IL DIARIO DI ZLATA di Zlata Filipovic - Mondadori Education - Zlata Filipovicˇ è una ragazzina di soli undici anni quando nel suo paese, la Bosnia, e nella sua città, Sarajevo, scoppia la guerra.
Titolo: Diario di Zlata
Autore: Zlata Filipovic
Casa editrice: Rizzoli
- Nel 1991 Zlata Filipovic´ ha undici anni e vive a Sarajevo. Come tante sue coetanee tiene un diario dove registra gli eventi minimi dell’esistenza quotidiana: gli studi, gli amici, i weekend in campagna, l’ammirazione per i cantanti, le modelle famose, i divi della televisione. Quando scoppia la guerra e nel marzo del 1992 cominciano i primi spari a Sarajevo, il tono del diario cambia radicalmente. All’amica immaginaria di nome Mimmy consegna per un anno e mezzo la cronaca di giornate completamente diverse da prima: le notti passate in cantina, l’esplodere delle granate, le case in fiamme, le raffiche dei cecchini, la fame, la mancanza d’acqua e di elettricità, la morte degli amici, la perdita di speranza di chi la circonda. Una testimonianza coraggiosa e commovente, un’invocazione alla pace diventata un classico della letteratura di guerra.Zlata sopravvive a esperienze terribili e incomprensibili: alle notti trascorse in cantina, all’incendio della casa, alla fame, alla mancanza di acqua e di elettricità. Sopravvive anche alla morte degli amici. Sopravvive, soprattutto, alla perdita di speranza. E ci regala il suo diario, che è al tempo stesso la cronistoria di una guerra vicina a noi nel tempo e nello spazio e il messaggio di pace di chi l’innocenza non l’ha ancora perduta.
Dal diario di Zlata, 12 anni, Serajevo, 29 giugno 1992
Cara Mimmj,
NOIA!!! SPARI!!! GRANATE!!! MORTI!!! DISPERAZIONE!!! FAME!!! DOLORE!!! PAURA!!!
Questa è la mia vita, la vita di un’innocente ragazzina di undici anni!!!
Una scolara senza scuola, senza le gioie e l’eccitazione della vita scolastica. Una bambina che vive senza giochi, senza amici,
senza sole, senza uccelli, senza natura, senza frutta, senza cioccolata, senza caramelle, solo con un po’ di latte in polvere.
In poche parole, una bambina senza infanzia.Una bambina della guerra.
Solo ora capisco che sto davvero vivendo una guerra, che sono testimone di una brutta, orribile guerra. E insieme a me migliaia di altri bambini di questa città che viene distrutta, che piange e si dispera, sperando in un aiuto che non arriverà. Dio mio, finirà mai tutto questo, potrò mai tornare ad essere una bambina normale, una bambina che si gode la sua età?
Una volta ho sentito dire che l’infanzia è il periodo più bello della vita. Ed è vero. Io amavo la mia infanzia, e ora una terribile guerra mi sta portando via tutto. Perché?
Sono disperata.
Ho tanta voglia di piangere…
Sto piangendo…
C'è solo un po' d'amore
Che mi è rimasto qui
E non so dove metterlo
Un amore così
Vedessi come canta
Vedessi come danza
Vedessi quante volte si sposta
Si muove per la stanza
E dice di conoscermi
Di essere qui per me
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