VenerdĂŹ đźđ° đŽđ¶đđŽđ»đŒ, alle đđł.đŻđŹ, per l’ultimo appuntamento di stagione della rassegna “La Biblioteca incontra” avremo ospite l’architetto đ đźđżđ¶đŒ đđđ°đ¶đ»đČđčđčđź che ci presenterĂ il suo libro đđȘđ”đ”đą̀ đ§đ°đłđŠđŽđ”đą đ¶đźđąđŻđą. đ’đŠđźđ±đąđ”đȘđą đ€đȘ đąđȘđ¶đ”đą đą đ±đłđ°đšđŠđ”đ”đąđłđŠ, scritto in collaborazione con la giornalista Serena Uccello.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTORE
đ đźđżđ¶đŒ đđđ°đ¶đ»đČđčđčđź, architetto e designer, si laurea a Genova con Giancarlo De Carlo nel 1987. Dal 1987 al 1992 lavora nello studio di Renzo Piano a Genova e a Parigi, come responsabile di progetto. Nel 1992 fonda lo studio internazionale MCA – Mario Cucinella Architects, che oggi ha sede a Bologna (1999) e Milano (2019). Lo studio possiede una solida esperienza nella progettazione architettonica e integra strategie ambientali ed energetiche, portando avanti ricerche sui temi della sostenibilitĂ secondo un approccio olistico. Nel 2015 fonda SOS – School of Sustainability, una scuola per giovani professionisti neolaureati che ha l’obiettivo di fornire loro gli strumenti necessari per affrontare le questioni ambientali con un approccio aperto, olistico e guidato dalla ricerca. Nel 2017 cura il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2018. Cucinella ha di recente curato il Padiglione Italia di Expo 2025 attualmente in corso a Osaka.
IL LIBRO
đ đźđżđ¶đŒ đđđ°đ¶đ»đČđčđčđź đ°đŒđ» đŠđČđżđČđ»đź đšđ°đ°đČđčđčđŒ, đŸđđ©đ©đ̀ đđ€đ§đđšđ©đ đȘđąđđŁđ. đ’đđąđ„đđ©đđ đđ đđđȘđ©đ đ đ„đ§đ€đđđ©đ©đđ§đ, đđ¶đ»đźđđ±đ¶
Mario Cucinella, uno degli architetti e designer italiani di maggior fama internazionale, si racconta, descrivendo al contempo la sua idea di progetto. Un filo rosso che lega l’intera sua riflessione Ăš quello della sostenibilitĂ ; le piante sono infatti una fondamentale fonte di ispirazione nel progettare, anche per la loro straordinaria capacitĂ di adattamento. In questo Cucinella Ăš un pioniere e sembra interpretare perfettamente lo spirito del nostro tempo: l’attenzione verso la natura e contro il consumo di risorse. Parlare di sostenibilitĂ oggi significa parlare di empatia. Ă proprio l’empatia con i luoghi, con lo studio del clima e della materia che ci permette di adattare una forma alle condizioni che la circonderanno. In questo senso le sue opere sono un laboratorio di empatia con la natura.
MđźđżđđČđ±đ¶̀ đźđ° đŽđ¶đđŽđ»đŒ, alle đđł.đŻđŹ, per il penultimo appuntamento di stagione della rassegna “La Biblioteca incontra”, proponiamo un incontro doppio con đ đźđżđ°đŒ đđČđ±đČđżđ¶đ°đ¶ đŠđŒđčđźđżđ¶ che presenterĂ il libro di đđżđČ́đ±đČ́đżđ¶đ° đŁđźđ·đźđž, đđȘđŠđ”đ»đŽđ€đ©đŠ đąđ đ±đȘđąđŻđ°, e đđŒđżđČđ»đđŒ đđčđźđŻđŻđ¶ per il libro di đđČđŒđłđłđżđŒđ đ±đČ đđźđŽđźđđ»đČđżđ¶đČ, 3. đđŻ’đąđŽđ±đȘđłđąđ»đȘđ°đŻđŠ đąđ đ§đ¶đ°đłđȘ.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
GLI AUTORI
Nato in Francia nel 1955, đđżđČ́đ±đČ́đżđ¶đ° đŁđźđ·đźđž ha avuto un’esistenza assai tribolata. Ha conosciuto la povertĂ piĂč disperata e una solitudine cui riuscirĂ a sfuggire soltanto grazie alla scrittura, alla poesia e al disegno. I libri della serie đđąđŻđȘđ§đŠđŽđ”đ° đȘđŻđ€đŠđłđ”đ°, l’impresa letteraria di una vita, intessono esistenze, parole e immagini di grandi figure dell’arte e del pensiero del XIX e del XX secolo. Tradotti in oltre dieci Paesi, dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, dalla Russia alla Germania, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il premio MĂ©dicis per il saggio 2014 e il premio Goncourt per la biografia 2019 e, nel 2021, il Gran premio svizzero di letteratura e il premio di saggistica “CittĂ delle Rose”.
đđČđŒđłđłđżđŒđ đ±đČ đđźđŽđźđđ»đČđżđ¶đČ (1981) Ăš un filosofo e sociologo francese. Autore di numerosi libri, articoli e conferenze, si occupa di filosofia sociale e politica, epistemologia e sociologia della cultura. Collabora regolarmente con giornali e riviste, ed Ăš tra gli intellettuali piĂč ascoltati della sua generazione.
I LIBRI
đđżđČ́đ±đČ́đżđ¶đ° đŁđźđ·đźđž, đđđđ©đŻđšđđđ đđĄ đ„đđđŁđ€, đ’đŒđżđșđź đČđ±đ¶đđŒđżđČ
Friedrich Nietzsche si dichiarava musicista prima ancora che filosofo. IniziĂČ a prendere lezioni di piano da bambino e non abbandonĂČ piĂč lo strumento su cui improvvisava con ardore e trasporto. Compose e abbozzĂČ sonate, corali e inni. In una lettera a un amico scrisse: «La vita senza musica Ăš semplicemente un errore, una fatica, un esilio».
A una straordinaria sensibilitĂ di ascoltatore e interprete – i contemporanei ne ricordano il tocco capace di evocare un’intera orchestra – non corrispondeva un equiparabile talento creativo. In questa impasse si consumĂČ il suo viscerale legame con la musica.
Nietzsche al piano ricostruisce la storia di questa passione dominante: il rapporto di amore e odio con Wagner, l’incapricciamento per Bizet, le straordinarie riflessioni estetiche, fino alla discesa nel silenzio degli ultimi anni in cui ancora sfogava la propria follia sulla tastiera di un vecchio pianoforte.
đđČđŒđłđłđżđŒđ đ±đČ đđźđŽđźđđ»đČđżđ¶đČ, đŻ. đđŁ’đđšđ„đđ§đđŻđđ€đŁđ đđĄ đđȘđ€đ§đ, đ’đŒđżđșđź đČđ±đ¶đđŒđżđČ
Con lo scrittore Ădouard Louis e il sociologo Didier Eribon, Geoffroy de Lagasnerie ha sviluppato una relazione profonda che dura da oltre dieci anni, ha inventato un modo di condividere le idee e il mondo, caratterizzato da riti, luoghi, temporalitĂ , e connessioni culturali e sociali. 3 Ăš il racconto di questo rapporto irripetibile e la rivendicazione di una forma d’esistenza alternativa che contrappone la curiositĂ e l’apertura alle chiusure di ogni familismo, chiamando in causa Cicerone, Montaigne e Barthes, ma anche Patti Smith. Prendendo spunto dal proprio vissuto, de Lagasnerie ci invita a rivendicare affetti e incontri che la societĂ rischia di sminuire e a cui non sa, o non vuole, ancora riconoscere diritti.
In un’epoca di aspirazioni normalizzate, 3 ci provoca a ripensare la vita attraverso le coordinate intellettuali di un’utopia concreta e vissuta quotidianamente.

VenerdĂŹ đđŻ đŽđ¶đđŽđ»đŒ, alle đđł.đŻđŹ, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterĂ un incontro di particolare interesse con đđźđżđčđŒ e đ„đČđ»đđŒ đŁđ¶đźđ»đŒ che, insieme a đ đźđđżđ¶đđ¶đŒ đ đ¶đčđźđ», presenteranno i rispettivi libri đđ”đđąđŻđ”đȘđ„đŠ e đđ§đ§đȘđŻđȘđ”đą̀ đŽđ”đłđ¶đ”đ”đ¶đłđąđđȘ in dialogo con il commissario straordinario Paolo Pelliccia.L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
đđźđżđčđŒ đŁđ¶đźđ»đŒ Ăš nato a Genova nel 1965. Nel 1998 aveva seguito il caso Bilancia come inviato di un quotidiano nazionale. Collabora con Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX. In combutta con il padre Renzo ha scritto đđ”đđąđŻđ”đȘđ„đŠ per Feltrinelli.
Per le Edizioni e/o ha pubblicato đđ đ€đąđŻđ”đȘđŠđłđŠ đ„đȘ đđŠđłđ”đ°. đđ đłđ°đźđąđŻđ»đ° đ„đŠđ đ±đ°đŻđ”đŠ đ„đȘ đđŠđŻđ°đ·đą e đđ đ”đ°đłđ”đ°. đđȘđ€đȘđąđŽđŽđŠđ”đ”đŠ đšđłđąđ„đȘđŻđȘ đ·đŠđłđŽđ° đ’đȘđŻđ§đŠđłđŻđ° (premio Scerbanenco 2023).
đ„đČđ»đđŒ đŁđ¶đźđ»đŒ (Genova, 1937) Ăš una figura chiave dell’architettura internazionale degli ultimi quarant’anni. Tra le sue opere: la Collezione Menil a Houston; il progetto Unesco con laboratorio a Otranto; la CitĂ© Internationale a Lione; il Museo della scienza e della tecnica ad Amsterdam; il Museo Paul Klee a Berna, il City Tech Tower, il grattacielo piĂč alto di Brooklyn, e lo Shard a Londra, il piĂč alto d’Europa.
Molte delle sue opere piĂč celebri sono in Italia: lo stadio di Bari, la chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, le stazioni della metropolitana di Genova, il centro multiservizi di Nola, il Lingotto di Torino.
đ đźđđżđ¶đđ¶đŒ đ đ¶đčđźđ» (Mirano, 1952) Ăš un ingegnere italiano. Collabora con architetti di fama internazionale come Gerkan, Marg and Partners, Arata Isozaki, Rem Koolhaas, Herzog & de Meuron, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Bolles+Wilson, Mario Cucinella, Jean-Michel Wilmotte.
Consulente storico di Renzo Piano partecipa alla realizzazione di molti progetti del progettista genovese.
I LIBRI
đđźđżđčđŒ đČ đ„đČđ»đđŒ đŁđ¶đźđ»đŒ,đŒđ©đĄđđŁđ©đđđ. đđđđđđđ€ đđĄđĄđ đ§đđđđ§đđ đđđĄđĄđ đđđĄđĄđđŻđŻđ, đđČđčđđżđ¶đ»đČđčđčđ¶
Comincia un giorno d’estate al porto di Genova, a pochi passi dallo studio di Punta Nave, il lungo viaggio per mare di Renzo Piano e di suo figlio Carlo. A guidarli Ăš un desiderio mitico e ancestrale. Vogliono trovare Atlantide. Atlantide Ăš la cittĂ perfetta, perchĂ© ospita una societĂ perfetta. E come tale, Ăš il sogno di ogni architetto, l’idea regolativa che muove la sua creativitĂ . Per trovarla, Piano ritorna nei luoghi in cui per tutta la vita ha inseguito la perfezione, costruendo nel mondo intero le proprie opere.
Naviga con il figlio nel mezzo del Pacifico, sulle rive del Tamigi, ad Atene, a San Francisco. Raggiunge l’isola costruita nella baia di Osaka per ospitare l’aeroporto da lui progettato. Che cosa significa cercare la perfezione? E perchĂ© cercarla ritornando a luoghi modificati dal tempo? PerchĂ© il senso del costruire di Renzo Piano resiste alle pericolose illusioni della modernitĂ di cui la ferita del Ponte Morandi di Genova Ăš uno dei tragici simboli.
Ogni opera architettonica conserva le memorie e le tradizioni, si innesta nel paesaggio e cambia insieme all’ambiente circostante. Per questo progettare significa innanzitutto prendersi cura del territorio e dei suoi abitanti.
đ đźđđżđ¶đđ¶đŒ đ đ¶đčđźđ», đŒđđđđŁđđ©đ̀ đšđ©đ§đȘđ©đ©đȘđ§đđĄđ. đđŁđ đ«đđ©đ đ©đ§đ đ„đ§đ€đđđ©đ©đ đ đđđŁđ©đđđ§đ đđ€đŁ đđđŁđŻđ€ đđđđŁđ€, đđŒđșđœđ¶đźđ»đ¶
Ci sono incontri che cambiano la vita, come quello tra l’ingegnere Maurizio Milan e l’architetto Renzo Piano. I loro destini si sono incrociati a Venezia nel 1983 e da allora i due professionisti hanno avviato una collaborazione per progetti straordinari nel mondo: dallo stadio San Nicola di Bari alla basilica di San Pio, dal museo della Scienza di Trento all’ospedale di Entebbe in Uganda, fino al campus del Politecnico di Milano alla Bovisa.
Il lavoro spalla a spalla, spesso in contesti complessi e pieni di criticitĂ , ha rafforzato con il tempo un’intesa straordinaria. Un sodalizio duraturo che unisce l’approccio pragmatico ingegneristico con la creativitĂ artistica, costantemente alimentato da una fortissima affinitĂ umana. Il motto di Milan Ăš da sempre “soluzioni semplici ai problemi complessi” e in questo viaggio sulle ali della memoria si puĂČ ritrovare tutta la dedizione alla sperimentazione di due eccellenze italiane conosciute a livello internazionale, impegnate nella creazione di soluzioni di grande impatto che hanno dato vita a opere all’avanguardia.
AffinitĂ strutturali offre uno sguardo avvincente sul mondo dell’architettura e dell’ingegneria, un invito a esplorare l’animo pulsante di due geni creativi che hanno lasciato un’impronta indelebile nel patrimonio urbano e paesaggistico mondiale.
L’incontro sarĂ anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/@bibliotecaconsorzialeviterbo

MđźđżđđČđ±đ¶̀ đđŹ đŽđ¶đđŽđ»đŒ, alle đđł.đŻđŹ, la rassegna "La Biblioteca incontra" vedrĂ il gradito ritorno di đđđ¶đŽđ¶ đŠđČđżđźđłđ¶đ»đ¶ che, in dialogo con đđ¶đčđ¶đœđœđŒ đđŒđčđ¶đź, presenterĂ il libro đđ đŽđ°đšđŻđ° đ„đȘ đđ¶đȘđšđȘ đđŠđłđąđ§đȘđŻđȘ, catalogo della recente mostra al MART di Rovereto.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
đđđ¶đŽđ¶ đŠđČđżđźđłđ¶đ»đ¶ (Roma, 1949) Ăš un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si Ăš sempre sviluppata al di fuori dei contesti piĂč convenzionali dell’arte.
Il đđ°đ„đŠđč đđŠđłđąđ±đ©đȘđŻđȘđąđŻđ¶đŽ Ăš la sua piĂč nota opera editoriale, pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci e, piĂč di recente, da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato đđ”đ°đłđȘđŠ đđąđ”đ¶đłđąđđȘ e đđ¶đđ€đȘđŻđŠđđđ°đ±đąđŠđ„đȘđą, quest’ultima ancora in libreria. Le sue opere sono state esposte in molte sedi internazionale, da ultimo al Mart di Rovereto (2024). Una selezione delle sue opere Ăš presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque. A Parigi Ăš Satrape Transcendent du CollĂšge de ‘Pataphysique, unico italiano.
đđĄ đšđ€đđŁđ€ đđ đđȘđđđ đđđ§đđđđŁđ, đŠđ¶đčđđźđ»đź đđ±đ¶đđŒđżđ¶đźđčđČ
Con il titolo đđ°đźđŻđȘđ¶đź đđ€đȘđ±đȘđ°đŻđȘđŽ circolĂČ dal Medioevo il frammento di un trattato di Cicerone che ossessionĂČ, fra gli altri, Raffaello e Mozart. Vi si leggeva della natura immortale e onnipotente dell’anima. Tanto tempo dopo, appare in sogno un altro libro: un libro impossibile nel quale i pesci sono occhi che ci guardano dai flutti, gli amplessi generano esseri anfibi, e ogni parola innalza un edificio fantastico. Un libro che non si puĂČ leggere, e che tutti sanno a memoria. Con il đđ°đ„đŠđč đđŠđłđąđ±đ©đȘđŻđȘđąđŻđ¶đŽ – enciclopedia d’invenzione stampata nel 1981 da Franco Maria Ricci, e da allora libro di culto per intellettuali e ragazzi di tutto il mondo – iniziava il sogno di Luigi Serafini.
Un sogno che si Ăš materializzato in una mostra e ora di nuovo in un libro, questo (con la piĂč ampia riproduzione delle opere dell’artista, commentate da saggi, con una ricca cronologia e conversazioni). Il sogno di un’arte senza nome che plasma insieme architettura, disegno, scrittura, pittura, scultura, musica e design. Davvero Ăš un Marziano quello sbarcato al Mart: casa ideale che, proprio come in un sogno, ospita la riproduzione virtuale della prodigiosa casa-studio reale dell’artista, la cui salvaguardia Ăš oggi oggetto di un’avventurosa disputa legale. CosĂŹ ci si rivela la doppia valenza del genitivo. Il sogno fatto mezzo secolo fa da Serafini Ăš il sogno che oggi tutti facciamo immaginandocelo, forse inventandolo. PerchĂ©, come ha dichiarato di recente, «io esisto solo negli occhi degli altri».
Da un’idea di Vittorio Sgarbi.
- VđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đČ đŽđ¶đđŽđ»đŒ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, đđ¶đźđ»đ°đźđżđčđŒ đŠđ°đźđżđ°đ”đ¶đčđčđ¶ tornerĂ a trovarci per un incontro della serie “La memoria” dedicato a Marcello Mastroianni e al cinema di Pier Paolo Pasolini.
đ đœđźđżđđ¶đżđČ đ±đźđčđčđČ đŒđżđČ đđČ verrĂ proiettato in sala il docufilm đđȘđŠđł đđąđ°đđ° đđąđŽđ°đđȘđŻđȘ - đđŻđą đ·đȘđŽđȘđ°đŻđŠ đŻđ¶đ°đ·đą realizzato da Scarchilli nel 2023.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
đđ¶đźđ»đ°đźđżđčđŒ đŠđ°đźđżđ°đ”đ¶đčđčđ¶ Ăš regista e sceneggiatore. In qualitĂ di collaboratore alla regia e/o alla sceneggiatura prende parte a đđ¶đŠ đ±đŠđ»đ»đȘ đ„đȘ đ±đąđŻđŠ (1978, Sergio Citti), đđȘđŻđŠđŽđ”đłđ°đŻđŠ (1980, Sergio Citti), đđȘ đ±đąđ„đłđŠ đȘđŻ đ§đȘđšđđȘđ° (1978/82, Vittorio Gassman), đđ°đšđŻđȘ đŠ đŁđȘđŽđ°đšđŻđȘ (1984/85, Sergio Citti), đđąđŽđŽđźđąđŻ đđ”đ°đłđș (1985/86).
Negli anni novanta affianca all’attivitĂ di sceneggiatore quella di regista, tra i suoi titoli ricordiamo đđȘ đ§đąđȘ đ¶đŻ đ§đąđ·đ°đłđŠ (1997), đ đ§đ°đŁđȘđ€đȘ (1999), đđ€đłđȘđ·đȘđđ° đŽđ¶đȘ đźđ¶đłđȘ (2007), đđȘđ”đ”đ°đłđȘđ° đłđąđ€đ€đ°đŻđ”đą đđąđŽđŽđźđąđŻ – đđŻđą đ·đȘđ”đą đ„đą đđąđ”đ”đąđ”đ°đłđŠ (2010), đđ©đŠ đđȘđŻđš đ°đ§ đđąđ±đąđłđąđ»đ»đȘ – đđą đ·đŠđłđą đŽđ”đ°đłđȘđą (2018) e đđȘđŠđł đđąđ°đđ° đđąđŽđ°đđȘđŻđȘ – đđŻđą đ·đȘđŽđȘđ°đŻđŠ đŻđ¶đ°đ·đą (2022).
Dal 2014 Ăš docente di Accademie e Scuole di recitazione cinematografica a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Verona, Palermo, Bari, Firenze.
IL LIBRO
đđČđźđ» đ. đđ¶đčđ¶, đđđ§đđđĄđĄđ€ đđđšđ©đ§đ€đđđŁđŁđ, đđ±đ¶đđ¶đŒđ»đ¶ đŠđźđŻđ¶đ»đźđČ
Indimenticabile interprete dei film di Federico Fellini, Vittorio De Sica e Mario Monicelli, attore feticcio di Ettore Scola, Marco Ferreri ed Elio Petri, đ đźđżđ°đČđčđčđŒ đ đźđđđżđŒđ¶đźđ»đ»đ¶ Ăš un’icona del cinema, ha incarnato l’eleganza maschile e la dolce vita. Cinquant’anni di una straordinaria carriera internazionale che lo ha portato a lavorare con registi della fama di Jules Dassin, Jacques Demy, John Boorman, Louis Malle, AgnĂšs Varda, Nikita Michalkov, Theo Angelopoulos, RaĂșl Ruiz, Robert Altman, Manoel de Oliveira, Roman Polanski e a recitare al fianco di attrici come Sophia Loren, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, Giulietta Masina, Brigitte Bardot, Simone Signoret, Ursula Andress, Anita Ekberg, Jeanne Moreau, Faye Dunaway e Catherine Deneuve, madre di sua figlia Chiara. Testimonianze inedite di Barbara Mastroianni, la prima figlia dell’attore, di Anouk AimĂ©e, Bertrand Blier, Claudia Cardinale, Liliana Cavani, Jacques Perrin, Melvil Poupaud e AgnĂšs Varda completano questo omaggio a uno dei piĂč grandi attori del mondo.
IL DOCUFILM
đđ¶đźđ»đ°đźđżđčđŒ đŠđ°đźđżđ°đ”đ¶đčđčđ¶, đđđđ§ đđđ€đĄđ€ đđđšđ€đĄđđŁđ. đđŁđ đ«đđšđđ€đŁđ đŁđȘđ€đ«đ, đ đ đŁđżđŒđ±đđ°đđ¶đŒđ»
đđȘđŠđł đđąđ°đđ° đđąđŽđ°đđȘđŻđȘ - đđŻđą đđȘđŽđȘđ°đŻđŠ đđ¶đ°đ·đą Ăš la narrazione di personalitĂ che hanno avuto un significativo mutamento dopo aver conosciuto Pasolini.
Bernardo Bertolucci scrive poesie quando Pasolini lo coinvolge come aiuto regista nel film đđ€đ€đąđ”đ”đ°đŻđŠ. Lo stesso accade a Vincenzo Cerami, suo ex allievo di scuola media, che introduce nel mondo del cinema nel film đđ€đ€đŠđđđąđ€đ€đȘ đŠ đđ€đ€đŠđđđȘđŻđȘ. Sergio Citti Ăš un imbianchino quando Pasolini intuisce in lui il narratore ideale per raccontare le borgate.
Come un rabdomante, Pasolini sapeva scovare il talento dove altri non lo percepivano. La stessa cosa si Ăš verificata con Laura Betti, Dante Ferretti, Danilo Donati, Ennio Morricone e tanti altri.
Tutti significativi personaggi del cinema e della cultura che devono molto all'incontro avuto con Pasolini e la sua carismatica personalitĂ .
MđźđżđđČđ±đ¶̀ đŻ đŽđ¶đđŽđ»đŒ, alle đŒđżđČ đđł.đŻđŹ, la rassegna "La Biblioteca incontra" ospiterĂ đđđ°đČđđđź đŠđ°đźđżđźđłđłđ¶đź che, in dialogo con đđ¶đđčđ¶đź đ đźđżđ°đ”đČđđđ¶, presenterĂ il libro đđȘđ° đŻđ°đŻ đŠ̀ đ€đ°đŽđȘ̀. đđ”đ”đ° đźđȘđŽđ”đȘđ€đ©đŠ đđąđȘđ€đ©đŠ đ„đŠđ đđ°đ·đŠđ€đŠđŻđ”đ°.L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTRICE
đđđ°đČđđđź đŠđ°đźđżđźđłđłđ¶đź, storica e giornalista, ha insegnato Storia contemporanea presso l’UniversitĂ La Sapienza di Roma ed Ăš stata professoressa alla Sorbona di Parigi.
I suoi studi si sono concentrati sulla storia delle donne e sulla storia della religiositĂ , con particolare attenzione a quella femminile. Dal 2007 Ăš membro del Comitato nazionale di bioetica. Nel 2017 per la sua attivitĂ di storica e di giornalista ha ricevuto dal Presidente della Repubblica francese l’onorificenza di ufficiale della Legion d’onore. Ă stata ed Ăš editorialista di vari quotidiani.
Tra i suoi libri đđą đ§đȘđŻđŠ đ„đŠđđđą đźđąđ„đłđŠ (2017), đđą đ„đ°đŻđŻđą đ€đąđłđ„đȘđŻđąđđŠ (2020), đđŻđȘđźđŠ đŻđŠđłđŠ (con Anna Foa, 2021), đđšđŻđ¶đŽ đ„đŠđȘ (con Anna Foa e Franca Giansoldati 2022) e đđ”đ”đȘ đȘđźđ±đ¶đłđȘ (2024).
IL LIBRO
đđđ°đČđđđź đŠđ°đźđżđźđłđłđ¶đź, đżđđ€ đŁđ€đŁ đ̀ đđ€đšđ̀. đđ©đ©đ€ đąđđšđ©đđđđ đĄđđđđđ đđđĄ đđ€đ«đđđđŁđ©đ€, đđŒđșđœđ¶đźđ»đ¶
Otto mistiche laiche che cercano il divino fuori dalla cornice strettamente religiosa sono le protagoniste di questo libro: donne libere e coraggiose, che vogliono andare al di lĂ dell’idea di Dio che viene loro proposta. “Dio non Ăš cosĂŹ, ne sono sicura, e quindi lo cerco per conto mio,” dice Catherine Pozzi, e come lei la pensano Adrienne von Speyr, Banine, Ălisabeth Behr Sigel, Romana Guarnieri, fino a Simone Weil e Chiara Lubich. In questa ricerca nutrita di consapevolezza fondano movimenti, lavorano nelle fabbriche, amano senza riserve, esercitano una professione. Dio Ăš qui e ora, nelle piccole e grandi cose della vita, nel lavoro che facciamo e nelle relazioni che coltiviamo con pazienza e dedizione, sembrano volerci dire. Incontrarlo non Ăš cosĂŹ difficile, non serve chissĂ quale paludamento religioso: basta attingere alla ricchezza della propria vita interiore alla ricerca di un senso del nostro esistere.
Otto storie di donne che hanno sperimentato nuovi rapporti interpersonali e nuove gerarchie ispirando le chiese e la societĂ . Un anelito alla spiritualitĂ che Ăš anche un percorso di emancipazione inscritto nel movimento di liberazione femminile novecentesco.

- VđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đŻđŹ đșđźđŽđŽđ¶đŒ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per l’appuntamento settimanale della rassegna “La Biblioteca incontra”, sarĂ con noi đđ»đđŒđ»đ¶đŒ đ đŒđ»đ±đź per parlarci del suo libro đđŻđ€đ°đŻđ”đłđȘ đłđąđ·đ·đȘđ€đȘđŻđąđ”đȘ in dialogo con il commissario straordinario đŁđźđŒđčđŒ đŁđČđčđčđ¶đ°đ°đ¶đź.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTORE
đđ»đđŒđ»đ¶đŒ đ đŒđ»đ±đź vive a New York, insegna alla New York University e collabora con “la Repubblica”. Ha curato mostre per il Louvre, il MoMA, il Lincoln Center e il Guggenheim. Ă autore di dieci romanzi e cinque saggi critici tradotti in undici lingue.
Dal 2015 al 2021 Ăš stato Direttore artistico della Festa del Cinema di Roma.
đđ»đđŒđ»đ¶đŒ đ đŒđ»đ±đź, đđŁđđ€đŁđ©đ§đ đ§đđ«đ«đđđđŁđđ©đ, đđź đ»đźđđČ đ±đ¶ đ§đČđđČđŒ
“L’incredibile elenco di persone tratteggiate in questa raccolta testimonia la qualitĂ del valore culturale di Antonio Monda. Non Ăš questo perĂČ il motivo per cui molti artisti di talento si confidano con lui. Grandi personalitĂ creative si confidano con Antonio perchĂ© gli vogliono bene.” Dall’introduzione di Jonathan Safran Foer
đđ»đđŒđ»đ¶đŒ đ đŒđ»đ±đź ha con New York e la cultura americana un rapporto assoluto: dal primo approdo nella Grande Mela al successo internazionale tra letteratura e cinema, Monda ha costruito amicizie, legami e frequentazioni uniche con attori, registi, miti e leggende dell’arte, che hanno trovato nei momenti conviviali della sua casa newyorchese un luogo complice, in cui confidarsi e dialogare a tutto campo.
In questo libro Antonio Monda racconta per la prima volta questi incontri sorprendenti: da Meryl Streep ad Al Pacino, da Muhammad Ali a David Foster Wallace, passando per Martin Scorsese, Ingrid Bergman, Susan Sontag, Stephen King, Cate Blanchett, Philip Roth, Robert De Niro, Toni Morrison, Gore Vidal e molti altri.
Conversazioni, aneddoti e retroscena vissuti in prima persona: una carrellata di volti e personalitĂ , non solo americane, che hanno segnato il mondo del cinema, della letteratura, della cultura mondiale. L’incontro sarĂ anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube:
https://www.youtube.com/@bibliotecaconsorzialeviterbo - VđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đźđŻ đșđźđŽđŽđ¶đŒ đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ.
đđčđČđđđźđ»đ±đżđŒ đđźđ°đ°đđżđ¶, direttore della comunicazione per l’UniversitĂ Cattolica, presenterĂ il suo libro đđłđŠđšđ©đȘđŠđłđą đŠ đđŠđ”đ”đŠđłđąđ”đ¶đłđą in dialogo con il commissario straordinario đŁđźđŒđčđŒ đŁđČđčđčđ¶đ°đ°đ¶đź.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTORE
đđčđČđđđźđ»đ±đżđŒ đđźđ°đ°đđżđ¶ Ăš nato a La Spezia nel 1963, vive a Milano ed Ăš direttore della comunicazione per l’UniversitĂ Cattolica. Narratore e saggista, dal 1992 Ăš giornalista professionista. Ha lavorato, tra l’altro, al mensile «Millelibri», e dal 1994 collabora con il quotidiano «Avvenire», dove si occupa in particolare di letteratura.
Tra i suoi romanzi piĂč recenti ricordiamo đđ° đŽđ±đłđŠđšđȘđ° (2016, premio Comisso e premio Mondello Giovani), đđŠđ đŻđ°đźđŠ (2019, premio Palmi) e đđą đČđ¶đŠđłđ€đȘđą đ„đȘ đđłđ¶đŠđšđŠđ (2021, premio La Cava). Nel 2022 Ăš uscito đđ°đ€đ° đą đźđŠ đŽđ”đŠđŽđŽđ°, romanzo che prosegue l’opera di reinvenzione dell’Ottocento italiano intrapresa con đđ đŽđȘđšđŻđ°đł đ§đȘđšđđȘđ° (premio Selezione Campiello 2007) e che si Ăš aggiudicato i premi Elba-Raffaello Brignetti e Boccaccio.
IL LIBRO
đđčđČđđđźđ»đ±đżđŒ đđźđ°đ°đđżđ¶, đđ§đđđđđđ§đ đ đĄđđ©đ©đđ§đđ©đȘđ§đ, đŠđźđ» đŁđźđŒđčđŒ
Il legame tra letteratura e spiritualitĂ Ăš fortissimo e tutt’altro che casuale, specie all’interno del cristianesimo. Attraverso i Vangeli, infatti, anche la struttura della preghiera si trasforma, la Parola originaria – il Logos – assume una centralitĂ inedita in virtĂč dell’Incarnazione di Cristo. Lo stesso GesĂč, quando vuole insegnare, racconta e non teorizza, ed Ăš tanto piĂč riconosciuto come maestro quanto piĂč risulta affascinante come narratore. In queste pagine, Alessandro Zaccuri ci presenta esempi tratti dalle letterature antiche e da quelle orientali per arrivare all’epoca moderna e contemporanea. Un percorso da Lucrezio a Eugenio Montale, da sant’Agostino a Dante, da Cervantes passando per Shakespeare fino a Dickens, Hemingway, Carver e al piĂč contemporaneo di tutti, Cormac McCarthy, per rispondere idealmente a quella domanda, formulata nel 2012 sul New York Times, a firma dello scrittore statunitense Paul Elie: «Il romanzo ha perso la fede?». La letteratura, sia chiaro, non Ăš ancora preghiera. Ma di sicuro puĂČ aiutare a pregare.
> VđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đđČ đșđźđŽđŽđ¶đŒ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, đđ¶đźđ»đ°đźđżđčđŒ đŠđ°đźđżđ°đ”đ¶đčđčđ¶ condurrĂ , in dialogo con đđ¶đđđČđœđœđČ đ đźđ»đłđżđ¶đ±đ¶, un incontro della serie “La memoria” dedicato a đ©đ¶đđđŒđżđ¶đŒ đđźđđđșđźđ».
đ đœđźđżđđ¶đżđČ đ±đźđčđčđČ đŒđżđČ đđČ verrĂ proiettato in sala il docu-film đđȘđ”đ”đ°đłđȘđ° đłđąđ€đ€đ°đŻđ”đą đđąđŽđŽđźđąđŻ realizzato da Scarchilli nel 2010.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTORE
đđ¶đźđ»đ°đźđżđčđŒ đŠđ°đźđżđ°đ”đ¶đčđčđ¶ Ăš regista e sceneggiatore. In qualitĂ di collaboratore alla regia e/o alla sceneggiatura prende parte a đđ¶đŠ đ±đŠđ»đ»đȘ đ„đȘ đ±đąđŻđŠ (1978, Sergio Citti), đđȘđŻđŠđŽđ”đłđ°đŻđŠ (1980, Sergio Citti), đđȘ đ±đąđ„đłđŠ đȘđŻ đ§đȘđšđđȘđ° (1978/82, Vittorio Gassman), đđ°đšđŻđȘ đŠ đŁđȘđŽđ°đšđŻđȘ (1984/85, Sergio Citti), đđąđŽđŽđźđąđŻ đđ”đ°đłđș (1985/86).
Negli anni novanta affianca all’attivitĂ di sceneggiatore quella di regista, tra i suoi titoli ricordiamo đđȘ đ§đąđȘ đ¶đŻ đ§đąđ·đ°đłđŠ (1997), đ đ§đ°đŁđȘđ€đȘ (1999), đđ€đłđȘđ·đȘđđ° đŽđ¶đȘ đźđ¶đłđȘ (2007), đđȘđ”đ”đ°đłđȘđ° đłđąđ€đ€đ°đŻđ”đą đđąđŽđŽđźđąđŻ – đđŻđą đ·đȘđ”đą đ„đą đđąđ”đ”đąđ”đ°đłđŠ (2010), đđ©đŠ đđȘđŻđš đ°đ§ đđąđ±đąđłđąđ»đ»đȘ – đđą đ·đŠđłđą đŽđ”đ°đłđȘđą (2018) e đđȘđŠđł đđąđ°đđ° đđąđŽđ°đđȘđŻđȘ – đđŻđą đ·đȘđŽđȘđ°đŻđŠ đŻđ¶đ°đ·đą (2022).
Dal 2014 Ăš docente di Accademie e Scuole di recitazione cinematografica a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Verona, Palermo, Bari, Firenze.
IL DOCU-FILM
đđ¶đźđ»đ°đźđżđčđŒ đŠđ°đźđżđ°đ”đ¶đčđčđ¶, đđđ©đ©đ€đ§đđ€ đ§đđđđ€đŁđ©đ đđđšđšđąđđŁ. đđŁđ đ«đđ©đ đđ đąđđ©đ©đđ©đ€đ§đ, đ„đđ đđ¶đ»đČđșđź – đŠđđđ±đ¶đŒ đđșđșđźđŽđ¶đ»đČ
Il percorso umano e artistico di una delle maggiori personalitĂ dello spettacolo e della cultura italiana del XX secolo che, pur affondando le proprie radici nella tradizione del teatro classico, ha fatto di tutto per avvicinarvi le masse. Il suo đđźđđŠđ”đ° (1952) fu il primo spettacolo che superĂČ, con una serie di “tutto esaurito”, le 100 repliche nello stesso teatro.
Vittorio Gassman fu anche il primo, utilizzando un tendone da circo, a portare i “classici” in luoghi sperduti del Sud d’Italia dove il teatro non era mai arrivato. Solo molti anni dopo avrebbero proliferato gli “alternativi” teatri tenda. NĂ© va dimenticato il suo contributo alla diffusione della poesia.
Ă anomalo e curioso che un attore etichettato come “tradizionale” abbia apportato cosĂŹ tante innovazioni. Il suo đđąđ”đ”đąđ”đ°đłđŠ televisivo fece molto scalpore all’epoca (1959) e passĂČ alla storia; si puĂČ affermare che fu rivoluzionario, una sorta di programma-contenitore đąđŻđ”đŠ đđȘđ”đ”đŠđłđąđź, dove poesia e numeri da circo, linguaggio colto e battute popolari, si alternavano e fondevano armonicamente.
In cinema Gassman non fu da meno: ai grandi personaggi tragici alternava quelli cialtroneschi e popolari, sempre con grande successo. Tutto questo e molto altro ancora viene raccontato per ricordare colui che “in scena e fuori scena non fu mai impallato”, come ironicamente Vittorio Gassman definiva sĂ© stesso.

Per il prossimo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, đșđźđżđđČđ±đ¶̀ đđŻ đșđźđŽđŽđ¶đŒ, alle 17.30, đđ¶đŒđżđŽđ¶đŒ đ đŒđ»đđČđłđŒđđ°đ”đ¶ ci parlerĂ del suo romanzo đđŻ’đȘđŻđ„đȘđ€đȘđŁđȘđđŠ đ”đŠđŻđŠđłđŠđ»đ»đą in dialogo con đđźđżđčđŒ đŠđČđżđźđłđ¶đ»đ¶.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTORE
đđ¶đŒđżđŽđ¶đŒ đ đŒđ»đđČđłđŒđđ°đ”đ¶ Ăš nato a Roma. Tra le sue numerose opere ricordiamo đđą đ€đąđŽđą đ„đŠđ đ±đąđ„đłđŠ (1994, Premio Strega), đđ đŽđŠđšđłđŠđ”đ° đ„đŠđđ’đŠđŽđ”đłđŠđźđą đ§đŠđđȘđ€đȘđ”đą̀ (2001), đđą đŽđ±đ°đŽđą (2003), đđ° đŽđšđ¶đąđłđ„đ° đ„đŠđ đ€đąđ€đ€đȘđąđ”đ°đłđŠ (2003), đ’đȘđ„đŠđą đ„đȘ đ±đŠđłđ„đŠđłđ”đȘ (2006), đđŠ đ„đ¶đŠ đłđąđšđąđ»đ»đŠ đ€đ°đŻ đšđđȘ đ°đ€đ€đ©đȘ đ·đŠđłđ„đȘ (2009), đđ·đą (2011), đđą đ§đłđąđšđȘđđŠ đŁđŠđđđŠđ»đ»đą đ„đŠđ đšđȘđ°đłđŻđ° (2014), đđ đ·đ°đđ”đ° đŻđąđŽđ€đ°đŽđ”đ° (1991, 2015) e đđ đ€đ°đłđ±đ° (2017).
Ha pubblicato con La nave di Teseo đđŠđŽđȘđ„đŠđłđȘđ° (2020) e đđŠđđ’đąđŻđȘđźđą đŻđ°đŻ đźđȘ đȘđźđ±đ°đłđ”đą (2022) e le nuove edizioni di đđȘđŻđŠđ·đłđą (1974, 2019), đđ đđ¶đŽđŠđ° đđ§đłđȘđ€đąđŻđ° (1976, 2019), đ’đąđźđ°đłđŠ đŁđ°đłđšđ©đŠđŽđŠ (1978, 2020), đđą đ§đŠđđȘđ€đȘđ”đą̀ đ€đ°đŻđȘđ¶đšđąđđŠ (1982, 2021) e đđą đ”đŠđłđ»đą đ„đ°đŻđŻđą (1982, 2021).
IL LIBRO
đđ¶đŒđżđŽđ¶đŒ đ đŒđ»đđČđłđŒđđ°đ”đ¶, đđŁ’đđŁđđđđđđđĄđ đ©đđŁđđ§đđŻđŻđ, đđź đ»đźđđČ đ±đ¶ đ§đČđđČđŒ
Pietro, uno scrittore sessantaseienne, Ăš sempre piĂč convinto di non pubblicare il romanzo che gli Ăš costato due anni di lavoro. A niente sembrano servire le suppliche di Mario, suo storico editore nonchĂ© amico di una vita. Pietro ha una relazione stabile con Sabina, un’architetto piĂč giovane di lui di oltre dieci anni con una figlia ventenne, Annalisa, con cui ha un rapporto affettuoso e paterno. La sua vita e le sue abitudini, perĂČ, saranno stravolte dall’arrivo di Paola, la giovane editor che Mario mette a disposizione dell’amico per convincerlo finalmente a pubblicare la sua opera e che rimescolerĂ tutte le carte in gioco tra Pietro, Sabina e Mario. Sullo sfondo l’eterna Roma, tra scorci idilliaci, vissuto quotidiano e il fascino in equilibrio tra malinconia e desiderio che solo lei sa esprimere.
Con la precisione e il realismo lirico a cui ci ha abituato, Giorgio Montefoschi riesce a raccontare rapporti, sentimenti e spaccati di vita quotidiana attraverso sussurri, non detti, incontri fugaci che costellano il lento ma inesorabile scorrere del tempo.
đđŻ’đȘđŻđ„đȘđ€đȘđŁđȘđđŠ đ”đŠđŻđŠđłđŠđ»đ»đą Ăš l’ennesimo gioiello di un autore in grado di catturare il lettore e trasportarlo dentro le sue atmosfere e le sue storie.

MđźđżđđČđ±đ¶̀ đČ đșđźđŽđŽđ¶đŒ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, đđźđŻđżđ¶đđ¶đŒ đđŒđđ°đ¶đź ci parlerĂ del suo libro đđ¶đȘđ€đȘđ„đȘ đȘđźđ±đŠđłđ§đŠđ”đ”đȘ, in dialogo con đđ¶đčđ¶đœđœđŒ đđź đŁđŒđżđđź.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
L’AUTORE
đđźđŻđżđ¶đđ¶đŒ đđŒđđ°đ¶đź (Napoli, 1967) Ăš docente, editorialista e critico teatrale del quotidiano «Il Mattino». Ha pubblicato la raccolta di saggi narrativi đđ°đđȘ đŠđłđąđ·đąđźđ° đŠ đąđđ”đłđŠ đŽđ”đ°đłđȘđŠ (ad est dell’equatore, 2015, tradotta in tedesco), đđą đŁđŠđđđŠđ»đ»đą đ€đ©đŠ đłđŠđŽđ”đą (Melville Edizioni, 2017, finalista premio Brancati), đđȘđ±đȘđŻđšđŠđłđŠ đ’đȘđŻđ·đȘđŽđȘđŁđȘđđŠ. đđ¶đđđŠ đ”đłđąđ€đ€đŠ đ„đȘ đđłđąđŻđ€đȘđŽ đđąđ€đ°đŻ (Sillabe, 2018), đ đŽđŠđŻđ”đȘđŠđłđȘ đ„đŠđđđŠ đđȘđŻđ§đŠ. đđŠđȘ đ„đȘđŻđ”đ°đłđŻđȘ đ„đŠđ đ„đȘđŽđ€đ°đłđŽđ° đąđźđ°đłđ°đŽđ° (ExĂČrma, 2019), đđ° đŽđ€đłđȘđ·đąđŻđ° đ„đȘ đđȘđŠđ”đ»đŽđ€đ©đŠ (Mattioli 1885, 2019), đđŠđđđą đŻđ°đ”đ”đŠ đȘđ đ€đąđŻđŠ (Editoriale Scientifica, 2021).
IL LIBRO
đđźđŻđżđ¶đđ¶đŒ đđŒđđ°đ¶đź, đđȘđđđđđ đđąđ„đđ§đđđ©đ©đ, đđ±đ¶đđŒđżđ¶đźđčđČ đŠđ°đ¶đČđ»đđ¶đłđ¶đ°đź
Che cosa accomuna i protagonisti di questo libro, gli scrittori David Foster Wallace, Cesare Pavese e Virginia Woolf, il pittore Mark Rothko, la fotografa Francesca Woodman, l’attrice Marilyn Monroe? Sono, insieme ad altri artisti che il lettore incontrerĂ , donne e uomini che hanno scelto di concludere la loro esistenza volontariamente e il cui suicidio, ancora oggi, provoca una particolare risonanza emotiva, ponendo un sigillo di veritĂ alla propria opera. Sono donne e uomini che con i loro libri, quadri, film, brani musicali, ci hanno regalato un’idea e una forma nuove di bellezza, un modo divergente di abitare il mondo. Eppure noi che ne beneficiamo, spesso ignoriamo il costo di un tale dono, il baratro di dolore e solitudine che esso implica.
I brevi ritratti qui raccolti, realizzati sempre di scorcio, da una prospettiva a volte insolita, sono un tentativo di interrogare questo baratro, per scoprire che riguarda anche la vita di tutti noi, con i suoi pieni e i suoi vuoti, le luci e le ombre, gli azzardi e le perdite.
L’incontro sarĂ anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/@bibliotecaconsorzialeviterbo
đ±đŒđșđČđ»đ¶đ°đź đ° đșđźđŽđŽđ¶đŒ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, tornerĂ a trovarci il prof. đđ¶đđčđ¶đŒ đ đźđ¶đżđź per la conferenza đđ đ·đąđđ°đłđŠ đ„đŠđ đ€đŠđłđ·đŠđđđ° đŠ đ„đŠđđđą đ€đ°đŻđ„đȘđ»đȘđ°đŻđŠ đ¶đźđąđŻđą đŻđŠđđ’đŠđłđą đ„đȘđšđȘđ”đąđđŠ. A dialogare con lui sarĂ il nostro commissario straordinario đŁđźđŒđčđŒ đŁđČđčđčđ¶đ°đ°đ¶đź. L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E). In occasione della conferenza saranno donati due libri:
- – Giulio Maira, đđ đ”đŠđđąđȘđ° đźđąđšđȘđ€đ°. đđłđŠđ·đȘ đđŠđ»đȘđ°đŻđȘ đŽđ¶đ đ€đŠđłđ·đŠđđđ°, Solferino
- – Stefano F. Cappa, 1255 đšđłđąđźđźđȘ. đđŻ đ·đȘđąđšđšđȘđ° đŻđŠđ đ€đŠđłđ·đŠđđđ° đŠ đŻđŠđđđŠ đŽđ¶đŠ đ§đłđąđšđȘđđȘđ”đą̀, Il Margine
L’AUTORE
đđ¶đđčđ¶đŒ đ đźđ¶đżđź Ăš uno dei massimi chirurghi italiani del cervello a livello internazionale. Ha insegnato tra l’altro all’UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Policlinico Agostino Gemelli e adesso all’Istituto Clinico Humanitas di Milano. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici su riviste e libri internazionali, Ăš membro della New York Academy of Sciences, Ăš presidente della Fondazione Atena Onlus da lui creata per favorire la ricerca e la divulgazione delle neuroscienze, Ăš stato a lungo membro del Consiglio Superiore di SanitĂ e, attualmente, componente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (Presidenza del Consiglio).
Ă Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.
Da qualche tempo si sente parlare molto di digitale e di IA e tutti noi abbiamo potuto cogliere quanto questa tecnologia sia straordinaria e pervasiva.
Gli algoritmi dell’IA, per la loro capacitĂ di accedere e processare dati a una scala prima nemmeno pensabile, ci battono in tante cose, e i vantaggi che tutto ciĂČ comporta sono evidenti.
Per questo l’impatto dell’IA Ăš destinato a cambiare in maniera radicale la nostra societĂ , in modi che non sempre riusciamo ancora a cogliere e che difficilmente si raggiungerebbero attraverso uno sviluppo indipendente delle capacitĂ umane.
Da studioso delle neuroscienze mi occupo di IA perchĂ© quando si parla di questa tecnologia, consciamente o inconsciamente, la si paragona all’intelligenza umana. Lo stesso termine intelligenza, utilizzato da Turing, Ăš prerogativa dell’uomo e del suo cervello.
I software di IA, inoltre, le cosiddette reti neurali, sono modelli computazionali ispirati alle sinapsi che connettono i neuroni del nostro cervello. Proprio per i loro studi sulle reti neurali artificiali John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton hanno ricevuto quest’anno il premio Nobel per la fisica, a conferma di quanto tutto questo sia considerato rilevante.
Probabilmente, nel futuro, tutto ciĂČ che riguarda l’IA sarĂ visto come una grande rivoluzione culturale, e forse antropologica.
Ma allora, come giĂ diceva Bertrand Russell negli anni ’50, mettiamo in soffitta il cervello umano?
La risposta, per nostra fortuna, continua ad essere: no!
Il cervello umano possiede punti caratterizzanti, risultato di un’evoluzione lunga milioni di anni, che forse le macchine non riusciranno mai ad emulare.
Un’analisi del funzionamento del cervello ci permette di coglierne la grandezza e di riflettere sulla condizione umana nell’era della rivoluzione digitale, facendoci capire come l’uomo debba sempre essere in grado di governare la macchina, cosĂŹ come Ăš sempre avvenuto nel progresso della scienza.
Ma questo contributo dell’uomo, che ha un alto valore filosofico, deve esserci, Ăš fondamentale, Ăš importantissimo, altrimenti la macchina rischierĂ di perdersi per strade impervie e l’uomo di perdere interamente i suoi spazi di libertĂ . (Giulio Maira)

đđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đźđ± đźđœđżđ¶đčđČ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, sarĂ con noi il direttore del Museo Castromediano di Lecce đđđ¶đŽđ¶ đđČ đđđ°đź, in dialogo con đŁđ¶đČđŽđ¶đŒđżđŽđ¶đŒ đđ¶đźđ°đ°đ”đČ̀.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
đŠđźđżđź̀ đđ»'đźđœđČđżđđđżđź đđđżđźđŒđżđ±đ¶đ»đźđżđ¶đź, possibile grazie all'impegno del nostro personale nonostante il giorno festivo. Per l'occasione, oltre al libro in presentazione, saranno donati anche altri due piccoli volumi:
- Piergiorgio GiacchĂš, đđŠđŻđŠ đđŠđ”đ”đ° đđȘđŻđ°đ€đ€đ©đȘđ°, Kurumuny
- Luciano Canfora, đ'đȘđŻđ·đŠđŻđ»đȘđ°đŻđŠ đ„đŠđđđą đ„đŠđźđ°đ€đłđąđ»đȘđą, Editori Laterza
L’AUTORE
đđđ¶đŽđ¶ đđČ đđđ°đź, dopo gli studi in semiologia con Umberto Eco, ha orientato i suoi interessi verso il management culturale. Si Ăš occupato di organizzazione teatrale, di audiovisivi, di politiche giovanili, di integrazione, pace, cooperazione Euro Mediterranea.
Attualmente Ăš coordinatore del sistema dei musei e delle biblioteche della Regione Puglia e direttore del Museo Castromediano di Lecce.
Ha pubblicato vari testi sul ruolo dell’arte e della cultura nella societĂ contemporanea.
IL LIBRO
đđđ¶đŽđ¶ đđČ đđđ°đź, đđ đđȘđĄđ©đȘđ§đ đŁđ€đŁ đđđšđ©đ. đŸđ€đŁđ©đ§đ€ đĄ’đđŁđđȘđšđ©đ§đđ đđđĄđĄđ đđȘđĄđ©đȘđ§đ, đ„đđ§ đȘđŁ’đđ§đ©đ đđ đđ€đąđȘđŁđđ©đ̀, đđ±đ¶đđ¶đŒđ»đ¶ đ±đČđčđč’đđđ¶đ»đŒ
La piĂč grande trasformazione sociale che l’umanitĂ ha vissuto Ăš stato il crollo delle comunitĂ locali, determinato dalla rivoluzione industriale e dall’avanzata del capitalismo. Lo stato e il mercato hanno soppiantato i tradizionali legami di solidarietĂ costitutivi della comunitĂ .
Lo stato attraverso i suoi funzionari e il mercato attraverso la propaganda hanno ridisegnato l’universo dei bisogni e delle aspettative di una umanitĂ privata degli ancestrali punti di riferimento e trasformata in massa amorfa. L’industria culturale fornĂŹ ai mercati formidabili strumenti di manipolazione della volontĂ degli uomini, cosĂŹ come una nuova classe di funzionari, docenti, impiegati, assistenti sociali, tutori dell’ordine costituito accreditavano l’idea che i confini della societĂ , i bisogni degli uomini come i loro sogni coincidesse con i confini dello stato.
- đđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đđ đźđœđżđ¶đčđČ, đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, đđđźđčđŻđČđżđđŒ đđčđđ¶đ»đŒ – introdotto da Giuseppe Manfridi – condurrĂ una conferenza dedicata ad đđ»đđŒđ»đ¶đŒ đŁđ¶đđđđđŒ.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
Filologo e critico letterario, đđđźđčđŻđČđżđđŒ đđčđđ¶đ»đŒ Ăš noto per i suoi studi sulla lingua degli “irregolari” della letteratura italiana, da Antonio Pizzuto a Gesualdo Bufalino, da Vincenzo Consolo a Sandro Sinigaglia, da Stefano D’Arrigo a Nanni Balestrini.
Fra le sue raccolte di saggi ricordiamo đđłđą đđȘđŻđšđ¶đȘđŽđ”đȘđ€đą đŠ đđŠđ”đ”đŠđłđąđ”đ¶đłđą (1998), đđ©đȘ đ©đą đ±đąđ¶đłđą đ„đȘ đđŻđ”đ°đŻđȘđ° đđȘđ»đ»đ¶đ”đ°?, introdotto da Walter PedullĂ (2000), đđąđđŠđ„đŠđ”đ”đą đšđłđąđźđźđąđ”đȘđ€đą (CaffĂšorchidea, 2023) e đđ€đłđȘđ”đ”đ¶đłđŠ đ·đŠđłđ”đȘđ€đąđđȘ. đđȘđ»đ»đ¶đ”đ°, đ’đđłđłđȘđšđ°, đđ°đŻđŽđ°đđ°, đđ¶đ§đąđđȘđŻđ° (Carocci, 2024).
đđą̀ đ€đ°đźđȘđŻđ€đȘđą đȘđ đđŠđŽđŽđȘđ€đ° (Polistampa, 2008) Ăš il suo primo romanzo, ma anche un manifesto della sua visione critica.
L’AUTORE
đđ»đđŒđ»đ¶đŒ đŁđ¶đđđđđŒ (1893-1976) cresce in una famiglia agiata e di viva cultura umanistica. Dopo essersi laureato in giurisprudenza si arruola nella Polizia di Stato. Nel 1922 consegue una seconda laurea in filosofia, con una tesi sullo scetticismo di Hume. A partire dal 1930 intraprende una carriera amministrativa di successo che lo porterĂ , in qualitĂ di vicepresidente della Commissione internazionale di polizia criminale, a diversi incarichi in vari paesi europei e negli Stati Uniti.
L’attivitĂ di scrittore sarĂ riservata agli anni della maturitĂ , in particolare a partire dal 1950, anno della pensione e del definitivo trasferimento a Roma.
Pur se partecipe dello sperimentalismo e dell’avanguardia, la sua Ăš una figura di scrittore atipica. Traduttore da lingue antiche e moderne, cultore della musica classica, nei suoi romanzi apporta innovazioni alla struttura linguistico-letteraria riconducibili alla lettura e alla profonda conoscenza di Joyce e Proust.
I suoi scritti, pieni di novitĂ lessicali, si liberano dalle regole temporali, sintattiche e grammaticali tipiche della documentazione storica.
Legato da una profonda amicizia con Gianfranco Contini, Ăš stato da lui considerato uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento. -
L’incontro sarĂ anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/@bibliotecaconsorzialeviterbo- Care lettrici e cari lettori, vi anticipiamo che đđąđ đđĄđđđ đČ đđŁđ„đđđ, alle 17.30, grazie a un’apertura straordinaria “La Biblioteca incontra” ospiterĂ uno speciale dedicato a đđŒđ”đ» đ„.đ„. đ§đŒđčđžđ¶đČđ» e a đđ đđȘđšđŻđ°đłđŠ đ„đŠđšđđȘ đđŻđŠđđđȘ a cura di đąđđđźđđ¶đŒ đđźđđ¶đ°đź, autore della recente nuova traduzione in un unico volume del capolavoro tolkieniano.
L’incontro si svolgerĂ , come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
đąđđđźđđ¶đŒ đđźđđ¶đ°đź Ăš uno dei piĂč stimati traduttori italiani. Nato a Perugia, vive a Narni. Fra le sue traduzioni, il đđ°đŁđș-đđȘđ€đŹ di Melville, quasi tutto Kipling, i diari di Byron, i limerick di Lear. Per Einaudi ha pubblicato nella collana Collezione di poesie, đđŠ đ°đźđȘđŽđŽđȘđ°đŻđȘ (2009) e đđȘđ€đȘđŻđ° đąđđđą đ„đȘđźđ°đłđą đ„đŠđ đŽđŠđłđ±đŠđŻđ”đŠ (2019).
L’AUTORE
đđŒđ”đ» đ„đŒđ»đźđčđ± đ„đČđđČđč đ§đŒđčđžđ¶đČđ» nacque il 3 gennaio 1892 a Bloemfontein, in Sudafrica, da genitori inglesi. InsegnĂČ Lingua e letteratura anglosassone a Oxford, e poi Lingua e letteratura inglese. MorĂŹ a Bournemouth, nello Hampshire, il 2 settembre 1973.
Tra le sue opere, tutte pubblicate da Bompiani, ricordiamo đđ đđȘđšđŻđ°đłđŠ đ„đŠđšđđȘ đđŻđŠđđđȘ, đđ° đđ°đŁđŁđȘđ” e đ đ§đȘđšđđȘ đ„đȘ đđ¶́đłđȘđŻ. Sempre per Bompiani Ăš in corso di pubblicazione il ciclo di volumi đđą đŽđ”đ°đłđȘđą đ„đŠđđđą đđŠđłđłđą đ„đȘ đđŠđ»đ»đ°, curato da Christopher Tolkien.
IL LIBRO
đđŒđ”đ» đ„.đ„. đ§đŒđčđžđ¶đČđ», đđĄ đđđđŁđ€đ§đ đđđđĄđ đŒđŁđđĄđĄđ, đđŒđșđœđ¶đźđ»đ¶
In un unico volume đđą đ€đ°đźđ±đąđšđŻđȘđą đ„đŠđđ’đąđŻđŠđđđ°, đđŠ đ„đ¶đŠ đ”đ°đłđłđȘ, đđ đłđȘđ”đ°đłđŻđ° đ„đŠđ đłđŠ. đđ đđȘđšđŻđ°đłđŠ đ„đŠđšđđȘ đđŻđŠđđđȘ Ăš un romanzo d’eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Dona alla felicitĂ del lettore ciĂČ che la narrativa del nostro secolo sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d’inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, cittĂ d’argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri.
E tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male.
Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien Ăš in realtĂ un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.
L’incontro sarĂ anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/@bibliotecaconsorzialeviterbo
Biblioteca Consorziale Di Viterbo
Possiamo finalmente svelare il programma della terza parte della rassegna “La Biblioteca incontra 2024/2025” che prenderĂ il via venerdĂŹ 4 aprile, con l’intervento di đđ¶đđđČđœđœđČ đ đźđ»đłđżđ¶đ±đ¶ dedicato a Carlo Emilio Gadda e al romanzo đđą đ€đ°đšđŻđȘđ»đȘđ°đŻđŠ đ„đŠđ đ„đ°đđ°đłđŠ, e si concluderĂ il 20 giugno con il filosofo đŠđČđżđŽđ¶đŒ đđ¶đđŒđ»đČ che ci presenterĂ il saggio đđą đłđąđšđȘđ°đŻđŠđ·đ°đđŠ đŽđ±đŠđłđąđŻđ»đą. đđ°đźđŠ đȘ đ§đȘđđ°đŽđ°đ§đȘ đ©đąđŻđŻđ° đ±đŠđŻđŽđąđ”đ° đ’đąđđ„đȘđđą̀.
La rassegna prevede in totale 18 incontri: 10 nella tradizionale collocazione del venerdĂŹ, 7 di martedĂŹ e un evento speciale eccezionalmente di domenica.
Troverete tutti i dettagli nel libretto del programma a fondo pagina.
Questo il calendario completo:
- VenerdĂŹ, 4 aprile – “La memoria” Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Adelphi Incontro a cura di Giuseppe Manfridi
- Domenica, 6 aprile – “Gli speciali” John R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani Incontro a cura di Ottavio Fatica
- VenerdĂŹ, 11 aprile – “Le conferenze” Gualberto Alvino, Conferenza su Antonio Pizzuto Modera l’incontro Giuseppe Manfridi
- VenerdĂŹ, 25 aprile Luigi De Luca, La cultura non basta, Edizioni dell’Asino Incontro a cura di Piergiorgio GiacchĂš
- MartedĂŹ, 29 aprile – “Le conferenze” Giulio Maira, Il valore del cervello e della condizione umana nell’era digitale Modera l’incontro Paolo Pelliccia
- MartedĂŹ, 6 maggio – “Intermezzi” Fabrizio Coscia, Suicidi imperfetti, Editoriale Scientifica Modera l’incontro Filippo La Porta
- VenerdĂŹ, 9 maggio Mario Cucinella, CittĂ foresta umana. L’empatia ci aiuta a progettare, Einaudi Incontro a cura di Serena Uccello
- MartedĂŹ, 13 maggio – “Intermezzi” Giorgio Montefoschi, Un’indicibile tenerezza, La nave di Teseo Modera l’incontro Carlo Serafini
- VenerdĂŹ, 16 maggio – “La memoria” Giancarlo Scarchilli, Vittorio racconta Gassman. Una vita da mattatore Modera l’incontro Giuseppe Manfridi
- VenerdĂŹ, 23 maggio Alessandro Zaccuri, Preghiera e letteratura, San Paolo Modera l’incontro Paolo Pelliccia
- MartedĂŹ, 27 maggio – “Intermezzi” Giuseppe Manfridi, Le favolette di Wittgenstein, Edizioni Efesto Marcantonio Lucidi, Baudelaire e i fiori del male
- VenerdĂŹ, 30 maggio Antonio Monda, Incontri ravvicinati, La nave di Teseo Modera l’incontro Paolo Pelliccia
- MartedĂŹ, 3 giugno – “Intermezzi” Lucetta Scaraffia, Dio non Ăš cosĂŹ. Otto mistiche laiche del Novecento, Bompiani Modera l’incontro Giulia Marchetti
- VenerdĂŹ, 6 giugno – “La memoria” Gianfranco Angelucci, Mastroianni e Fellini Jean Gili, Mastroianni, Edizioni Sabinae
- MartedĂŹ, 10 giugno – “Intermezzi” Luigi Serafini, Il sogno di Luigi Serafini, Silvana Editoriale Modera l’incontro Filippo Golia
- VenerdĂŹ, 13 giugno FrĂ©dĂ©ric Pajak, Nietzsche al piano, L’Orma editore Geoffroy de Lagasnerie, 3. Un’ispirazione al fuori, L’Orma editore Incontro a cura di Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi
- MartedĂŹ, 10 giugno – “Intermezzi” Lorenzo Calogero, Poesie scelte 1932-1960, Lyrics Incontro a cura di Nino CannatĂ in dialogo con Giulio Ferroni
- VenerdĂŹ, 20 giugno Sergio Givone, La ragionevole speranza. Come i filosofi hanno pensato l’aldilĂ , Solferino Modera l’incontro Paolo Pelliccia
đ§đđđđ¶ đŽđčđ¶ đ¶đ»đ°đŒđ»đđżđ¶ đđ¶ đđČđżđżđźđ»đ»đŒ đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ đœđżđČđđđŒ đčđź đŠđźđčđź đđŒđ»đłđČđżđČđ»đđČ “đ©đ¶đ»đ°đČđ»đđŒ đđźđżđ±đźđżđČđčđčđ¶” đ±đČđčđčđź đđ¶đŻđčđ¶đŒđđČđ°đź đđŒđ»đđŒđżđđ¶đźđčđČ đ±đ¶ đ©đ¶đđČđżđŻđŒ đ¶đ» đđ¶đźđčđČ đ§đżđČđ»đđŒ, đđŽ/đ (đđČđ°đŒđ»đ±đŒ đœđ¶đźđ»đŒ).
đ đ€đ©đȘ đŽđąđłđą̀ đ±đłđŠđŽđŠđŻđ”đŠ đąđšđđȘ đȘđŻđ€đ°đŻđ”đłđȘ, đ€đ°đźđŠ đ±đŠđł đđŠ đ±đłđŠđ€đŠđ„đŠđŻđ”đȘ đŠđ„đȘđ»đȘđ°đŻđȘ, đđą đđȘđŁđđȘđ°đ”đŠđ€đą đ§đąđłđą̀ đ„đ°đŻđ° đ„đŠđȘ đđȘđŁđłđȘ đȘđŻ đłđąđŽđŽđŠđšđŻđą, đ§đȘđŻđ° đąđ„ đŠđŽđąđ¶đłđȘđźđŠđŻđ”đ° đ„đŠđđđŠ đ€đ°đ±đȘđŠ đ„đȘđŽđ±đ°đŻđȘđŁđȘđđȘ. Biblioteca Consorziale Di Viterbo
đđč đčđ¶đŻđżđČđđđŒ đ±đČđč đœđżđŒđŽđżđźđșđșđź đ¶đ» đłđŒđżđșđźđđŒ đŁđđ (40 MB): https://www.bibliotecaviterbo.it/.../la-biblioteca...
> đđČđ»đČđżđ±đ¶̀ đ° đźđœđżđ¶đčđČ đźđčđčđČ đđł.đŻđŹ, per il primo appuntamento della terza parte della rassegna “La Biblioteca incontra”, đđ¶đđđČđœđœđČ đ đźđ»đłđżđ¶đ±đ¶ condurrĂ un incontro della serie “La memoria” dedicato a đđźđżđčđŒ đđșđ¶đčđ¶đŒ đđźđ±đ±đź e al suo romanzo đđą đ€đ°đšđŻđȘđ»đȘđ°đŻđŠ đ„đŠđ đ„đ°đđ°đłđŠ. L’AUTORE đđźđżđčđŒ đđșđ¶đčđ¶đŒ đđźđ±đ±đź (1893-1973) Ăš stato uno dei piĂč importanti scrittori italiani del Novecento, noto per la sua scrittura complessa e sperimentale. IniziĂČ a scrivere negli anni ’20, pubblicando racconti e saggi, ma raggiunse la notorietĂ solo nel dopoguerra. Tra le sue opere piĂč celebri đđ¶đŠđł đ±đąđŽđ”đȘđ€đ€đȘđąđ€đ€đȘđ° đŁđłđ¶đ”đ”đ° đ„đŠ đ·đȘđą đđŠđłđ¶đđąđŻđą (1957), un giallo atipico che riflette il caos della realtĂ attraverso una lingua densa di dialetti e neologismi. Misantropo e profondamente critico nei confronti della societĂ italiana, Gadda visse gli ultimi anni in solitudine, senza mai smettere di analizzare con ironia e amarezza le contraddizioni del mondo moderno. IL LIBRO đđźđżđčđŒ đđșđ¶đčđ¶đŒ đđźđ±đ±đź, đđ đđ€đđŁđđŻđđ€đŁđ đđđĄ đđ€đĄđ€đ§đ, đđ±đČđčđœđ”đ¶ Un romanzo capitale del Novecento italiano ed europeo. «Forse per la prima e ultima volta nella sua vita, Gadda tenta di scendere alle origini del proprio male. Non si perdona nulla. Non si illude, non si compatisce, non ostenta giustificazioni nĂ© colpe immaginarie: contempla con una triste rassegnazione lo spettacolo delle proprie collere e la vanitĂ delle cause cui sembra appassionarsi. Non arretra davanti a nessun particolare, per quanto penoso possa sembrargli; e non Ăš vittima del proprio odio verso di sĂ©. CosĂŹ non sappiamo se ammirare il coraggio con il quale ha condotto sino in fondo l’analisi o soffrire, insieme a lui, per la terribile piaga che nemmeno la felicitĂ della forma puĂČ risanare». (Pietro Citati)
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