Con Ovidio. La felicità di leggere un classico
di Nicola Gardini
- Chi non ha mai sentito nominare Ovidio?
- Praticamente nessuno perché il grande poeta dell’antichità fa parte della nostra vita e della nostra cultura. Nicola Gardini prova però a raccontarcelo davvero e lo fa in "Con Ovidio",
- un racconto appassionato di un uomo e di un autore.
- Il poeta e lo scrittore dell’indiscusso capolavoro de le Metamorfosi viene qui scandagliato e analizzato sia nella sua produzione artistica sia nella sua forma esistenziale. Perché un mistero avvolge la vita di Ovidio: passa dalla fama alla disgrazia,
- finendo esiliato ai confini del mondo.
- E il motivo è rimasto sempre sconosciuto, tra dubbi e idee sballate che hanno accompagnato sino ad ora la sua figura. Nicola Gardini ama Ovidio e questo amore trasuda dalla pagina e coccola il lettore, dalla prima all’ultima parola.
- Nei componimenti del poeta c’è spazio per l’eros, per i sentimenti e per quella passione che solo due amanti conoscono, ma anche la politica trova sonorità nelle sue parole con la lotta all’emarginazione. E poi arriva l’esilio a colpirlo come una lama e a travolgerlo e allontanarlo da tutto e da tutti, persino da se stesso. In "Con Ovidio" troviamo il sentimento, l’amore per la poesia e il destino. https://www.libreriauniversitaria.it/
Editore: Garzanti
Collana: Saggi
Data di Pubblicazione: maggio 2017
EAN: 9788811673156
ISBN: 8811673151
Pagine: 188
Publio Ovidio Nasone nacque a Sulmona da una famiglia equestre in ascesa, il 20 marzo del 43 a.C., poco dopo la morte di Caio Giulio Cesare. Frequentò a Roma le principali scuole di retorica dove apprese molte nozioni linguistiche e letterarie da maestri come Arellio Fusco e Porcio Latrone, in vista della carriera forense e politica che spettava a un equites. Completò gli studi con un viaggio in Grecia, come si usava spesso tra i letterati romani dell’epoca, che lo porterà ad avere una maggiore coscienza di sé all’interno di un possibile sviluppo futuro letterario. È proprio per questo che tornato a Roma, abbandonò la carriera politica ed entrò a far parte del circolo di Messalla Corvino, entrando a far parte di quel mondo di poeti e letterati che stimolarono Ovidio nelle sue produzioni poetiche e letterarie.
La sua attività letteraria fu immediatamente coronata dal successo: l’esordio letterario di Ovidio non conobbe esitazioni. Già nella prima opera a noi pervenuta, gli Amores, egli rivela una sorprendente sicurezza nei suoi mezzi e nel proprio futuro professionale. Dopo i quarant’anni trovò con la terza moglie anche la serenità coniugale. All’apice del successo fu perseguito da Augusto, per motivi a noi quasi del tutto ignoti, nel 8 d.C., il quale lo esiliò a Tomi, un villaggio posto nei pressi dell’attuale Constanta in Romania. Ovidio vi risiederà sino alla morte avvenuta nel 17 (o 18) d.C. http://www.scuolafilosofica.com
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