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martedì 7 giugno 2022

..e mi domandi cosa è la guerra - C'è un tempo per bandiere diverse Diversi nomi che trovi difficili da pronunciare...

 La cosa più affascinante di Sarajevo è appunto questa testarda urbanità che sopravvive agli inverni, ai cannoni, alle restrizioni alimentari, all'assenza di luce, acqua e gas. Non capisco davvero perché le grandi televisioni mondiali siano andate laggiù a cercare immagini di morte. Non hanno capito nulla. In guerra, la vera immagine di Sarajevo era la vita. Il suo centellinare ogni residuo comfort, il suo attaccamento testardo ai riti di un'antica vita borghese. A due passi dal rancido delle trincee, i teatri funzionavano, la gente sapeva di sapone, le donne mettevano il rossetto e facevano la messa in piega, persino i soldati tornavano dal fronte con una loro pallida, estenuata nobiltà.

Nella moviola della mia mente, Sarajevo è un signore in giacca e cravatta che esce perfettamente sbarbato da un rudere che è casa sua, è il vecchio Mujo Kulenović che aggiusta il tetto della bottega, è un musulmano che in centro quasi si inchina davanti a un parroco cattolico. Sarajevo è una pentola che non ha mai toccato carne di maiale e che nelle case ortodosse e cattoliche è sempre pronta per gli ospiti di religione islamica; è Kanita Fočaka che a trecento metri dalle linee serbe apre una scuola di buone maniere; è una fila di bambini disciplinati che vanno, in mezzo alla guerra, a imparare il bon ton.

(Paolo Rumiz, da "Maschere per un massacro", Editori Riuniti, Roma 1996)

L'idea per la canzone è frutto della collaborazione con il giornalista Bill Carter regista del documentario omonimo. Dal palco dello ZooTV, gli U2 fecero numerosi collegamenti in diretta con Bill Carter a Sarajevo per sensibilizzare il pubblico europeo sulla sanguinosa guerra in Bosnia.
Nell'esecuzione dal vivo del 12/9/1995, a Modena al "Pavarotti and Friends", Alla fine di "Miss Sarajevo" Bono cita il poema croato "Dubrovka" (cioè "La ragusea", o "La ragazza di Dubrovnik"), scritto nel 17° secolo da poeta Ivan Gundulić (in italiano "Giovanni Gondola", anch'egli nativo di Ragusa/Dubrovnik): "O lijepa, o draga, o slatka slobodo." che significa: "Oh bella, oh cara, oh dolce libertà." From "Miss Sarajevo"


This video for the 1995 Passengers single Miss Sarajevo from the album Original Soundtracks 1 is directed by Bill Carter. It features footage from his documentary of the same name, filmed in war-torn Bosnia in 1993, and includes the capital city’s beauty contest which was held in a basement at the time to avoid attack.
C'è un tempo per correre al riparo
C'è un tempo per vantarsi dei baci dati
C'è un tempo per bandiere diverse
Diversi nomi che trovi difficili da pronunciare

C'è un tempo per la prima comunione
Un tempo per gli East 17
C'è un tempo per voltarsi verso la Mecca
C'è un tempo per essere una regina di bellezza

Eccola, la bellezza gioca a fare il clown
Eccola, surreale con la sua corona 

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