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lunedì 12 settembre 2022

Premio Campiello 2022: vince Bernardo Zannoni con l'opera "I miei stupidi intenti"

Premio Campiello 2022

Premio Campiello 2022: vince Bernardo Zannoni con l'opera "I miei stupidi intenti"

E' Bernardo Zannoni con l'opera "I miei stupidi intenti", edita da Sellerio, il vincitore della 60a edizione del Premio Campiello. La Giuria popolare dei Trecento Lettori anonimi l'ha scelto tra i cinque finalisti.
www.raicultura.it - Bernardo Zannoni, I miei stupidi intenti - La mia vita è cambiata al cento per cento, sono molto contento. Ho cominciato a 21 anni a scrivere questo romanzo, dopo varie esperienze di composizione - canzoni, poesie, sceneggiature - ho avuto il coraggio di ritornare alla prosa, più faticosa e complicata. L’Italia può essere un Paese per giovani che hanno voglia di leggere, formarsi e imparare. Studio ed educazione sono fondamentali.

  • Si è imposto con 101 preferenze sugli altri concorrenti. 
  • Al secondo posto Antonio Pascale con "La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini' pubblicato da Einaudi che si è aggiudicato 54 voti e 
  • terza Elena Stancanelli con 'Il Tuffatore' edito da La nave di Teseo che si è accaparrato 46 voti. 
  • Mentre il quarto posto, con 43 preferenze è andato a Fabio Bacà per 'Nova' edito da Adelphi. 
  • Ultima Daniela Ranieri con 31 voti per 'Stradario aggiornato di tutti i miei baci', edizioni Ponte alle Grazie. 
  • La rosa dei finalisti del premio è stata selezionata dalla Giuria dei Letterati lo scorso 27 maggio, a Palazzo del Bo' a Padova.

Un teatro La Fenice gremito ha accolto stasera la finale della 60a edizione del Premio Campiello. A condurre la cerimonia conclusiva del prestigioso riconoscimento, trasmessa in diretta su Rai5 a partire dalle 20.45, è stata Francesca Fialdini insieme a Lodo Guenzi. Anche il sindaco di Venezia ha preso parte alla cerimonia, insieme a diversi esponenti istituzionali tra cui il ministro per i Rapporti con il Parlamento e il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto.

Nel corso della serata, allietata dai contributi musicali di Diodato, i cinque autori finalisti hanno illustrato i propri volumi. Durante la cerimonia sono stati anche premiati i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: Francesca Valente è stata insignita del Premio Campiello Opera Prima, Antonella Sbuelz del Campiello Junior, invece il Campiello Giovani è andato ad Alberto Bartolo Varsalona e il riconoscimento Fondazione Il Campiello a Corrado Stajano.

Il Campiello, premio letterario assegnato a opere di narrativa italiana, è stato istituito nel 1962 ed è organizzato ogni anno dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. 

«Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per "I miei stupidi intenti": leggetelo, leggete questo romanzo in stato di grazia». Marco Missiroli. Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall'uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d'inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d'altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall'istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un'anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne. I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri

A contendersi l’ambita “vera da pozzo” della 60^ edizione del Premio Campiello sono: Fabio Bacà “Nova” (Adelphi), Antonio Pascale “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi), Daniela Ranieri “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie), Elena Stancanelli “Il tuffatore” (La nave di Teseo), Bernardo Zannoni “I miei stupidi intenti” (Sellerio).

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