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giovedì 8 settembre 2022

#ParoleSenzaTempo. Pulp. Una storia del XX secol romanzo di Charles Bukowski, pubblicato postumo nel 1994.

Stavo in ufficio, il contratto d'affitto era scaduto e McKelvey voleva ricorrere al tribunale per sfrattarmi. Era una giornata infernale e il condizionatore d'aria era rotto. Sul piano della scrivania stava camminando lentamente una mosca. Allungai un braccio, abbattei il palmo aperto della mano e la spedii all'altro mondo. Mentre mi pulivo la mano sulla gamba destra dei pantaloni squillò il telefono.

  • Pulp. Una storia del XX secolo
  • di Charles Bukowski (Autore) Simona Viciani (Traduttore)
  • Feltrinelli, 2003

Depresso, appesantito da una pancia ingombrante, il conto in rosso, i creditori sempre alle porte, tre matrimoni alle spalle, Nick Belane è un detective, "il più dritto detective di Los Angeles". Bukowski gioca con un vecchio stereotipo e vi aggiunge la sua filosofia di lucido beone, il suo esistenzialismo da taverna e un pizzico di cupa, autentica disperazione. I bar, le episodiche considerazioni sul destino, il cinismo, l'ormai sbiadito demone del sesso, il fallimento preofessionale ed esistenziale, insieme alle mere invenzioni narrative, diventano il "pulp" del titolo. Lontano dalle atmosfere tenebrose delle ordinarie follie, il testamento spirituale di uno scrittore che non ha mai esitato a immergersi nel degrado della società contemporanea.

Il romanzo mutua il titolo dal genere "pulp" proprio dei Pulp magazine, narra le grottesche storie in qualche modo collegate, come quelle che vedono come protagonisti lo scrittore francese Louis-Ferdinand Céline e l'elusivo Red Sparrow.

Il nome del protagonista Nick Belane è una chiara parodia di Rick Blane, personaggio interpretato da Humphrey Bogart in Casablanca. Il romanzo stesso è la parodia dei film noir interpretati dallo stesso Bogart, in particolare Il mistero del falco e Il grande sonno.

  • “Aspettammo e continuammo ad aspettare. Tutti quanti. Lo strizzacervelli non sapeva che l’attesa è una delle cose che fa impazzire la gente? La gente aspettava per tutta la vita. Aspettava per vivere, aspettava per morire. Aspettava in fila per comprare la carta igienica. Aspettava in fila per prendere i quattrini. E se non aveva quattrini aspettava in file più lunghe. Aspettavi per dormire e poi aspettavi per svegliarti. Aspettavi per sposarti e poi aspettavi per divorziare. Aspettavi che piovesse, poi aspettavi che smettesse. Aspettavi per mangiare, poi aspettavi per mangiare di nuovo. Aspettavi nello studio di uno strizzacervelli con una masnada di psicopatici e ti chiedevi se lo fossi anche tu.” [Charles Bukowski, Pulp]
  • Poi la porta si spalancò. Ed entrò quella donna. Tutto quello che posso dirvi è che ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante, con magnifici occhi sorridenti, bocca leggermente piegata in giù, labbra atteggiate in modo che sembrano scoppiare in una risata alla tua sensazione di impotenza. E sanno vestirsi, e i loro lunghi capelli incendiano l'aria. Troppo di tutto, accidenti. (1995, pp. 65-66)
  • La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida. (1995, p. 130)
  • Di nuovo con il vecchio amico, scotch con acqua. Lo scotch non è un liquore a cui si affeziona subito. Ma dopo che l'avete bevuto per un po' fa agire la sua magia su di voi, per così dire. Trovo che abbia un calore speciale che il whisky non ha. (1995, p. 151

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