volte crudele che ha amato e temuto. Mio padre, il pornografo narra la vita di uno scrittore che sa di poter sostenere la famiglia solo con l’incessante lavorio della sua penna; e rivela anche il carico di rabbia e dolore che ogni padre, inconsapevolmente, trasmette ai propri figli; il conflitto fra creatività e produzione di massa e cosa significhi crescere sulle colline del Kentucky, in un mondo isolato in cui libertà, felicità, spensieratezza sono legate a un retaggio di povertà, ribellione e violenza.

21:00
Atrio del Duomo di Salerno
Incontro con Richard Powers, autore di Il sussurro del mondo (La Nave di Teseo). Conduce Francesco Durante.
Richard Powers ha appena vinto il Premio Pulitzer, dopo aver già vinto il National Book Award ed essere stato finalista di premi prestigiosissimi come il Pen e il Man Booker. In questo romanzo, che tanti critici considerano il miglior romanzo americano del 2018, tocca un tema vasto quanto l’universo: la natura e il nostro rapporto con essa. Dopo anni trascorsi in solitudine nella foresta a studiare gli alberi, Pat Westerford fa una scoperta che potrebbe essere l’alfa e l’omega della natura: gli alberi tra loro comunicano. Intorno a Pat si intrecciano i destini di nove personaggi che a poco a poco convergono in California dove una sequoia è seriamente minacciata di essere distrutta. Un romanzo per chi non accetta la separazione tra l’uomo e la natura e il presunto dominio dell’uomo sulla natura, e che spera anzi che l’uomo possa fare ritorno “a casa”. Come ha scritto Margaret Atwood, “se Powers fosse uno scrittore del diciannovesimo secolo sarebbe stato Herman Melville e avrebbe scritto Moby Dick”.

22:00
Atrio del Duomo di Salerno
Incontro con Brunello Cucinelli, autore di Il sogno di Solomeo: la mia vita e l’idea del capitalismo umanistico (Feltrinelli).
Il sogno di Solomeo
Che cos’è il sogno di Solomeo? È il sogno di un contadino che, seguendo i valori umanistici scoperti nella vita rurale e nella filosofia, diventa un grande industriale. Un sogno che è anche in grado di mostrare che si può restituire vita ai centri antichi e nobiltà alle periferie. Brunello Cucinelli, personalità vulcanica e trascinante, ripercorre il suo cammino personale ed evoca il senso dell’umano appreso dai Greci, che ogni giorno l’ha accompagnato nella ricerca della saggezza e della pratica virtuosa. Le sue guide sono la dignità morale ed economica dell’uomo. I punti cardinali che orientano questo suo viaggio sono la bellezza, quando è unita alla custodia, e la vecchiezza, quando è amata dai giovani, la ricchezza, quando è unita al dono, e la semplicità delle cose davvero grandi. Nasce così il concetto di “lavoro giusto” come rispetto della natura, dell’uomo e della sua aspirazione al sogno: è questo il “capitalismo umanistico”. Dei maestri del passato si ritrova in queste pagine la ricerca del silenzio, del raccoglimento, e di quella luminosa solitudine popolata di ricordi e pensieri che è l’unica condizione per non essere soli. 

23:00
Chiesa dell'Addolorata
Conversazione-spettacolo di Ottavio Cappellani, autore di La Sicilia spiegata agli eschimesi (e a tutti gli altri) (SEM).
Vi siete mai accorti che la Sicilia e il Giappone hanno molto in comune? Sono entrambe isole dominate da un vulcano, per esempio. Siciliani e giapponesi adorano il pesce crudo, oppure le lame, siano katana o serramanico, oppure i rituali religiosi o familiari. Qui e là il senso dell’onore e il vincolo dell’amicizia sono sacri. E poi, se ci fate caso, il sushi non è forse un arancino di design? Questa e molte altre osservazioni sono contenute nell’ultimo, sorprendente libro di Cappellani, autore tra i più brillanti e caustici della nostra letteratura. Una “guida” irriverente sulla Sicilia, isola magnifica e “incomprensibile”, ma anche un atto d’amore, dove l’autore sistema una volta per tutte, da par suo, tutte le pippe sulla “sicilianitudine” (forse l’equivalente della “napoletanità”) e, con amabile irriverenza, ci spiega che la sua Catania “è progressista fino alla catastrofe. Ha una fede incrollabile e giustificata nel progresso e nel futuro come putrefazione”. E non già perché in Sicilia si sia pigri, anzi: “Il nostro è esaurimento nel senso nobile del ter mine”. E perché? “Abbiamo già pensato a tutto”.

23:30
Largo Abate Conforti / WOOD
Incontro-happening per il romanzo del collettivo La Buoncostume Millennials - Il mondo nuovo (Mondadori). Videoproiezioni e altro.
Millennials. Il mondo nuovo
Il mondo che conoscevamo ha smesso di esistere da un momento all’altro. Tutti gli uomini e le donne con più di diciassette anni e mezzo si sono bloccati, congelati nell’azione che stavano svolgendo in quel preciso istante, tutti inspiegabilmente sospesi in un sonno senza fine. Statue di carne, né morte né vive, col cuore che continua a battere, lentissimo, e i polmoni a respirare. I sopravvissuti, tutti ragazzi, millennials, all’improvviso sono soli, senza nessuno che badi a loro e nessuno a cui badare. Niente più divieti né imposizioni. Solo un’inebriante, assoluta libertà senza freni. Ma, passate le prime settimane di euforia, accanto a chi sceglie una vita randagia fatta di violenza e sopraffazione, c’è anche chi si ingegna per ricrearselo, il proprio mondo. Magari diverso dal precedente, magari più piccolo, ma forse persino migliore. Un mondo iperconnesso e iperdemocratico dove piccole comunità sopravvivono e si sviluppano grazie alla trasmissione della conoscenza resa possibile dal syn, una grande piattaforma globale di condivisione delle informazioni. Ma adesso c’è chi dice che i bloccati stiano per risvegliarsi...

giovedì 20 giugno 2019

FESTIVAL SALERNO LETTERATURA SETTIMA EDIZIONE. 21 GIUGNO 2019

21 GIUGNO 2019
09:00
Palazzo Fruscione
A cura di Saremo Alberi Libroteca. 
Dalle 09:00 alle 13:00.
Quattro ore di libri, laboratori, giochi e tanto divertimento per le bambine e i bambini da 5 a 10 anni. Posti limitati! Info, prenotazioni e costi al numero 089.0977.391

09:00
Palazzo Fruscione
A cura di Paola Cecere e Francesco Nunziante. 
Dalle 09:00 alle 13:00.
Quattro ore di laboratorio di montaggio e videostorytelling dedicato alle ragazze e ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni. I video saranno montati e mostrati al pubblico domenica 23 giugno, nel corso dell’evento “Lo sbarco sulla Luna, generazioni a confronto”. Posti limitati! Info, prenotazioni e costi al numero 089.0977.391.

09:30
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Teresita Gravina in collaborazione con ANISN sezione Campania. 
Ci si può fidare delle informazioni scientifiche che si trovano in Internet? Ne parla Teresita Gravina, ambasciatrice dei progetti Scientix ed Europeana per l’Italia, che analizza le diverse modalità utilizzate dai media per comunicare la scienza. Una riflessione su come utilizzare correttamente la rete per cercare informazioni affidabili.

10:30
Chiesa dell'Addolorata
Corso/laboratorio di sceneggiatura per video musicali condotto da Raffaele Morrone.
Si conclude il corso condotto da un editor e videomaker lungo l’intero arco della settimana. Al termine del percorso, i partecipanti formeranno la giuria popolare che selezionerà i vincitori del Music Video Contest, evento a cura di alcuni studenti dell’Università di Salerno che hanno seguito un percorso simile, pure condotto da Morrone, nei mesi scorsi. L’appuntamento è fissato alle 16,30 di oggi (vedi oltre).

11:30
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Jordan Foresi, autore di I segreti del Cybermondo (DeAPlaneta).
Foresi, giornalista di Sky tg24, parla del suo ultimo libro scritto insieme con Jack Caravelli. Dalle ingerenze di paesi stranieri nei processi elettorali di altri Stati allo spionaggio industriale, dai ricatti in rete agli attacchi alla nostra privacy online, non c’è dimensione del nostro quotidiano che non si basi su Internet e non sia perciò esposta a rischi sempre mutevoli, spesso invisibili, ma molto più reali di quanto pensiamo. Raccontando casi emblematici verificatisi negli ultimi tempi, e dando spazio sia ai consigli più pratici sia alle riflessioni su quanto è cambiata la nostra vita ai tempi di Internet, Foresi aiuta a districarsi nel labirinto digitale in cui tutti ormai ci muoviamo.

15:30
Chiesa dell'Addolorata
Proiezione dei video finalisti. Partecipano Linda Barone e Raffaele Morrone.
In collaborazione col Dipartimento di Studi Umanistici (Dipsum) dell’Università di Salerno.
Gli studenti del corso di Lingua inglese II dell’Università di Salerno hanno partecipato a una sperimentazione che coniuga multimodalità, didattica della lingua inglese, scrittura creativa, traduzione intersemiotica e musica. Alla fine del percorso didattico gli studenti, in gruppi, hanno girato 29 videoclip scegliendo una delle seguenti opzioni: 1) scrittura di una canzone originale in inglese e creazione del video; 2) creazione di un video a partire da una canzone in lingua inglese già edita. Una short list di questi video viene presentata oggi alla presenza dei coordinatori del progetto. A essi si affiancherà la giuria di esperti composta dai docenti Alfonso Amendola, Paola Attolino e Francesco Colace, dai musicisti Lucio Auciello e Lorenzo Campese, e da Marco Navarra. La giuria di esperti con la giuria popolare composta dagli studenti della nostra Summer School decreterà i vincitori.

17:30
Villa Comunale
A cura di Saremo Alberi Libroteca. 
Un’ora di fiabe, racconti e altre letture per i più piccoli, nella cornice del nostro giardino più bello.

18:00
Palazzo Fruscione
Incontro con Patrick Fogli, autore di A chi appartiene la notte (Baldini+Castoldi), 
A chi appartiene la notte
Ilaria Tuti, autrice di Ninfa dormiente (Longanesi).
Conduce Corrado De Rosa.
I due finalisti del Premio Scerbanenco 2018 raccontano quanto spesso le indagini rimangano aperte nel tempo per gli inquirenti, quanto il coraggio e il tempo servano per individuare certi colpevoli e quanto sia complesso ottenere giustizia e verità. Nel libro di Fogli, Irene Fontana è una giornalista d’inchiesta, messa fuori gioco dalla sua ostinazione a svelare corruzioni e tutelare i diritti dei cittadini costretta a indagare la strana morte di Filippo precipitato dalla Pietra di Bismantova. Inseguire la vita passata del ragazzo si trasformerà per la donna in una vera e propria discesa all’Inferno. Nel libro di Ilaria Tuti, la quasi sessantenne Teresa Battaglia è una profiler di polizia abituata ai “cold case”, freddi come il vento che spira tra le valli friulane in cui sono ambientate le sue inchieste. Il suo lavoro e la sua squadra sono tutto per lei. Ma ogni volta prova la sensazione che potrebbe essere la sua ultima indagine, e per questo motivo spesso ha paura di non poter salvare nessuno: nemmeno se stessa.

18:00
Chiesa dell'Addolorata
Incontro con Alessandro Barbano, autore di Le dieci bugie. Buone ragioni per combattere il populismo (Mondadori). Conduce Generoso Picone.
Le dieci bugie
Le bugie del populismo che governa l’Italia e assedia l’Europa sono in parte le nostre bugie. Il populismo è figlio degli errori dei partiti che l’hanno preceduto e i suoi tratti si sono impossessati dei nostri ragionamenti e segnano il carattere della politica e della società, raccontando in controluce la nuova notte della Repubblica, la più cupa e sinistra della sua storia. Riconoscere questa continuità è un dovere per chi voglia sfidare il populismo, ritrovando un linguaggio della verità e della responsabilità con cui tornare a parlare ai cittadini. Chi ritiene che i difetti, le miopie e gli egoismi che hanno condotto alla crisi della nostra democrazia stiano tutti da una sola parte ha già perso la battaglia. Così come chi insegue i populisti sul loro terreno e alimenta le dieci bugie qui smascherate: luoghi comuni proposti come verità su questioni cruciali relative a lavoro, fisco, reddito di cittadinanza, pensioni, fino alla svolta falsamente epocale per cui il nuovo si pretende sempre meglio del vecchio.

18:00
Tempio di Pomona
Gherd. La ragazza della nebbia - Marco Rocchi,Francesca Carità - copertina
Incontro con Marco Rocchi e Francesca Carità, autori di Gherd, la ragazza nella nebbia (Tunuè). Conduce Angelica Elisa Moranelli.
Gherd è una ragazzina che vive in un villaggio ricoperto da una fitta nebbia, assediato da enormi e feroci creature che spesso attaccano il suo popolo. Dopo la perdita dei genitori ha come unico obiettivo quello di far parte del gruppo di combattenti, per vendicarsi della bestia che l’ha resa orfana. L’attività di guerriero le è però preclusa poiché è una ragazza, ma non saranno certo le convenzioni sociali a impedire a Gherd di perseguire il suo obiettivo. La ragazzina riesce infatti a partecipare alla missione di iniziazione, e qui conoscerà Atheis, un giovane monaco Molkhog che 
le rivelerà segreti sul suo passato. L’incontro cambierà inevitabilmente il suo destino... Età 10+

19:00
Chiesa dell'Addolorata
Serata finale con le tre vincitrici: 
Kaouther Adimi (Francia-Algeria), autrice di La libreria di rue Charras (L’Orma); 
La libreria della Rue Charras - Kaouther Adimi - copertina
Kaouther Adimi è nata nel 1986 ad Algeri e, dopo aver vissuto a Orano e Grenoble, nel 2009 si è trasferita a Parigi. La libreria di rue Charras ha vinto il Prix Renaudot des lycéens, la Liste Goncourt-le Choix de l’Italie e il Prix du Style. Eccone una scheda: Algeri, oggi. Ryad, svogliato studente universitario a Parigi, ha un compito ingrato: deve svuotare e chiudere la libreria Les Vraies Richesses. Il polveroso negozio, quattro metri per sette, stipato di volumi ingialliti, foto sbiadite, quadri e cimeli editoriali, nasconde la storia di un’eccezionale avventura umana e letteraria custodita dal suo ultimo testimone, il misterioso Abdallah. Algeri, 1936. Edmond Charlot, ventenne entusiasta, dopo un viaggio a Parigi rientra in patria con una grande idea in testa: fondare una libreria-editrice che pubblichi scrittori delle due sponde del Mediterraneo senza distinzioni di lingua, nazionalità o religione. Sostenuto da una comunità di ingegni e di affetti, apre al 2 bis della rue Charras un luogo ibrido e accogliente che presto diviene sede delle mitiche Éditions Charlot, frequentate da aspiranti scrittori e da figure del calibro di Antoine de Saint-Exupéry e André Gide. Da quella stanzetta, intitolata alle “vere ricchezze” della vita, escono le prime edizioni di testi memorabili, tra cui l’esordio del giovane Albert Camus...
Golnaz Hashemzadeh Bonde (Svezia-Iran), autrice di Un popolo di roccia e di vento (Feltrinelli); 
Risultati immagini per Un popolo di roccia e di vento (Feltrinelli);
Golnaz Hashemzadeh Bonde, nata in Iran nel 1983, è fuggita in Svezia coi genitori quand’era ancora bambina e vive a Stoccolma col marito e i figli. Laureata alla Stockholm School of Economics, è stata la prima donna di seconda generazione a dirigere il prestigioso comitato studentesco dell’università, ed è stata scelta come una dei 50 Goldman Sachs Global Leaders. Ha fondato e presiede Inkludera Invest, organizzazione non profit che si batte contro l’emarginazione sostenendo giovani imprenditori in campo sociale. Ecco una scheda di Un popolo di roccia e vento: Teheran, 1978. Nahid conosce Masood la sera in cui viene ammessa all’università di Medicina. Diciottenni, hanno nelle vene il fuoco della passione e della giovinezza, di chi si sente invincibile perché certo di essere nel giusto. La rivoluzione li infiamma. Di giorno studiano, di notte sgattaiolano per strada a distribuire volantini, discutono di libertà e democrazia e si battono per rovesciare il regime dello scià. Sanno di rischiare la vita, ma si sentono immortali: gli iraniani sono una stirpe di roccia costretta a vivere nel sottosuolo, ed è tempo di uscire allo scoperto. Quando però la violenza esplode minacciando di distruggere tutto, sono costretti a fuggire abbandonando famiglie e compagni di lotta. Trent’anni dopo, a Nahid restano solo pochi mesi da vivere, o così dicono i medici, perché lei non è tipo da arrendersi facilmente. Mentre ripercorre le tappe che l’hanno portata dall’Iran in Svezia, analizza anche i sacrifici, le speranze e le disillusioni, il rapporto con la figlia Aram e col suo tempo. Nahid, Masood e i tanti che come loro sono dovuti fuggire, una generazione di sabbia trasportata dal vento. Aram e i giovani che come lei sono cresciuti in un nuovo paese, figli del vento ma con solide radici. Una storia che parla di radici e di eredità, e che ci riguarda tutti.
Dawn O’Porter (Regno Unito), autrice di Mucche (Astoria). 
o'porter dawn - mucche
Dawn O’Porter è nata in Scozia nel 1979. Orfana di madre a 7 anni, andò a vivere insieme alla sorella con i nonni prima e gli zii dopo nell’isola di Guernsey. Ha cominciato presto a lavorare in tv: fece notizia il suo tentativo di arrivare alla taglia 0 per il documentario della BBC sulla magrezza estrema; in seguito si è occupata di temi controversi come nudità, lesbismo, libero amore, poligamia. Sposata con l’attore Chris O’Dowd, vive a Los Angeles. Ecco una scheda di Mucche: Tre giovani donne diventano amiche (o nemiche) per una fortuita catena di circostanze. Sono: una produttrice di documentari tv, la cui scelta di fare una figlia senza un compagno le rende la vita complicata sia nell’ambiente professionale prettamente maschile sia in ambito sociale; una blogger influente che prende posizioni nette sul diritto delle donne di non volere figli; e un’assistente in uno studio fotografico che deve decidere in fretta cosa fare di sé e del proprio corpo perché portatrice del gene BRCA, che aumenta le sue possibilità di sviluppare un tumore al seno e alle ovaie. Quando un episodio melodrammatico colpisce una delle tre - una masturbazione pubblica che, filmata di nascosto, diventa virale sul web e il peggior incubo possibile per la protagonista - si crea un legame invisibile e la catastrofe di una donna diventa la fonte d’ispirazione di un’altra, e per tutte sarà una lezione di vita. Una divertente (ma non per questo meno incisiva) chiamata alle armi per tutte le donne, perché diventino meno giudicanti delle decisioni e delle esistenze altrui e comincino a sostenersi di più l’una con l’altra.
Conduce Federico Piscione.
In collaborazione con BPER: Banca

19:00
Tempio di Pomona
Incontro con Mohamed Keita, protagonista di uno dei racconti del Libro di Mary Beth Leatherdale In mezzo al mare, storie di giovani rifugiati (il castoro). Conducono Deborah Soria, responsabile della Biblioteca Ibby di Lampedusa e Giso Amendola.
Tutti i popoli sono stati migranti almeno una volta nella storia. E, spinti da guerre, persecuzioni, fame, molti sono stati i ragazzi che hanno preso la via del mare rischiando la vita per cercare rifugio. Questo libro ce lo ricorda raccontando cinque storie vere di altrettanti rifugiati, uniti dall’essere stati migranti per mare quando erano bambini: Ruth in fuga dalla Germania nazista, Phu dal Vietnam in guerra, José e Najeeba, e infine Mohamed, che dalla Costa d’Avorio in piena guerra civile affronta il viaggio per approdare in Italia, dove ora vive e lavora, e che oggi è qui a raccontarcela di persona. In mezzo al mare ha ricevuto molti premi e ottime critiche.
La traduzione italiana del testo è stata redatta dai volontari della biblioteca IBBY di Lampedusa. Età 12+

20:00
Largo Barbuti
Incontro con Titti Marrone, autrice di La donna capovolta (Iacobelli).
Letture di Marcella Vitiello. Conduce Pina De Luca.
La donna capovolta - Titti Marrone - copertina
Eleonora, filosofa, docente universitaria, intellettuale progressista alle prese con un marito sfuggente, una figlia all’estero e un fratello che fa il broker a Londra, deve fronteggiare la demenza della madre e ha bisogno perciò di una badante per i suoi genitori. Ecco quindi che arriva la moldava Alina, che a sua volta ha un marito lontano e un figlio che studia a Barcellona. Alina è laureata in ingegneria e ha un’ottima cultura, ma fa finta di parlar male l’italiano e non si scompone se le càpita di ascoltare le tante bestialità che Eleonora e i suoi amici si lasciano sfuggire a proposito di argomenti come il comunismo e la realtà dei paesi dell’Est europeo. Il rapporto tra le due protagoniste è complicato: Eleonora diffida di Alina, e Alina deve trovare il modo di guadagnare di più per sostenere la famiglia lontana. Il vissuto di entrambe è fatto di tradimenti e crisi inattese. A partire da questo potrebbero capirsi, e invece... Due personaggi molto forti per una esilarante commedia di grande attualità, che scintilla nella lettura di Cristina Donadio.

21:00
Largo Barbuti
Incontro con Jay Parini, autore di L’apprendista amante (ad est dell’equatore). Conducono Angelo Cannavacciuolo e Francesco Durante.
Quando suo fratello viene ucciso in Vietnam, Alex Massolini pianta in asso gli studi alla Columbia University e si allontana dalla sua famiglia conservatrice per recarsi a Capri, dove svolgerà il compito di segretario di Rupert Grant, famoso romanziere e poeta inglese che esercita sull’isola un “dominio” che ne fa una specie di novello Prospero, il protagonista della Tempesta di Shakespeare. Ben presto, Alex sarà intrappolato nella ragnatela di storie amorose, amicizie e rivalità che caratterizzano l’eccentrica comunità di residenti stranieri che popola quell’isola di idilliaca bellezza. L’apprendista amante racconta l’incanto e il disincanto di un giovane americano nel confronto tra il suo passato e un presente di memorabili e imprevedibili personalità. È il più “italiano” fra i libri di Parini, autore di squisita qualità letteraria noto al nostro pubblico soprattutto per L’ultima stazione, il romanzo sui giorni finali della vita di Tolstoj che, all’apice della gloria letteraria, si ritira in campagna abbracciando le dottrine libertarie e il vegetarianesimo, libro divenuto un film diretto da Michael Hoffman e interpretato, tra gli altri, da Helen Mirren, James McAvoy, Christopher Plummer, Paul Giamatti e Anne-Marie Duff.

22:30
Atrio del Duomo di Salerno
A grande richiesta il concerto-spettacolo di Viviana e Serena.
Biglietto: 12 Euro.

Ebbanesis - Pe' mme

Dopo il grande successo ottenuto nell’edizione 2018, tornano a Salerno Letteratura Viviana Cangiano e Serena Pisa, due giovani donne che riescono a tenere il palco con la loro verve e l’innata passione per la musica che le unisce. Il duo nasce sul web nel giugno 2017. Dopo aver pubblicato alcuni video sui rispettivi profili, Serena e Viviana decidono di aprire una pagina Facebook, e da lì il progetto si trasforma in un grande successo mediatico: la loro pagina è seguita da oltre 70 mila followers in tutto il mondo. Richieste per concerti arrivano da Italia, Francia, Germania, Russia ed Emirati Arabi, persino Arabia Saudita: a Riad, per la prima volta, due donne europee salgono sul palco di un locale pubblico. Lo spettacolo-concerto, con piacevoli siparietti umoristici, alterna brani della canzone popolare italiana e della canzone classica napoletana. Due voci e una chitarra che collaborano in totale armonia attraversando un repertorio vastissimo: dai successi sanremesi ai canti della tradizione campana alle canzoni napoletane più celebri come Reginella, ‘O Sarracino, Rundinella, ‘A Rumba d’ ‘e Scugnizze, ‘O Sole Mio, tutte rivisitate con intensità interpretativa e grande vis comica.