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venerdì 25 ottobre 2019

I miserabili (Les Misérables) di Victor Hugo,

I miserabili (Les Misérables) è un romanzo storico di Victor Hugo, pubblicato nel 1862 e considerato uno dei più eccelsi romanzi del XIX secolo europeo, fra i più popolari e letti dell'epoca. Suddiviso in 5 volumi, il libro è ambientato in un arco temporale che va dal 1815 al 1832, dalla Francia della Restaurazione post-napoleonica alla rivolta antimonarchica del giugno 1832. L'opera narra le vicende di numerosi personaggi: in particolare la vita dell'ex galeotto Jean Valjean e le sue lotte per la redenzione durante 20 anni di storia francese, con digressioni sulle vicende della Rivoluzione francese, sulle Guerre napoleoniche - in particolare la battaglia di Waterloo - fino alla Monarchia di luglio.
I suoi personaggi appartengono agli strati più bassi della società francese dell'Ottocento, i cosiddetti "miserabili" - persone cadute in miseria, ex forzati, prostitute, monelli di strada, studenti in povertà - la cui condizione non era mutata né con la Rivoluzione né con Napoleone, né con Luigi XVIII. È una storia di cadute e di risalite, di peccati e di redenzione. Hugo santifica una plebe perseguitata, ma intimamente innocente e generosa; la legge, che dovrebbe combattere il male, spesso lo incarna, come l'inesorabile personaggio di Javert. Il grande eroe è il popolo, rappresentato da Jean Valjean, fondamentalmente buono e ingiustamente condannato per un reato insignificante. Hugo riassunse così l'opera: «Il destino e in particolare la vita, il tempo e in particolare il secolo, l'uomo e in particolare il popolo, Dio e in particolare il mondo, ecco quello che ho cercato di mettere in quel libro». Nel racconto fluviale ci sono descrizioni e giudizi di grande rilevanza storica, permettendo di collocare i personaggi nel loro contesto storico-sociale: la battaglia di Waterloo, l'architettura della città di Parigi, la visione sul clero e i monasteri dell'epoca, le opinioni sulla società e i suoi mali, il quadro plumbeo della Francia della Restaurazione 
Il testo si apre con le vicissitudini del vescovo di Digne in data 1815, il monsignor Charles-François-Bienvenu Myriel, che ricopriva questa posizione già dal 1806. Considerato un giusto per via della sua rettitudine e del suo interesse per i poveri, proprio per questo non è ben accetto dagli altri porporati, ancora sostenitori del regime pre-rivoluzionario. È lui il personaggio principale del libro primo.
Jean Valjean, giovane potatore a Faverolles, dovendo provvedere alla sorella e ai figli di questa, per disperazione si trova costretto a rubare un misero tozzo di pane; per questo "crimine" viene ingiustamente e abominevolmente condannato a ben cinque anni di lavori forzati nel carcere di Tolone, pena che viene allungata di ulteriori 14 anni a seguito di vari, più che legittimi, tentativi falliti di evasione. Viene infine liberato dal carcere a seguito di un'amnistia nei primi giorni del 1815, dopo 19 anni di reclusione; in questa data egli ha 46 anni, si può perciò comprendere che l'uomo fosse entrato in carcere a 27 (nel 1796, ovvero ancora durante la Rivoluzione) e che fosse nato nel 1769.
All'uscita dal carcere Jean Valjean si trova a vagabondare per diversi giorni attraverso il sud-est della Francia, vedendosi chiudere in faccia ogni alloggio ed ogni opportunità a causa del suo passato di galeotto, confermato dal passaporto giallo che ha con sé, che lo identifica come un reietto della società. Gli è fatto obbligo di presentare il documento ovunque lui si rechi. Questa situazione disperata finisce per esasperare il risentimento e l'odio nei confronti della società e di tutto il genere umano fino a spingerlo ad una fredda malvagità d'animo. Nel frattempo, giunto vagabondando nella città di Digne, ha la fortuna di imbattersi nel vescovo della città, Monsignor Myriel, ex aristocratico rovinato dalla Rivoluzione francese e costretto all'esilio, trasformatosi, dopo una crisi spirituale, in un pio e giusto uomo di Chiesa dall'eccezionale altruismo.

Lontano dalla figlia adottiva, solo e depresso, il sessantaquattrenne Jean Valjean inizia a risentire quasi improvvisamente del peso dei suoi anni, ammalandosi ed indebolendosi sempre più. Quando, nel giugno 1833, Marius viene fortuitamente a sapere, proprio grazie al malvagio Thénardier -che dal canto suo meditava una ennesima truffa ai danni del giovane- di dovere la vita a Jean Valjean, fa appena in tempo a correre da lui con Cosette per assistere alla sua morte e a dare il tempo al vecchio di vedere un'ultima volta l'amata figlia adottiva. Valjean esala così l'ultimo respiro, sventurato ma lieto, significativamente illuminato dalle candele poste sui candelabri donatigli dal vescovo di Digne, nel cui esempio ha vissuto la sua intera vita di galeotto redento.
Stando a quanto si apprende nell'ultimo paragrafo del romanzo, la sua tomba viene posta nel cimitero del Père-Lachaise, anonima se non per una iscrizione tracciata a matita che recita:
(FR)
«Il dort. Quoique le sort fût pour lui bien étrange,
Il vivait. Il mourut quand il n'eut plus son ange;
La chose simplement d'elle-même arriva,
Comme la nuit se fait lorsque le jour s'en va.» (IT)
«Riposa: benché la sorte fosse per lui ben strana,
pure vivea: ma privo dell'angel suo morì:
La cosa avvenne da sé naturalmente
come si fa la notte quando il giorno dilegua»
(I Miserabili, Tomo V libro nono, traduzione italiana di Marisa Zini (Arnoldo Mondadori Editore))
Presentato in due parti, la prima pubblicata il 3 aprile 1862, la seconda il 15 maggio dello stesso anno, il romanzo raccolse reazioni contrastanti. La stampa, soprattutto quella vicina al governo di Napoleone III, attaccò duramente l'opera, che venne giudicata a volte immorale, a volte troppo sentimentale e, per alcuni, troppo compiacente e celebrativa dei moti rivoluzionari[3]. Arthur Rimbaud esaltò invece il romanzo, parlandone come di un vero poema.
Per contro, il romanzo fu un enorme successo di pubblico. Oltre ad essere letta ed apprezzata da migliaia di lettori nella madrepatria, nello stesso anno della sua prima pubblicazione venne tradotta in molte lingue europee (fra le prime edizioni vi furono quelle in lingua italiana, inglese, portoghese e greca), che ricevettero ovunque uno straordinario apprezzamento popolare
Editore: Mondadori
Collana: Oscar classici
Data  uscita:07/02/2013
Pagine: 1128
Lingua: Italiano
EAN: 9788804630814
I miserabili (Les misérables) è un film del 1998, diretto da Bille August e tratto dall'omonimo romanzo di Victor Hugo.
Prodotto dalle società Mandalay Entertainment e TriStar Pictures, il film venne girato ai Barrandov Studios di Praga, nella città stessa (la casa di Valjean e Cosette si trova a Praga ed era già stata utilizzata come casa di Mozart nel film Amadeus) e a Parigi.
La chanson de Maglia - Serge Reggiani (Victor Hugo)
Vous êtes bien belle et je suis bien laid.
A vous la splendeur de rayons baignée ;
A moi la poussière, à moi l'araignée.
Vous êtes bien belle et je suis bien laid ;
Soyez la fenêtre et moi le volet....
1802 - 1885
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