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lunedì 27 aprile 2020

Il milione - Quaderno veneziano Marco Paolini.

Il milione - Quaderno veneziano è un monologo teatrale di Marco Paolini.
L'opera è interamente un monologo che si svolge sullo sfondo della laguna veneziana. Campagne, uomo di terraferma, viaggia in barca con l'amico Sambo, vogatore alla veneta ed esperto dell'isola e del suo territorio, raccontandogli un millennio di storia repubblicana, dalle prime palafitte alle devastazione ambientale e architettonica del Novecento, fino al disagio degli abitanti della Serenissima nel vivere in una città così bistrattata.
Il 10 settembre 1998, l'opera è stata trasmessa dall'Arsenale di Venezia in diretta su Rai2. Nello stesso anno, i brani originali suonati dal vivo sono stati incisi su CD dall'etichetta Consorzio Produttori Indipendenti. A questo spettacolo ricco di metrica, seguì l'allestimento di Bestiario, del quale Paolini affermò: «è un bestiario veneto, è una ricognizione di poesia, è un'indagine sui poeti che hanno molto usato il dialetto delle mie parti».
Un racconto di storia e un racconto d’amore, quello di Paolini su Venezia, un po’ in dialetto e un po’ in italiano, un po’ ironico e un po’ struggente. Alla maniera di Paolini insomma, uno dei migliori animali da teatro viventi. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_milione_-_Quaderno_veneziano
Il Milione
Regia di Giuseppe Baresi e Marco Paolini
Con l'amichevole partecipazione di Mario Brunello
Autori testi teatrali: Francesco Niccolini, Marco Paolini, Michela Signori
Montaggio: Valentina Andreoli, Giuseppe Baresi, Sara Zavarise
Produzione: Francesco Bonsembiante e Michela Signori
Le riprese sono state effettuate presso:
Laguna di Venezia, Lungolaguna del Lusenzo – Chioggia VE, Grande Erg Orientale tunisino, Teatro del Parco - Mestre VE.
Produzione JOLEFILM 2009
Durata: 82'
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"Il Milione" di Marco Paolini è un quaderno di viaggio che attraversa tutta la storia di Venezia, un intreccio di storie antiche e contemporanee, che segue arabeschi da tappeti orientali e strani personaggi di terra e di mare di ogni parte del mondo.
Essere nostrani è un bel vantaggio, ammettetelo. Condividere lingua, terra, storia ha un suo fascino esclusivo. Io scrivo in lingue foreste, lingue affini anche se non uguali a quelle dei padri. Uso queste lingue per raccontare storie di questa terra, terra di confini e vicinanze, di diffidenza e generosità, di business e d'ignoranza grossa. Terra di gente presuntuosa che vorrebbe distinguere il mondo di nostrani e foresti, i nostrani tutti dentro i foresti fuori, partendo dal presupposto che il peggiore dei nostrani è meglio del migliore dei foresti. Io non scrivo per loro. Mi rivolgo, anzi, a chi fa più fatica a capire le parole di questo dialetto, mi rivolgo alla loro intelligenza.
Il Milione è un ponte fra nostrani e foresti, uomini che non si riconoscono per la patria d'origine, ma per quella d'adozione, per quella a cui hanno deciso di dedicare i loro sforzi, il loro lavoro.
Il Milione è la storia di una città fatta su acqua edificabile, dei popoli che l'hanno abitata e, in modo controverso, costruita e modificata.
Dedicato a chi non ha paura di lottare perché questa retorica nostrana non trionfi, perché le città siano città e non l'imitazione di centri commerciali, simulacri di Bengodi. Marco Paolini https://www.jolefilm.com/spettacolo-tv/il-milione/
Marco Paolini, Tappeti
Anch’io all’inizio di questa storia ho fatto tappeti di
parole. Non c’è mai stata una storia, così dovevo intrecciare
trame, facendo un groppo ogni tanto per non perdere
il filo. Non puzzavano di cammello ma di inchiostro, e
dovevano via via perdere ogni traccia di scrittura per diventare
parola.
E anche voi esigenti, se guardando la Laguna sulla vostra
mappa o sul Gps di ultima generazione vedete uno che
va avanti girando, quello per adesso sono io, e io qua son
rivà e qua me fermo.
Anche perché non ho mai pensato nella
vita che per procedere bisogna andare in linea retta.
È la frase finale del testo teatrale e anche del film. 
C’è nel video e nel libro, per il resto fra testo pubblicato e film
ci sono corrispondenze sparse e discrepanze varie. Il copione
contiene molte scene tagliate o poco rappresentate, c’è
anche roba di cui mi ero dimenticato, ma non c’è tutto. Qualcosa
sono anche riuscito a buttarlo, meno male. 

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