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martedì 28 gennaio 2025

Paolo Siani - “Cyberbullismo” | Giannini Editore

Prima presentazione per Paolo Siani: alla Feltrinelli di Napoli il libro “Cyberbullismo”

Pubblicato dalla Giannini Editore, l’ultimo libro di Paolo Siani è il volume numero 20 della celebre collana Sorsi.

Arriva l’attesissima prima presentazione per l’ultimo libro di Paolo Siani: “Cyberbullismo”, pubblicato dalla Giannini Editore nella nota collana Sorsi. L’appuntamento è fissato per giovedì 30 gennaio alle ore 18 presso la libreria Feltrinelli di via Santa Caterina a Chiaia, 23 Napoli.

  • Giulia Giannini della Giannini Editore porterà i saluti della casa editrice, 
  • dialogheranno con l’autore: 
  • Giovanna Gison docente dell’università Suor Orsola Benincasa, 
  • Ottavio Ragone direttore del quotidiano Repubblica-Napoli, 
  • Valeria Pirone preside dell’istituto tecnico Marie Curie di Napoli. 
  • Modera la giornalista e scrittrice Tiuna Notarbartolo.

Cyberbullismo

Il bullismo e la sua versione cyber nel nostro paese sono piuttosto diffusi e rappresentano ormai una vera emergenza. Secondo il Report OMS Europa del marzo 2024 il 15% degli adolescenti ha subìto atti di cyberbullismo. Un aumento rispetto al 2018, dal 12% al 15% per i ragazzi, dal 13% al 16% per le ragazze. Ed è probabile si tratti di una sottostima. La rete oggi ha profondamente mutato il tradizionale bullismo, amplificandone la portata,sia nel tempo che nello spazio,con gravi conseguenze anche sulla salute. Infatti, un uso non consapevole della rete può provocare danni fisici e psicologici anche gravi. Inoltre, ciò che preoccupa è l’uso sempre più precoce degli smartphone, se si pensa, per esempio, alla possibilità di delegare all’intelligenza artificiale la lettura di fiabe per far addormentare i bambini, anche in tenerissima età. Un’ipotesi, quest’ultima, inutilmente deleteria considerando che nessuno strumento tecnologico, per quanto sofisticato, potrà mai sostituire il ruolo svolto dalla voce della mamma per la crescita dei bambini. È necessario allora trovare un terreno culturale comune per un nuovo approccio all’educazione digitale, un lavoro difficile, certo, ma necessario, perché ci saranno, in un futuro non lontano, altre tecnologie, più potenti e più invasive che influenzeranno la vita quotidiana non solo degli adolescenti, ma anche dei bambini più piccoli.

Paolo Siani pediatra, è primario di pediatria all’ospedale Santobono di Napoli, è stato parlamentare nella 18 legislatura e vice presidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, è stato presidente dell’associazione culturale pediatri. Fa parte del consiglio direttivo della fondazione Giancarlo Siani ed è il responsabile del tavolo infanzia del Comune di Napoli - Giannini Editore

Fulvio Greganti - “Assaporai il piacere della battaglia coi miei pari. L’ultimo disco di Lucio Battisti” | Elsa Major Edizioni

Quando si parla di Lucio Battisti è inevitabile pensare al genio musicale che ha rivoluzionato la canzone italiana, al ragazzo di Poggio Bustone che ha scritto pagine indimenticabili della nostra cultura. Ma cosa accade quando la leggenda incontra la narrativa?
Fulvio Greganti, con il suo nuovo libro “Assaporai il piacere della battaglia coi miei pari. L’ultimo disco di Lucio Battisti” (Elsa Major Edizioni), ci offre uno sguardo nuovo e sorprendente su una figura già ampiamente celebrata. Un intreccio di storie reali e immaginate che promette di affascinare i fan di Battisti e gli amanti della letteratura.
Il libro, introdotto dalla penna autorevole di Massimo Bello e da Mirco Zomparelli, presidente dell’associazione culturale Bond Italia, è molto più di una semplice biografia. Greganti esplora aneddoti nascosti, racconti inediti e suggestioni filosofiche, immergendo il lettore in un viaggio che oscilla tra realtà e finzione. Tra le citazioni più affascinanti, troviamo riferimenti alla sezione aurea, al numero di Fidia, e persino al “Re del Mondo” di René Guénon. Un mix che, come ci spiega l’autore, vuole “riflettere la complessità dell’animo di Battisti, spesso sottovalutata dalla critica tradizionale”.
Il libro sembra affrontare il rapporto tra il sogno e la realtà. Pensa che sia possibile conciliare questi due mondi o ritiene che viviamo costantemente in conflitto tra essi?
Spessissimo nel sogno si depositano verità sepolte e poi non esiste un uomo diurno alle prese con le azioni quotidiane e l’uomo notturno che subisce il suo inconscio. Nel caso specifico, Lucio Battisti aveva immaginato le baie della Cornovaglia già negli anni ‘80 prima di esserci stato fisicamente. Una sorta di luogo mitico, quasi una patria di elezione.
Le citazioni filosofiche e letterarie sono molto presenti, come porte che si aprono su altre realtà. Schopenhauer, Tolstoj, Guénon, o persino l‘Adagio di Albinoni. Quale messaggio voleva trasmettere con questi riferimenti?
Le citazioni che io utilizzo sono di solito di autori che ho studiato approfonditamente, non è un gusto o un vezzo fine a se stesso. Se vogliamo invece riferirci sempre a Lucio Battisti, negli ultimi anni di vita sembra effettivamente sia stato visto comprare, nella Libreria Moderna di Rimini, libri di René Guénon e di Ludwig Wittgenstein, particolarmente sorprendente per un autore definito “leggero”.
Quanto pensa che il concetto di delusione e rinascita, esplorato attraverso Battisti e Sigismondo, possa essere applicabile alla vita di ognuno di noi?
“Le discese e le risalite”, come amo definirle, si trovano nella vita di tutti i giorni, anche più volte al giorno. Il mistero del mondo, come ho scritto da qualche parte in questo romanzo, è la sua comprensibilità e il bene e il male, le due forze che regolano tutto, sono difficilissime da afferrare. Anzi, spesso il male sta ‘sotto mentite spoglie’.
Alla fine, il libro sembra suggerire che il destino sia già scritto o che sia una nostra costruzione?
Nessuna antitesi, abbiamo un libero arbitrio, che non è la razionalità strumentale comunemente intesa ma il retto agire, che ci permette di realizzare, sul nostro metro, una personalità spendibile. Alla fine e solo alla fine, ciò che deve accadere, accadrà.
Oltre alla figura di Battisti, possiamo dire che il libro offre uno spaccato sul mondo del giornalismo e della pubblicità, temi che riflettono in parte la vita dello stesso Greganti?
Non ho mai desiderato scrivere, per correttezza, di situazioni sconosciute oppure lontane da me oppure ancora trovate scritte su Wikipedia o fonti social. Il mondo del giornalismo e della pubblicità mi hanno sempre affascinato e continueranno ad affascinarmi. Possiamo cambiare cavallo o bastone, ma non la nostra essenza, come diceva Krishnamurti.
Con una scrittura densa di simbolismi e una narrazione avvincente, “Assaporai il piacere della battaglia coi miei pari” si candida a diventare un classico contemporaneo per chiunque voglia immergersi nel mondo della musica, dei sogni e delle grandi domande esistenziali.
  • TITOLO: Assaporai il piacere della Battaglia coi miei pari
  • SOTTOTITOLO: L’ultimo disco di Lucio Battisti
  • AUTORE: Fulvio Greganti
  • Genere libro: Romanzo
  • Misure  14 cm x 21 cm
  • I edizione Novembre 2024
  • ISBN 979-12-82043-06-9
SINOSSI DEL LIBRO
Dal 1994 al 1998 Lucio Battisti lavora a un nuovo disco. Stranamente decide di registrarlo a Rimini, città dove di solito trascorre le vacanze estive. Per la prima volta dopo molti anni si avvale di musicisti giovani, italiani e prova a scrivere senza tentennamenti tutti i testi delle sue canzoni. Sigismondo Donati è un giovane giornalista riminese che cerca di sbarcare il lunario. Appassionato di musica classica, fidanzato senza troppo impegno con Patrizia, si troverà coinvolto suo malgrado in una serie di colpi di scena inaspettati che determineranno gli eventi futuri della sua vita. L’intreccio di queste due vicende e il risolversi finale sono la cifra di un romanzo sulla musica, sul giornalismo, sul sogno, sul destino di ognuno di noi.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Fulvio Greganti è nato ad Ancona il 2 Maggio 1971. Vive da sempre a Montignano, una piccola frazione del comune di Senigallia, città che adora. Laureato in filosofia, agente pubblicitario e giornalista pubblicista, è alla sua sesta esperienza editoriale dopo “Frammenti di nostalgia”, lavoro ispirato dalla produzione artistica di Franco Battiato, “Buona Guardia”, racconto storico sugli anni ’50 italiani, “Divina Musa”, romanzo di formazione di un giovane universitario innamorato della musica, “Destini Ultimi” , il suo primo libro che esplora la zona dei sentimenti  e “Martiana”,  storia di amicizia e di provincia. “Assaporai il piacere della battaglia coi miei pari. L’ultimo disco di Lucio Battisti” è il suo romanzo dedicato al grande artista e pubblicato con la casa editrice Elsa Major.
Prezzo di copertina € 16,90 | Comunicato Stampa
CentroPagina - Cronaca e Attualità dalle Marche 

lunedì 27 gennaio 2025

Il bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pyjamas) - film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman,

Il bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pyjamas) è un film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di John Boyne. «L'amicizia può unire quello che le barriere dividono»

Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film racconta l'orrore di un campo di sterminio nazista attraverso gli occhi di due bambini di otto anni, legati dalla più profonda delle amicizie, nata oltre qualsiasi barriera: Bruno, figlio del comandante tedesco del campo, e Shmuel, ebreo prigioniero nel lager[1], interpretati rispettivamente da Asa Butterfield e Jack Scanlon.

Trama

Germania, seconda guerra mondiale. Bruno è un bambino tedesco di otto anni, curioso, intraprendente e appassionato d'avventura, che vive a Berlino con suo padre Ralf, un ufficiale nazista, sua madre Elsa, sua sorella Gretel e una giovane domestica, Maria.

Un giorno, a seguito della promozione del padre, Bruno viene costretto a lasciare la città e tutti i suoi amici per trasferirsi in una casa di campagna insieme alla famiglia.

Poco dopo il suo arrivo, il bambino scopre per caso che vicino alla sua nuova abitazione sorge un campo di concentramento, che però crede trattarsi di una fattoria. Improvvisamente catapultato in una vita monotona e solitaria, circondato solo da domestici e soldati, il bambino inizia ben presto a esplorare i dintorni della tenuta e riesce a scoprire un passaggio, che lo conduce fino ai confini del campo.

Lì conosce Shmuel, un bambino ebreo, suo coetaneo. Nonostante i due siano divisi dal filo spinato e dal tentativo degli adulti attorno a lui di infondere odio verso la "razza" ebraica, Bruno si dimostra fin da subito estraneo ai condizionamenti. Tra i due bambini nasce infatti una profonda amicizia, benché i due possano giocare nei limiti fisici del possibile, dato il filo spinato.

Un giorno, appena prima di ritrasferirsi, Bruno si "traveste" da ebreo, scava una fossa con una pala e raggiunge Shmuel, per aiutarlo a trovare suo padre. Quando però all'interno del campo avviene un rastrellamento, Bruno viene scambiato per errore per un bambino ebreo e, insieme al suo amico, viene mandato in una camera a gas.

I genitori e la sorella di Bruno, nel frattempo, notano la scomparsa del bambino e seguendone le tracce giungono al campo. Mentre Ralf guarda sgomento la camera a gas, conscio dell'orrore appena compiutosi ed incapace persino di parlare, Elsa e Gretel scoppiano in un pianto di disperazione. Sono arrivati troppo tardi.

Riconoscimenti

  • 2008 – Premio Goya

Candidatura per il miglior film europeo a Mark Herman

  • 2008 – British Independent Film Awards

Miglior attrice protagonista a Vera Farmiga

Candidatura per il miglior film

Candidatura per la miglior regia a Mark Herman

  • 2008 – Young Artist Award

Migliore attore giovane ad Asa Butterfield

  • Il bambino con il pigiama a righe è un romanzo del 2006 dello scrittore irlandese John Boyne, che è stato tradotto in 32 paesi. Nel 2007 è stato nella classifica dei più venduti in Irlanda per 100 settimane, è stato tra i dieci romanzi più venduti in Australia, Spagna, Regno Unito e altri paesi europei, diventando un best seller per il New York Times, nel 2008 è uscito un film omonimo diretto da Mark Herman.

Personaggi

Bruno Hess: Protagonista del romanzo, è un bambino di nove anni totalmente all'oscuro della realtà delle atrocità nazista ed del lavoro di suo padre. Stringe amicizia con Shumel, ignaro della vita che è costretto a sopportare al campo.

Shmuel: Un bambino ebreo detenuto nel campo di Auschwitz con il padre, il nonno e il fratello. Stringe amicizia con Bruno, che gli porta da mangiare e con cui ha svariate conversazioni.

Obersturmbannführer Ralf Hess: Il padre di Bruno e Gretel, ufficiale delle SS-Totenkopfverbände, promosso da Himmler per aver costruito rapidamente il campo di concentramento di Auschwitz. Mantiene il segreto degli ebrei morti e della guerra mondiale alla moglie e ai figli e non si fa scrupoli a minacciare sua madre, che si oppone al suo lavoro. Cadrà preda dei rimorsi per quanto accaduto a Bruno.

Elsa Hess: La madre di Bruno. Non condivide le idee del marito e non è d'accordo con l'ideologia nazista.

Gretel Hess: La sorella maggiore di Bruno, di dodici anni; contrariamente al fratello aderisce pienamente all'ideologia nazista e si diverte a tormentare Bruno e i domestici.

Obersturmführer Kurt Kotler: Giovane ufficiale delle SS-Totenkopfverbände, sadico e spietato con gli ebrei.Viene scacciato da Auschwitz per corruzione e muore nella battaglia di Berlino. La sua figura è inspirata a Karl Fritzsch.

Pavel: Servitore ebreo della casa di Bruno, ex-dottore. Viene ucciso da Kotler per aver versato per sbaglio del vino durante una cena.

Maria: La cameriera della famiglia di Bruno.

Herr Liszt: Maestro nazista che fa lezione a casa di Bruno e Gretel. Insegna ai due fratelli il concetto di razza ariana e mette in guardia Bruno sugli ebrei. Verrà condannato a morte in un processo di Norimberga secondario e giustiziato, alla fine della guerra-

  • Autore: John Boyne
  • Traduttore: Patrizia Rossi
  • Editore: Rizzoli
  • Collana: BUR Best BUR
  • Edizione: 1
  • Anno edizione: 2013
  • Formato: Tascabile
  • In commercio dal: 4 gennaio 2013
  • Pagine: 211 p., Brossura
  • Età di lettura: Da 12 anni
  • EAN: 9788817064071
Bruno: «Potresti venire a cena da noi una sera, ti va? »
Shmuel: «No, io credo di no, come passo la rete? »
Bruno: «Ma questa è per non far scappare gli animali, no?! »
Shmuel: «Gli animali? No, è per non far scappare le persone! »
Bruno: «Cioè, vuoi dire che tu non puoi uscire? Perché? Hai fatto qualcosa che non va? »
Shmuel: «Io sono ebreo.»
Dal film: Il bambino con il pigiama a righe

Il Magnifico Press 

Al Museo del Mare Gioconda Marinelli presenta “Fabrizia Ramondino”

Appuntamento giovedì al Museo del Mare con Gioconda Marinelli per il suo libro “Fabrizia Ramondino”. Pubblicato dalla Giannini Editore, prologo di Dacia Maraini.
Napoli. Ritorna in libreria, con la Giannini Editore, la scrittrice molisana Gioconda Marinelli che presenterà il suo ultimo libro “Fabrizia Ramondino. La scrittrice oltre i confini”, l’appuntamento è fissato per giovedì 30 gennaio alle ore 17 al Museo del Mare. 
  • Introduce Maria Antonietta Selvaggio, vicepresidente fondazione Thetys-Museo del Mare, 
  • intervengono: Ester Basile ed Eleonora Puntillo. 
  • Le videoriprese saranno a cura di Rosy Rubulotta. 
  • Letture a cura di Nella D’Angelo, interventi musicali eseguiti da Vincenzo Boccardi, Ugo Dente e Tiziana Tuzi. 
  • L’ingresso è gratuito.
Gioconda Marinelli traccia un ritratto vivace, approfondito e appassionato della vita e dell’opera di una delle grandi scrittrici del Novecento. Fabrizia Ramondino (1936-2008) nata a Napoli, trascorse parte della sua infanzia in Spagna e viaggiò spesso in ogni luogo, esperienza che ha avuto un peso nella sua formazione culturale. Il suo primo romanzo, “Althénopis” (1981), la consacrò come voce originale della letteratura italiana. Tra le sue opere più importanti si ricordano “Un giorno e mezzo” (1988) e “L’isola riflessa” (1998). Ramondino fu anche attivista politica, impegnata nelle lotte per i diritti civili. La sua scrittura affronta temi come la memoria, il disagio mentale, l’identità e le dinamiche familiari, con un forte ancoraggio alla realtà sociale del Mezzogiorno italiano.
Gioconda Marinelli è nata ad Agnone nel Molise, vive e lavora a Napoli. Naturalista e biologa, scrittrice e giornalista. Ha scritto libri di poesie introdotti da Maria Luisa Spaziani e Dacia Maraini. Ha pubblicato biografie di artisti tra cui quelle di Luisa Conte, Tina Pica, Katia Ricciarelli; Mirna Doris e Mario Lanza (con Pietro Gargano); Miranda Martino, Sandra Milo e Anna Campori (con Angela Matas-sa); saggi su Michele Prisco, Maria Orsini Natale, Sibilla Aleramo e Dacia Maraini.

giovedì 23 gennaio 2025

𝗚𝗮𝗷𝗮 𝗖𝗲𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶 - 𝘼 𝙨𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙞 𝙢𝙪𝙤𝙧𝙚 | 𝗠𝗮𝗿𝘀𝗶𝗹𝗶𝗼

 L’AUTRICE

Scrittrice e traduttrice di narrativa e saggistica, Gaja Cenciarelli vive e lavora a Roma.
È specializzata in scritture femminili, in letteratura anglo-irlandese e dei paesi di lingua inglese. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri” e della redazione di “Nuovi Argomenti”.
Ha pubblicato, tra gli altri, 𝘐𝘭 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘩𝘪𝘰 (Empirìa 2002), 𝘌𝘹𝘵𝘳𝘢 𝘰𝘮𝘯𝘦𝘴. 𝘓’𝘪𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘌𝘮𝘢𝘯𝘶𝘦𝘭𝘢 𝘖𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘪 (Zona 2006), 𝘚𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦 (nottetempo 2011), 𝘓𝘢 𝘯𝘶𝘥𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀ (Marsilio 2018) e 𝘋𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘨𝘰 (Marsilio 2022; premio Alvaro-Bigiaretti 2023).
Insegna lingua e letteratura inglese a Roma.
IL LIBRO
A scuola non si fuma, a scuola non si beve alcol, a scuola non si alza la voce e non si alzano nemmeno le mani, a scuola si insegna prima di tutto il rispetto, a scuola non ci sono differenze, soprattutto a scuola non si muore. Come tutte le intenzioni e i buoni propositi, anche quello di tenere la morte lontana dalle aule scolastiche fallisce miseramente per Margherita Magnani, che insegna inglese in una scuola della periferia romana frequentata da studenti della periferia romana con famiglie che vivono nella periferia romana, abbandonate dalla politica e sostenute, quando lo sono, da traffici vari e spesso illeciti.
Così, quando la mattina successiva al consiglio di classe il professor Giuliano Colagrossi viene trovato morto e con le mani amputate sul pavimento di un’aula, Margherita Magnani decide di indagare.
Non che l’insegnante abbia una particolare tensione investigativa; anzi, è di quelle che nei film dell’orrore, quando si avverte un rumore dalla cantina, per l’ansia si precipitano a vedere, e non tornano più. L’unica tensione della Magnani è la fede. Ma non è una faccenda religiosa, la Magnani crede in alcuni esseri umani, e cioè nei suoi studenti e nelle sue studentesse. E infatti, quando al professor Colagrossi e alle mani tagliate si aggiungono altri cadaveri, sempre professori mutilati, e la tensione tra corpo docente e studenti cresce, saranno proprio la Magnani e i suoi studenti – sbagliando, inventando, intralciando senza volerlo le indagini della polizia – a trovare il filo che lega i corpi morti a un passato che lo è ancora di più.  Biblioteca Consorziale Di Viterbo

martedì 21 gennaio 2025

Alessandro Coppola - “Le mie orecchie parlano”

Alessandro Coppola: Un esempio di resilienza e speranza per il futuro
Il giovane napoletano presenta il suo libro “Le mie orecchie parlano” e il progetto “SuperAbile” per promuovere l’inclusione sociale. L’evento si svolgerà presso il Museo Multimediale di Roccaraínola, domenica 26 gennaio alle ore 18:00.
Alessandro Coppola, giovane napoletano di 21 anni, ha scritto un libro e creato un progetto per raccontare la sua straordinaria storia di vita e ispirare migliaia di persone a superare le difficoltà quotidiane. Nonostante le gravi patologie che lo affliggono, Alessandro non ha mai ceduto alla resa. Anzi, ha scelto di condividere la sua esperienza per sensibilizzare il pubblico sui temi dell’inclusione sociale, della resilienza e dell’importanza della ricerca scientifica.
Il libro di Alessandro, intitolato “Le mie orecchie parlano”, è una riflessione profonda sul valore della vita e sulla capacità di affrontare le sfide con determinazione. A supporto di questa pubblicazione, Alessandro ha lanciato il progetto “SuperAbile”, un’iniziativa patrocinata moralmente dalla Regione Campania, che si propone di promuovere l’inclusione sociale e sensibilizzare sui temi dell’empatia, del bullismo, dell’amicizia, della famiglia, dello sport e delle malattie rare. Il progetto si concentra anche sull’importanza della ricerca scientifica come fonte di speranza per il futuro e sulla forza di coltivare sogni e obiettivi personali.
“SuperAbile è un percorso che mira a rompere le barriere della disabilità e a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della solidarietà e della comprensione reciproca”, spiega Alessandro. “Tutto ciò mi rende orgoglioso e mi dà la forza per continuare la mia missione, quella di mostrare che nulla è impossibile, anche di fronte alle difficoltà più gravi.”
La testimonianza di Alessandro ha raggiunto migliaia di persone in Italia, con incontri in scuole, università e centri di aggregazione sociale. Inoltre, la sua vita è stata raccontata in un cortometraggio di 20 minuti, “Il trionfo non ha sensi”, realizzato da due studenti dello IED di Roma. Questo cortometraggio ha avuto un forte impatto, riuscendo a trasmettere la forza di un giovane che ha saputo trasformare le sue difficoltà in un’opportunità di crescita e ispirazione per gli altri.
Il progetto “SuperAbile”, con il suo messaggio positivo e inclusivo, si sta già diffondendo a livello nazionale e si prepara a nuovi sviluppi che coinvolgeranno altre scuole, associazioni e istituzioni. La missione di Alessandro Coppola è chiara: aiutare le persone a credere in se stesse, a superare i pregiudizi e a lavorare insieme per un futuro più equo e solidale.
Il servizio di accoglienza ospiti sarà garantito dagli studenti del “Carmine Russo”.  Museo "Luigi D'Avanzo" - Roccarainola NA

Roberto Vecchioni - Il Cantastorie Versione Live Acustica - Universal, 28 marzo 2022

Il contastorie è un album di Roberto Vecchioni, registrato dal vivo durante la stagione di concerti intitolata Luci a San Siro...di questa sera.
Nata quasi come un gioco, riscosse invece successo in teatri e arene di tutta Italia: a Roma al Teatro Olimpico, a Milano al Teatro Dal Verme, a Taormina al Teatro antico, a Firenze al Teatro Verdi.
Il segreto di questo successo è da attribuire all'alchimia nata tra Vecchioni, Patrizio Fariselli (noto pianista del gruppo musicale Area) e Paolino Dalla Porta: con i testi di Vecchioni, un basso e un pianoforte (e qualche volta una chitarra suonata dallo stesso Vecchioni), riescono per qualche ora a creare un'atmosfera che porta il pubblico a rivivere la drammatica storia di Gustav e Tadzio o di immaginarsi in Asia a peregrinare assieme ad un pastore errante.
L'arrangiamento jazz di tutte le canzoni del disco conferisce un tocco di eleganza al concerto.
Tracce
  1. Stagioni nel sole - 3:33  Adapted By – Roberto Vecchioni - Lyrics By, Music By – J. Brel*
  2. Vincent - 4:27  Lyrics By – Enrico Nascimbeni, Roberto Vecchion - Music By – Don McLean
  3. Canto notturno (di un pastore errante nell'aria) - 5:21  Lyrics By, Music By – Roberto Vecchioni - Music By – Mauro Paoluzzi
  4. Parabola - 4:05  Lyrics By – Roberto Vecchioni - Music By – Andrea Lo Vecchio
  5. E invece non finisce mai - 4:04
  6. Blumun - 6:10
  7. Ritratto di signora in raso rosa - 5:08
  8. La bellezza - 4:42
  9. Canzone per Sergio - 5:18
  10. Celia De La Serna - 4:58
  11. Alighieri - 4:24
  12. Viola d'inverno - 4:28
  13. Samarcanda - 3:56
  14. La Stazione di Žima - 4:14
  15. Le lettere d'amore (Chevalier de Pas) - 4:51
  16. Luci a San Siro - 7:42  Lyrics By – Roberto Vecchioni - Music By – Andrea Lo Vecchio
Stagioni nel sole è l'inedito del disco.
Durante i concerti, Vecchioni spesso aggiungeva altre canzoni del suo repertorio, come Figlia ed Euridice. it.wikipedia.org -  www.discogs.com

domenica 19 gennaio 2025

Monica Pais - Palla. Storia del cane che mi ha cambiato la vita | Longanesi, 2024

Una storia di amore e sofferenza, di amicizia e salvezza. Una storia felice per tutti quelli che vogliono credere di poter fare la differenza.
C'è un ambulatorio veterinario in una bella città che profuma di mare. Una dottoressa bionda, Monica, è grata di essere lì: ama la natura che la circonda e gli animali che ci vivono e ogni giorno cerca di salvarne una parte, come può. Non sa ancora che, nascosta tra i campi della sua terra, c'è un'anima che, più di tutte, la sta aspettando. Un'anima spaventata in un corpo ferito. È una cagnolina dal manto color caramello, una pitbull che qualcuno ha abbandonato senza prendersi nemmeno la briga di liberarla dal cordino di nylon che le fa da collare. Il laccio diventa trappola mortale: più lei cresce, più quello stringe. Poi, a un attimo dalla fine, gli occhi di Monica incrociano quelli della cagnolina. La pitbull forse non ha nemmeno mai avuto un nome, ma ce l'avrà e diventerà famosissimo: Palla. Perché nonostante Monica impugni molte volte gli attrezzi del suo mestiere per liberarla dal laccio, la testa della cagnolina resterà per sempre deforme – anzi no, speciale –, tonda come una palla. La storia del suo salvataggio e delle sue ferite fa il giro dei social. Smuove le coscienze. Palla diventa il simbolo degli animali di nessuno, schiacciati dalla crudeltà umana. Un destino triste ma che si può ancora cambiare. Più di tutto, però, Palla diventa l'inseparabile compagna di vita di Monica, l'altra metà della sua anima, la sua forza e la sua ispirazione. La loro storia, emozionante e unica come solo l'amicizia tra uomo e cane sa essere, racconta che vivere in armonia – umani e altri animali – è ancora e sempre possibile. E necessario. www.ibs.it
  • Autore: Monica Pais
  • Editore: Longanesi
  • Collana: Nuovo Cammeo
  • Edizione: 3
  • Anno edizione: 2024
  • In commercio dal: 1 ottobre 2024
  • Pagine: 204 p., Rilegato
  • EAN: 9788830460768
Effetto Palla Onlus - Grazie alla redazione tutta di A Ruota libera con Francesca Fialdini che ci ha ospitato e fatto rivedere a sorpresa qualcuno dei miei ex rottami . Eh si , Palla mi ha davvero cambiato la vita

sabato 18 gennaio 2025

Marco Pastonesi - Gli angeli di Coppi. Il campionissimo visto da chi ci correva insieme, contro, e soprattutto, dietro | Ediciclo

Gli angeli di Coppi erano i suoi gregari, quelli che l'hanno aiutato e sostenuto anche quando lui è morto. Gli angeli di Coppi erano anche quelli che volevano essere i suoi gregari, e invece erano i gregari di qualche altro capitano, ma nel cuore facevano il tifo per lui. E lo erano pure quei corridori che ai suoi tempi erano solo dei ragazzi, innamorati della bicicletta e del ciclismo perché innamorati di lui. Tutti questi angeli sono diventati, oggi, gli angeli custodi del Campione, e ne tramandano storia, imprese, leggenda.
Marco Pastonesi 1954, Genova - Ex ciclista ed ex giocatore di rugby di serie A, è una firma della «Gazzetta dello Sport», per la quale ha seguito dodici Giri d’Italia, nove Tour de France e un’Olimpiade, ma anche due Giri del Ruanda e uno del Burkina Faso. Ai suoi sport preferiti ha dedicato diversi libri, tra cui Gli angeli di Coppi, Il diario del gregario, La corsa più pazza del mondo (con prefazione di Gianni Mura), Ovalia e il Dizionario degli All Blacks. Ha intervistato campioni e uomini famosi legati agli sport. Grazie a Il terzo tempo e In mezzo ai pali ha ottenuto il premio Ussi-Coni 2002 per i migliori racconti di sport.Insieme a Giorgio Terruzzi ha scritto anche due libri di battute e aforismi sul calcio e, in generale, sullo sport. www.ibs.it
Autore: Marco Pastonesi
Editore: Ediciclo
Collana: Miti dello sport
Anno edizione: 1999
In commercio dal: 1 gennaio 1999
Pagine: 224 p., ill.
EAN: 9788885318359

venerdì 17 gennaio 2025

Repubblica Bookshop

Non importa essere belli o brutti, simpatici o antipatici, gentili o piantagrane, come il povero Mini: finché ci sarà qualcuno come Maxi, capace di dare affetto incondizionatamente, l'amore trionferà sempre.
Richiedi il volume "Ti voglio bene anche se..." dal 18 gennaio al tuo edicolante di fiducia con la Repubblica oppure ordinalo sul nostro sito repubblicabookshop.it

mercoledì 15 gennaio 2025

Silent Reading Party | Marianna Scagliola - “Il Francese, Biancaneve e I Settebello“ | Biblioteca Nazionale di Napoli | 16 gennaio 2025

Silent Reading Party, presentazione del libro “Il Francese, Biancaneve e I Settebello“, il nuovo lavoro della scrittrice Marianna Scagliola. Raduno di disintossicazione digitale, accompagnamento musicale a cura della Flautistica Caterina D’Amore, giovedì 16 gennaio, dalle ore 16:00 alle 18:30, alla Biblioteca Nazionale di Napoli, www.silentreadingparty.it – silentreadingparty.ita@gmail.com (prenotazione obbligatoria)
“Il Francese, Biancaneve e I Settebello”
Panoramica del lIbro: I gemelli Vincenzo e Gaetano Gallo sono i protagonisti di una black comedy ambientata a Napoli. Nati e cresciuti a Scampia tra mille difficoltà si ritroveranno, dopo un misterioso evento, a vivere “abusivi” in una scuola privata del Vomero. Qui, dietro la facciata tranquilla di un asilo, scopriranno un covo di insospettabili pedofili. Sullo sfondo di una città magica ma contraddittoria questo alterna irresistibili risate ad amare lacrime, in un racconto appassionante che mette a nudo la corruzione, l’ingiustizia, la lotta contro l’indifferenza e pone l’accento sul ruolo salvifico della letteratura. Una storia toccante, che catturerà il lettore sin dalle prime pagine e lo farà ridere, riflettere, indignare e perfino commuovere. L'incontro si terrà in Sala Rari alle ore 17. Ingresso libero fino ad esaurimento posti, informazioni bn-na.urp@cultura.gov.it 

Bruno Pezzella - UN RAGAZZO DEL SESSANTOTTO

La révolte fu solo una illusione inquieta ed elettrizzante che svanì rapidamente, o si trasformò nel terrore degli anni di piombo? Il Sessantotto fu liquido e concreto, prese e lasciò, apparve e si nascose, affascinò e deluse; mise insieme ideali e calcolo, vittorie e perdenze, eroismi e tradimenti. Fu l’ultimo Movimento popolare della modernità ecumenico e trasversale e forse l’unico nella storia condiviso da una intera generazione di studenti, operai, intellettuali, artisti che si erano messi in testa di cambiare il mondo. Anche perciò è un mirabile esempio storico e ideologico di complessità. In una sequenza a volte “emotiva” altre riflessiva, queste pagine sono racconto, cronaca e filosofia e l’autore usa un registro innovativo che ha come riferimento prestigiosi autori: da Philip Roth a Luciano Bianciardi, a Michele Serra, a Edoardo Nesi. Ne viene fuori una immagine diversa e affascinante di quell’epoca che può essere ancora un utile riferimento per analizzare il presente. Senza dimenticare, però, che le “ragioni” di ogni giovane generazione appartengono solo ad esse, ed è sempre complicato penetrare in quella età della vita.
L’AUTORE - Bruno Pezzella è giornalista, scrittore e saggista. Per i tipi di Kairós Edizioni ha già pubblicato Shock down - La notte del pensiero (2021). In precedenza, i saggi: Adessità - Il tempo della provvisorietà e del transito, Cuzzolin, Napoli (2017), Il sapere tra incertezza e coraggio, la conoscenza mobile (Cuzzolin, 2011), La fabbrica della felicità, creare sapere condiviso e sostenibile (Cuzzolin 2008), Un professore riflessivo (Satura 2006), Sapere formare (Satura 2004). È anche autore di romanzi e racconti.www.kairosedizionishop.it
Bruno Pezzella - UN RAGAZZO DEL SESSANTOTTO
KAIROS 2024
COLLANA Storia
PREZZO € 18,00
ISBN 978-88-32297-96-6
FORMATO 15x21
COPERTINA con alette
PAGINE 292
Kairós Edizioni – Via S. Filippo, 24 – 80122 Napoli 081 290768
e-mail kairosedizioni@virgilio.it - www.kairosedizioni.it

martedì 14 gennaio 2025

Cesare Pavese - Il diavolo sulle colline

Il diavolo sulle colline è un romanzo dello scrittore Cesare Pavese, scritto dal 20 giugno al 4 ottobre del 1948 e pubblicato nel 1949, come seconda opera del trittico La bella estate che comprendeva anche Tra donne sole.
Nel 1961, sempre Einaudi, nel far uscire l'opera completa di Pavese nell'edizione dei "Supercoralli", decise di inserire i nove romanzi dell'autore seguendo l'ordine nel quale erano stati scritti e non pubblicati. Il diavolo sulle colline viene così a trovarsi nel secondo volume dell'opera.
La storia narra di tre amici inseparabili: l'io narrante, un bravo ragazzo di città; Pieretto, il più intellettuale dei tre; e Oreste, semplice e ingenuo che viene dalla campagna.
Nei loro vagabondaggi per le colline, incontrano Poli, il figlio dei padroni della tenuta il Greppo, sotto l'effetto della cocaina e, attirati dai suoi modi anticonformisti e cordiali, gli terranno compagnia nei suoi giri in macchina.
Vengono così a conoscere la squallida storia di Poli, che vuole liberarsi dell'ex-amante Rosalba, la quale, al contrario, fa di tutto per trattenerlo. Una sera, durante un ballo, Rosalba, che poi si suiciderà, ferisce Poli con un colpo di rivoltella e i tre giovani, finita l'avventura, ritornano alle loro vite, per ritrovarsi, alla fine di agosto, a casa di Oreste.
I tre amici riprendono i loro vagabondaggi per le colline godendo della natura, finché vengono a sapere che Poli è ritornato al Greppo e decidono di andarlo a trovare.
Poli si trova alla villa insieme alla moglie Gabriella e ambedue insistono perché si fermino. Qualche giorno dopo, ritornano alla villa e, presto incuriositi e in fondo attratti da questo mondo e dal fascino di Gabriella, decidono di fermarsi. Oreste è particolarmente attratto dalla donna, che gli mostra apertamente il suo interesse e l'io narrante, che si rende conto del pericolo, vorrebbe andarsene, ma Pieretto lo convince a fermarsi. Poli dopo una festa si sentirà male e Gabriella portandolo a Milano per cure lascerà i giovani al paese.
Per il personaggio di Poli, Cesare Pavese si era ispirato all'amico conte Carlo Grillo.
Il diavolo sulle colline - film per la TV del 1985 diretto da Vittorio Cottafavi e interpretato da Daniela Silverio, Matteo Corvino, Urbano Barberini e Beatrice Palme.it.wikipedia.org
Un romanzo di entusiasmi e passioni che ha coinvolto generazioni di lettori. «È esistita per ognuno di noi una fase simile. Un periodo in cui il mondo dei grandi era ancora una mescolanza di esperienza personale e preconcetti. In questa fase transitoria si gioca la vicenda del "Diavolo sulle colline"» – Paolo Giordano

Il diavolo sulle colline

  • Autore: Cesare Pavese
  • Editore: Einaudi
  • Collana: Einaudi tascabili. Scrittori
  • Anno edizione: 2020
  • Formato: Tascabile
  • In commercio dal: 26 maggio 2020
  • Pagine: X-158 p., Brossura
  • EAN: 9788806245924
«È bello svegliarsi e non farsi illusioni, – continuò sorridendo. – Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Si può toccare l’innocenza. Si è disposti a soffrire.» Cesare Pavese,  Il diavolo sulle colline  - Il cenacolo intellettuale

 

martedì 7 gennaio 2025

Osvaldo Marangio | “Il Gobbo dell'orto” | 2021 - I libri di Icaro

“Esiste il male come esiste il bene e spetta a noi scegliere”
Nella terra della magia e dei messapi si ambienta la narrazione di quella che appare un'antica storia della tradizione orale.
“Il Gobbo dell'orto” (2021), romanzo d'esordio dello scrittore Osvaldo Marangio edito da “I libri di Icaro”, con un linguaggio semplice ed efficace che assume i connotati di una fiaba, narra il mistero di un uomo, condannato all'ostracismo; la narrazione fantastica di Marangio si sviluppa attorno al dualismo millenario della lotta del bene contro il male, metafora della quotidianità, che si incarna nei personaggi di quella che potrebbe essere definita “una fiaba per tutti”.
Nel Salento ottocentesco prende vita la storia d'amore del giovane Diego, figlio del perfido Conte don Cosimo, con Esperina, bellissima fanciulla indigente che aveva ereditato da sua madre la conoscenza delle arti magiche, da ella adoperate solo per fini benevoli
Tra le pagine di questa fiaba “antica” l'autore rievoca un ventaglio di valori e sentimenti teneri e genuini che accompagnano dolcemente il lettore, ormai sempre più lontano dalla bellezza della vita semplice; profondo e centrale appare, nel romanzo di Marangio, il tema dell'amore - quale sentimento slegato da ogni coercizione e forza imperante, capace di vincere ogni avversità e che, assieme alla speranza, cambierà il corso della storia e muterà l'aspetto psicologico e caratteriale dei personaggi di questo romanzo fantastico
Attraverso il susseguirsi di sequenze dinamiche, narrative e dialogiche - realizzate in tredici “capitoletti” principali - l'autore riesce a far immedesimare il lettore nella narrazione, donandogli una morale profonda che non osa piegarsi ed affievolirsi al dinamismo del tempo: i sentimenti di angoscia, rimpianto, speranza nel futuro, fiducia nel bene e amore incondizionato fluiscono tra queste pagine che rievocano gli immortali racconti “del focolare”.
Osvaldo Marangio (San Pietro Vernotico, 1949).
Ha da poco aperto il suo forziere pieno di storie e di racconti e poesie. Oltre al suo lavoro in ospedale, ha dedicato la sua vita alla lettura e alla scrittura.  
Nel 2023 ha collaborati con scritti inediti e poesie presso periodici locali, alcuni dei quali letti anche durante manifestazioni pubbliche.
Ha partecipato nel 2014 al concorso letterario "Il paese della poesia" di Rocca Imperiale inviando tre poesie.  
Una di queste, "Esodo" è stata inserita in una raccolta curata da Aletti Editori.  
"Il Gobbo dell'orto" - pubblicato, nel 2021, con I libri di Icaro - è il suo romanzo d'esordio.   

domenica 5 gennaio 2025

Sándor Márai - Le braci

Dopo quarantun anni due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava, per loro. Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare. Tutto converge verso un «duello senza spade» – e ben più crudele. Tra loro, nell’ombra, il fantasma di una donna. E il lettore sente la tensione salire, riga dopo riga, fino all’insostenibile.«...un libro straordinario per grandezza d'ispirazione e intensità di stile, da mettere accanto ai pochi libri bellissimi della sua epoca».
  • Sándor Márai - Le braci
  • A cura di Marinella D’Alessandro
  • gli Adelphi, 325
  • 2008, 22ª ediz., pp. 181
  • isbn: 9788845922572
  • IN COPERTINA Gustav Klimt, Ritratto di Emilie Flöge (1902). Historisches Museum, Vienna. ©photobusinnes/artothek/archivi alinari
TEMI
   Letteratura mitteleuropea  www.adelphi.it
Il racconto inizia con queste parole: "In mattinata il generale si soffermò a lungo nella cantina del vigneto. Vi si era recato all'alba insieme al vignaiolo perché due botti del suo vino avevano cominciato a fermentare. Quando finì di imbottigliarlo e fece ritorno a casa, erano già le undici passate. Ai piedi delle colonne, sotto il portico lastricato di pietre umide ricoperte di muffa, lo attendeva il guardiacaccia, che porse una lettera al padrone appena arrivato"...«Cosa vuoi?» disse il generale, e si arrestò con aria seccata. Spinse indietro sulla fronte il cappello di paglia a tesa larga che gli ombreggiava il viso arrossato. Da anni ormai non apriva né leggeva lettere. La corrispondenza veniva aperta e selezionata da un impiegato nell'ufficio dell'intendente. «L'ha portata un messo» disse il guardiacaccia, e rimase fermo sull'attenti. Il generale riconobbe la grafia, prese la lettera e se la ficcò in tasca. (Márai, pg. 11) La lettera che tanto ha turbato Henrik e ha rimesso in moto l'intero castello, "che tornò a vivere come un meccanismo cui sia stata ridata la carica", è di Konrad, che gli annuncia di essere al villaggio, presso la locanda dell'Aquila bianca. Henrik decide di invitarlo a cena e di preparare tutto come quarantun anni fa, quando i due uomini e Krisztina, la moglie del generale, per l'ultima volta, si trovarono assieme al castello. Krisztina ormai è morta da molto tempo e quindi Konrad è l'unico che può rispondere alle domande del generale. Domande angosciose che ha continuato a porsi in questi quarant'anni. "Come le persone appartenenti allo stesso gruppo sanguigno sono le uniche che possano donare il loro sangue a chi è vittima di un incidente, così anche un'anima può soccorrerne un'altra solo se non è diversa da questa, se la sua concezione del mondo è la stessa, se tra loro esiste una parentela spirituale" (Márai, pg. 86).
Recensioni
  • "Un magnifico romanzo con una storia avvincente e appassionata", Times di Londra
  • "Impressionante, incredibile e di grande effetto", Daily Telegraph
  • "Fantastico, un requiem scuro, melodico e orecchiabile", The Observer
  • "Un capolavoro ...! Márai scrive con una creatività sorprendente... una lettura eccitante", Evening Standard
  • "Un punto di riferimento, uno di quei romanzi che rimangono a lungo nella memoria", Sunday Telegraph
Edizioni
  • Il romanzo è apparso per la prima volta in ungherese nel 1942 (ma non ha avuto successo), poi in tedesco nel 1950 nella traduzione di Eugene Görcz. Dopo il grande successo di una traduzione in francese presso Albin Michel nel 1995, Piper Verlag lo ha ripubblicato in Germania nel 1999, con una nuova traduzione di Christina Viraghs. La nuova edizione è stata un successo anche dal punto di vista economico: ha venduto più di 200 000 copie in un anno.
  • In Italia Le braci fu pubblicato nel 1998 da Adelphi nella collana "Biblioteca".
Adattamenti cinematografici e teatrali
  • La storia è stata ripresa due volte per il cinema: nel 1967, nella Repubblica federale tedesca sotto la direzione di Köberles Korbinian è stato girato un cortometraggio di 40 minuti per la TV con il titolo "Cenere e brace" e nel 2006 in Ungheria come film per la distribuzione su DVD, diretto da István Iglódi.
  • Il 16 ottobre 2002 Knut Boeser ha presentato la prima tedesca di un suo adattamento, presso lo Schauspielhaus di Düsseldorf, con la direzione di Ingo Brux e con Ernst Alisch e Peter Harting, scenografie di Gerhard Benz, costumi di Elizabeth Strauss. Christopher Hampton (Le relazioni pericolose) ha adattato il romanzo in lingua inglese, trendone un piece teatrale, rappresentata per la prima volta a Londra, nel 2006.. Il 4 dicembre 2009, la versione in lingua tedesca di questa performance è stata rappresentata allo Schauspielhaus di Graz, con Helmuth Lohner nel ruolo di Henrik.
  • Il 15 luglio 2015 si è tenuta, al Festival della Valle d'Itria di Martina Franca, la prima rappresentazione dell'opera lirica Le braci scritta e musicata da Marco Tutino basandosi sul romanzo di Márai. it.wikipedia.org

𝐆𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐓𝐨𝐥𝐞𝐝𝐨 𝟖 -𝟏𝟐 gennaio 2025 | 𝐈 𝐜𝐢𝐨𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐎𝐥𝐠𝐚 drammaturgia e regia 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐀𝐧𝐠𝐢𝐮𝐥𝐥𝐢

Se la formazione e i più generali caratteri culturali di Philip Roth fanno riferimento al Nord Est di quell’America della quale fin dall’infanzia lui assume in proprio i tratti, le consuetudini, le passioni giovanili proprie di certa popolazione immigrata di più o meno recente generazione -proficuamente insediata in quel contesto d’America - è anche vero che il richiamo delle radici resta forte, e insiste sulle scelte di vita e letterarie dell’autore, e non di rado nell’ampio peregrinare della scrittura lo riporta  indietro, in un andare a ritroso  attraverso le generazioni.  L’orgia di Praga, apparentemente un’operina, pulsa del desiderio d’appartenenza e condivisione.

C'è il riconoscimento di una distanza avvertita e sofferta dal soggetto scrivente, per caso portato dagli eventi in quella terra della sua antica origine, al tempo ancora oppressa dalla violenza della dominazione sovietica.  Le figure, faticosamente, stentatamente si aggirano sulla scena dell’opera, quasi fantasmi nella nebbia offuscante di un diritto di sopravvivenza tanto reclamato quanto  negato, e pure si stagliano per la nettezza della rappresentazione, e si fanno elementi di configurazione di un più ampio spaccato umano che può facilmente essere assunto a segno di una mortificante conduzione di vita, quasi negazione della vita stessa.  
La scelta   di trarre un’idea di messinscena dagli umori de L’orgia di Praga si lega idealmente alla già consumata esperienza - da parte dell'autrice/regista-  che fu nella traslazione teatrale del romanzo "Le braci" di Sandor Marai felicemente portata alla scena, e al desiderio ancora una volta presente di appuntare lo sguardo su quell’ampio versante d’Europa drammaticamente segnato da espropriazioni di territori e caratteri, di culture, di logos; un’ulteriore occasione di riflessione che pure nel mutato contesto storico-politico degli ultimi decenni cerca di cogliere, nelle leggibili contraddizioni del presente, le tracce di un passato la cui drammaticità non è ancora affidata alla polvere del tempo. Laura Angiulli
Galleria Toledo produzioni
𝐈 𝐂𝐈𝐎𝐂𝐂𝐎𝐋𝐀𝐓𝐈𝐍𝐈 𝐃𝐈 𝐎𝐋𝐆𝐀
liberamente ispirato a 𝐋’𝐨𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐚𝐠𝐚 di 𝐏𝐡𝐢𝐥𝐢𝐩 𝐑𝐨𝐭𝐡
drammaturgia e regia 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐀𝐧𝐠𝐢𝐮𝐥𝐥𝐢
con 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐝’𝐄𝐥𝐢𝐚 e 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐌𝐚𝐫𝐟𝐞𝐥𝐥𝐚
scena 𝐑𝐨𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐒𝐪𝐮𝐢𝐥𝐥𝐚𝐜𝐞
disegno luci 𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐀𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚 - Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo
𝐎𝐑𝐀𝐑𝐈 𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐀𝐂𝐎𝐋𝐈
mercoledì 20.30
giovedì 20.30
venerdì 19.00
sabato 20.30
domenica 18.00
𝐁𝐈𝐆𝐋𝐈𝐄𝐓𝐓𝐈
intero 18€
ridotto 15€*
studenti 10€
*(under 35/over 65, carta Feltrinelli/UBIK, convenzionati CRAL)

L'orgia di Praga (in originale The Prague Orgy) è una novella del 1985 dello scrittore statunitense Philip Roth. Il protagonista, Nathan Zuckerman, era già apparso in Lo scrittore fantasma (1979), Zuckerman scatenato (1981) e La lezione di anatomia (1983), di cui forma una sorta di epilogo. L'ambientazione di Praga era invece già stata usata in Il professore di desiderio (1977). Roth, inoltre, aveva diretto una collana di "Writers from the Other Europe" per la Penguin Books, facendovi apparire opere di scrittori cechi come Jiří Weil, Ludvík Vaculík, Pavel Kohout, Ivan Klíma, e Milan Kundera.

Dal racconto, Roth trasse anche una sceneggiatura (1985), con nuovi personaggi e scene, per un adattamento televisivo non più realizzato e pubblicato insieme al libro nell'ed. Library of America (2007).

Trama

Spinto dall'invito di uno scrittore in esilio, Zdeněk Sisovský, Nathan Zuckerman si reca a Praga, sotto l'occupazione sovietica seguente la repressione della primavera di Praga, dove vuole cercare il manoscritto di racconti di uno scrittore yiddish, ucciso dai nazisti prima di dimostrare tutto il suo talento. Attraverso le pagine del proprio diario, ricche di dialoghi trascritti, vediamo che visita quartieri disperati, pieni di artisti demoralizzati, a volte ostentando ironia e cinismo. Incontra anche una donna affascinante, di nome Olga Sisovská, che cerca di superare l'abbandono del marito con la disponibilità verso altri uomini. Alla fine, Zuckerman verrà espulso. it.wikipedia.org