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domenica 30 giugno 2024

George Orwell - La fattoria degli animali (Animal Farm)

Orwell compose La fattoria degli animali tra il novembre 1943 e il febbraio 1944, quando la Gran Bretagna era un'alleata dell'Unione Sovietica e il popolo e l'intelligenza britannici tenevano Stalin in grande considerazione, cosa che Orwell odiava. Tuttavia, secondo alcune ricerche, l'idea del romanzo è da attribuirsi alla sua prima moglie, Eileen O'Shaughnessy, che ha poi scritto il libro insieme al marito. Il manoscritto fu inizialmente respinto da un certo numero di editori britannici e americani, incluso uno di Orwell, Victor Gollancz, che ne ritardò la pubblicazione. Quando apparve, l'opera divenne un grande successo commerciale, in parte a causa delle mutate relazioni internazionali che, dall'alleanza militare, avevano ceduto il passo alla Guerra fredda.
La fattoria degli animali (Animal Farm) è un romanzo allegorico di George Orwell pubblicato per la prima volta il 17 agosto 1945. Secondo Orwell, il libro riflette sugli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e successivamente all'era staliniana dell'Unione Sovietica. L'autore, schierato su posizioni politiche affini al socialismo democratico, fu critico nei confronti di Stalin e ostile allo stalinismo, atteggiamento che fu criticamente modellato sulla base delle sue esperienze durante la guerra civile spagnola.

Orwell comprese, contrariamente a quanto molti intellettuali dell'epoca professavano, che l'Unione Sovietica era divenuta una dittatura brutale, edificata sul culto della personalità e retta da un regno del terrore. In una lettera a Yvonne Davet, l'autore descrisse La fattoria degli animali come una narrazione satirica contro Stalin («un conte satirique contre Staline»); inoltre, nel suo saggio Perché scrivo (1946), scrisse che La fattoria degli animali fu il primo libro in cui lui tentò, con piena consapevolezza di quanto stava facendo, «di fondere scopo politico e scopo artistico in un tutt'uno».
Il titolo originale dell'opera era Animal Farm: A Fairy Story (La fattoria degli animali: Una favola) tuttavia gli editori statunitensi abbandonarono il sottotitolo quando venne pubblicata nel 1946 e solo una delle traduzioni lo mantenne durante la vita dell'autore. Altri sottotitoli riportano A Satire e A Contemporary Satire.[6] Orwell suggerì, per la traduzione francese, il titolo Union des républiques socialistes animales, abbreviato in URSA, parola latina per «orso», un simbolo della Russia. Il titolo fa riferimento anche al nome dell'Unione Sovietica in francese: Union des républiques socialistes soviétiques 
Le recensioni dell'epoca non furono tutte positive. Sulle pagine di The New Republic, George Soule espresse il suo disappunto nei confronti dell'opera di Orwell, affermando che essa «mi ha confuso e rattristato. Sembrava tutto noioso. L'allegoria si è rivelata una macchina cigolante per aver detto in modo maldestro cose che sono state dette meglio in modo diretto». Soule riteneva che gli animali non fossero abbastanza coerenti con le proprie ispirazioni nella realtà; disse che «il fallimento di questo libro (da un punto di vista commerciale si è già assicurato un enorme successo) deriva dal fatto che la satira non si occupa di qualcosa che l'autore ha vissuto, quanto piuttosto di idee stereotipate riguardanti un paese che probabilmente non conosce molto bene».[ The Guardian, il 24 agosto 1945, definì La fattoria degli animali come «una satira deliziosamente umoristica e caustica». Tosco Fyvel, scrivendo sul Tribune nello stesso giorno, descrisse l'opera orwelliana come «una dolce satira su un certo Stato e sulle illusioni di un'epoca che potrebbe essere già alle nostre spalle». A quest'ultimo rispose Julian Symons, il 7 settembre: «Non dovremmo aspettarci, perlomeno sul Tribune, il riconoscimento del fatto che si tratta di una satira non del tutto delicata su una nazione particolare, l'Unione Sovietica? Mi sembra che un recensore dovrebbe avere il coraggio di identificare Napoleone con Stalin e Palla di Neve con Trockij ed esprimere all'autore un'opinione favorevole o sfavorevole. Forse tra cento anni La fattoria degli animali potrebbe essere semplicemente una favola, oggi è una satira politica con una buona dose di significato». it.wikipedia.org 

Teatro Karol di Castellammare di Stabia | 2 luglio 2024 | Maurizio de Giovanni "Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone"

PLATEALMENTE la rassegna di letteratura al Teatro Karol di Castellammare di Stabia, a cura di Pierluigi Fiorenza nell'ambito della proposta di Casa del Contemporaneo, ospita lo scrittore Maurizio de Giovanni e il suo ultimo romanzo "Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone" nel pomeriggio di martedì 2 luglio 2024 con inizio alle ore 19.00.
L'ingresso è libero fino ad esaurimento di posti disponibili. Teatro Karol - Castellammare di Stabia -  Maurizio de Giovanni al Teatro Karol ospite di PLATEALMENTE dal libro alla scena
  • 👥Dialogano con Maurizio de Giovanni 
  • il giornalista Pierluigi Fiorenza e 
  • l’attrice Federica Citarella.
dal libro
“Non smetterà mai di piovere. Continuerà per sempre. Non sarà più possibile uscire all’aperto, l’acqua salirà, raggiungerà i piani alti dei palazzi, tutti moriranno e l’umanità si estinguerà insieme agli animali in terra. Sopravvivranno solo i pesci. Non smetterà mai di piovere, e non importa. Sarà meglio, anzi, così questa maledetta città si laverà, alla fine”.
Leonida Brancato era stato un penalista imbattibile. Il re del cavillo, lo chiamavano. Quando era andato in pensione, in procura avevano fatto festa. Da anni non si sapeva più nulla di lui, ma ora qualcuno lo ha ucciso e ha infierito sul suo cadavere. Un omicidio che appare privo di movente e che mette di nuovo alla prova i Bastardi. Sotto un diluvio che non concede tregua, circondati da nemici e nonostante dolorosi problemi personali, i formidabili poliziotti del commissariato di Pizzofalcone si districheranno fra segreti, ipocrisie, rancori. Arrivando a scoprire una verità quanto mai inaspettata.
  • 081 1824 7921 (anche WhatsApp)
  • teatrokarol@casadelcontemporaneo.it
  • box office:
  • martedì ore 17 - 19, giovedì ore 10 - 12, sabato ore 17 - 19
  • 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗞𝗮𝗿𝗼𝗹 - Via Salvador Allende, 4, Castellammare di Stabia NA

domenica 23 giugno 2024

Gianfranco Nappi - Dedicato a Enrico Berlinguer. Con una selezione di suoi testi. Per un mondo nuovo di pace e di giustizia

Nel quadro delle iniziative di Infiniti mondi per i 100 anni dalla nascita di Enrico Berlinguer questo lavoro critico, con un ricco corredo di suoi testi, ricostruisce gli anni più controversi di Enrico Berlinguer, gli ultimi, quelli detti da tanti dell’isolamento e dell’arroccamento e invece nella realtà quelli nei quali egli seppe parlare alla società italiana e alla sinistra europea forse come nessun altro prima e sicuramente come nessun altro dopo. Foto originali dall’Archivio Mario Riccio e Luciano Ferrara.

  • Autore: Gianfranco Nappi
  • Editore: Associazione Infiniti Mondi
  • Anno edizione: 2022
  • In commercio dal: 1 gennaio 2022
  • EAN:9788894604634
Italia. 1922-1984. Il 25 maggio 2022 ricorre il centenario della nascita (a Sassari) di Berlinguer. L’ex deputato campano Gianfranco Nappi (San Paolo Bel Sito, Napoli, 1959) raccoglie in un bel volume alcune acute meditate riflessioni (“appartengo all’ultima generazione venuta alla politica” con lui), un breve racconto che gioca con la storia (se non fosse morto a Padova durante la campagna elettorale per le europee 1984) e una selezione di testi e interventi del segretario, scritti fra il 1977 e il 1984. Le introduzioni a Dedicato a Enrico Berlinguer sono inevitabilmente due: la prima, redatta immediatamente dopo l’aggressione russa in Ucraina e l’inizio della guerra (“nessuno sa come finirà. Quando. Con quali ulteriori costi…”), s’immerge nell’attuale crisi organica del mondo; la seconda spiega (con rimandi e citazioni di illustri personalità) la permanente forza ispiratrice dell’esperienza berlingueriana di direzione del Partito Comunista Italiano, soprattutto negli ultimi anni. https://theblogaroundthecorner.it/2022

Eboli Cult è letteratura.

Mercoledì 26 giugno, all'Arena Cult, ospitiamo Gianfranco Nappi e il suo volume "Dedicato a Enrico Berlinguer". Parteciperà all'incontro il professore Giuseppe D'Angelo, docente dell'Università degli Studi di Salerno. A moderare la discussione, Laura Naimoli, giornalista de Il Mattino.


Lunedì 10 giugno 2024 | Arena Cult | Eboli
- ore 20 | Riformismo, democrazia, totalitarismi. A cento anni dalla morte di Matteotti. Saluti del Sindaco Mario Conte. Ne parlano l'onorevole Carmelo Conte e il Professore Carmine Pinto. Modera Eugenio Verdini, giornalista.
- a seguire | 30 maggio 1924. «Ha chiesto di parlare l’Onorevole Matteotti». Reading spettacolo a cura della Compagnia di teatro del Bianconiglio.#eboli - #ebolicult - Comune di Eboli.
«Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l'opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni.»
Così Giacomo Matteotti chiudeva, il 30 maggio 1924, il proprio discorso alla Camera dei deputati, contestando con coraggio le violenze e le illegalità che avevano condizionato le elezioni del 6 aprile. Fu l'ultimo discorso del deputato socialista, rapito e assassinato pochi giorni dopo da cinque fascisti. A cento anni esatti da quel discorso, l'Arena Cult accoglie il confronto tra l'Onorevole Carmelo Conte e il Professore Carmine Pinto sui temi - sempre attuali, sempre assolutamente cult - del riformismo, della democrazia e dei totalitarismi. A moderare l'incontro, il giornalista Eugenio Verdini.
A seguire, poi, il reading spettacolo a cura della Compagnia di teatro del Bianconiglio.-

mercoledì 19 giugno 2024

Giuseppe Galasso - Storia d'Europa

Non c’è stato un destino europeo segnato dall’origine, né una superiorità predestinata degli europei sugli altri uomini. Il destino europeo è stato inventato e costruito attraverso la storia, fra mille pene e mille entusiasmi, fra opere di superiore concezione e moralità e azioni di delittuosa violenza. Una storia complessa e affascinante, raccontata da uno dei più importanti storici italiani.

In Europa è nata la tradizione etico-politica e intellettuale greca e romana, è sorta la parola nuova del Cristianesimo, si sono incrociati e fusi i destini di grandi popoli e di grandi tradizioni culturali (Etruschi e Celti, Germani e Slavi, Sciti e Mongoli, Arabi e Turchi e vari altri), è sbocciata la civiltà moderna della scienza e della tecnica, è fiorita la cultura dell’uomo e della libertà morale e politica o civile, sono state pensate grandi utopie di giustizia e di pace, si è formata l’economia moderna della produzione e degli scambi a dimensione mondiale, è cominciata l’unificazione civile del mondo, si sono affermati i modelli dello stato nazionale e dello stato sociale. L’Europa ha portato in tutto il mondo le sue forme di vita materiale e morale e di organizzazione moderna e civile, con i suoi ideali e modelli più alti, esercitando una grande funzione di liberazione e di amalgamazione nella storia dell’intero mondo, ma anche praticando funzioni di dominio, di oppressione e di sfruttamento che hanno lasciato una scia irriducibile di conflitti. In questo libro, uno dei più importanti storici italiani percorre in un racconto a volo d’uccello la complessa storia d’Europa, dall’antichità sino ai giorni dell’Unione Europea e ai suoi problemi nel mondo della globalizzazione.

Giuseppe Galasso Storico e studioso di statura europea, meridionalista di primo piano, esponente politico e saggista, professore emerito dell’Università di Napoli Federico II e promotore della “legge Galasso” per la protezione del paesaggio.

Nato a Napoli il 19 novembre 1929, Galasso aveva vinto nel 1953 una borsa di studio all’Istituto italiano di studi storici fondato da Benedetto Croce. Galasso era rimasto negli anni fedele al pensiero del grande filosofo idealista, al quale aveva dedicato il saggio Croce e lo spirito del suo tempo (Laterza).

Si era affermato come storico dell’Età moderna, con grande attenzione anche al Medioevo e al Risorgimento.

Aveva aderito al Partito Repubblicano di Ugo La Malfa e di Giovanni Spadolini, per il quale era stato deputato dal 1983 al 1994, ricoprendo due volte il ruolo di sottosegretario, prima ai Beni culturali e poi all’intervento straordinario nel Mezzogiorno.

Per breve tempo era stato sindaco di Napoli e - dal 1978 al 1983 - Presidente della Biennale di Venezia. Aveva curato la riedizione delle opere di Croce per Adelphi, dirigeva la rivista «Acropoli» (Rubbettino), scriveva sul «Corriere». Inoltre era docente di Storia moderna all'università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dal 1977 socio dell'Accademia dei Lincei.

Tra le sue pubblicazioni: Nient’altro che storia. Saggi di teoria e metodologia della storia (Il Mulino), Storia del Regno di Napoli (6 volumi, Utet), Storici italiani del Novecento (Il Mulino), Storiografia e storici europei del Novecento (Salerno Editrice). Per Rubbettino aveva recentemente curato Alle origini del dualismo italiano (2014). Nel 2018 Laterza ripubblica Intervista sulla storia di Napoli.

Alla notizia della sua morte il Presidente Sergio Mattarella ha dichiarato: "Scompare con Giuseppe Galasso una grande figura del mondo intellettuale italiano. Alla sua cultura di storico e di studioso del pensiero politico ha saputo unire una ricca umanità e una incrollabile passione civile, che ha animato nel tempo il suo impegno e ha contribuito a rafforzarne l'autorevolezza".

Mentre il filosofo Corrado Ocone ha dichiarato: "Giuseppe Galasso, per statura scientifica, per la capacità di sapere unire come pochi altri l’impegno civile alla autorevolezza negli studi storici, va annoverato sicuramente fra i grandi Maestri del nostro tempo." Nel 2019 Neri Pozza ha pubblicato una sua intervista Il regno di Napoli.www.ibs.it

  • Editore: Laterza
  • Collana: Economica Laterza
  • Anno edizione: 2019
  • Formato: Tascabile
  • In commercio dal: 21 marzo 2019
  • Pagine: XXXII-1020 p., Brossura
  • EAN: 9788858135396
  • domenica 16 giugno 2024

    Yvonne Carbonaro - Quando le donne non si arrendono

    Il romanzo si snoda attraverso una saga familiare, che disegna il declino delle fortune di una famiglia benestante legato al declino delle fortune del Meridione dopo l’Unità, e sulle riflessioni che ne derivano. Evidenzia la resistenza e il coraggio di far fronte alle avversità, pur con scarse risorse, da parte di una dinastia di donne intelligenti e risolute, rimaste da sole, generazione dietro generazione, per l’accanirsi di eventi storici e familiari. Emergono ritratti femminili, delineati nelle specifiche peculiarità i ciascuna, con pregi e difetti, e nella capacità di perseverare pur tra gravi difficoltà. Dal confronto tra quei vissuti si evince come i comportamenti siano legati al mutare dei tempi e delle circostanze socio-politiche e dallo stato della condizione femminile vigenti nel momento storico di cui ognuna è parte. La narrazione, con una scrittura leggera ma emotivamente intensa, restituisce i ritmi della vita del passato e le abitudini di un ambito agricolo meridionale, strettamente collegate alle condizioni economiche. Riporta alla saggezza antica di una volta e ne ricostruisce l’atmosfera con toni pacatamente elegiaci e insieme garbatamente ironici. Il riferimento alle graduali trasformazioni dovute allo scorrere del tempo sottolinea il passaggio dalla crisi di un mondo destinato inesorabilmente a scomparire, alla maturazione di un diverso concetto del vivere, del costume e soprattutto di una vera parità di genere che tarda a realizzarsi.

    L’AUTORE Già docente di Italiano e Storia e Cultore di Letteratura Italiana all'Università Federico II. Traduttrice e scrittrice in spagnolo. Giornalista per riviste cartacee e on-line. Critico d’arte. Ha realizzato spettacoli su tema storico o di attualità: Fiori calpestati; Subordinazione femminile e violenza ieri e oggi; Paese mio - le canzoni degli emigranti; Voci e suoni del ‘600; Il cibo racconta Napoli… con le canzoni. Vari i libri di ricerca storica su Napoli tra cui: Le donne di Napoli, tascabili Newton; Le ville di Napoli, doppia edizione tascabile Newton Compton; Le giornate di Masaniello, Evaluna. Ha curato Tavola Calda/L’autobiografia di Maria Algranati e ha scritto Suggestioni di viaggio, ed. Albatros. Annovera raccolte di poesie, tra cui L’altra Capri, ed. Gaeta, ed è presente in antologie poetiche. Con Apeiron ha pubblicato Un mondo di gatti – piccole storie per grandi e piccini. Con Kairòs: Il Cibo racconta Napoli – L’alimentazione dei napoletani attraverso i secoli fino ad oggi, 2018; Scelse la Libertà - la storia straordinaria di un eroico antifascista. 2019; Storia delle Donne di Napoli – Il lungo e difficile cammino verso l’emancipazione, 2021.

    • COLLANA Narratori
    • PREZZO € 24,00 
    • ISBN 978-88-32297-93-5 
    • FORMATO 15x21
    • COPERTINA con alette 
    • PAGINE 368
    • Kairós Edizioni – Via S. Filippo, 24 – 80122 Napoli 
    • 081 290768 - e-mail kairosedizioni@virgilio.it -
    • KAIROS 2024
    • www.kairosedizionishop.it

    venerdì 14 giugno 2024

    Giuseppe Bottone - Gaetano Borrelli - Iole Nocerino - Nicola Buonocunto - Biagio Naviglio | Resina, Cuore di Ercolano

    Giuseppe Bottone - Gaetano Borrelli - Iole Nocerino - Nicola Buonocunto - Biagio Naviglio |  Resina, Cuore di Ercolano

    • GeneriStoria e Biografie - Storia locale, araldica, genealogia
    • Editore - La Caravella Editrice
    • Collana - Il mare
    • Formato - Brossura
    • Pubblicato - 24/05/2024
    • Pagine 162
    • Lingua Italiano
    • Isbn o codice id 9788868275235

    Il titolo del libro si rifà al concetto di "città metabolica", espresso per la prima volta da Abel Wolman nel 1965. La città metabolica considera la città come un organismo vivente. Resina, in accordo con questo approccio, è il cuore di Ercolano. Autori: Giuseppe Bottone, Gaetano Borrelli, Nicola Buonocunto, Iole Nocerino, Biagio Naviglio.


    Marley Supercane - La vita a colori di un cane cieco

    Marley Supercane - La vita a colori di un cane cieco

    • 2023, 124 pagine
    • Dimensioni, 12.85 x 0.71 x 19.84 cm
    • ISBN-13: 979-1281434028

    E, all’inizio, i primi mesi sono stati veramente bui: abbandonato in un canile proprio per il suo handicap ha cercato di adattarsi a quella nuova situazione.

    Queste pagine vi racconteranno una storia da favola…

    Qui viene raccontata la vita di un cane, Marley, attraverso una definizione che può forse sembrare un paradosso, perché Marley, venuto alla vita in una notte di metà settembre 2018 in un allevamento di Bari, è nato cieco.

    E, all’inizio, i primi mesi sono stati veramente bui: abbandonato in un canile proprio per il suo handicap ha cercato di adattarsi a quella nuova situazione. Marley Supercane

    mercoledì 12 giugno 2024

    John Cono - Ora zero ;

    ORA ZERO di John Cono è una raccolta di brevi storie che offre al lettore squarci di vita vera, angoli di intimità e aneddoti metaforici che sembrano a tratti tradursi in una vera denuncia delle leggi di una società ossequiosa della forma e che si sgretola sotto i colpi della borghese apparenza. I protagonisti dei racconti si avvicendano in aperture e chiusure di attività commerciali, mostre d’arte in giro per il mondo e la realtà di ogni giorno. Indubbiamente in ogni storia l’autore mette un pezzo di sé. La costante che unisce tutti i racconti è il tocco delicato, ma determinante, delle donne della sua vita: la mamma, la sorella e la compagna. Con il padre intrattiene invece un rapporto di complicato amore che assume un ruolo chiave nella crescita evolutiva del protagonista. L’autore firma stralci di vita quotidiana in cui l’uomo, proprio come uno dei protagonisti di una delle storie, macina chilometri su chilometri nel tentativo di trovare uno scopo, qualcosa per cui valga la pena vivere.

    • John Cono - Ora zero ;
    • Gli Specchi di Narciso
    • Antologia di racconti
    • 140x210
    • € 15,00
    • 9788883469176
    • Marzo 2023
     

    martedì 11 giugno 2024

    Alberto Libeccio, Giovanni Rivera - Canale rosso. Racconti, memorie e poesie da sdoganare

    Questa Antologia curata da Alberto Libeccio e Giovanni Rivera raccoglie testi di varia natura, accomunati, al di là dell’apparente disomogeneità, dall’essere testimonianza di momenti di vita dei singoli autori, a volte espressi sotto forma della memoria, altre sotto forma della trasposizione letteraria, altre ancora sotto forma poetica. Ognuno di essi è come un bagaglio che contiene “qualcosa da dichiarare” e che deve essere aperto al passaggio di una Dogana. Con i loro scritti gli autori Claudio Barbieri, Giovanni Caliendo, Tecla Carenzo, Anna Copertino, Alberto Libeccio, Franca Manzin, Alberto Marino, Giovanni Rivera e, attraverso i loro eredi, Giuseppe Carullo, Antonio Marino, Marino Marino partecipano anche all’iniziativa benefica di devoluzione dei proventi derivanti dai loro diritti d’autore all’Associazione di volontariato “TAM – Tieni a mente” di San Giorgio a Cremano (NA).  TAM Tieni a Mente ODV
    • Libeccio Alberto; Rivera Giovanni - Canale rosso. Racconti, memorie e poesie da sdoganare 
    • Guida Editori
    • COD: 9791255631415
    • Categoria: Narrativa

    lunedì 10 giugno 2024

    Gattofollia. La strana storia dei gatti di New York. - Stella Cervasio

     Un giorno, da New York City spariscono tutti i gatti. Gli altri animali della metropoli, i piccioni, danno l’allarme e ingaggiano un singolare detective per ritrovarli. Sarà il Genio di Broadway, un folletto allucinato che vola su un drone, a ritrovare con incredibili avventure nella spettacolare metropoli, i felini che il loro nemico giurato aveva nascosto dove nessuno avrebbe potuto trovarli. Una favola per bambini di tutte le età, che, pur coloratissima, ci ricorda che spesso gli animali vengono avversati per un pregiudizio o per mancata conoscenza. Ma che rinunciare a loro è impossibile. Età di lettura: da 10 anni.

    • Gattofollia. La strana storia dei gatti di New York. Ediz. a colori - Stella Cervasio
    • Illustratore: Valeria Pascale
    • Editore: Colonnese
    • Collana: Contemporanea
    • Anno edizione: 2024
    • In commercio dal: 14 giugno 2024
    • Pagine: 72 p., ill. , Brossura
    • Età di lettura: Da 10 anni
    • EAN: 9791281142343

    domenica 9 giugno 2024

    Giuseppe Magrin - Profumo d' Infinito

     Profumo d' Infinito

    Il terzo libro di poesie del sacerdote padovano don Giuseppe Magrin, ex Presidente internazionale della Confederazione Unione Apostolica del Clero ed ora Canonico della basilica di San Pietro.

    Si tratta di 200 brani a carattere prevalentemente religioso o esistenziale definiti dall’autore: profumo d’Infinito. La presentazione è a firma del cardinale Angelo Comastri.

    L'Autore: Giuseppe Magrin, è nato il 2 luglio 1938 a Montegalda (Vicenza), è laureto in Pedagogia e in Teologia Ecumenica. Ha scritto su diverse riviste (Presbyteri, Il Diaconato in Italia, Prêtres diocesains, ecc.) sui ministeri ordinati, in particolare sul diaconato, in cui si è specializzato. È presidente internazionale emerito dell’Unione Apostolica del Clero, Canonico della Basilica di San Pietro e assistente spirituale dell’AIASM (Associazione Italiana Accompagnatori ai Santuari Mariani). In quanto poeta, dal 2019 è membro dell’Unione cattolica artisti italiani (UCAI), sezione di Padova. Ha già pubblicato: Frammenti di Luce e Sei l’unica poesia che mi resta.  www.vaticanum.com

    • Libreria Editrice Vaticana
    • Anno edizione: 2022
    • Pagine: 384 p., Brossura
    • EAN: 9788826607085

    lunedì 3 giugno 2024

    ROMA - LIBRI IN STRADA IV Edizione | 10 – 16 GIUGNO 2024

    IV Edizione della Rassegna LIBRI IN STRADA
    RASSEGNA DI INVITO ALLA LETTURA
    CON IL PATROCINIO DEL MUNICIPIO ROMA I CENTRO
    PROGRAMMA DELLA PRIMA SETTIMANA 10 – 16 GIUGNO Enoteca Letteraria, Roma
    LUNEDI’ 10 GIUGNO ORE 19:00
    REGALAMI LA PACE
    Cur. Gaetano Scancarello
    Anicia Edizioni
    MARTEDI' 11 GIUGNO ORE 19:00
    CARNE DI ROMA
    Livio Curatella
    ChiPiùNeArt Edizioni
    MERCOLEDI’ 12 GIUGNO ORE 19:00
    LA PANCHINA IMMAGINARIA
    Rita Cerri
    Scatole Parlanti Edizioni
    GIOVEDI’ 13 GIUGNO ORE 19:00
    POLVERE
    reading poetico-musicale con Marco Onofrio e Fra’ Sorrentino
    tratto dal libro EMPORIUM
    Marco Onofrio
    Edilazio Edizioni
    VENERDI’ 14 GIUGNO ORE 19:00
    UN ROSSETTO E UN TACCUINO
    Francesca Romana Rotella
    POCO PIU’ DI NIENTE
    Marco Masciovecchio
    LA FONDAZIONE DELLA CITTA’ DI GORMOSOL
    Lorenzo Pompeo
    Ensemble Edizioni
    DOMENICA 16 GIUGNO ORE 19:00
    NESSUNO HA GLI OCCHI DI MIA MADRE
    Sebastiano del Rosso
    Arbor Libri Edizioni
    INGRESSO LIBERO
    è possibile acquistare i libri. il giorno della presentazione, con la CARTA DEL DOCENTE o 18APP
    info: 0688793118 - info@enolibreria.it
    https://www.enolibreria.it/.../libri-in-strada-iv-edizione/ 

    sabato 1 giugno 2024

    Chocolat - Joanne Harris

    Chocolat è un romanzo della scrittrice britannica Joanne Harris: ha scritto il libro nel 1998 e fu tradotto nella lingua italiana nel 1999, ha ispirato l'omonimo film del 2000. 

    A Lansquenet, quieto villaggio al centro della Francia, la vita scorre placida. Un po' troppo placida: è una comunità chiusa, dove sono rimasti soprattutto anziani contadini e artigiani, dominata con rude benevolenza dal giovane curato Francis Reynaud.

    È martedì grasso – una tradizione pagana avversata dalla chiesa – quando nel villaggio arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. La donna è assai simpatica e originale, sexy e misteriosa, forse è l'emissaria di potenze superiori (o magari inferiori). Vianne rileva una vecchia pasticceria, ribattezzata La Céleste Praline, che ben presto diviene – agli occhi del curato – un elemento di disordine. Anche perché Vianne non frequenta la chiesa ma inizia ad aiutare a modo suo chi si trova in difficoltà: il solitario maestro in pensione Guillaume, l'adolescente ribelle Jeannot, la cleptomane Josephine, l'eccentrica Armande. Ben presto il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice. E lo scontro tra Benpensanti e Golosi, tra le delizie terrestri offerte da Vianne e quelle celesti promesse da padre Reynaud, tra Carnevale e Quaresima, diventa inevitabile. 

     Siamo arrivate con il vento del carnevale. Un vento tiepido per febbraio, carico degli odori caldi delle frittelle sfrigolanti, delle salsicce e delle cialde friabili e dolci cotte alla piastra proprio sul bordo della strada, con i coriandoli che scivolano simili a nevischio da colletti e polsini e finiscono sui marciapiedi come inutile antidoto contro l'inverno. C'è un'eccitazione febbrile nella folla disposta lungo la stretta via principale, i colli che si allungano per vedere il carro fasciato di carta crespata, con i suoi nastri svolazzanti e le coccarde di cartoncino. Anouk guarda, gli occhi spalancati, un palloncino giallo in una mano e una trombetta nell'altra, tra un cesto per la spesa e un triste cane marrone

    • Titolo: Chocolat
    • Autore: Joanne Harris
    • Editore: Garzanti
    • Data di pubblicazione: 2009
    • Pagine: 352

    “Venticinque anni, e alla fine la primavera si è fatta stanca, proprio come era diventata stanca negli ultimi anni mia madre. Mi sorprendo a guardare il sole e a chiedermi come sarebbe se lo vedessi sorgere sullo stesso orizzonte per cinque - o dieci, o venti - anni.
    Il solo pensiero mi fa venire una strana vertigine, un sentimento di paura e desiderio. 
    E Anouk, la mia piccola straniera? 
    Ora che sono la madre, vedo in una luce diversa la coraggiosa avventura che abbiamo vissuto per tanto tempo. 
    Mi vedo com'ero, la ragazzina bruna dai lunghi capelli spettinati, che indossa abiti scartati dai negozi di seconda mano, che impara la matematica nel modo più duro, la geografia nel modo più duro: Quanto pane per due franchi? 
    Fino a dove potremo viaggiare con un biglietto del treno da cinquanta marchi? 
    E per lei non voglio lo stesso" cafelitterairedamuriomu.blogspot.com/2014/03
    • Chocolat è un film del 2000 diretto da Lasse Hallström.
    • Il film è stato interamente girato, fatta eccezione per la scena sull'acqua, in un paese francese della Borgogna, Flavigny-sur-Ozerain. Inoltre, una parte delle scene è stata girata in una fattoria a Bruton, nel Somerset, in Gran Bretagna. La scena nella quale Alfred Molina si abbuffa di cioccolato nella vetrina, fu girata nel suo ultimo giorno di riprese, per evitare che una possibile indigestione potesse far ritardare la lavorazione del film.
    • Johnny Depp (Roux) ha suonato la chitarra in tre brani della colonna sonora del film, Minor Swing, Caravan e They're Red Hot, i primi due brani del chitarrista jazz manouche Django Reinhardt e l'ultimo del chitarrista blues Robert Johnson.
    2001 - Premio Oscar
    • Candidatura al miglior film a David Brown, Kit Golden e Leslie Holleran
    • Candidatura alla miglior attrice protagonista a Juliette Binoche
    • Candidatura alla miglior attrice non protagonista a Judi Dench
    • Candidatura alla migliore sceneggiatura non originale a Robert Nelson Jacobs
    • Candidatura alla miglior colonna sonora a Rachel Portman
    2001 - Golden Globe
    • Candidatura al miglior film commedia o musicale
    • Candidatura al miglior attrice in un film commedia o musicale a Juliette Binoche
    • Candidatura alla miglior attrice non protagonista a Judi Dench
    • Candidatura alla miglior colonna sonora a Rachel Portman  it.wikipedia.org

    Pietrangelo Buttafoco - Le uova del drago

    L’esordio di Pietrangelo Buttafuoco nella narrativa. Un romanzo finalista al Premio Capiello 2006. Una commedia sul potere, l’onore, la storia scritta dai vinti. Protagonista una donna bellissima e perfida, una spia mandata in Sicilia da Hitler in persona.

    Un grande scrittore si è fatto romanziere. Le uova del drago è un capolavoro che scatenerà nei suoi molti lettori innamoramenti destinati a durare nel tempo.” - Giuliano Ferrara
    Capitò di tutto, in Sicilia, tra il 1943 e il 1947. Anche che il migliore soldato tedesco fosse una donna, Eughenia Lenbach, bella e giovane. Una spia selezionata direttamente da Hitler per una missione di estrema importanza. Nome in codice “Uova del drago”: in caso di sconfitta del Reich sarà lei a dover organizzare presso le giovani generazioni focolai di riscossa. Ad aiutarla, proprio mentre gli Alleati sbarcano sull’isola, undici musulmani travestiti da frati cappuccini. Pietrangelo Buttafuoco mette in scena una storia vera, intricata e affascinante; e lo fa coniugando l’azione della Storia con il ritmo fantastico del teatro dei pupi; fondendo il mondo corrusco e taciturno delle saghe nordiche con la loquace solarità mediterranea nell’unione più bizzarra eppure coerente che si possa immaginare.

    Pietrangelo Buttafuoco (Catania 1963) è scrittore e giornalista. È autore di vari libri tra cui Fogli consaguinei (Ar, 2001), Le uova del Drago (Mondadori, 2005), L'Ultima del Diavolo (Mondadori, 2008), Cabaret Voltaire (Bompiani, 2008), Fimmini (Mondadori, 2009), Il Lupo e la Luna (Bompiani, 2011), Fuochi (Vallecchi, 2012), Il dolore pazo dell'amore (Bompiani 2013), Buttanissima Sicilia. Dall'autonomia a Crocetta, tutta una rovina (Bompiani 2014), Il feroce Saracino (Bompiani, 2015), L' insoluto. Piccolo dizionario biografico per ricordare l'Italia di oggi con Sergio Nazzaro (Città Nuova, 2017) e Sotto il suo passo nascono i fiori. Goethe e l'Islam con Francesca Bocca-Aldaqre (La Nave di Teseo, 2019). Scrive inoltre su «Il Foglio», «la Repubblica» e «Il Sole 24 ore».

    Pietro Ingrao, Rossana Rossanda - Appuntamenti di fine secolo

    • Editore: Manifestolibri
    • Collana: Transizioni
    • Anno edizione: 1995
    • In commercio dal: 1 gennaio 1995
    • Pagine: 280 p.
    • EAN:9788872850893
    recensione di Rodotà, S., L'Indice 1995, n.11
    Questo singolare libro di Pietro Ingrao e Rossana Rossanda è stato accolto pure con moti di fastidio, giustificati da una presunta arcaicità del suo impianto e dall'improponibilità di alcune parole (di una: comunismo), ma in realtà originati dal fatto che in esso si indica una agenda delle questioni ben diversa da quella che, per convinzione o rassegnazione, sembra accettata da molti (troppi?); e si manifesta con forza un'intenzione di non accompagnare con argomenti compiacenti la discussione che ci porta verso la fine del secolo. Così il fastidio, e la ripulsa, apparentemente sono rivolti contro il metodo: nella sostanza, invece, manifestano la volontà di non discutere più di alcune questioni, quale che sia il metodo adoperato. Il dommatismo e la chiusura, che qualcuno ha imputato ai suoi autori, si rivelano allora come il tratto distintivo dei critici, insofferenti dell'altrui pretesa di scuotere le loro tradizionali o freschissime certezze.
    Se l'orizzonte è la fine del secolo, il mutamento non ha atteso questa scadenza: è già avvenuto, ed è stato radicale. Ingrao e Rossanda ne riassumono i caratteri intorno ad alcune parole chiave: postfordismo, precarizzazione, mondializzazione, informatizzazione. Il denominatore comune è costituito dalla questione del lavoro; il punto di riferimento costante riguarda la sinistra, la sua storia, le sue responsabilità, il suo futuro.
    Rossanda si chiede: "In quale misura per noi vale una lettura del secolo anche attraverso le dinamiche del modo di produzione?". E si aggiunge un altro interrogativo: "Può essere ancora il lavoro, un valore?". Questo è il vero e angoscioso tema del libro, perché qui si misurano il destino della classe operaia e la possibilità stessa di utilizzare ancora lo strumento dell'analisi di classe. Nessuno dei cambiamenti è occultato o sottovalutato, così come è costante il riferimento antagonistico alle logiche del sistema capitalista. Ma si può davvero dire che questa sia una forzatura, o soltanto il residuo nostalgico di impostazioni d'altri tempi, proprio nel momento in cui cominciano a tornare almeno le domande sulla possibilità di considerare il mercato l'unico e indiscutibile punto di riferimento? O ci si deve ritenere ormai esonerati dall'obbligo di riflettere sulla natura dell'impresa oggi, delle logiche che incarna, delle dinamiche che esprime? Piaccia o no, la durezza del richiamo obbliga a riflettere sulla rimozione operata a sinistra dell'intera questione proprietaria, quasi che il fallimento dell'esperienza del "socialismo reale" precludesse ormai la possibilità stessa di discutere il tema che rimane capitale per comprendere la natura dei poteri e la struttura dei rapporti sociali. E ci ricorda che il nostro tempo è pure quello dell'emersione di logiche non proprietarie, legate all'esperienza del pensiero femminile e al radicarsi dell'ecologismo (davvero la prima forma di critica di massa alla logica proprietaria).
    Lo sguardo di Ingrao e Rossanda spazia in diverse direzioni. Ci indica la vicenda politica dello stato sociale, la cui liquidazione non discende soltanto dalla crisi fiscale, ma dal fatto che si ritiene esaurita la sua funzione politica, che consisteva nel contrapporre agli stati socialisti un più accettabile modello di relazioni sociali. Ci ricorda quali siano le caratteristiche dell'attuale critica radicale allo stato, che punta alla cancellazione della nozione stessa di spazio pubblico. Ci mostra, in un intenso dialogo con posizioni diverse, quale possa essere il destino del lavoro nel modello produttivo postfordista, sottolineando, come fa con grande efficacia Ingrao, che bisogna "annotare i problemi che si aprono anche per la direzione capitalistica", senza cedere alla tentazione facile di "dare già per chiuso il circolo".
    E vi è poi il lavoro che, se rimane un valore, non è l'unico valore di riferimento. Se dov'essere riscattato dal rischio eterno della sua riduzione a merce, dov'essere pure confrontato continuamente con altri valori, per cogliere pienamente "la drasticità che sta assumendo il tema del rapporto tra lavoro e vita".
    L'analisi di Ingrao e Rossanda è particolarmente impietosa, e utile, quando insiste sul fatto che proprio l'incapacità di afferrare l'insieme di questo processo è all'origine delle sconfitte della sinistra. Non vi sono vie d'uscita facili, ed essi non le rappresentano mai come tali. Ma su un punto dovrebbero convenire tutti quelli che misurano la gravità dei problemi e sono consapevoli dei rischi di molte delle soluzioni oggi praticate o prospettate: la necessità di una "lettura/opposizione", che restituisca alla sinistra la capacità di rappresentare quell'alternativa sociale e politica che è poi la ragione stessa della sua esistenza.
    Leggendo questo libro non si entra in un laboratorio freddo, ma si riscopre la tensione ideale che sola, al di là delle divergenze, può dare senso alla politica. Lascio parlare Rossana Rossanda: "Noi siamo figli ultimi di Lutero, ma senza fede; sapevamo che è poco il tempo che passiamo sulla terra, non c'è una verità trascendente cui appenderlo ed è nostro libero arbitrio decidere in quale modo passarlo... Quale che sia la scelta, i conti non torneranno mai del tutto, ci sarà un'imponente resto. Abbiamo scommesso sul come liberare tutti, non permettere che qualcuno sia schiavo di un altro o di bisogni così primari da non potersi neppure interrogare sul senso del suo passaggio in terra. Come regolare i poteri, come garantirsi la libertà senza azzerare l'altro, come non ridurre l'altro a schiavo o merce o mera funzione di sé? Questa scommessa la rifarei".  www.ibs.it