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giovedì 23 ottobre 2025

Francesco Aprile | "Khorale per F. S. Dòdaro"

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno sono orgogliosi di annunciare l'uscita di "Khorale per F. S. Dòdaro", un volume monumentale curato da Francesco Aprile che getta nuova luce su una delle figure più enigmatiche e rivoluzionarie dell'avanguardia italiana del Novecento: Francesco Saverio Dòdaro (1930-2018). Quest'opera non è una semplice biografia, ma un vero e proprio "coro" polifonico di testimonianze critiche, visive e letterarie che restituisce la grandezza di un artista totale, colpevole soltanto di una intransigente purezza.

Un Innovatore Radicale: dal Fuoco alla Genetica dell'Arte

Chi era Francesco Saverio Dòdaro? Un poeta, un teorico, un artista verbo-visivo, un agitatore culturale che, operando dall'estrema provincia del Salento, seppe dialogare con le correnti più avanzate della ricerca internazionale. Il libro ripercorre le tappe di un'esistenza votata all'arte, a partire da un evento tanto drammatico quanto fondativo: nel 1954, Dòdaro e il pittore Edoardo De Candia bruciarono tutte le loro opere in un falò rituale. Nello stesso anno, Dòdaro aveva già sperimentato le "combustioni" pittoriche, ponendosi sulla stessa linea di ricerca di un gigante come Alberto Burri.

Questo gesto di rottura totale fu solo l'inizio. Dopo un ventennio di studi autoimposti, Dòdaro emerse nel 1976 con una teoria tanto affascinante quanto dirompente: il Movimento di Arte Genetica. La sua intuizione, descritta magnificamente nel volume, è che l'origine di ogni linguaggio artistico risieda nel battito del cuore materno ascoltato in età fetale. L'arte, quindi, come linguaggio del lutto per la separazione dal corpo materno e come perenne tentativo di rifondare quell'unità duale perduta. Da Lecce, questa teoria audace diede vita a un movimento con adesioni internazionali, da Toronto a Genova, creando un ponte culturale impensabile per l'epoca.

Un Libro "Corale": Voci, Immagini e Testimonianze

"Khorale per F. S. Dòdaro" riflette perfettamente la natura collaborativa e generosa del suo protagonista. Curato con rigore e passione da Francesco Aprile, uno dei massimi studiosi di Dòdaro, il libro raccoglie i contributi di un eccezionale gruppo di artisti, poeti e critici che hanno incrociato il cammino del maestro salentino. Ecco i nomi che hanno contribuito al volume: Francesco Aprile, Lamberto Pignotti, Egidio Marullo, Stefano Donno, Cristiano Caggiula, Julien Blaine, Ruggero Maggi, Alessandro Laporta, Elisabetta Liguori, Elio Coriano, Giuseppe Cristaldi, Teresa Lutri, Giorgio Moio, Donato Di Poce, Carmine Lubrano, Luciano Caruso, Francesco Pasca, Gino Gini, Fernanda Fedi, Fernando Miglietta, Mauro Marino, Luc Fierens, Vincenzo Lagalla, Bertolomé Ferrando Lamberto Pignotti, Julien Blaine, Luciano Caruso, Ruggero Maggi, Bartolomé Ferrando e molti altri, offrono saggi, opere visive e ricordi personali che compongono un ritratto sfaccettato e profondo.

Come afferma il curatore Francesco Aprile:

"Saverio è stato un maestro socratico, capace di far maturare intere generazioni di artisti senza mai imporre nulla. Ha dimostrato che si può operare dalla 'provincia' e tessere rapporti col mondo, facendo del Salento quello che Antonio Verri chiamava 'il Salento europeo'. Questo libro non è solo un omaggio, ma un invito a riscoprire una figura che ha donato sé stesso agli altri, anteponendo la poesia e la crescita dei giovani a ogni tornaconto personale."

Perché Leggere "Khorale per F. S. Dòdaro"

Questa pubblicazione è un acquisto imprescindibile non solo per gli studiosi di avanguardie, ma per chiunque ami le storie di geni anticonformisti, di chi ha avuto il coraggio di pensare diversamente e di creare bellezza lontano dai riflettori. È l'occasione per scoprire:

Un pioniere dimenticato dell'arte italiana, contemporaneo di Burri e precursore di ricerche artistiche divenute celebri solo decenni dopo.

Una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'arte che affonda le radici nella biologia, nella psicoanalisi e nel suono primordiale della vita.

La storia di una fucina culturale nel cuore del Sud Italia, capace di diventare un crocevia internazionale di idee e sperimentazioni.

"Khorale per F. S. Dòdaro" è più di un libro: è il recupero di un tassello fondamentale della nostra storia culturale, un'immersione in un universo creativo che continua a pulsare di vita, proprio come quel primo, indimenticabile, battito del cuore.

Dettagli di Pubblicazione:

  • Titolo: Khorale per F. S. Dòdaro
  • A cura di: Francesco Aprile
  • Editore: I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
  • Collana: Universo Salento
  • Data di Pubblicazione: Ottobre 2025

lunedì 13 ottobre 2025

Chiesa San Francesco, Scafati. In occasione della beatificazione di Bartolo Longo, l’autore Lino Zaccaria presenta il libro “Contessa Carità”

𝘐𝘭 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 è 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘍𝘢𝘳𝘯𝘢𝘳𝘢𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘶𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘗𝘰𝘮𝘱𝘦𝘪

In occasione della beatificazione di Bartolo Longo, l’autore Lino Zaccaria presenterà il libro “Contessa Carità”, in collaborazione con la Mondadori di Scafati. Il libro è pubblicato dalla Giannini Editore nella nota collana Sorsi. 

  • L’appuntamento è fissato per venerdì 17 ottobre alle ore 19 presso la chiesa San Francesco, Scafati. 
  • Dialogano con l’autore: il parroco don Giuseppe De Luca, 
  • il giornalista Gabriele Scarpa. 
  • Modera Giuseppe Pecorelli, redattore Il Rosario e la Nuova Pompei. 
  • Letture a cura di Antonio Leccisi.

Marianna Farnararo De Fusco è la cofondatrice del Santuario di Pompei. A cento anni dalla sua morte, il pronipote Lino, ne ripercorre le vicende anche attraverso i ricordi di famiglia. La vita di quella che è stata una gigante della Chiesa è scandita da tutta una serie di iniziative caritatevoli, sempre al fianco di Caterina Volpicelli (poi divenuta Santa) e di Bartolo Longo, suo mentore e marito, che sarà canonizzato il prossimo 19 ottobre.

Lino Zaccaria, calabrese di nascita, napoletano d’adozione, giornalista professionista dal 1973, ha lavorato per oltre quarant’anni al “Mattino” di Napoli, da redattore capo. È stato poi vicedirettore di “La Discussione” e collabora ora con varie testate on-line. Esperto in diritto dell’informazione e della comunicazione, è stato consigliere nazionale dell’Ordine e presidente della Commissione Ricorsi, consigliere di amministrazione dell’Istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi). Ha pubblicato numerosi saggi e libri d’inchiesta, storica e contemporanea.

Contessa carità quantità. 


giovedì 9 ottobre 2025

László Krasznahorkai - Melancolia della resistenza

Melancolia della resistenza (Az ellenállás melankóliája) è un romanzo dello scrittore ungherese László Krasznahorkai edito nel 1989. Krasznahorkai ha poi adattato il libro alla sceneggiatura del film uscito nel 2000 Le armonie di Werckmeister, diretto da Béla Tarr. Il romanzo è ordinato in tre parti e racconta delle possibilità e dei limiti della rivoluzione.

L'opera

La storia è raccontata al passato in terza persona con lunghi periodi quasi privi di punteggiatura. Il primo capitolo “Condizioni straordinarie” introduce una descrizione degli eventi e del contesto in cui si svolge la vicenda racchiusa nel corpo centrale delle “Armonie di Werckmeister”, mentre l'ultimo capitolo “Sermo super sepulchrum” prova a raccontare e a spiegare i fatti in modo razionale e quasi scientifico.

Condizioni straordinarie (Introduzione)

In un'anonima cittadina della fredda campagna ungherese dalle strade desolate arriva una compagnia circense ospitante “la balena più grande del mondo”. Il circo con l'enorme carcassa del cetaceo imbalsamato diventeranno il pretesto per far esplodere il cambiamento, tra sguardi ipocriti e la convinzione di trovarsi alle soglie di “un'era radicalmente nuova, gravida di promesse, che avrebbero spazzato via tutto”. Convinzione che trova sostegno non solo nei tanti segni quotidiani di dissoluzione del vecchio mondo stagnante, ma anche in una serie di eventi inspiegabili che esigono la volontà dell'uomo a muoversi e rinnovarsi.  it.wikipedia.org 

In città è arrivato il circo. Nulla di strano, se non fosse che il circo ospita una balena imbalsamata, la più grande del mondo, e che la città è sperduta nella campagna ungherese, un non luogo dominato da incertezza e declino. Tutti sono in attesa che accada qualcosa e sarà proprio il circo a far esplodere il cambiamento. Tra i tanti personaggi che popolano questo sorprendente romanzo sociale spiccano Eszter, che spera nel caos e nell'anarchia per accrescere il suo potere, e Valuska, postino e sognatore, che trascorre le sue giornate cercando la purezza nel mondo. Un romanzo sulle possibilità della rivoluzione che scorre nella prosa bruciante e visionaria di Lászlà Krasznahorkai. - Titolo originale: ''Az ellenállás melankàliája'' (1989). www.bompiani.it 

László Krasznahorkai è nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954. Autore di romanzi e raccolte di racconti, nel 2015 ha vinto l’International Man Booker Prize. Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, vincitore del National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra e Seiobo è discesa quaggiù.

Le armonie di Werckmeister (Werckmeister Hármoniák) è un film del 2000 diretto da Béla Tarr, tratto dal romanzo Melancolia della resistenza dello scrittore ungherese László Krasznahorkai, che di questo film ha curato la sceneggiatura e il soggetto. Ambientato in una piccola città anonima, desolata e isolata in Ungheria durante il periodo comunista, il film inizia con János Valuska, un giovane fattorino di giornali, che dirige un ballo con gli ubriachi frequentatori di un bar. La danza rappresenta un'eclissi totale del Sole, che disturba e ammutolisce gli animali, e che termina con il ritorno della calda luce del Sole. György, un vecchio amico di János, è un compositore e uno degli intellettuali del villaggio: egli osserva l'imperfezione e il compromesso della scala musicale (come definita da Andreas Werckmeister) e propone alcune modifiche alla scala per renderla più armoniosa.

Nel frattempo fa la sua comparsa un circo costituito esclusivamente da due attrazioni: un principe e una balena. János, dopo aver filosofeggiato su Dio e sulla balena, si reca all'ufficio postale, dove i lavoratori sono sconvolti dai segni inquietanti dell'arrivo del circo, memori della nube che si deposita su ogni città visitata dal circo. La presenza della balena e del principe solleva le masse, e János sente il maestro del circo perdere il controllo del suo principe senza volto. Il principe, liberato dal proprietario del circo, infiamma le masse e il popolo si ribella. I rivoltosi sono brutali, ma la loro disumanità sembra quasi normale e naturale.

Dopo la ribellione, János rinviene il diario di un rivoltoso, che evidenzia come gli stessi rivoltosi non sapessero per cosa fossero arrabbiati, raccontando anche l'orrendo stupro di due ragazze dell'ufficio postale della classe lavoratrice. János abbandona la città per la sua sicurezza, ma viene intercettato da un elicottero; verrà rinchiuso in un istituto per malati mentali. Nel frattempo l'intellighenzia viene rimpiazzata dall'opportunismo politico.

György comunica a János che qualora venisse rilasciato dall'istituto mentale potranno vivere insieme nel suo capanno, in compagnia del suo pianoforte. György afferma anche di aver riaccordato il pianoforte in modo tale che ora sia uguale a tutti gli altri, evidenziando una capitolazione personale, l'abbandono delle speranze di riforma. János si limita a fissarlo, e film si conclude con György che guarda direttamente nell'occhio della balena, per poi allontanarsi guardando la balena triste e lacera, distrutta dai ribelli la sera prima. La sua carcassa putrefatta è avvolta lentamente dalla nebbia, che diventa più bianca e luminosa, riscaldata dalla luce del Sole.

Isbn
Traduttore
Traduttore
9788845295881
Dóra Mészáros
Bruno Ventavoli  

È lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai a vincere il premio Nobel 2025 per la Letteratura

È lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai a vincere il premio Nobel per la Letteratura 2025, ''per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell'arte'', si legge nella motivazione dell'Accademia di Svezia che assegna il premio.

László Krasznahorkai è nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954. Autore di romanzi e raccolte di racconti, nel 2015 ha vinto l'International Man Booker Prize. Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, vincitore del National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra e Seiobo è discesa quaggiù, pubblicati in Italia da Bompiani.

Krasznahorkai ha scritto di mondi di brutalità e bellezza, dove non c'è salvezza e poca speranza e ha riflettuto a lungo sul male. Considerato uno dei maggiori scrittori ungheresi viventi, ora premio Nobel per la Letteratura 2025, già vincitore del Man Booker Prize nel 2015 e finalista al Premio Strega Europeo 2017 ed è arrivato alla conclusione che a vincere è la forza irresistibile della debolezza della gentilezza".